CONSIDERAZIONI
INIZIALI
Marco
e' riconosciuto da tutti il primo Vangelo. Marco e' stato il compagno
di Pietro ed ha scritto le memorie di lui. Io la chiamo la prima
edizione del Vangelo. La storia me la immagino cosi': Pietro sa che
la sua vita e' al termine', e' in prigione a Roma, sa che il tempio
sara' distrutto: era stato profetizzato da Cristo poco prima della
sua morte.
Chiede
al Signore lumi al riguardo e riceve la rivelazione che mandera' ai
santi a Gerusalemme. A causa di questo i santi si trasferiranno in
massa a Pella e sfuggiranno alla distruzione di Gerusalemme. Pietro
incarica Marco di scrivere le sue memorie. E' in prigione non ha
molto tempo quindi scrive le cose essenziali e quelle che si ricorda.
Il fatto che questo Vangelo sia stato redatto nei primi anni 60d.c. e
Pietro sia morto nel 64-67d.c. Confermano che le profezie di Cristo
riguardo alla distruzione del tempio avvenuta nel 70 d.c. Erano di
una quarantina di anni antecedenti all'avvenimento.
Matteo,
che non era discepolo di Giovanni Battista, legge queste memorie di
Pietro, essendo di Capernaum ed essendosi aggregato a Gesu' poco dopo
il sermone sul monte, possiamo considerarlo testimone oculare solo
dopo quegli avvenimenti. Divenendo poi uno dei dodici avrebbe dovuto
essere a conoscenza, per sentito dire, anche degli avvenimenti
precedenti.
Quando
le legge si rende conto che per Ebrei non sono molto utili, non vi
sono molti riferimenti scritturali che confermano la missione del
Messia , quindi si mette a fare una seconda edizione. Lascia quasi
tutto cio' che Marco ha scritto ma aggiunge la genealogia, la
nascita, i magi, la fuga in Egitto e molte parti inedite del sermone
sul monte, alcune parabole (zizzannie, granel di senape, tesoro
nascosto), Gesu' chepaga il tributo, lavoratori ad ore, il giudizio.
E' l'unico che parla del suicidio di Giuda e le guardie subornate.
Luca
dice che altri hanno intrapreso scrivere PER ORDINARE (mettere
ordine) e per questo lui cerca di fare come loro. Puo' darsi che
questa parola "Altri" possa includere anche Matteo.
Il
Vangelo di Luca deve essere stato scritto durante il periodo degli
Atti ma sicuramente poco dopo il Vangelo di Marco, sembra che lui si
sia unito alla chiesa nel 37 d.c. Dopo divenne il compagno di Paolo
quando vanno in Macedonia, circa il 57 d.c. Anno in cui viene datata
Galati, scritta da li.
Dalla
lettera di Paolo a Timoteo sappiamo che e' a Roma con lui, quindi
dato che Luca era suo compagno ed era a quel momento, probabilmente,
lo storico della chiesa, avra' cominciato a scrivere le sue opere
solo dopo essersi riunito a Paolo, che dovrebbe essere stato la sua
fonte primaria per quanto riguarda la seconda parte di Atti.
Già
nell'antichità venivano proposte per i suoi scritti, sia una
data vicina alla morte di Paolo (verso il 67)
sia una, di poco anteriore, che collocava la stesura di Atti poco
dopo l'arrivo di Paolo a Roma e la sua prima prigionia. Questa
seconda ipotesi si poggia, in particolare, sul fatto che
gli Atti finiscono
proprio con il racconto della prigionia romana di Paolo, da
collocarsi verso il 63.
Alcuni
pensano che le notizie riguardanti i suoi primi capitoli gli siano
stati dati da Maria la madre di Gesu', ma questo sembra molto
difficile in quanto Maria nel 57 d.c. Cioe' quando Luca si aggrega a
Paolo, avrebbe avuto piu' di 70 anni, quindi Luca avrebbe dovuto
incontrarla prima, ma Luca afferma all'inizio del suo Vangelo che
decide di scrivere: perche' altri hanno scritto e che da li in poi'
SI E' INFORMATO dai migliori testimoni OCULARI CHE DIVENNERO MINISTRI
DELLA PAROLA. Essendo poi a Roma con Paolo ed essendovi anche Pietro
dovrebbero essere loro la sua fonte di informazione a cui riferisce
di essersi informato ACCURATAMENTE. Paolo deve essere considerato un
testimone oculare: non solo ha visto il Signore in piu' di una
occasione ma anche e' stato fino al terzo cielo e gli sono state
rivelate cose inneffaibili.
Non
va dimenticato che Paolo e' stato ospite di Pietro a Gerusalemme
negli anni precedenti. Conoscendo lo zelo di Paolo e' facile pensare
che abbia fatto molte domande al capo della chiesa sugli inizi. Inizi
come l'annunzio delle nascite di Gesu' e Giovanni, la storia dei
pastori e la presentazione al tempio fino a Gesu' dodicenne.
Un'altra
importante considerazione da fare e' il fatto che nel TEMPIO sono
avvenuti due fatti straordinari che non dovrebbero essere sfuggiti ne
ai sacerdoti ne al popolo stesso.
Luca 1:8-22
8 Or avvenne che esercitando Zaccaria il sacerdozio dinanzi a Dio nell'ordine della sua muta, 9 secondo l'usanza del sacerdozio, gli toccò a sorte d'entrar nel tempio del Signore per offrirvi il profumo; 10 e tutta la moltitudine del popolo stava di fuori in preghiera nell'ora del profumo. 11 E gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare de' profumi. 12 E Zaccaria, vedutolo, fu turbato e preso da spavento. 13 Ma l'angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita; e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figliuolo al quale porrai nome Giovanni. 14 E tu ne avrai gioia ed allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. 15 Poiché sarà grande nel cospetto del Signore; non berrà né vino né cervogia, e sarà ripieno dello Spirito Santo fin dal seno di sua madre, 16 e convertirà molti de' figliuoli d'Israele al Signore Iddio loro; 17 ed egli andrà innanzi a lui con lo spirito e con la potenza d'Elia, per volgere i cuori de' padri ai figliuoli e i ribelli alla saviezza de' giusti, affin di preparare al Signore un popolo ben disposto. 18 E Zaccaria disse all'angelo: A che conoscerò io questo? Perch'io son vecchio e mia moglie è avanti nell'età. 19 E l'angelo, rispondendo, gli disse: Io son Gabriele, che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e recarti questa buona notizia. 20 Ed ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a suo tempo. 21 Il popolo intanto stava aspettando Zaccaria, e si maravigliava che s'indugiasse tanto nel tempio. 22 Ma quando fu uscito, non potea parlar loro; e capirono che avea avuto una visione nel tempio; ed egli faceva loro dei segni e rimase muto.Luca 2:25-38
Cantico di Simeone. Anna, la profetessa25 Ed ecco, v'era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; e quest'uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d'Israele; e lo Spirito Santo era sopra lui; 26 e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non vedrebbe la morte prima d'aver veduto il Cristo del Signore. 27 Ed egli, mosso dallo Spirito, venne nel tempio; e come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge, 28 se lo prese anch'egli nelle braccia, e benedisse Iddio e disse:29 «Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; 30 poiché gli occhi miei han veduto la tua salvezza, 31 che hai preparata dinanzi a tutti i popoli 32 per esser luce da illuminar le genti, e gloria del tuo popolo Israele». 33 E il padre e la madre di Gesù restavano maravigliati delle cose che dicevan di lui. 34 E Simeone li benedisse, e disse a Maria, madre di lui: Ecco, questi è posto a caduta ed a rialzamento di molti in Israele, e per segno a cui si contradirà 35 (e a te stessa una spada trapasserà l'anima), affinché i pensieri di molti cuori sieno rivelati. 36 V'era anche Anna, profetessa, figliuola di Fanuel, della tribù di Aser, la quale era molto attempata. Dopo esser vissuta col marito sette anni dalla sua verginità, 37 era rimasta vedova ed avea raggiunto gli ottantaquattro anni. Ella non si partiva mai dal tempio, servendo a Dio notte e giorno con digiuni ed orazioni. 38 Sopraggiunta in quell'istessa ora, lodava anch'ella Iddio E PARLAVA DEL BAMBINO A TUTTI quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Chiaramente
i sacerdoti del tempio ne avrebbero parlato con i componenti del
Sinedrio, l'aspettativa del Messia in quel periodo era una cosa non
insolita bensi attesa. Che dire poi di quest'altro avvenimento?
Matteo 2:1-8
I magi d'Oriente1 Or essendo Gesù nato in Betleem di Giudea, ai dì del re Erode, ecco dei magi d'Oriente arrivarono in Gerusalemme, dicendo: 2 Dov'è il re de' Giudei che è nato? Poiché noi abbiam veduto la sua stella in Oriente e siam venuti per adorarlo. 3 Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. 4 E radunati tutti i capi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo dovea nascere. 5 Ed essi gli dissero: In Betleem di Giudea; poiché così è scritto per mezzo del profeta: 6 E tu, Betleem, terra di Giuda, non sei punto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un Principe, che pascerà il mio popolo Israele. 7 Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s'informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparita; 8 e mandandoli a Betleem, disse loro: Andate e domandate diligentemente del fanciullino; e quando lo avrete trovato, fatemelo sapere, affinché io pure venga ad adorarlo.Matteo 2:16-18
16 Allora Erode, vedutosi beffato dai magi, si adirò gravemente, e mandò ad uccidere tutti i maschi ch'erano in Betleem e in tutto il suo territorio dall'età di due anni in giù, secondo il tempo del quale s'era esattamente informato dai magi. 17 Allora si adempié quello che fu detto per bocca del profeta Geremia: 18 Un grido è stato udito in Rama; un pianto ed un lamento grande: Rachele piange i suoi figliuoli e ricusa d'esser consolata, perché non sono più.
Quindi
e' facile desumere che non solo nell'immaginario collettivo ma anche
nel Sinedrio queste cose siano rimaste ben impresse e Paolo nel
Sinedrio prima di divenire cristiano ci sguazzava.
Luca
poi salta ed include la predicazione a Nazareth, il figlio della
vedova Iain, la peccatrice perdonata, il giro missionario in
Galilea, Gesu' in Samaria, Il buon samaritano, Marta e Maria,
l'avariazia ed il ricco stolto, necessita' del ravvedimento,
guarigione di una donna paralitica, l'idropico guarito di sabato,
lezioni di umilta' e carita, parabola del gran convito, il ricco e
Lazzaro, i dieci lebbrosi, parabola del giudice iniquo, Gesu' in casa
di Zaccheo.
Secondo
me la cosa piu' straordinaria descritta dal medico e' cio' che
avvenne nel Getsemani. Tenendo conto che il racconto e' cosi' vivido,
pieno di stringenti particolari, ma Luca non era presente, gli
apostoli sonnecchiavano. Chi poteva aver descritto tutti questi
particolari, con Gesu' ad un tiro di sasso, cioe' almento trenta o
quaranta metri, di notte al buio pesto, fra gli alberi?
Sappiamo
dalla rivelazione moderna che questi particolari sono veri, vedi D&A
19.
16
Poiché ecco, io, Iddio, ho asofferto queste
cose per tutti, affinché non bsoffrano,
se si cpentiranno;
17 Ma se non volessero
pentirsi, essi dovranno asoffrire proprio
come me;
18 E queste sofferenze
fecero sì che io stesso, Iddio, il più grande di
tutti, tremassi per il dolore e sanguinassi da ogni poro, e
soffrissi sia nel corpo che nello spirito — e desiderassi
di anon bere
la coppa amara e mi ritraessi —
Il
Signore ha voluto che ne fossimo a conoscenza perche' sono la chiave
della comprensione della sua chiamata, Passione e vittoria.
L'espressione della volonta' del Padre messa ad effetto nelle
circostanze piu' terribili e drammatiche, infatti sulla croce abbiamo
un Gesu' abbastanza tranquillo, ma come entra nel Getsemani l'aria si
fa cupa e lui e' scosso da tristezza mortale.
Chi
ha sentito le sue invocazioni fatte al Padre. Paolo dice in Ebrei 5:7
Ebrei 5:7
Il
quale, ne' giorni della sua carne, avendo con gran grida e con
lagrime offerto preghiere e supplicazioni a Colui che lo potea salvar
dalla morte, ed avendo ottenuto d'esser liberato dal timore,
supplicazioni
fatte CON GRIDA E LAGRIME. Come se le avesse viste e sentite lui
stesso, non dimentichiamoci che a parte la visione sulla via di
Damasco ne ebbe delle altre e poi anche era salito al terzo cielo
dove udi' parole inneffabili.
Se
furono fatte con grida, chiaramente anche chi era un po' distante le
avrebbe sentite quelle parole. L'angelo di luce poteva essere visto a
distanza. L'angelo non viene per convincerlo, in quanto lui ha appena
detto di aver accettato di fare la Volonta' del Padre.
Chiunque
stia per attraversare un momento di estrema sofferenza ha bisogno di
conforto, infatti Luca dice proprio quello che Langelo scese per
CONFORTARLO, non per convincerlo, magari nel confortarlo gli direbbe
le benedizioni del suo sacrificio, come una levatrice direbbe alla
futura mamma, tra poco vedrai tuo figlio, non mollare adesso. Gli
avrebbe sicuramente ricordato il motivo per cui lo faceva e le
benedizioni che ne derivavano.
Fin
qui ci siamo, ma le gocce di sangue che Luca descrive come grosse che
cadeano a terra?
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