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Thursday, February 28, 2013

I primi 2000 anni


I
PRIMI 2000 ANNI
CHI ERA MOSE’?
Certi studiosi hanno criticato Mosè per aver osato di
riportare come fatti storici; quelle cose che bisogna pur
riconoscere che accaddero più di 2000 anni prima della sua
nascita.Tali critiche sono giustificate?
E’ impossibile apprezzare l’affidabilità della più
antica storia del mondo "Genesi" senza che noi esaminiamo
la vita rimarchevole di questo famoso uomo che lo scrisse.
Mosè nacque in Egitto circa 1570 A.C., i suoi genitori
erano schiavi bianchi che lavoravano sotto le tremende
frustate dei capomastri egiziani. Infatti i suoi genitori
erano di origine ebraica come prigionieri erano chiusi in
centri di lavoro, che stavano accumulando ricchezza per i
signori del Nilo per più di 300 anni vedi Esodo
1:13-17.Gli egiziani fecero servire con vigore e resero le
loro vite amare.300 anni prima gli israeliti erano pochi
di numero,ma ora essi si erano moltiplicati in alcune
centinaia di migliaia, e preoccupavano la sicurezza
egiziana con il sopravanzare nel numero la popolazione dei
nativi egizi.
Per prevenire questo il Faraone egiziano emanò un
editto reale di uccidere contro tutti i maschi nati da
madre ebree, i bambini dovevano essere lasciati nel Nilo,
infestato di coccodrilli. Tale era la legge quando Mosè
nacque
UN FANCIULLO DESIGNATO DI ESSERE UCCISO.
E’ forse difficile da comprendere il terrore di una
madre che deve aspettare la nascita di suo figlio sapendo
che se è maschio
sarà ucciso dagli agenti del Governo.Tale era lo stato
di paura
nella mente della madre di Mosè che la portò a fare un
piano affinché le spie o gli agenti del governo,non
venissero alla conoscenza del nascituro.Ciò richiedeva
scaltrezza per una donna schiava di avere un figlio in
segreto, poi nasconderlo lontano senza essere
scoperta.Comunque,la scrittura dice che essa era
compiaciuta quando il figlio nacque, ed essa trovò che Dio
l’aveva benedetta con un bellissimo figlio.Ma bellissimo o
no in questo momento era di un’importanza capitale
sfuggire alla sua uccisione.La madre di Mosè fu abile solo
di nasconderlo nella sua casa per circa 3 mesi, in tali
affollati quartieri come gli schiavi abitavano, lei sapeva
che le grida del fanciullo eventualmente attratto,
l’attenzione delle guardie notturne.Nella disperazione
essa scelse di porlo in un cesto di vimini e di affidarlo
alle acque del Nilo.
MOSE” DIVENNE UN PRINCIPE EGIZIO.
Che cosa accadde dopo questo è una storia ben nota.La
scoperta del fanciullo Mosè da parte di una principessa
egiziana che andava al fiume per lavarsi, salvò la sua
vita. Questo lo salvò perché la donna egizia fu attratta
dal bellissimo bimbo e se lo volle tenere.Allora fu
adottato nella casa paterna reale egiziana.Ma il veloce
pensiero di Miriam, sua sorella ebbe come risultato
l’impiego della vera madre di Mosè, come sua balia.Chi
potrebbe quantificare l’angoscia di lei come dava indietro
suo figlio alle braccia della donna egiziana?Lei aveva
salvato suo figlio ma per cosa?Fu la principessa egizia
che dette al bimbo
il suo nome "Lo chiamò Mosè perché lo aveva salvato
dalle acque:"
Durante i successivi 40 anni Mosè ricevette la sua
educazione ed indirizzo di vita, come un principe adottato
d’Egitto.La biografia di Mosè non dice niente di questi
anni, ma noi sappiamo che questi devono essere stati
affollati con avvenimenti eccitanti perché questo giovane
brillante israelita era circondato dalle sofisticherie e
da una corte reale che era famosa per le sue astuzie ed
intrighi.E Mosè sapeva di non essere un vero egiziano.
Egli era di una razza differente con diversi codici di
valori umani.Nessun dubbio che la sua reale madre vide per
lui che gli era stata insegnata la dignità ed il destino
d’Israele.Inoltre l’abisso sociale fra Mosè ed il suo
proprio popolo non prevenne dall’osservare con i suoi
occhi il crudele trattamento che essi
ricevevano.Attraverso gli anni,nessun dubbio
uno spirito di indignazione e di ribellione sorse
dentro di lui, come vedeva la violenta passione delle
frustate dei capomastri egiziani, sulle schiene dei loro
impotenti schiavi.Questo risentimento traboccò un giorno,
quando Mosè vide un’israelita
abbattersi sotto la violenza di un’egiziano.Mosè
intervenne ed il risultato fu una lotta violenta.Quando la
lotta terminò l’egiziano era morto.Mosè velocemente copri
il corpo del morto nella sabbia.Egli sapeva che se questo
incidente fosse venuto agli orecchi del Faraone ci sarebbe
stata una pronta vendetta.
Ma anche così il fatto non fu tenuto segreto per molto,
Mosè imparò che il Faraone aveva emanato l’ordine che egli
doveva essere catturato ed imprigionato.Nel timore per la
sua vita, Mosè fuggì lontano dal paese d’Egitto.
MOSE” TROVA EBREI IN MIDIAN
Con la fretta disperata di un fuggitivo in fuga,Mosè
viaggiò attraversò la valle del Nilo,passò il mar rosso, e
finalmente si fermò nel paese dei madianiti.Egli trovò
questa parte del paese abitata da un popolo che erano
anche discendenti di Abramo.A causa del suo vestito Mosè
fu dapprima scambiato per un’egiziano,
ma dopo essendosi mostrato amico con le 7 figlie di
Jetro, contro una banda di briganti, queste giovani donne
con gratitudine lo invitarono alla casa del loro
padre.Jetro deteneva il sommo Sacerdozio.Mosè presto
guadagnò la confidenza di Jetro e divenne il custode dei
suoi greggi.Più tardi egli sposò Sefora, una delle sue
figlie,e d al tempo dovuto fu ordinato al Sacerdozio di
Melchisedec da Jetro.Jetro aveva ricevuto il sacerdozio
come diretto discendente dei patriarchi, indietro fino ai
giorni di Abramo.Quindi Mosè iniziò una nuova vita.Era un
pacifico,genere di vita di una società pastorale.Mosè gioì
così per 40 anni.
MOSE” RICEVE LA SUA CHIAMATA AD 80 ANNI.
Come Mosè si avvicina all’età di 80 anni, cominciarono
ad accadere degli avvenimenti che lo cambiarono dal
custode delle pecore ad uno dei più grandi profeti di
tutti i tempi.
Mosè aveva portato le mandrie di Jetro in vicinanza del
monte Horeb, circa a metà strada fra Midian ed Egitto.Come
Mosè camminava, vide un pruno che bruciava ma che non si
consumava.
Egli lo avvicinò incuriosito, ma improvvisamente egli
udi una voce dal mezzo del fuoco che diceva"Mosè togliti i
tuoi calzari, perché il posto dove sei è sacro,Io sono
l’Iddio di tuo padre, l’Iddio d’Abramo, L’Iddio d’Isacco e
l’Iddio di Giacobbe."
Nella divina comunicazione che seguì,Mosè apprese che
era stato scelto da Dio per riscattare i figli d’Israele
dalla loro schiavitù in Egitto! Ciò fu uno shock tremendo
per lui e come egli valutava il significato delle parole
che giungevano alle sue orecchie, cominciò a cercare
numerose scuse.Egli temeva di tornare in Egitto dal quale
era fuggito,come un fuggitivo.Fu necessario per il Signore
mostrare il suo meraviglioso potere in alcuni miracolosi
avvenimenti, prima che Mosè comprendesse pienamente il
fatto che il potere di dio lo sosteneva,che egli non
poteva fallire.Con questa assicurazione, accettò la
chiamata.
Ma Mosè non era ancora pronto di scendere in Egitto.A
quel tempo Mosè tutto ciò che sapeva di Dio e i suoi
rapporti con il genere umano, erano poche briciole di
conoscenza che aveva appreso dal suo popolo fatto schiavo
in Egitto e principi di base insegnatigli da suo suocero
Jetro. prima che potrebbe essere ordinato insegnante e
profeta degli ebrei, doveva essere addestrato.Mosè ebbe il
privilegio di ricevere la sua educazione religiosa
direttamente dal Signore in persona.Per studiare i
prossimi avvenimenti nella vita di Mosè, noi ci volgiamo
ad una
preziosa scrittura che venne in nostro possesso più di
un secolo fa.Questa scrittura è nota come il libro di
"Mosè".La parte che noi studieremo adesso fu datata al
profeta Joseph Smith per rivelazione diretta nel 1830.Qui
è rivelato per la prima volta come Mosè fu preparato per
la sua grande chiamata e come Mosè scrisse Genesi.
COME MOSE” FU PREPARATO ALLA LEADERSHIP
Per ricevere la sua educazione spirituale Mosè fu
portato su di "una montagna altissima,il nome della quale
non sarà conosciuto fra i figli degli uomini"poi la
scrittura continua"Ed egli vide Iddio, faccia a faccia e
parlò con lui, e la gloria di Dio fu su Mosè"quindi Mosè
poté sopportare la sua presenza e Dio parlò a Mosè
dicendo"Ecco tu sei mio figlio, perciò guarda ed io ti
mostrerò l’opera delle mie mani,ma non tutte
perché…….nessun uomo può vedere la mia Gloria e poi
rimanere nella carne"MOSE’ 1:2-5.
Qui vi fu una visione celeste, del genere più
straordinario. Nella sua stimolante condizione a Mosè fu
permesso di fissare il Personaggio di Dio.Egli parlò con
il creatore della terra"Faccia a faccia" e percepì la
letterale pienezza del principio scritturale che Dio creò
l’uomo a sua propria immagine.Era apparentemente il
proposito del Signore di indottrinare la mente di Mosè con
una veloce ma impressionante visione del suo potere e
governo dell’universo, per eliminare il più rapidamente
possibile qualsiasi principio di errore che Mosè poteva
aver assorbito, durante la sua vita precedente in
Egitto.Dio avvertì Mosè che ciò che egli vedeva era solo
una parte della sua gloria e dominio,ma almeno ciò gli
darebbe comprensione del potere infinito della divina
personalità che gli stava dinanzi."Ecco"Egli disse"questa
cosa ti mostro,Mosè, figlio mio,"ed avvenne che Mosè vide,
e vide il mondo che fu creato ed il fine di esso e tutti i
figli degli uomini che sono e che furono creati.Mosè 1:7-8
Ciò sembrerebbe di essere stato una storia panoramica
dell’umanità.Se così,ciò deve aver preso un considerevole
periodo di tempo per presentarla a Mosè e quando fu
finita"Egli grandemente si meravigliò e si stupì"Mosè
1:42.
Ma ancora prima che ancora poteva riguadagnare la sua
calma,la visione improvvisamente scomparve.
MOSE” MANCA UNA GRANDE OPPORTUNITA”’
La presenza di Dio si ritirò da Mosè e come fu lasciato
a se stesso cadde sulla terra.Ed avvenne che ciò fu per lo
spazio di molte ore, prima che egli potesse di nuovo
ricevere le sue forze naturali come uomo;e disse a se
stesso"ora a causa di questo, so che l’uomo non è niente,
la qual cosa non avevo mai supposto."
Mosè 1:9-10 Queste parole di Mosè manifestano l’effetto
umiliante che la visione ebbe su di lui.Come la sua forza
cominciava a ritornare Mosè riflette sopra il meraviglioso
privilegio che gli era stato dato.In tutta probabilità
questa era la prima volta fino ai giorni di Giuseppe,
vicino a 400 anni, che un’israelita aveva avuto una
visione celeste.Tanto improvisamente era successa a Mosè
che egli aveva mancato una grande opportunità.Tutta la sua
vita aveva pensato sui misteri dell’universo.Attraverso
gli anni un migliaio di domande erano venute a turbare la
sua mente.perché non prese il vantaggio da questa
meravigliosa opportunità di proporre questi problemi
mentre stava nella presenza di Dio? Lo stesso fatto che
aveva dato per scontato, come un colloquio, comunque, lo
rese forte nella speranza di averne un’altro.Disse"io non
cesserò di invocare Iddio, io ho altre cose da
chiederGli!"Mosè 1:9-18.
Ma prima che Mosè potesse ricevere un’altra rivelazione
dal signore fu soggetto ad una severa prova.Doveva essere
esposto ad una satanica esibizione di potere, amministrato
dal principe delle tenebre in persona.Apparentemente Dio
desiderava sopra il suo nuovo servitore che egli sapesse
che vi sono 2 forze nell’universo, una costruttiva,
l’altra distruttiva.Egli voleva che Mosè fosse in grado di
distinguere fra di loro.A Lucifero, fu quindi permesso di
apparire davanti a Mosè e di portare la sua piena
influenza su di lui. Prima tentò Mosè proprio come più
tardi tentò il Salvatore e quando ciò falliva di
intrappolarlo, Satana lo attaccò con un furia violenta e
tentò di intimidirlo con una terrorizzante dimostrazione
che gli causò di impaurirsi eccessivamente, e come
cominciò a temere, egli vide l’amarezza
dell’inferno.Cionondimeno,invocando Iddio, ricevette forza
e comandò dicendo"Vattene da me satana perché io adoro
l’Unico Iddio che è il dio di Gloria!" La vitale lezione
che il signore voleva che Mosè ottenesse, era stata
appresa. Quando Satana vide che aveva fallito
nell’ingannare Mosè, inveì contro di lui selvaggiamente.Il
libro riporta che nell’amarezza della sua ambizione
frustrata, egli gridò ad alta voce con pianti, con gemiti
e con stridore di denti, finalmente se ne andò.Mosè allora
fu pronto per una delle più grandi rivelazioni, mai date
all’uomo.
MOSE” HA UNA NUOVA OPPORTUNITA” DI CHIEDERE NUOVE
COSE AL SIGNORE.
"Ed accadde che dopo che satana si fu dipartito dalla
presenza di Mosè, questi levò gli occhi al cielo,riempito
dallo Spirito santo, che porta testimonianza del Padre e
del figlio.Ed invocando il nome di Dio,egli vide di nuovo
la sua gloria, poiché essa era su di lui, ed egli udi una
voce che diceva"Benedetto sei tu Mosè, poiché Io
L’Onnipotente, ti ho eletto e tu sarai reso più forte di
molte acque,esse obbediranno al tuo comando,come se tu
fosse Dio"Con questo, la visione dell’eternità era aperta
di nuovo davanti a Mosè.Egli vide esattamente ciò che
aveva visto nella prima visione, la terra e tutti i suoi
abitanti.Mosè osservò attentamente la scena.Egli "Vide la
terra, si tutta la terra e non vi fu particella che non
vedesse, discernendola mediante lo Spirito di Dio, e ne
vide pure gli abitanti.e non vi fu un’anima che non
vedesse."E li vide mediante lo spirito di Dio; ed il loro
numero era grande, anzi innumerevole, come la sabbia sulla
riva del mare. Questa era l’opportunità per cui Mosè aveva
sperato.Questa era la sua chance per chiedere direttamente
riguardo le domande che aveva pensato.Proprio come
qualsiasi moderno studioso avrebbe fatto, Mosè desiderò
conoscere l’origine e lo scopo di tutte le cose che aveva
visto."Dimmi ti prego, perché queste cose sono così e con
che cosa le hai fatte?" Questo fu un momento decisivo
nell’educazione spirituale dell’uomo i cui scritti che più
tardi divennero parte del libro, generalmente più letto
nel mondo.Nella maniera che gli uomini di ogni razza
potessero poi apprezzare la fonte autorizzata di questa
rivelazione, Mosè fu rivestito di Gloria addizionale,
cosicché ancora una volta egli fu in presenza di Dio."Ed
il Signore >Iddio disse a Mosè"Io ho fatto queste cose per
il mio scopo".
MOSE” APPRENDE CHE VI SONO MOLTI PIANETI ABITATI.
Poi il Signore diede a Mosè un motivo di miglior
sbigottimento.
Dopo che egli era stato così impressionato dalla
visione di questo pianeta, il Signore condivise con lui
un’aLTRO segreto dei cieli.Egli disse a Mosè che ci sono
milioni di altri pianeti abitati nell’universo."Mondi
senza fine,Io ho creato"disse il Signore"E molti esistono
ora e sono innumerevoli per l’uomo, ma tutte le cose sono
annoverate da me, perché sono mie ed Io le conosco."Mosè
era stato un pastore per 40 anni e nelle notti senza luna,
aveva ammirato la volta celeste.Ora gli era detto da
questo Onnipotente e Sacro Personaggio,questa divina
Personalità che Gli stava dinanzi, che molti di questi
grandi soli, non sono differenti dal nostro proprio sole,
che essi sono circoscritti da pianeti, che come la nostra
propria terra, hanno vita su di essi. Ciò fu causa di
stupore, quando Mosè contemplò la grandezza delle
creazioni del Signore.
DIO PONE LIMITI ALLA VISIONE DI MOSE”
Ma Dio prontamente aggiunse che non intendeva
enfatizzare cose lontane in questa particolare rivelazione
"Solo un resoconto di
questa terra e degli abitanti su di essa io ti do"
disse il Signore. Questa fu la più significativa
restrizione posta sulla
visione che Mosè stava per ricevere. Ciò significava
che niente
sarebbe stato rivelato a quel tempo riguardo possibili
rivelazioni fra questa terra ed altre terre. Ciò
significava che se gli altri, più vecchi pianeti furono
usati come fonte di piante e vita animale per questa
terra, tali fatti non sarebbero stati rivelati perché ciò
coinvolgerebbe una discussione sugli altri pianeti
piuttosto che il nostro proprio.Ciò significava che a Mosè
sarebbe richiesto di accettare qualsiasi cosa senza una
spiegazione per quel tempo. La storia conferma la saggezza
di Dio nel rifiutare di eccitare l’immaginazione umana
riguardo materie che non hanno immediate risultanze sulla
vita qui ed avrebbero soltanto distratto la razza umana
dalla maniera di rendere la vita più agevole sul nostro
proprio pianeta. E’ solo una restrizione temporanea,
comunque, perché il Signore ha promesso che quando il
tempo verrà tutte queste informazioni riguardo cose e
posti lontani saranno rivelarti pienamente.
E’ comprensibile, ciònondimeno, che Mosè mostrasse
disappunto, quando seppe di questa restrizione. La mente
umana è desiderosa di conoscere tutte le verità, passate
presenti e future, per imparare non solo i fatti esistenti
ma anche la grande prima causa che si nasconde dietro di
loro, ma a dispetto di ciò Mosè esibì al Signore la fede
genuina di un figlio obbediente se non potesse ricevere
l’intera risposta, almeno apprezzava i frammenti.Disse
egli "Sii misericordioso con il tuo servo, o Dio, e
parlami riguardo a questa terra e dei suoi abitanti,il tuo
servo sarà contento".
MOSE” CAPISCE L’IMPORTANZA DELLA RAZZA UMANA.
Ma il Signore aveva più di un seme da piantare nella
mente di Mosè prima di cominciare la rivelazione sulla
storia della razza.Le parole che uscirono dal Signore
costituiscono uno dei più preziosi diademi di verità mai
proclamati all’uomo dal cielo.
"Ecco, disse il Signore, questa è la mia opera e la mia
gloria, di fare avverare l’immortalità e la vita eterna
dell’uomo".Qui c’è la risposta alla domanda di re David
quando disse:"Cos’è l’uomo che tu abbia conoscenza di
lui." Salmo 144:3.
L’uomo è l’orgoglio ed il piacere di Dio e l’oggetto
del suo amore infinito. Egli non è il prodotto della
capricciosa fantasia del creativo potere di Dio. Infatti,
Dio, rivelò subito a Mosè l’eccitante verità che lo
spirito è personificato in ognuno e che ogni essere umano
è la progenie letterale di Dio, un fatto che Paolo avrebbe
più tardi confermato come fa la rivelazione moderna.L’uomo
è così importante nell’0pera e nella gloria" di Dio che le
terre sono create per lo specifico scopo di essere da Lui
abitate. Le piante ed i regni animali che sono posti su
questi pianeti sono perché l’uomo,possa coltivarli,
sottometterli e renderne parte del suo piacevole dominio.
Qui davvero vi è la chiave per comprendere l’identità e la
dignità dell’uomo.
MOSE” E’ FINALMENTE PRONTO A RICEVERE LA GENESI
"Ed ora Mosè, figlio mio disse il Signore ti parlerò
riguardo la terra sulla quale risiedi e tu scriverai le
cose che ti dirò. E nel giorno, quando i figli degli
uomini stimeranno le mie parole come niente e ne
toglieranno molte dal libro che tu scriverai, ecco Io ne
susciterò un altro come te, ed esse saranno di nuovo, fra
i figli degli uomini, fra quelli che crederanno".
Il testo originale confuta le moderne teorie riguardo
genesi, il passaggio suscitato rivela un errore madornale
da parte di molti moderni studiosi biblici che sono andati
insegnando per molti anni che genesi non era di origine
divina, ma semplicemente una compilazione di tradizioni
orali dagli ebrei, che Mosè riunì e buttò giù per la prima
volta. Gli insegnamenti di questi studiosi hanno avuto
l’effetto di ridurre la maggior parte di genesi al livello
di superstizione.Quasi allegramente essi hanno screditato
e distrutto la storicità e l’autenticità di genesi. Un
tipico esempio di questo punto di vista è rappresentato
negli scritti del professor F.CarlEislen dell’istituto
biblico Garret che recentemente scrisse il seguente "Se
qualcuno è nella ricerca di informazione accurata riguardo
l’età della terra, o la sua relazione al sole, luna o
stelle, o l’ordine esatto in cui le piante e gli animali
apparsero, o la nascita della civiltà, o l’origine delle
lingue e delle razze, e questioni simili, costui dovrebbe
andare ai libri che impersonano i risultati degli
scienziati e della ricerca storica e non guardare al libro
di Genesi.Così la scienza o la conoscenza storica
contenuta in quest’ultimo è di poco valore, tanto quella
contenuta in storie similari di altri popoli non ebrei! In
altre parole, questa è l’opinione di questo gentiluomo,
Genesi è paragonabile alla credenza popolare, per esempio
alle tradizioni e leggende dei babilonesi, egizi, cinesi,
greci e così via. Continuando il professore scrive :"In
qualsiasi considerazione del valore storico della
narrativa patriarcale, deve essere tenuto in mente
che qualunque sia l’origine del libro di Genesi…..
queste storie furono tramandate per alcuni secoli
oralmente, ciò significa che furono esposte a tutti i
pericoli che di solito minacciano le narrazioni così
trasmesse, come risultato diviene impossibile riguardare
alle storie patriarcali come autorità storiche proprie di
quel termine.. Come precedentemente dichiarato, il Signore
disse a Mosè che il giorno sarebbe venuto
che sarebbe venuto il giorno che le sue parole
sarebbero stimate
niente. E parlando nello stesso spirito di profezia,
Pietro capo degli Apostoli dichiarò :"Ci saranno negli
ultimi tempi schernitori, che cammineranno nelle
loro cupidigie." Egli disse che questi sommi critici degli
ultimi giorni sarebbero stati esclusi dalle parole che
erano state dette dai santi profeti nei tempi antichi, e
che direbbero :" Tutte le cose continuano ad essere
com’erano nel principio." Fra le altre cose, disse che
negherebbero il diluvio, essendo deliberatamente e
volontariamente
 ignoranti di quel grande cataclisma al
quale tutti gli antichi profeti si riferiscono
chiaramente.. Nel suo capitolo iniziale Mosè rese chiaro
che Genesi non è basato sulla tradizione orale degli ebrei
né sulle loro leggende. Senza riguardo a ciò che gli
uomini possono pensare di questa materia, Mosè dichiara
che gli fu comandato da Dio di scrivere le parole di Dio.
Geova era la fonte di questa informazione, nel suo testo
originale, Genesi era affidabile, storico e vero!
COME IL TESTO ORIGINALE DI GENESI FU RESTAURATO NEI
TEMPI MODERNI.
Come abbiamo precedentemente menzionato, fu nel 1830
che Joseph Smith ebbe il testo restaurato di Genesi.
Questo testo ci da i capitoli iniziali di Genesi, ed il
modo in cui Mosè li registrò. In questo testo restaurato,
troviamo risposte a molte delle domande che hanno fatto
pensare gli studiosi delle scritture giù attraverso i
secoli. Joseph Smith ricevette il testo completo della
Genesi originale fino al Capitolo 6:13 della nostra
presente Bibbia. Nella Nostra Bibbia ciò ammonta a 151
versetti di scritture, ma nella versione restaurata come
data a Joseph questa contiene 314 versetti, più del
doppio! Infatti questo indica che il 52% della Genesi
originale fino al verso 13 del capitolo 6 era andato
perduto. Noi non sappiamo se il capitolo di cui parla come
Mosè ricevette Genesi è una parte di questo libro. Se così
fosse, allora il 65% del testo originale manca dai
capitoli d’apertura della nostra moderna Bibbia. Ora che
il testo restaurato di Mosè è disponibile, noi troviamo
una ricchezza di nuovo materiale per assisterci nel nostro
studio.
INIZIA LA STORIA DELLA CREAZIONE.
Esaminiamo ora la storia della creazione come fu data a
Mosè.Noi dovremmo enfatizzare che la parola "Creò" che
alcuni uomini hanno interpretato come "Generato dal nulla"
veramente proviene da una parola ebraica che significa
"Organizzare", in altre parole il potere di creazione di
Dio è realmente il suo potere di organizzare. Anche per
Dio non è possibile creare qualcosa dal nulla.
Apparentemente non fu facile per il Signore presentare la
storia della creazione, è ovvio dalle sue dichiarazioni a
Mosè
che Egli era conscio del fatto che i figli degli uomini
non hanno la presente capacità di comprendere molti dei
principi eterni usati durante il processo creativo. Per
descrivere la creazione in dettaglio avrebbe suscitato più
domande che risposte. Per molti versi noi siamo come
piccoli figli che possono chiedere ad uno scienziato di
spiegare come è fatta una bomba atomica.Questi potrebbe
dare solo delle semplici generalità a causa delle
procedure complesse e dei principi scientifici che non
potrebbero essere compresi. Il Signore ha un problema
analogo come prova di avviarci al variegato panorama della
creazione. All’inizio del Millennio, comunque i dettagli
della storia della creazione ci saranno rivelati in tutta
la loro magnificenza. Il Signore dice che sarà rivelato
ciò che l’uomo non conosce. Mentre dobbiamo essere
contenti con le generalità di base che Dio diede a Mosè
come un fondamento per la rivelazione più completa che
ci perverrà. Noi cominciamo il nostro studio con la base
che Mosè ricevette.
NEL PRINCIPIO "QUANDO FU ?"
Il Signore dichiarò "Nel principio io creai la terra e
il cielo" e la terra sulla quale tu stai. E qui che gli
studiose della bibbia si confondono, essi credono che
questo "principio" del processo creativo del Signore
riferisse all’inizio della creazione temporale di questa
presente terra. Ma l’inizio della creazione della terra va
più indietro. 35 Versetti dopo in Mosè 3:5 il Signore
spiega ciò "Io il Signore Dio aveva creato tutte le cose
di cui ti avevo parlato, spiritualmente, prima che fossero
create naturalmente. O come il Signore spiega in un’altro
posto "tutte le cose furono create prima spiritualmente e
secondariamente temporalmente". In altre parole l’intero
primo capitolo della Genesi, che descrive l’organizzazione
del pianeta,
il portare le piante, gli animali, e gli esseri umani,
non ha niente ha che fare con la creazione fisica o
temporale della nostra terra.
Questo ha a che fare con la creazione spirituale della
terra ed il posizionamento delle piante spirituali e degli
esseri spirituali su di essa.
Il fatto che tutte le cose dovevano essere organizzate
spiritualmente prima che fossero aggiunte e portate in
questa presente sfera temporale, indica che la terra e
tutte le cose in essa sono molto più complesse nella
struttura di quanto gli uomini abbiano immaginato. Queste
cose hanno una storia che va indietro molto vicino
all’origine delle cose materiali come noi le conosciamo
adesso.
La creazione spirituale
La creazione spirituale fu divisa in 6 fasi o giorni.
Il primo giorno la prima presidenza del cielo intese
organizzare le acque o i materiale che dovevano formare lo
spirito della terra. Sebbene questa fosse un creazione
spirituale, gli elementi erano reali, materiali, ma erano
più raffinati che gli elementi con i quali noi stiamo
presentemente a contatto. Questi materiali spirituali
furono portati insieme il primo giorno . "Ed ancora, Io,
Iddio dissi, ci sia un firmamento nel mezzo delle acqua e
cosi fu, proprio come io dissi ed io dissi "ciò divida le
acque dalle acque e così fu fatto. Ed Io il Signore feci
il firmamento e divisi le acque, si , le grandi acque
sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il
firmamento e così fu." Ed Io Iddio chiamai il Firmamento
cielo e la sera e la mattina furono il secondo giorno. Il
secondo giorno il Signore divise i materiali che erano
uniti. Le acque o materiali furono divisi in 2 parti e lo
spazio fra di loro fu chiamato firmamento o cielo. Le
grandi acque o materiali sotto il firmamento divennero lo
spirito della terra.Niente di ulteriore è detto dell’acqua
o materiali che erano rimasti sopra il firmamento. "Ed Io
Iddio dissi "Le acque
sotto il cielo siano radunate insieme in un posta e
così fu. Ed io Iddio dissi "Ci sia l’asciutto e così fu"
ed Io il Signore chiamai l’asciutto terra e le grandi
acque mari ed io il Signore vidi che tutte le cose che
avevo fatto erano buone ed Io dissi "La terra produca erba
con il suo seme, gli alberi da frutto, aventi con se il
seme secondo il suo proprio genere e fu così proprio come
avevo detto. Così il terzo giorno vediamo che i materiali
del pianeta furono concentrati e l’asciutto divenne
localizzabile. Il Signore poi intraprese a organizzare e
produrre la vita spirituale delle piante, erbe ed alberi
come menzionati. "Ed Io dissi" ci siano luci nel
firmamento del cielo per dividere il giorno dalla notte, e
siano di guida e per le stagioni e per i giorni e per gli
anni, e diano luce alla terra e così fu. Ed Io Iddio feci
due grandi lumi, la luce più grande per governare il
giorno, la luce minore per governare la notte, la luce più
grande era il sole e la luce minore la luna ed anche le
stelle furono fatte proprio in accordo alla mia parola, ed
Io Dio le posi nel firmamento per dare luce alla terra, ed
il sole per governare il giorno e la luna per governare la
notte, per dividere la luce dalle tenebre. Ed Io Dio vidi
che tutte la cose che avevo fatto erano buone. E la sera e
la mattina furono il quarto giorno. Il quarto giorno al
nuovo pianeta fu dato il suo posto fisso in un sistema
solare che conferma una moderna dichiarazione del Signore
che le cose che sono spirituali sono molto simili alle
materiali con cui siamo familiari. "Ed Io Iddio dissi" le
acque producano abbondantemente creature viventi che hanno
vita e volatili che possano volare sulla terra e nel
cielo. Ed Io Iddio creai le grandi balene ed ogni creatura
vivente, che la acque produssero abbondantemente, secondo
il loro genere, ed ogni volatile secondo il loro genere,
ed Io Iddio vidi che tutte le cose che avevo create erano
buone. Ed Io Iddio benedissi loro dicendo "siate fruttuosi
e moltiplicatevi e riempite le acque del mare ed i
volatili si moltiplichino sulla terra e la sera e la
mattina furono il quinto giorno". In questo quinto giorno
il Signore portò sullo spirito della terra queste forme di
vita di pertinenza al regno del mare Egli anche portò i
vari membri della famiglia volatile. Come con la vita
vegetale precedentemente menzionata, tutte queste creature
erano composte dall’elemento spirito. Il comandamento di
moltiplicarsi e simile al comandamento dato un po più
tardi agli spiriti del genere umano, ma la scrittura e
chiara che questo comandamento anticipava il tempo quando
ad essi sarebbero stati dati corpi fisici e sarebbero
stati rivestiti con il potere della procreazione nella
mortalità. Come madre Eva più tardi dichiarava "non fosse
per la nostra trasgressione non avremmo mai avuto seme".
Da dove queste varie forme di vita spirituale (animali e
piante) vennero? Da allora noi sappiamo che gli spiriti
del genere umano erano la prole di esseri risorti, è forse
sicuro supporre che altre forme di vite spirituale fossero
riportate da generi di animali in stato risorto. "Ed Io
Iddio dissi" la terra produca creature viventi, secondo il
suo genere, bestiame, serpenti e le bestie della terra
secondo il suo genere e così fu. Ciò era il resto del
regno animale. Il Signore ci assicura che queste creature
erano anche spirito in questo stato della loro esistenza.
Poi ultimo di tutti il Padre pose su questo pianeta
spirituale una grande famiglia di sua propria discendenza
spirituale "fatta nelle mia propria immagine" e dette loro
proprietà e dominio su questo magnifico nuovo pianeta come
loro casa. Ora la creazione era terminata, non solo il
pianeta ma anche tutte le cose, che servivano per
abitarlo. Allora il creatore si riposò.
Il Grande segreto di Dio
A questo punto nella narrativa il Signore inseriva una
spiegazione a Mosè così che egli non confonderebbe ciò che
aveva fatto prima con la descrizione della creazione
temporale (o materiale) che doveva seguire egli dichiarò
"ora ecco, ti dico che queste (cose che stava discutendo)
sono le generazioni dei cieli e della terra nel giorno che
Io il Signore Iddio feci il cielo e la terra ed ogni
pianta dei campi prima che fosse sulla terra (materiale)
ed ogni erba dei campi prima che crescesse (sulla terra
materiale). Perché, Io, il Signore Iddio creai tutte le
cose di cui ti ho parlato spiritualmente prima che fossero
materialmente sulla faccia della terra. Ciò è un
meraviglioso contributo alla comprensione religiosa
dell’uomo moderno.
Commentando questa preziosa citazione per la moderna
conoscenza cristiana B.H. Roberts ebbe questo da dire "Per
imparare che il primo resoconto della creazione nella
Bibbia parla della creazione spirituale ed il secondo
della materiale, o naturale, da qualche consolazione il
fatto che ciò rimuove tutte le apparenze di inconsistenza
o contraddizione fra i 2 resoconti, poiché allora sono
descrizioni di 2 cose diverse invece della stessa cosa,
non vi è niente nella legge di coerenza nel trovare i
resoconti di diversi avvenimenti di essere simili. Sarà di
pieno aiuto per lo studioso che sta esaminando i testi
disponibili sulla creazione di tenere a mente che il
Signore non da un nome distinto alla vita prenatale o
spirituale tanto da distinguerla dalla vita temporale.
Egli si riferisce a ciò semplicemente come "terra". In
certe occasioni Egli ha distinto le cose preesistenti
dalle cose temporali usando un nome diverso, tale come
chiamare il preesistente Adamo con il nome di Michele e
noi sappiamo che Noè era noto con il nome di Gabriele. Con
la terra, comunque, nessuna tale distinzione è fatta e lo
studente deve quindi tenere questo in mente per evitare
confusione. Ora volgiamoci allo studio della creazione
temporale.
La scrittura moderna illumina il resoconto della
creazione temporale proprio come la creazione spirituale
della terra fu un programma di ingegneria accurato, così
la creazione temporale fu il risultato di molta
pianificazione. Comunque la rivelazione del Signore non ci
dice una parola al riguardo. Con nostro stupore osserviamo
che la rivelazione si ferma al termine della creazione
spirituale e poi avvia il resoconto ad un periodo più
tardo quando la preparazione della terra fisica si presume
che sia stata completata. Nota come il racconto della
creazione temporale inizi: " Io il Signore Iddio non avevo
ancora fatto piovere sulla faccia della terra (temporale)
e non c’era alcuna carne sulla terra ne nell’acqua ne
nell’aria, ma Io, il Signore Iddio, parlai e venne su un
vapore dalla terra e bagnò la faccia del suolo." Da ciò è
chiaro che il Signore non ci sta parlando riguardo della
preparazione della terra fisica. Egli sta cominciando la
narrazione della creazione temporale quando la terra era
completata e le varie forme di vita stavano per esservi
poste. Noi siamo certi, comunque, che la terra temporale
ebbe una grande preparazione prima che gli esseri umani
fossero quivi portati. Certamente Adamo ed Eva non
nacquero in un globo di lava ed acqua salata, essi
indubbiamente nacquero in una terra preparata, abbondante
in risorse naturali, carbone, frutti, olio, minerali ed
uno strato di sottosuolo che sopporterebbe tipi avanzati
di vita vegetale. Come fu la terra preparata con questi
depositi di ricchezza naturale? Mosè non dice niente al
riguardo. Fortunatamente, comunque, noi abbiamo accesso ad
una rivelazione che fu ricevuta da Abramo nella quale il
Signore gli disse che prima dell’arrivo di Adamo ed Eva la
terra temporale era pienamente preparata così che essa
avrebbe sostenuto le forme di vita che il Signore
desiderava porvi ( Vedi Abramo capitoli 4 e 5). Anche con
Abramo, comunque, il Signore non svelò nessun dettaglio al
riguardo i metodi o le procedure seguite nel preparare la
terra. Come noi abbiamo già puntualizzato, questa
estremamente interessante conoscenza è tenuta in riserva,
ma non sarà tenuta segreta per sempre. Come la scrittura
dice "Nel giorno quando il Signore verrà, rivelerà tutte
le cose, cose che sono passate e nascoste, cose che nessun
uomo conosce, cose della terra, con le quali fu fatta e lo
scopo ed il fine di essa. Cose più preziose, cose che sono
sopra, e cose che sono sotto, cose che sono nella terra e
sulla terra e nel cielo.2 D&a 101 : 32-34
Questo sarà un grande giorno di illuminazione per gli
studiosi della scienza e delle scritture. Come indicato
nel passaggio sopra, ciò accadrà all’inizio del millennio
"Quando il Signore
verrà". Mentre noi continueremo a studiare la crosta
terrestre per scoprire se possiamo trovare testimonianza
riguardo l’illustre passato della terra. In tale studio
comunque, noi dobbiamo essere umili studiosi Perché sono
accadute molte cose a questa rimarchevole sfera che
nessuna ricerca rivelerebbe.
CONOSCENZA DALLA RIVELAZIONE
Come per esempio, Il Signore rivelò ad Abramo il fatto
che prima della caduta questo pianeta era su di un diverso
orario di tempo che al presente. Prima della caduta di
Adamo, il tempo su questa terra era "Secondo il tempo del
Signore, tempo che era secondo il tempo di Kolob" In
un’altro posto noi impariamo il significato di questa
dichiarazione. Il tempo di Kolob sono 1000 anni per un
giorno terrestre. Profeti moderni hanno anche ricevuto
ulteriore comprensione riguardo lo stato della terra prima
della caduta. Nei suoi scritti Presidente John Taylor
riferisce a "questa terra che era fuggita e caduta da dove
fu organizzata dal pianeta Kolob". Brigham Young insegnò
precisamente la stessa dottrina. Nuova conoscenza di
questo genere dovrebbe essere detta con cautela allo
stesso studioso del passato della terra. Indubbiamente una
moltitudine di altri drammatici avvenimenti storici sono
accaduti a questo pianeta che neanche un po’ la
rivelazione ancora ha rivelato. In connessione con il
portare la vita sulla terra, noi ora sappiamo che il
trapianto della vita interplanetaria è una procedura
comune per il Signore. Come Presidente >Brigham Young
puntualizzò, quando noi impariamo l’intera varietà della
materia noi vedremo che tutte le piante e la vita animale
fu portata da altri pianeti a questo mondo."
In altre parole i pianeti più vecchi sono usati per
provvedere genitori di base per i nuovi pianeti. Come ciò
può avvenire? A questo stesso momento la scienza è alle
prese con il programma del viaggio spaziale. Come possono
gli esseri umani, o qualsiasi tipo di vita essere
trasformati con sicurezza attraverso lo spazio? Gli
scienziati dicono che sarà necessario di conservare le
condizioni terrene attraverso il volo. I problemi di
provvedere la giusta pressione, adeguato ossigeno, scorte
di acqua e di cibo dovranno essere tutte risolte. Ma il
Signore risolve il problema differentemente a causa della
sua superiore conoscenza. Egli cambia la creatura che
cosicché può sopportare il viaggio spaziale senza
riferimento ai prerequisiti terreni.
La creature è temporaneamente "Traslata" ed il cambio è
fatto sicuramente e senza disagio apparente. A noi non ci
è dato il benché minimo indizio su questo principio
scientifico di questa procedura ma le scritture
riferiscono ad un numero di occasioni quando la vita è
stata trasferita da questo pianeta ad altri pianeti con
questo metodo. Ciò accadde all’intera città di Enoch, al
popolo di Melchisedek a Giovanni l’apostolo, ai 3 nefiti e
forse molti altri dei quali non sappiamo niente.
Conoscendo la realtà della procedura, diviene possibile
meglio apprezzare l’insegnamento di Brigham Young su
l’effetto che quando Dio è pronto a popolare un nuovo
pianeta, Egli segue l’economico ed apparentemente semplice
mezzo di trasportare genitori standard da qualche pianeta
più vecchio al nuovo. Col semplice traslare
le varie forme di vita, questo cambiamento può essere
fatto sicuramente e velocemente. Ovviamente i metodi di
Dio sono al di la dell’immaginazione dell’uomo. Questo
enfatizza la necessità di rimanere con la mente aperta e
disponibile come noi ci avviciniamo allo studio della
storia passata della terra. Molti studiosi sinceri e
lavorando forte, hanno proposto riguardo la storia della
terra, che si scontra con le intuizioni che noi abbiamo
già ricevuto tramite rivelazione del Creatore della terra,
di tali noi dovremmo guardarci. E più certamente non
dovremmo permettere a noi stessi di cadere fra gli
schernitori degli ultimi giorni a cui si riferisce Pietro.
Egli parla del grande errore del nostro tempo e del falso
pensiero che " Tutte le cose continuano come erano
all’inizio della creazione." Egli diceva che gli uomini
del nostro tempo inciamperanno nella loro lussuria.
Rinnegherebbe cose come il grande diluvio ed altre
manifestazioni del potere di Dio nella storia della terra.
Questa profezia si è adempiuta e noi viviamo nel giorno
quando gli studiosi hanno negato molte delle cose che Dio
ha rivelato ai suoi profeti come vere. Nel proseguire la
conoscenza ogni uomo deve giudicare da se stesso
l’affidabilità della sua fonte materiale. Sembrerebbe che
dove Dio ha rivelato ai suoi profeti avvenimenti e
circostanze che Egli ha dichiarato che sono fatti reali,
la speculazione di storici del contrario dovrebbero
portare poco peso.
ORIGINE DELLA VITA UMANA SULLA TERRA
Mentre il Signore stava descrivendo a Mosè il modo nel
quale la vita umana per primo venne posta su questo
pianeta, Egli sommariamente congedò il soggetto con la
semplice dichiarazione che il corpo temporale di Adamo fu
fatto"dalla polvere della terra" e che il suo spirito
entrò in quel corpo per sostenerlo con (L’alito vitale).
Come il Signore provvide ad Adamo il corpo dalla polvere
della terra non è specificato a questo punto e come
risultato molti degli studiosi delle scritture fanno lo
stesso errore di molti scienziati. Essi concludevano che
in qualche maniera misteriosa la vita fu creata
spontaneamente. Ingannando se stessi nel pensare che il
Signore esegue qualche genere di miracolo nel fare una
forma fisica di argilla e poi trasformarla in un corpo
umano vivente. Tale concetto partecipe delle età medievali
non è giustificato nelle scritture. Infatti,
originariamente il Signore disse a Mosè precisamente che
cosa significava essere fatto dalla polvere della terra.
Questa è una frase tecnica, significa di " Nascere,
dall’acqua dal sangue e dallo Spirito che Io ho fatto e
pertanto dalla polvere diveniste un’anima vivente." Mosè
6:59. Questa è semplicemente una descrizione della nascita
fisica. Quello è anche come il corpo fisico di Adamo fu
fatto. Nacque da una madre (il corpo)
proprio come il corpo di ogni uomo è stato fatto dalla
polvere della terra. Come Presidente Young dichiarò " Egli
(Adamo) fu fatto come voi ed io fummo fatti e nessuna
persona fu mai fatta su qualche altro principio!" Dove
nacque? Chi furono i suoi genitori? Per avere risposte a
queste domande in dettaglio richiederebbe al Signore di
spiegare avvenimenti di altri pianeti
ed Egli aveva già detto a Mosè che Egli non desiderava
spiegare tale materia a quel tempo (Mosè 1:35). Ci sono
molti eccitanti avvenimenti riguardo la storia della
creazione che il Signore ha deliberatamente lasciato
all’oscuro. Non è difficile scoprirne la ragione. La
storia dell’eternità si protrae vicino a noi come un filo
senza fine, in qualche posto lungo quel filo il Signore
decise di scegliere il punto che sarebbe chiamato l’inizio
della nostra storia. Egli decise di fissare un nodo così
nel parlare nel filo dell’eternità al punto dove Adamo
diviene un residente della terra. E’ difficile per la
mente umana accettare questo "punto di partenza" designato
dal Signore e molti studiosi hanno quindi provato ha
penetrare l’oscuro passato e costruirvi storie e
supposizioni che soddisfarebbero la sete umana di
conoscenza in questo contesto, comunque è interessante
osservare che mentre il Signore ha temporaneamente deciso
di non parlarci riguardo ai
dettagli dell’origine di Adamo, Egli al minimo ci
rassicura che 1° Adamo non apparteneva all’evoluzione di
altri animali.
2° Non ci furono uomini prima di lui.
Qui è ciò che dice il Signore "E l’uomo (Adamo) divenne
un’anima vivente, la prima carne sulla terra, ed anche il
primo uomo. "
Ovviamente se egli fu la prima carne sulla terra egli
non potrebbe essersi evoluto da altre precedenti specie e
se Adamo fu il primo uomo non vi furono preadamitici.
Queste dichiarazioni
sono una grande sfida per lo studioso, ma il Signore ci
consiglia di non preoccuparci troppo di ciò, perché quando
noi sapremmo l’intera storia del mondo noi vedremmo che
queste dichiarazioni
sono letteralmente vere. Il Signore ha detto che quando
rivelerà l’intera storia sarà noto ciò che nessun uomo
conosce. E’ più profittevole, quindi lasciare queste
oscure materie per la rivelazione futura ed andare oltre i
fatti conosciuti della storia che inizia al giardino di
Eden
IL GIARDINO DI EDEN
Il significato di "Eden" è "Paradiso" o "Piacere".
Riguardo l’introduzione della vita vegetale sulla terra a
questo punto il Signore dichiara:" ED Io il Signore Iddio,
piantai un giardino ad oriente in Eden, e la Io posi
l’uomo che avevo formato, e dalla terra, Io il Signore
Iddio feci germogliare ogni albero naturalmente, piacevole
alla vista dell’uomo e l’uomo poté vederlo. E divenne pure
un’anima vivente, poiché era spirituale nel giorno in cui
lo creai. Qui di nuovo il Signore sta enfatizzando la
doppia natura di tutte le cose, anche le piante ebbero una
creazione spirituale prima che fossero piantate e fatte
crescere spontaneamente sulla faccia della terra. Poi
esse, anche divennero un’anima vivente, che significa la
combinazione della materia temporale e spirituale. Infine
tutti i tipi di vita animale appartenenti agli ordini che
erano considerati di profitto per il genere umano, durante
il suo soggiorno sulla terra furono portati sulla terra.
Il Signore Iddio dichiara:" Ed erano essi pure anime
viventi, poiché Io Iddio, avevo alitato in essi il soffio
di vita e comandai che qualunque nome Adamo avesse dato a
ciascuno, tale dovesse essere il suo nome." Durante questo
periodo di abbellimento, quando genitori standard di
piante o animali furono trapiantati su questa terra, Adamo
ebbe una parte attiva nel supervisionare quest’opera sotto
la direzione del Signore come anche deve aver fatto
durante la preparazione della terra. Questo è riferito dal
Presidente Young:"Sebbene noi sappiamo dalla storia che
nostro padre Adamo non sapeva niente circa l’intenzione di
Dio riguardo questo pianeta, invece non è così e quando
noi apprendiamo la verità vediamo e comprendiamo che lui
aiutò a fare questo mondo e fu il manager di quella
operazione. Egli era la persona che portò gli animali ed i
semi da altri pianeti su questo mondo." Chi era Adamo?
Durante la vita di Adamo il Signore rivelò la vera
identità di questo grande patriarca ai figli di Adamo.
Egli era nientemeno che Michele nella preesistenza, era il
potente arcangelo di cui parlava Giovanni il rivelatore,
che capeggiò l’offensiva contro Lucifero ed i suoi
eserciti durante il primo stato nel mondo spirituale,
quando Satana cercò di distruggere il piano di salvezza
che il Signore ci aveva offerto. Nella preesistenza Adamo
o Michele era un principe di Dio. Egli era uno dei nobili
e grandi visti da Abramo in visione. Il suo nome Michele
significa "Che è come Dio" Non era un caso che questa
personalità fosse scelta per essere il primo grande capo e
patriarca degli uomini. Indubbiamente Eva deteneva una
posizione corrispondente di eminenza. Quando Adamo ed Eva
ebbero il giardino di Eden la terra divenne onorata con la
presenza dei 2 fra i più nobili servi del Padre.
DOV’ERA IL GIARDINO DI EDEN
Dove fosse il giardino di Eden ha indotto gli uomini ad
ingaggiare un continuo dibattito attraverso i secoli.La
posizione degli studiosi moderni è come segue:"Il racconto
dato in Genesi della locazione di Eden non è tale da
abilitarci ad identificare questo con qualche località
esistente. E’ detto di un giardino ad oriente, e ci è
detto che un fiume usciva per bagnare questo giardino, e
che da questo ne nascevano 4 che erano chiamati
rispettivamente, Pison, Bihon, Hiddeekel ed Eufrate.
Quest’ultimo fiume ha portato gli studiosi della storia
biblica a supporre che la locazione di Eden fosse in
Mesopotamia dove vi è l’Eufrate. Comunque, tutti gli altri
dati descrittivi che appaiono nella Bibbia riguardo Eden
sembrano disputare la possibilità che fosse stata in
quella località. La vera posizione di Eden fu fatta
conoscere al profeta degli ultimi giorni come la località
della residenza di Adamo ed Eva dopo che furono cacciati
da Eden. Brigham Young dichiarò:" Joseph il profeta, mi
disse che il giardino di Eden era nella contea di Jackson
Missouri, quando Adamo fu fatto uscire egli andò nel posto
che noi chiamiamo Adam ondi Haman, Davies County Missouri.
Là egli costruì un’altare ed offrì sacrifici. Conoscere
l’esatta posizione del giardino di Eden porta ognuno ad
apprezzare più pienamente la personale realtà della vita e
lavori di padre Adamo e madre Eva, ed anche ci insegna che
L’America od Occidente è la culla della razza. E’ il
vecchio mondo la parte più anticamente abitata della
terra, certo, nei tempi antichi l’America non era separata
dagli altri continenti, ma era unita in un solo
continente. La divisione della terra in continenti ed
isole non avvenne fino ai giorni di Peleg circa il 2240
a.c. Durante l’era del giardino di Eden prima della caduta
non c’era la morte. Ogni cosa che viveva nel giardino era
rivestita con la capacità di vivere per sempre. Era come
se tutte le cose fossero in uno stato di vita sospesa. Non
c’era degenerazione, nessuna rottura di struttura
cellulare (invecchiamento) nessuna malattia, nessuna
influenza predatoria di qualsiasi tipo sia per il genere
umano sia per il regno animale e non c’era la morte ne
nessun tipo di riproduzione. Sebbene il comandamento di
moltiplicarsi e riempire la terra fosse già stato dato
(Mosè 2:28). Vedremo più tardi che il potere di adempiere
a questo non venne fino a dopo la caduta. La sublime
condizione che esisteva nel giardino non era intesa come
finale. Era un’assaggio temporaneo di gloria paradisiaca
che anticipava un’avvenimento di grande importanza storica
che stava per avere luogo. Adamo ed Eva e tutta la terra
erano stati portati a questo punto di esistenza solo per
un fine "per cadere".
IL PRIMO SCOPO DELLA VITA TERRENA.
Per molti secoli non illuminati professori di religione
hanno insegnato che la più grande calamità dell’uomo fu la
disubbidienza di Adamo ed Eva nel giardino che generò la
caduta.
Scritture moderne chiarificano il problema, comunque,
ed insegnano che la caduta fu attentamente pianificata dal
Padre che Egli non solo la prevedeva ma intendeva che
accadesse.
 Infatti un’attenta lettura delle antiche e
moderne scritture rivela che il Signore da il più grande
risalto alla caduta temporale, allo stato mortale, tramite
il quale noi ora stia passando. Al minimo 5
importantissimi scopi sono adempiuti in questa caduta, o
stato mortale che non potrebbero essere ottenuti in
qualsiasi altro modo.
1) Era l’unica maniera che alcuni bilioni di figli
spirituali del Padre,il nostro particolare gruppo
familiare, che potevano ottenere corpi mortali. Nella
preesistenza o mondo spirituale, vedemmo tutto quello che
poteva essere ottenuto là. Godemmo il privilegio di avere
tabernacoli spirituali, nei quali le nostre personalità
individuali o intelligenze potevano abitarvi. Ma questi
corpi spirituali avevano dei limiti, un progresso maggiore
ci era precluso a meno che ricevessimo un corpo materiale.
Questo non poteva essere ottenuto nel mondo spirituale.
Per ottenere corpi di materia temporale noi dovevamo
lasciare il mondo spirituale e sottometterci ad un livello
più basso di esistenza dove corpi di materia temporale
fossero disponibili.E quando noi ottenemmo questi corpi
dovevamo imparare le leggi con le quali i materiali di
questi corpi potrebbero essere controllati.
IL SECONDO SCOPO
Secondariamente questo era il corso che il Signore
disse che dovevamo seguire per ottenere "una pienezza di
gioia" come il nostro Padre celeste. La chiara, eccitante
sensazione che i corpi registrano in risposta alle
condizioni che sono per il loro benessere è chiamata
"gioia". Ciò è qualcosa che noi apparentemente non avevamo
abbondantemente mentre eravamo nel mondo spirituale. Il
profeta Lehi spiega, che a meno che noi fossimo venuti in
questo mondo, dopo la caduta, e ricevuti corpi fisici, non
avremmo potuto conoscere l’abbondanza di questa ricca
esperienza emozionale chiamata "gioia". La gioia è
l’emozionante unione fra la mente ed il corpo. Per secoli
gli uomini hanno frainteso i requisiti della vera gioia e
l’hanno considerata semplicemente una espressione fisica
di sottile e volatile durata. Loro hanno quindi tentato di
spiegare la sensazione di gioia con significati
artificiali. Alcuni ricorrono all’alcool, altri alle
droghe, altri alla lussuria. Ma tutti questi ricompensano
con licenziosità e delusione. I veri componenti della
gioia si trovano non solo nelle cose fisiche ma molto
nelle cose intellettuali e spirituali. In questa vita noi
possiamo imparare a conoscere limitati gradi della
dolcezza della vera gioia. Comunque una "pienezza di
gioia" può essere ottenuta solo quando i nostri corpi sono
stati risuscitati e saranno inseparabilmente riuniti con i
nostri spiriti per sempre. Come il Signore ha detto
"Spirito ed elemento, inseparabilmente congiunti, ricevono
una pienezza di gioia." Poi Egli ha aggiunto questo
importante poscritto:"E quando sono separati, gli uomini
non possono ricevere una pienezza di gioia". I nostri
spiriti quando sono soli non possono per qualche ragione
per noi inspiegabile godere di questa esperienza nella sua
pienezza. Nella fusione del nostro tabernacolo fisico e
spirituale noi otteniamo un’esaltato e glorificato mezzo
di espressione che solo è capace di riflettere lo stesso
emozionante trascendente stato di continua gioia fisica,
come il nostro Padre celeste gode. La mortalità è la porta
tramite la quale il genere umano deve passare, prima che
possa ottenere una pienezza di gioia come Dio. Riguardo a
coloro che ottengono questa grande benedizione il Signore
dice:" Essi sono quelli nelle cui mani il Padre ha meso
tutte le cose, sono colori i quali sono Sacerdoti e Re che
hanno ricevuto della sua pienezza e della sua gloria, per
cui come è scritto, essi sono Dei, proprio i figli di Dio,
per cui tutte le cose sono loro, sia la vita o la morte o
cose presenti o cose a venire, tutto è loro essi sono di
Cristo e Cristo è di Dio.
IL TERZO SCOPO
La mortalità rende possibile per noi di essere
rivestiti con i poteri della procreazione per la prima
volta. La procreazione è un’altra benedizione riservata
per il secondo stato o stato mortale. Questa importante
funzione fu data come un’esclusiva e divina facoltà a
quelli che furono trovati degni e desiderosi di provare
questo secondo stato. La paternità è una parte del potere
della divinità e quindi questo privilegio di partecipare
nell’organizzare o creare fu consegnato a noi solo dopo
aver dimostrato obbedienza nella nostra vita premortale
per molti millenni, prima come intelligenze e poi come
spiriti. Solo a questo più avanzato stato del nostro
sviluppo quando noi diventiamo potenziali candidati per un
posto nel consiglio degli Dei, fummo permessi di
partecipare a questi poteri. Certo, molti, infatti, la
grande maggioranza di quelli che entrano nella mortalità e
godere del temporaneo potere di procreazione non
otterranno l’ultimo stadio della divinità e tutti quelli
che falliscono di poco la meta, che è il grado più alto
del Regno celeste, perderanno la divina capacità di
perpetuare loro stessi tramite la loro posterità. Una
delle più profonde ed importanti scoperte uscite nella
dispensazione della pienezza dei tempi è il fatto che la
paternità su questa terra è solo un periodo di prova per
la paternità nell’eternità. Il divino potere della
procreazione è descritto dal Signore come la qualità
divina fondamentale.Infatti la paternità eterna è
Divinità. E’ interessante notare che quando Adamo ed Eva
furono posti nel giardino di Eden, loro non erano ancora
in grado di avere figli, secondo la scrittura se essi non
si fossero sottoposti alla metamorfosi della caduta no n
avrebbero mai potuto avere figli. Non solo loro, ma noi
stesi dovevamo passare attraverso la porta della mortalità
per ricevere queste benedizioni.
IL QUARTO SCOPO
La mortalità era designata per sottoporre la razza
umana al suo periodo finale di stato probatorio. Dopo
millenni di progresso e prova, noi, che siamo stati
abbastanza fortunati per vivere il secondo stato, ora
affrontiamo il nostro ultimo test. Fummo indubbiamente
provati come intelligenze e sappiamo che fummo provati
come spiriti perché Dio parlò degli spiriti della
preesistenza e disse:" Noi li proveremo qui per vedere se
essi faranno tutte le cose che il Signore loro Dio
comanderà loro e coloro che manterranno il loro primo
stato sarà aggiunto ancora e quelli che non manterranno il
loro primo stato non avranno la gloria nello stesso regno
con quelli che manterranno il loro primo stato." Deve
essere tenuto a mente che giù attraverso i corridoi
dell’eternità vi era un programma altamente competitivo di
progresso eterno che è stato una sfida costante per noi.
Ha portato un vasto disaccordo fra di noi, come integrità
individuale, iniziativa, intelligenza e qualità di
carattere. Le scritture lasciano capire che lungo il viale
vi furono molte vittime, di volta in volta, miriadi di
nostri fratelli e sorelle come intelligenze avrebbero
volontariamente scelto un corso di azione che li avrebbe
fuorviati permanentemente dal fiume del progresso che noi
stavamo seguendo. Infatti, dopo poco come nel nostro
precedente stato, la preesistenza, un terzo degli eserciti
dei figli spirituali del Padre scelse di abbandonare di
lottare e si tolsero per sempre la possibilità di ottenere
la pienezza di gioia per la quale noi ci stiamo ora
battendo.Per il restante di noi, comunque, questa vita è
la prova finale. Questo è il nostro test finale. E’ per
questo che il Signore costantemente dà una grande
importanza alla nostra perseveranza in questa vita. Noi
siamo così vicini alla fine, ma il rischio corrispondente
è grande. Come Alma dichiarò:" Questa vita è il tempo per
prepararci ad incontrare Iddio, si i giorni di questa vita
sono il tempo per gli uomini di eseguire i loro lavori. Ed
ora come vi dissi prima, come avete avuto molte
testimonianze, quindi, vi supplico di non procrastinare il
giorno del vostro pentimento fino alla fine, poiché dopo
questo tempo, che ci è dato di prepararci per l’eternità,
ecco, se noi non mettiamo a profitto il nostro tempo
durante questa vita, allora viene l’oscurità della notte
quando nessuna opera può essere eseguita. Voi non potrete
dire, quando sarete davanti a questa "crisi" voglio
pentirmi! Perciò ecco se voi avete procrastinato il giorno
del vostro pentimento fino alla morte, ecco siete divenuti
soggetti allo spirito del Diavolo ed egli vi suggellerà a
se, quindi lo Spirito del Signore si è ritirato da voi e
non ha posto in voi ed il diavolo ha ogni potere su di voi
e questo è lo stato finale dei malvagi. Sebbene parlando
relativamente, la famiglia umana stia adesso per giungere
alla meta finale della vita eterna e della esaltazione,
cionondimeno saranno molto pochi che soddisfaranno i
difficili requisiti di questa prova finale. Come il
Signore stesso dichiarò:" Stretta è la porta e diritta è
la via che guida alla vita e pochi la troveranno."
IL QUINTO SCOPO
La mortalità serve per condizionarci per sempre contro
la ribellione. Poiché il Padre ha perso così tante delle
sue intelligenze scelte attraverso l’errata ribellione,
attraverso il tempo, Egli desidera immunizzarci per sempre
contro la ribellione. Egli volle che venissimo a diretto
contatto con il peccato e la ribellione, ma sotto
circostanze dove non saremmo sfregiati permanentemente
dall’esperienza. Egli volle che scoprissimo da noi stessi
che il peccato non porta la felicità che questo ci
escluderebbe dall’esaltazione il che è ciò che successe a
Lucifero. Il Signore volle che noi ci convincessimo per
sempre che la maniera di Dio è sicura, corretta,
affidabile, cosicché mai in tutte le eternità del futuro,
noi permetteremmo a noi stesi di essere tentati di
ribellarci a Lui, come fecero un terzo dei nostri fratelli
e sorelle nella preesistenza. La vita terrena, quindi era
programmata e designata per darci questa opportunità di
distinguere attraverso le esperienze la differenza fra
l’amarezza del peccato e la dolcezza della giusta
obbedienza. Questo non era possibile "Nel cielo". Là le
leggi celesti prevalgono, ciò significa che la perfezione
è mantenuta e qualsiasi peccato o ribellione non è
tollerata con il minimo grado di indulgenza. Certo come i
nostri fratelli e sorelle della preesistenza potevamo
esserci ribellati ma avremmo dovuto soffrire le immediate
conseguenze. Nel cielo non vi è l’opportunità di imparare
circa la ribellione, dovevamo essere rimossi dal regno
celeste ed essere portati in un’ambiente dove fosse
possibile provare il bene ed il male. Doveva essere un
luogo dove noi potevamo provare e poi avere il tempo per
decidere ciò che avremmo scelto. Doveva essere un posto
dove il giudizio fosse temporaneamente sospeso, cosicché
nel caso che fossimo caduti in gravi errori durante il
nostro processo di apprendimento, avremmo avuto ancora il
tempo per rimediare prima che un giudizio fosse
pronunciato od un castigo finale imposto. In altre parole
la condizione doveva essere fatta, cosicché ci fosse uno
spazio garantito all’uomo nel quale egli potesse pentirsi,
un tempo nel quale tornare indietro e se possibile
riguadagnare il terreno perduto. Infine, il Padre disse
che tanto rapidamente ci allontaneremo dal male e lo
sconfiggeremmo, Lui cancellerebbe l’offesa tramite
l’espiazione di Cristo, cosicché questa non rimarrebbe
contro di noi. E’ importante comprendere che anche se noi
imparassimo la differenza fra il bene ed il male e
decidessimo di guidare le nostre vite al bene,
ciononostante non potremmo ritornare alla perfezione del
regno celeste se non fosse per l’espiazione del Salvatore
che cancella i peccati che sono sospesi contro di noi
durante il processo di apprendimento. Come ciò avviene
sarà discusso in altra parte, è sufficiente a questo punto
semplicemente accettare la divina assicurazione che ogni
peccato sarà posto sotto il mantello dell’espiazione e
sarà così cancellato dalla nostra fedina penale celeste.
Questo è il principio del pentimento. Da ciò si evince che
il principio del pentimento è una grande benedizione che
può operare solo in un laboratorio accuratamente preparato
e che è isolato dalla presenza del Padre. Per essere
efficace deve operare in un ambiente 1°) Dove esistono il
bene ed il male contemporaneamente
2°) Dove c’è un tempo di giudizio sospeso nel quale gli
uomini possono scegliere e, se essi desiderano, tornare
indietro tramite il pentimento. 3°)Dove esista
un’espiazione infinita, tramite la quale tutti i peccati
che sono stati superati tramite il pentimento, possono
essere cancellati per sempre. Il Signore dichiara che
quando questa terra sarà celestializzata e tornerà alla
sua presenza "Il pentimento sarà nascosto ai miei occhi"
(Osea 13:14). In altre parole: non vi è pentimento o
giudizio sospeso nel cielo. Come dice Alma:"Questa vita è
il tempo accordato all’uomo per prepararsi ad incontrare
Iddio, si ecco questa vita è il tempo per gli uomini per
fare le loro opere."
NATURA DEL PROBLEMA CHE IMPLICA LA CADUTA.
Lo studioso casuale delle scritture può mancare il
piuttosto drammatico fatto che la tecnica della caduta di
Adamo ed Eva rappresentò una sfida tremenda per la prima
presidenza del cielo. Non che il problema fosse nuovo, o
che la soluzione fosse nuova. Indubbiamente la caduta fu
ottenuta dal seguire lo stesso progetto come quello che
era stato provato con il massimo del successo in cui la
caduta era stata effettuata su altri mondi. Ciononostante
era un’operazione delicata che richiese l’estrema abilità
nel porre i nostri primi genitori in una posizione in cui
deliberatamente e volontariamente avrebbero fatto il passo
che li avrebbe portati in una sfera temporale di
mortalità, perché il Signore pose il frutto nel giardino
di Eden che sapeva avrebbe portato la caduta e poi disse
ad Adamo ed Eva che era proibito?
Superficialmente sembrerebbe quasi come se il Padre non
volesse la loro caduta, ma, come noi abbiamo già
precedentemente osservato, la scrittura chiaramente
insegna che la loro caduta era attesa, predetta e che le
condizioni per questa erano state attentamente pianificate
precedentemente. Infatti il Padre indicò che era il passo
successivo nel piano del progresso eterno per la razza
umana. Perché allora Egli proibì ad Adamo ed Eva di fare
la stessa cosa che sapeva avrebbe portato la caduta e
messo il piano in azione? La risposta richiede che noi
rimandiamo il nostro pensiero indietro alle condizioni che
allora esistevano ed esaminare dal punto di vista del
Signore. Primo fra tutto, deve essere apprezzato che il
Padre era estremamente ansioso che la caduta avvenisse
senza la sua diretta partecipazione. Ovviamente, non
voleva che ciò avvenisse tramite la sua volontà ma dalla
volontà volontaria ed indipendente di Adamo ed Eva. La
ragione per cui il Padre non voleva essere una parte della
caduta sembra che sia basata sul fatto che Lui sapeva che
la caduta comportava una parte di rischio tremendamente
alta per la grande maggioranza dei suoi figli spirituali.
Per alcuni avrebbe significato la realizzazione della
divinità, per la stragrande maggioranza avrebbe
significato qualcos’altro, avrebbe significato essere
assegnati ad regno di gloria minore, dove avrebbero ogni
benedizione alla quale avrebbero diritto ma sarebbero
esclusi per sempre dal privilegio di godere della presenza
del Padre. Riguardo queste brulicanti moltitudini che
fallirebbero nel rendere profittevole il loro secondo
stato, la scrittura dichiara:"Ma dove Dio e Cristo abitano
essi non possono venire." Può il rischio essere eliminato
dal piano di salvezza? Sapendo, quindi, il tremendo
rischio implicato ed il fatto che vi sarebbero molte
vittime, il Padre prese ogni precauzione per rendere
sicuro che tutti quelli che sarebbero entrati nel secondo
stato di prova mortale lo avessero fatto volontariamente e
di loro propria iniziativa. Quello era perché l’intera
materia ci fu presentata per discutere e per avere un voto
di sostegno nella preesistenza, e riflettiamo per un
momento sul fatto che anche se ci fu detto che questo era
il passo successivo nel piano del progresso eterno,
ciononostante, un terzo degli eserciti nel mondo
spirituale ebbe paura di proseguire. Il rischio era molto
grande. Lucifero radunò questi attorno a se e si guadagnò
il loro sostegno per un piano che non avrebbe contenuto
alcun rischio. Egli si propose di salvare qualsiasi
spirito semplicemente forzandolo di vivere durante il
secondo stato, o stato mortale, in stretta obbedienza con
la legge celeste. Egli avrebbe permesso che questo piano
avesse implicato una violazione del libero arbitrio, un
principio sul quale Dio aveva basato l’intero universo
cosmico, ma indubbiamente egli si giustificava che era per
un buon fine. Quando il Padre disse che non accettava il
piano, Lucifero riunì i suoi seguaci in aperta ribellione
contro Dio e così violenta divenne la disputa che terminò
con l’espulsione di Lucifero e dei suoi eserciti dalla
presenza del Padre. Il rimanente di noi votò per accettare
il rischio di andare avanti e diede in gridi di gioia al
prospetto di questa nuova ed eccitante esperienza, ma il
Padre sapeva che prima che noi avessimo terminato la prova
della mortalità, molti di noi avrebbero cambiato le loro
grida di gioia in urla di lamento. Era per questa ragione,
quindi che Lui desiderò che Adamo ed Eva, come nostri
rappresentanti, avrebbero dovuto portare la caduta di loro
propria iniziativa e non permetterci poi di dire che la
caduta era colpa del Padre piuttosto che nostra. Sembra
chiaro dai successivi avvenimenti che Adamo ed Eva non
avevano alcuna idea di come il Padre desiderava avvenisse
la caduta. Essi evidentemente sapevano che sarebbe
accaduta ma indubbiamente presumevano che il Padre
l’avrebbe fatta accadere secondo il suo modo, quando il
tempo sarebbe stato maturo. E’ molto chiaro che Adamo ed
Eva non sapevano che dovevano essere loro a procurare la
caduta. Il problema del Padre era maggiormente complicato
dal fatto che Egli non solo intendeva che Adamo ed Eva
avrebbero dovuto iniziare la caduta, ma avrebbero dovuto
farlo indipendentemente dalla espressa volontà del Padre.
La sola maniera di assicurare tale indipendenza sarebbe
che Adamo ed Eva provocassero la caduta attraverso qualche
atto che fosse in opposizione all’espressa volontà di Dio.
Questa allora è la ragione del frutto "proibito". Era la
chiave per la caduta. Col porre un divieto il Padre si
assicurò che se essi avessero trasgredito avrebbero agito
interamente di propria iniziativa. Il problema successivo
era di portare Adamo ed Eva a prendere il frutto tramite
l’esercizio delle proprie volontà in opposizione alla
volontà del Padre. Questo non era tanto facile come può
sembrare. Deve essere tenuto in mente che Adamo ed Eva non
avevano alcun desiderio di esercitare la loro volontà in
opposizione a quella del Padre. Non avevano malvagità, né
ambizioni segrete, infatti a questo livello della loro
esistenza erano "innocenti". La loro relazione con il
Padre era di fede implicita.Erano come bimbi che
lasciavano che ogni loro necessità, al consiglio,
direzione e volontà della divinità. Sarà apprezzato,
quindi, che era davvero una delicata ed impegnativa
manovra nella quale la prima presidenza del cielo,
intraprese di determinare le circostanze in una maniera
tale che questo nobile uomo e donna, che erano onorati
nella preesistenza per la loro fedeltà, avrebbero
esercitato la loro volontà in opposizione a quella del
Padre.
COME FU OTTENUTA LA CADUTA.
Ora consideriamo la purezza e la cura con cui il
Signore pose le circostanze designate di portare la
caduta. Sembra che vi fossero 4 diversi ingredienti
necessari a far partire la reazione a catena degli
avvenimenti che avrebbero infine portato Adamo ed Eva a
prendere la loro decisione sotto le condizioni accettevoli
per il piano e gli scopi del Padre.
1°) Come abbiamo precedentemente menzionato, Adamo ed
Eva sembrano di essere stati posti nel giardino di Eden
con una conoscenza che presto sarebbero caduti e con
quello avrebbero goduto le benedizioni della mortalità. Da
notare che erano uniti in matrimonio e ci si riferisce
loro costantemente come marito e moglie. Tale unione era
vuota di significato fino a quando non sarebbero entrati
realmente nella mortalità, dove il matrimonio sarebbe
consumato e loro potrebbero godere dei poteri della
procreazione dati da Dio. Da questo e d avvenimenti
successivi sembra che la caduta fosse da loro attesa. Come
sarebbe avvenuta però non era di loro conoscenza, ma
confidavano nella saggezza di Dio e sapevano che sarebbe
avvenuta quando le condizioni fossero propizie.
2°) Il Signore pose nel giardino di Eden il frutto
degenerato che conteneva i semi della morte, che avrebbe
introdotto nei corpi di Adamo ed Eva gli ingredienti
necessari che avrebbero portato scientificamente la
caduta. Questo era chiamato il frutto della "conoscenza
del bene e del male". Dio pose l’albero che portava il
frutto nel cuore del giardino dove aveva un posto di
preminenza ed era facilmente accessibile.
3°) Il Signore pose un divieto su questo frutto. Da
notare la strana maniera in cui questa proibizione fu
effettuata:" Ma dell’albero della conoscenza del male e
del male, non ne mangerai, cionondimeno tu puoi scegliere
da te stesso perché ciò ti è accordato, ma ricorda che Io
lo proibisco, poiché nel giorno che ne mangerai per certo
morrai." Guardando indietro adesso a quel tempo è
possibile apprezzare che il Padre stava dicendo:"Tu puoi
mangiare di questo frutto, anche se lo proibisco, ed Io
voglio che tu decida da te stesso se lo mangi o meno."
Comunque né Adamo né Eva presero il sottile indizio. Loro
erano preoccupati che gli era stato proibito e questo per
loro era tutto.Loro sapevano che in qualche maniera
dovevano ottenere la conoscenza del bene e del male che
portava alla caduta (Che fu l’argomento usato da satana
quando tentò Eva) ma in questo particolare momento non
passava loro per la mente di ottenere la conoscenza del
bene e del male prendendo il frutto proibito in violazione
ad uno specifico comandamento del Signore.
LUCIFERO PRENDE L’INIZIATIVA PER LA CADUTA.
Fu per questa ragione che il Signore introdusse il
4° elemento nella scena. Questo era l’iniziativa di
Lucifero. Senza la seduttiva persuasione di Lucifero è
dubitevole se Adamo ed Eva avrebbero mai preso del frutto
proibito. Non fu un semplice caso che l’esilio permanente
di Lucifero fosse stato temporaneamente rinviato e che lui
ed i suoi seguaci decaduti fossero designati
temporaneamente alla terra. Il Signore intendeva usare le
ambizioni orgogliose di Lucifero per ottenere qualcosa che
lui non si sarebbe mai sognato. Lucifero sembra che avesse
frainteso la ragione per cui era stato posto sulla terra e
pensò che era proprio un’opportunità per provare la sua
superiorità su Geova il cui piano era stato accettato in
preferenza al suo. Per questa ragione la scrittura
dice:"Egli cercò di distruggere il mondo." Egli pensò di
fare ogni cosa possibile per demolire, smantellare od
altrimenti frustrare tutta l’opera costruttiva che Geova
stava cercando di fare. Ma anche la scrittura dice:"Non
sapeva il piano del Signore." E quindi non comprese che il
suo impeto distruttivo avrebbe fornito l’iniziativa
necessaria per compiere molte delle cose che Geova aveva
in mente per ultimare il suo piano di salvezza. Uno di
questi scopi fu ottenuto a questo momento. L’ambizione di
Lucifero lo portò a cercare ed a riuscirci di far violare
ad Adamo ed Eva il comandamento che avevano ricevuto.
LUCIFERO AFFRONTA EVA INDIRETTAMENTE.
Il primo passo del piano di Lucifero per rendere
colpevoli Adamo ed Eva fu di coltivare la confidenza di
certi animali nel giardino di Eden che erano di sottile
intelletto. per questo scopo si concentrò su molti dei
serpenti. La scrittura dichiara specificatamente che "Ne
aveva molti al suoi seguito." Perché Lucifero desiderava
affrontare Adamo ed Eva indirettamente attraverso una di
queste creature non è interamente chiaro, ma deve aver
sentito che i suoi argomenti ingannevoli, se portati di
persona, sarebbero stati completamente inaccettabili per
questi 2 esseri che avevano entrambi partecipato alla sua
espulsione dalla magione del Padre. In ogni caso, noi
sappiamo che non osò o non desiderò affrontare Adamo ed
Eva direttamente. Invece, usò uno di questi serpenti come
suo tramite o portavoce. Il fatto che la scrittura parli
del serpente come essere parlante è degno di un breve
commento. Giuseppe Flavio, nel riassumere l’antica
tradizione ebraica su questo soggetto dichiara che prima
della caduta "Tutte le creature viventi avevano un
linguaggio." William Whiston dell’università di Cambridge
commenta questa dichiarazione in una nota a piè di pagina
dicendo:"Vi sono molte supposizioni che in questo stato
presente, loro (gli animali) non sono nel loro stato
originale, e che le loro capacità erano una volta molto
più grandi di quanto ora noi vediamo ed è possibile che
siano restaurate alle loro condizioni precedenti." In
linea con questo pensiero è il più strano ma
apparentemente possibile di animali cambiati ed essere
permessi di esprimersi intelligibilmente. E’ data
ulteriore evidenza dal fatto che gli animali
apparentemente godranno di qualche potere di esprimersi
dopo la loro risurrezione come visto da Giovanni in una
aperta rivelazione. Egli li descrive come preganti Iddio.
A Joseph Smith fu detto che Giovanni vide la condizione di
questi animali come esisteranno nella piena felicità della
loro gloria seguente la loro redenzione o resurrezione.
Ritornando al nostro testo, la scrittura espressamente
dichiara che uno dei serpenti nel giardino di Eden parlò
ad Eva nella sua propria lingua e ragionò con lei secondo
l’ingannevole eloquenza che era stata "posta nel cuore del
serpente" da Lucifero. Nota la sottile insinuazione
dell’inizio del serpente, "Si Dio non ha detto, voi
mangerete di ogni albero del giardino?" Questo pose Eva
sulla difensiva. Era come se lei fosse stata accusata di
non godere del giardino che Dio aveva provvisto per loro.
Lei ebbe una risposta difensiva, una spiegazione del
perché lei e padre Adamo non potevano prendere di ogni
albero del giardino. Lei disse:"Noi possiamo mangiare del
frutto degli alberi del giardino, ma del frutto
dell’albero che tu vedi nel mezzo del giardino, Dio ha
detto, Non né mangerete, né lo toccherete, per tema di
morire." Allora il serpente riattaccò con una
dichiarazione di sfida che era puro vetriolo. Con
rassicurazione il serpente disse:" Sicuramente non
morrete!" Poi discusse a lungo con Eva con la stesa linea
di argomenti che Lucifero aveva usato precedentemente per
convincere il serpente:"Dio sa che nel giorno che ne
mangerete, i vostri occhi saranno aperti e sarete come
Dei, conoscendo il bene ed il male." Come indicato
precedentemente, Eva sapeva che era sulla terra per
entrare nella mortalità e per ottenere la conoscenza del
bene e del male, ma lei si aspettava che ciò venisse da
Dio. Ora il serpente le diceva che questo frutto
"proibito" che è infatti chiamato "l’albero della
conoscenza del bene e del male" è la stessa cosa che darà
a lei quello per cui lei e padre Adamo erano stati posti
sulla terra. Nota l’insinuazione del serpente quando egli
disse la ragione per cui Dio proibiva loro di mangiare il
frutto, egli disse che era perché questo li avrebbe resi
come "Dei", implicando una supposta gelosia da parte di
Dio come se non volesse renderli partecipi di questa
grande benedizione. La cosa successiva che accadeva era
che Eva stava rimirando l’albero "nel mezzo del giardino".
Lei deliberatamente si tormentò con l’eccitante sfida del
serpente. Come guardava verso il frutto dell’albero,
questo divenne "piacevole a i suoi occhi" e quando ebbe
riflettuto sulle parole del serpente che l’avrebbe resa
saggia e che non morirebbe, nonostante Dio dicesse il
contrario, lei si sentì attratta fino a quando non decise
di "assaggiarlo e di vedere." Allungò la sua mano, colse
un frutto e se lo portò alle labbra. Nota che da nessuna
parte le scritture ci dicono che tipo di frutto fosse. Non
dicono che fosse una mela, sebbene artisti e scrittori,
senza autorità, hanno indicato così per secoli.
ADAMO E’ AFFRONTATO DA UN DILEMMA.
QUANDO EVA EBBE PRESO DEL FRUTTO, e trovò che era
davvero piacevole, andò immediatamente dal suo compagno e
marito.Come lei porse il frutto al marito, difficilmente
lui poteva credere ai suoi occhi. Davanti a lui c’era sua
moglie, datagli da Dio come aiuto convenevole, che lo
stava tentando di violare un comandamento specifico del
Signore. Adamo discusse con lei. Lei era stata ingannata.
Lei ribattè: "Non ho forse adempiuto agli scopi di Dio ed
aperto la via della mortalità ed ottenuto per loro la
capacità di apprendere la differenza fra il bene ed il
male? Inoltre che cosa sarebbe accaduto, visto che lei era
decaduta, se Adamo non avesse preso il frutto proibito? Se
loro sarebbero stati separati come avrebbero potuto
adempire al comandamento di moltiplicarsi e riempire la
terra? Era ovvio per Adamo che questo era vero,
cionondimeno, indubbiamente sentì che un grande errore era
stato fatto. Anche, sapeva che ci doveva essere una
caduta, ma nessun dubbio che lui continuasse a pensare che
Dio l’avrebbe portata nel tempo dovuto e tramite la sua
infinita saggezza e potere. Che Adamo portasse un fardello
di dispiacere per la condotta di Eva sembra evidente da
dichiarazioni rese successivamente da Eva che discuteremo
più in avanti. Ma sbagliato o no, il fatto era chiaramente
apparente ad Adamo che Eva aveva portato la caduta ed era
in quello steso momento in uno stato di metamorfosi per
cui lei presto sarebbe stata presto separata dal livello
di esistenza che avevano goduto assieme fino a quel
momento. Affrontato dall’enigma di queste circostanze,
Adamo decise di fare il passo. Quando tutti i fatti ci
sono noti, noi possiamo forse scoprire elementi più grandi
di eroismo nella sua azione. Eva aveva preso il frutto
ingannata e nello spirito di curiosità ma non era così per
Adamo. Egli portò alle sue labbra il frutto che lo avrebbe
portato alla morte spirituale e fisica, sapendo che così
facendo le cataclismiche conseguenze che ne sarebbero
derivate. Questi fatti portarono Paolo ad esclamare:"Adamo
non fu sedotto, ma la donna essendo stata sedotta cadde in
trasgressione"
IL SIGNORE RITORNA AL GIARDINO DI EDEN.
Dio non ricercò immediatamente Adamo ed Eva dopo che
ebbero preso il frutto proibito. Egli attese fino a che il
nuovo processo fisico dei loro corpi li rendesse
consapevoli di essere nudi e li portasse a coprirsi con
delle foglie di fico.Fu sul "fresco del giorno" o
probabilmente nel tardo pomeriggio mentre Adamo ed Eva
stavano passeggiando fra gli alberi del loro giardino che
improvvisamente udirono la voce del Signore. Nota la
naturale e non pretestuosa maniera in cui il Signore
ritornava. Non apparve inaspettatamente davanti a loro con
una fiera indignazione. Piuttosto, Egli parlava
deliberatamente ad alta voce mentre era ancora nascosto
alla loro vista cosicché potevano udirlo ed esserne
preavvertiti. Il Signore sapeva ciò che avevano fatto.
Riempiti con uno scoperto senso di colpevole terrore
corsero nel bosco più vicino a nascondersi nell’ombra
degli alberi. La arrivò il Signore. Chiamando Adamo per
nome il Signore disse:"Dove sei?"
Adamo replicò con onestà infantile:"Ho udito la tua
voce nel giardino ed ero impaurito."Senza che gli fosse
chiesto perché stese fuggendo, Adamo volontariamente fornì
la spiegazione:"Ho visto di essere nudo e mi sono
nascosto." "Chi ti ha detto che eri nudo?" Domandò il
Signore. Dio sapeva sicuramente la risposta ma voleva che
Adamo confessasse ciò che aveva fatto. Per arrivare
velocemente al punto della situazione domandò ad
Adamo:"Hai mangiato del frutto dell’albero di cui ti avevo
comandato di non mangiarne e che se lo avessi fatto
sicuramente saresti morto?" La replica di Adamo è la
chiara prova che la caduta aveva fatto il suo pieno
effetto. Invece di rispondere alla domanda del Signore con
un semplice "si" che era ciò che la domanda richiedeva,
Adamo proseguì nel presentare un’alibi che desse una
spiegazione. Il suo appena acquisito istinto di auto
preservazione lo portava a passare la vergogna per ciò che
aveva fatto per qualcosa d’altro:"La donna che mi hai dato
e che comandasti che restasse con me, mi ha dato del
frutto dell’albero ed io ne ho mangiato" Immediatamente il
Signore si volse ad Eva."Che cosa hai fatto?" Eva non
aveva difesa. Come il Signore la fissava, tutti gli
argomenti persuasivi di Lucifero dati attraverso il
rettile a lei sembrarono di crollare come dighe di sabbia
davanti al diluvio. Ciò che prima sembrava così logico,
desiderabile e giustificabile stava tutto crollando
miseramente. Lei aveva violato uno specifico comandamento
del Signore e lo sapeva. Una sorgente, istintiva passione
di sfuggire alla colpa, che sentiva, fu su di lei. Come i
molti miliardi di esseri che sarebbero discesi da lei,
madre Eva si sentiva costretta di evitare la
responsabilità per ciò che aveva fatto. "Il serpente mi ha
ingannata" gridò "ed io ho mangiato." Il Signore non perse
tempo e si volse al serpente. Questa creatura era una di
quelle sottili intelligenze del regno animale che, con
molti del suo genere, era deliberatamente caduto sotto
l’influenza di Lucifero. Il Signore pronunciò
immediatamente il suo giudizio su di lui. "Poiché hai
fatto ciò, sarai maledetto fra tutte le bestie dei campi,
camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i
giorni della tua vita." Che qualche cambiamento ebbe luogo
nelle capacità fisiche del serpente, come il risultato di
questa maledizione sembra evidente poiché altrimenti la
forma del rimprovero sarebbe priva di significato.
"Camminerai sul tuo ventre" Era venuto come un giudizio.
Queste indicava che precedentemente che questa specie del
regno animale godeva di qualche altro mezzo di
locomozione. Può anche essere degno di menzione qui che la
stretta amicizia fra Satana ed i membri di questa
categoria animale durante il periodo del giardino di Eva
fece sì che Lucifero fosse dopo anche chiamato il
"serpente antico".
IL GIUDIZIO DI DIO PER MADRE EVA.
Il Signore poi indirizzò queste parole a
Eva:"Moltiplicherò grandemente le tue sofferenze nel
parto, con dolore avrai figli." Avesse voluto il Signore,
poteva aver preso i primi genitori nella sua confidenza ed
aver detto:"Vi siete proiettati nel secondo stato,
mangiando del frutto dell’albero della conoscenza. Le
grandi benedizioni che ho pianificato per voi dal
principio sono disponibili. Voi avete i poteri della
procreazione. Comunque, la caduta, la condizione mortale
dei loro corpi li rendeva soggetti a soffrire ed il potere
di procreare il loro genere includeva il passaggio
attraverso la valle dell’ombra della morte ed avere i
figli al prezzo della sofferenza. Questo è l’unico modo
con cui questa benedizione può essere ottenuta. Mentre i
nostri corpi mortali sono così costruiti. Nella saggezza
del Signore, comunque,Egli non condivise questa confidenza
intima con Adamo ed Eva a quel momento. Conoscendo la
psicologia umana, come Lui la conosceva, Egli enumerò
semplicemente le conseguenze della caduta senza entrare in
qualsiasi dettagliata spiegazione. Egli voleva che madre
Eva si ricordasse costantemente che le prove della vita
mortale, particolarmente il travaglio della nascita, erano
state portate dalla sua libera scelta. Una cosa è aver
l’opportunità di progredire con il voto di sostegno per
entrare nel secondo stato, tutt’altra cosa conteggiarne la
spesa. Nei momenti di sofferenza il Signore non voleva che
i suoi figli bestemmiassero contro il cielo e
dicessero:"Guardate ciò che il Signore ci ha inflitto." Il
Signore voleva che madre Eva si ricordasse che ciò che le
stava accadendo come un risultato dell’entrata nella
mortalità era venuto dalla sua propria violazione e dalla
sua libera scelta. Poi il Signore continuò:" Ed il tuo
desiderio sarà verso tuo marito, ed Egli dominerà su di
te." Questo non era inteso come un castigo, come alcuni
hanno affermato che fosse. Questa era una dichiarazione di
procedura amministrativa sotto l’ordine patriarcale del
Sacerdozio. Il fatto che una persona sia posta sotto
un’altra non significa necessariamente che la persona più
alta in autorità sia in qualche modo migliore o più
esaltata agli occhi del Signore che l’altra in posizione
di minore autorità. Questo avviene per un’unico
motivo:"Per stabilire ordine nel regno di Dio." Le persone
poste in uffici presiedenti possono essere meglio
considerati come "primi fra uguali" ma quando qualcuno non
onora questo principio, predominando sugli altri, amen al
Sacerdozio (D&A 84:109-110). Lo stesso principio si
applica in relazione al marito e moglie. Il marito è
semplicemente "Il primo fra gli uguali" per il giusto
ordine nella famiglia, nella comunità e nel Regno di Dio,
il marito è considerato il capo. Egli è semplicemente il
primo fra 2 personalità che sono uguali agli occhi del
Signore. La parità dei sessi come è vista dal Signore, fu
convenientemente dichiarata da Paolo:"Cionondimeno né
l’uomo è senza la donna, né la donna senza l’uomo, nel
Signore." In altre parole un marito ed una moglie sono
congiunti in una unione eterna e nessuno può progredire al
più alto grado nel Regno celeste separatamente e da solo.
Così quando un marito guarda verso sua moglie con
uguaglianza può esercitare il suo ufficio nella famiglia
come un’amministratore retto, invece se intraprende di
esercitare qualsiasi tipo di dominio ingiusto lo Spirito
del Signore lo abbandonerà. Quando la luce del Vangelo
prevale fra qualsiasi popolo, questi hanno mantenuto la
donna in somma considerazione. Solo durante le epoche di
apostasia e di oscurità le donne erano rese schiave da
coloro i quali Dio intendeva che fossero i loro compagni e
protettori. Originariamente era inteso nella divina
economia del Signore di porre ordine per cui la missione
della vita sia per gli uomini che per le donne fosse
uguale. Tramite la maternità le donne acquisirono una
posizione superiore di influenza sopra ogni generazione a
venire. Questo poteva completamente oscurare l’influenza
dei loro mariti. Avendo così dato una grande missione alle
madri della razza, il nostro Padre celeste pose loro sotto
la presidenza dei loro mariti per esercitare un giusto
bilanciamento del potere, influenza e divisione dei
compiti. Per questa ragione non c’è alcun potere di
presidenza o sacerdozio dato alle donne. Le benedizioni
del Sacerdozio che esse godono devono pervenire loro
tramite i loro mariti. In questa maniera avviene un
bilanciamento di potere. C’era un grande significato
dietro la solenne dichiarazione a madre Eva "il tuo
desiderio sarà verso tuo marito ed egli presiederà su di
te" Non era per rendere madre Eva inferiore a suo marito,
era designato semplicemente per metterli alla pari.
L’unità familiare è promessa in quella casa dove la moglie
incoraggia e sostiene suo marito nel sostenerlo come
guida. Questa è la sua chiamata. E’ suo dovere e
responsabilità di servire come una vigile e retta
governatrice della casa.
IL GIUDIZIO DI ADAMO.
Infine il Signore si volse verso Adamo."Il suolo sarà
maledetto per causa tua." Proclamò il Signore"Con dolore
mangerai il pane tutti i giorni della tua vita." Questo
suona come se fosse stata posta una grande afflizione
sulla razza umana.Notate, comunque, che nella versione
inglese di Re Giacomo la scrittura dice "Il suolo sarà
maledetto per il tuo bene". Molte prove e difficoltà sono
veramente benedizioni e ci sono imposte da un saggio e
prudente genitore celeste con lo scopo specifico di
aiutarci ad apprendere quanto di più possiamo durante il
nostro stato probatorio. Chi può dubitare che l’esigenza
di produrre un frugale raccolto dagli elementi ribelli e
riluttanti di questa terra temporale non costruisse,
carattere, pazienza ed apprezzamento nella fibra morale e
spirituale di Adamo e dei suoi discendenti? Da notare
anche che Adamo non era solo soggetto alla necessità di
conquistare l’ostinato e non produttivo suolo, ma anche
doveva lottare per distruggere i nemici del raccolto che
il suolo produceva:"Spine e triboli". Poi il Signore
annunciò qualcosa che probabilmente era nuovo per i nostri
primi genitori
"voi mangerete l’erba dei campi". Nel giardino di Eden
Adamo ed Eva avevano apparentemente trovato un grado di
soddisfazione nel frutto degli alberi e nella vite. Ora il
mangiare cibo aveva un nuovo ed importante significato,
perché Adamo ed Eva ne divenivano dipendenti per un
continuo rifornimento delle loro forze fisiche. Per questo
scopo il Signore comandò quello oltre ai frutti. Per
mantenersi in vita Adamo ed Eva avrebbero d’ora in poi
mangiato grano e vegetali. Più tardi sarebbe stato
permesso di mangiare carne moderatamente. "Ma con il
sudore della tua fronte tu mangerai il pane." Allora Dio
proclamava il "Vangelo del lavoro." Egli proclamò la
santità del lavoro fisico. Dopo aver imparato
l’obbedienza, la più grande lezione di vita proficua per i
nostri primi genitori durante la mortalità, sarebbe stato
questo eterno diadema di verità che nessuna cosa degna può
essere guadagnata senza il lavoro. In anni successivi,
quando Adamo sgobbava sotto un bruciacchiante sole, con le
mani piene di vesciche ed il corpo affaticato, quando una
polvere mulinante salirebbe assai per soffocare il suo
fiato, in quel giorno Adamo avrebbe imparato il
significato letterale delle parole di Dio quando aveva
detto:" Col sudore del tuo volto, mangerai il pane." In
questa breve conversazione il Signore anche condannò Adamo
per aver ascoltato i consigli di sua moglie quando sapeva
che i suoi consigli erano direttamente in opposizione ai
comandamenti di Dio. Nessuna donna ha il diritto di
chiedere a suo marito di violare un comandamento di Dio.
Nessun marito ha il diritto di richiedere la malvagità a
sua moglie. Il Signore intendeva che un uomo ed una donna
uniti in matrimonio dovrebbero consigliarsi insieme ma
Egli non intendeva mai che alcuno di loro doveva seguire
l’altro nei patti di ingiustizia e disobbedire. Il Signore
approfittò di questa occasione per enfatizzare questo
principio.
LA CACCIATA DI ADAMO ED EVA DAL GIARDINO.
Ora il Signore era pronto per mandare via Adamo ed Eva
dal loro giardino paradisiaco. In poco tempo avrebbero
lasciato la meravigliosa fila di fiori e frutti che
coprivano gli alberi della loro casa giardino. Furono
comandati di andarsene dalla sua confortante sicurezza e
di avere la loro residenza nel freddo ed ostile mondo che
stava proprio oltre i confini di Eden. Prima di fare così,
comunque, il Signore desiderò di prepararli in qualche
maniera per i rigori della nuova vita. Diede loro dei
vestiti fatti con tuniche di pelle. E’ dubitevole che
qualcuno di loro avesse visto il fenomeno della morte a
quel tempo. Probabilmente loro presero i nuovi indumenti
più o meno come scontati, non pensarono mai che il
conforto di questi accessori fosse costato le vite di 2 o
più creature sulle quali Adamo ed Eva avevano
precedentemente esercitato amichevole dominio.
Immediatamente dopo il loro esilio da Eden, devono aver
fatto una pausa nel terrificante stupore come vedevano i
membri del regno animale uccidersi l’un l’altro senza
misericordia nella grande battaglia della sopravvivenza
che la caduta aveva prodotto sulla terra. proprio dopo il
loro esilio, Adamo ed Eva non andarono lontano dal
giardino di Eden. Infatti essi fecero la loro casa nelle
vicinanze di Adam Ondi Ahman che è solo a 40 miglia dal
sito del giardino di Eden. Come indicato precedentemente,
Brigham Young dichiarò "Joseph, il profeta, mi disse che
il giardino di Eden era nella contea di Jackson, Missouri.
Quando Adamo fu mandato via andò al posto che noi ora
chiamiamo Adam Ondi Ahman, conte di Davies, Missouri." Là
Adamo ed Eva cominciarono il compito di operare la loro
salvezza temporale. Le pianure vicine ad Adam Ondi Ahman
furono chiamate "Olaha Shinehah" Shinehah significa sole e
Olah è possibile che sia una variante della parola "Olea"
o luna. Se ciò è corretto, allora il nome "Olaha Shinehah"
significa le pianure della luna e del sole, il posto dove
Adamo è specificatamente descritto nelle scritture abbia
fatto la sua abitazione. Questo divenne la culla della
civiltà, dalla quale vennero le centinaia di milioni di
essere umani che più tardi si sarebbero sparsi sulla
faccia della terra.
QUAL’ERA IL SIGNIFICATO DELL’ALBERO DELLA VITA ?
Molto frequentemente nelle scritture grandi concetti
eterni sono nascosti dietro casuali e talvolta
insignificanti passaggi. La preesistenza, i 3 gradi di
gloria, la letterale paternità di Dio e l’opera per i
morti sono solo alcuni esempi di eterne e cosmiche verità
che sono appena menzionate sia nel Vecchio che nel Nuovo
Testamento. Esse erano così completamente prese per
scontate dai profeti ed apostoli dei tempi antichi che si
riferivano a questi solo sommariamente senza sentire la
necessità di qualsiasi esposizione o spiegazione. Nella
storia della caduta c’è uno di quegli oscuri passaggi che
è normalmente trascurato dal lettore casuale. Esso
conitene comunque un dinamico e provocante pensiero nella
dichiarazione:" Ed il Signore Iddio disse "Ecco l’uomo è
divenuto come uno di noi per la conoscenza del bene e del
male, ed ora, per tema che egli stenda la sua mano e mangi
anche del frutto dell’albero della vita e viva per sempre,
Egli (Dio) pose ad Est del giardino di Eden cherubini con
una spada fiammeggiante per chiudere ogni accesso
all’albero della vita." Vi è una grande lezione da
imparare dalla storia dell’albero della vita, così
brevemente riferita nella scrittura citata. Essa è
designata per insegnarci che Dio aveva in suo potere di
renderci immortali senza richiederci di passare attraverso
la miseria ed il travaglio fisico chiamato morte. Ciò
significa che proprio come Adamo ed Eva presero il frutto
proibito che causò una metamorfosi nei loro corpi dal
violare certe leggi naturali ed iniettarono in loro i semi
della morte, così anche loro avrebbero potuto cambiare, se
Dio lo avesse permesso ed immunizzarsi da questi elementi
distruttivi mangiando del frutto dell’albero della vita.
La scrittura citata afferma specificatamente che se
avessero mangiato di questo frutto essi sarebbero vissuti
per sempre. Che questa fosse una possibilità letterale
scientifica è avvalorata da alcune autorità scritturali.
Alma per esempio dichiarò:"Ed ora ecco, io vi dico che se
fosse stato possibile per Adamo mangiare il frutto
dell’albero della vita a quel momento non vi sarebbe stata
la morte." Alma 12:23 "Perciò ecco, se Adamo avesse steso
la sua mano immediatamente e mangiato del frutto egli
sarebbe vissuto per sempre." Alma 42:5 E se il Signore
poteva fare questo per Adamo ed Eva, potrebbe avere fatto
per tutti gli altri loro figli. In altre parole, gli
esseri umani potevano essere fatti vivere per sempre senza
passare attraverso la morte.
PERCHE’ L’UOMO DEVE MORIRE ?
La domanda che sorge immediatamente è: " Perché il
Signore voleva che Adamo ed Eva morissero ? Se Egli avesse
voluto, visto che era nelle sue possibilità farli vivere
per sempre, perché lo impedì?
Sembra che vi fosse una ragione molto specifica per cui
fu necessario che l’umanità dovesse passare attraverso le
porte della morte, cosicché i loro spiriti, potevano
essere temporaneamente separati dai loro corpi. Per prima
cosa, il Signore ci dice che l’uomo non può essere
esaltato "nella carne". Nessun uomo naturale può rimanere
nella presenza di Dio, spiegò il Signore. C’è qualcosa
nell’argilla mortale che le impedisce di elevarsi nella
gloria celeste. Questa può elevarsi solo con il combinarsi
con la materia spirituale glorificata. In altre parole, un
corpo temporale può essere esaltato solo divenendo
"inseparabilmente connesso" D&A 93:33 con lo spirito dopo
che lo spirito è stato glorificato e celestializzato.
Questo è il segreto del meccanismo della resurrezione,
come il Signore descrisse chiaramente in una rivelazione
moderna. parlando del processo con cui il corpo temporale
è congiunto con lo spirito al momento della resurrezione,
il Signore disse:" Coloro che sono di uno spirito celeste
ricevono lo stesso corpo che era un corpo naturale…. e
la vostra gloria (Che ovviamente dovrebbe essere la gloria
di uno spirito) sarà la gloria con la quale i vostri corpi
sono cambiati. In altre parole, il Signore deve avere
l’opportunità di redimere e glorificare il primo spirito,
poi lo spirito glorificato è usato come mezzo di
cambiamento per raffinare il corpo fisico. Da questo
diviene ovvio perché sarebbe stato disastroso per i nostri
genitori primordiali di prendere il frutto dell’albero
della vita per cui non sarebbero morti. I loro spiriti
sarebbero stati imprigionati dentro i loro corpi temporali
per sempre, incapaci di redenzione, incapaci di
esaltazione. L’intero piano di salvezza sarebbe stato
vanificato da questo singolo atto. Questo contributo
illuminante per la nostra comprensione di un
difficilissimo problema scritturale, è una delle gemme più
preziose del libro di Mormon. Il profeta Alma godè
particolarmente di acuto intuito in questo problema.
Disse:"Se Adamo avesse immediatamente steso la sua mano e
preso del frutto dell’albero della vita, sarebbe vissuto
per sempre, ed anche la parola di Dio sarebbe stata
vanificata ed il grande piano di salvezza sarebbe stato
frustrato. Poi lui spiega perché sarebbe stato frustrato:"
Perché l’anima non poteva morire più, questo significa che
lo spirito non poteva essere separato dal corpo." Alma
puntualizza che "vivere per sempre" o vincere la morte
temporale non era importante in quel momento "Ora ecco,
non era conveniente che l’uomo dovesse essere redento da
questa morte temporale perché ciò distruggerebbe il grande
piano della felicità" Era dapprima "conveniente che il
genere umano dovesse essere riscattato da questa morte
spirituale." Alma 42:9 che significa ritornare alla
presenza del Padre. E dato che il corpo fisico non può
sopportare la presenza di Dio nel suo stato terreno,
quindi era necessario permettere il distacco dello spirito
dal corpo. Quando lo spirito è stato riscattato dalla
morte spirituale e come dice il Signore reso uno spirito
celeste, allora poteva essere usato come mezzo raffinante
per esaltare gli elementi del corpo materiale.
IL PROBLEMA DI GUADAGNARE LA VITA ETERNA.
Deve essere compreso che il nostro Padre celeste non è
solo ansioso di farci sconfiggere la morte ma anche di
farci guadagnare la vita eterna. L’esistenza dell’albero
della vita nel giardino di Eden era designata per
insegnarci che sconfiggendo i semi della morte, che al
presente prevalgono nei nostri corpi temporali, è una cosa
relativamente semplice. per la ragione appena dichiarata,
comunque, era più importante che la conquista della morte
fisica fosse rimandata. Portarci indietro alla presenza di
Dio era il reale problema.MANGIANDO IL FRUTTO DELL’ALBERO
DELLA VITA NON CI AVREBBE RIPORTATO ALLA presenza di Dio.
Come dichiara Alma:"Ed ora ecco se fosse stato possibile
che i nostri primi genitori potessero essere andati avanti
e preso il frutto, sarebbero stati miserabili per sempre."
Questo non li avrebbe riportati al loro stato di
paradisiaca innocenza. Li avrebbe resi immortali nel loro
stato decaduto. Li avrebbe lasciati nella loro miseria, il
loro dispiacere, ignoranza ed oscurità spirituale. Li
avrebbe lasciati con la loro capacità di distinguere il
bene dal male ma senza il potere di sconfiggere il male.
Questo potrebbe anche aver lasciato loro il potere di
procreare, ma sarebbero stati lasciati senza i mezzi di
redenzione per loro e per i loro figli. Sarebbe stato
veramente un grande disastro ed una frustrazione per
l’intero piano di salvezza. Questo è perché Adamo ed Eva
furono scacciati dal giardino ed impauriti con l’immediata
distruzione se avessero tentato di prendere il frutto
dell’albero della vita.
IMMORTALITA’ E VITA ETERNA SIGNIFICANO COSE DIVERSE.
Forse questo è un luogo appropriato per analizzare la
distinzione fra immortalità e vita eterna. Immortalità
significa vivere per sempre ma "Questa è la vita eterna
che possano conoscere Te il solo vero Iddio e Gesù Cristo
che tu hai mandato" (Infatti solo nel regno celeste si può
conoscere il nostro Padre celeste). L’unico modo per
conoscere il nostro Padre celeste è di tornare alla sua
presenza e là imparare a divenire come Egli è. Questo è
l’inico modo che un figlio sempre impara realmente a
conoscere suo padre. Acqisire la vita eterna signirfica
tornare alla presenza di Dio nel regno celeste. E coloro
che sono particolarmente fedeli ricevono le "vite eterne".
Questo significa di divenire esaltati proprio come è il
nostro padre celeste e di godere una pienezza di gloria
celeste,"la cui gloria sarà una pienezza ed una
continuazione della posterità in eterno…allora saranno
Dei, perchè non hanno fine; quindi saranno di eternità in
eternità, dato che continueranno, allora saranno sopra a
tutte le cose, perchè tutte le cose saranno loro
soggette…in verità, in verità, Io vi dico a meno che
obbediate alla mia legge voi non potete ottenere questa
gloria. Perchè stertta è la via che porta all’esaltazione
ed alla continuazione delle vite e pochi la troveranno."
Questo è ciò che Dio sta cercando di ottenere per quanti
di noi il più possibile. Vuole che ognuno di noi possa
tornare a Lui, divenire come Lui, di divenire re,
sacerdoti ed unirsi nel regnare con Lui nell’universo
cosmico dove Lui regna. Per coloro che mancano di poco
questa grande meta Egli ha altri regni, minori dove loro
possono godere di tutte quelle cose per le quali si sono
intitolati ma dove contribuiranno con una parte minore
come servitori del Padre. Quindi "la vita eterna"
significa ottenere il regno celeste e "le vite eterne"
significa ottenere il più alto grado di gloria in quel
regno. Tutto questo sarebbe stato impossibile se Adamo ed
Eva non avesse preso i semi della morte con il mangiare il
frutto dell’albero. Alma dice che avrebbero sacrificato la
loro opportunità di passare attraverso la preparazione che
era stata accuratamente posta per riportarli al Padre.
LA PREPARAZIONE DELLO SPIRITO PER LA RESURREZIONE.
Quando lo spirito lascia il corpo e passa nel mondo
spirituale, sta entrando in un regno specificatamente
organizzato per preparare ogni spirito per la
resurrezione. Alma ebbe una rivelazione riguardo questo
che dice:" Ora vi è bisogno di uno spazio di tempo fra la
morte e la resurrezione." Questo spazio di tempo è usato
per la purificazione, redenzione, ed educazione dello
spirito. Lo spirito è preparato per un’alto grado di
gloria come egli è pronto di ricevere.Come l’individuo si
è comportato durante la mortalità determina, in larga
parte, a quale gradi di gloria apparterrà. Solo coloro che
hanno vissuto così rettamente come loro conoscevano e
fatto un’efficace espiazione nel covertirsi dalle loro vie
malvagie sono redenti come "spiriti celesti". Loro sono
allora preparati per essere risorti così velocemente come
il Signore li autorizza a fare. Noi sappiamo che alcuni di
questi spiriti celesti non sono risorti immediatamente ma
servono in una missione temporanea nelle case del Padre.
Come Joseph Smith dichiarava questi sono "gli spiriti di
uomini giusti resi perfetti, quelli che non sono risorti,
ma ereditano la stessa gloria." D&A 129:1-3.
RIGUARDO COLORO I QUALI SONO CAMBIATI IN UN BATTER
D’OCCHIO.
Come abbiamo precedentemente notato, ad Alma fu detto
che "Vi è necessità di uno spazio di tempo fra la morte e
la resussrezione." Ma nel caso di certi individui che
hanno vissuto vite rette in maniera insolita lo spazio è
di così breve durata che viene definito di "un batter
d’occhio". Questa quasi istantanea transizione dalla
mortalità alla immortalità sarà una procedura comune
durante il millennio. Al giusto non sarà richiesto un
lungo periodo di preparazione per la resurezione. Infatti,
parlando dei giusti di quel giorno, il Signore dice:
Quando Egli muore, dormirà, cioè nella terra, ma sarà
cambiato in un batter d’occhio e sarà elevato ed il suo
riposo sarà glorioso."
CONCLUSIONE.
Abbiamo preso del tempo per considerare il problema
della "morte e resurrezione" in dettaglio considerevole a
questo punto della nostra narrativa così che il
significato dell’albero della vita nel giardino di Eden
potese essere meglio apprezzato. Uno studio delle
scritture, uno studio della scienza ed uno scrutinio
attento delle esperienze della vita ci insegnano la chiara
e semplice verità che nel grande piano di Dio ogni cosa è
situata nella maniera più diretta ed appropirata
possibile. Nessuna procedura o disegno è superflua o vana.
Quando osserviamo il Creatore che sta seguendo un corso
abbastanza complesso od un modello di procedura tortuoso
possiamo essere certi che un programma dal disegno più
semplice sconfiggerebbe in qualche modo lo scopo finale di
Dio. Questo principio si applica al problema della morte.
La temporanea separazione dello spirito dal corpo al tempo
della morte era una necessità dalla quale non si poteva
sfuggire nel piano della redenzione umana. Se il Padre
avesse potuto ottenere la nostra esaltazione senza la
morte e senza "lo spazio fra la morte e la risurrezione"
per gli sscopi della preparazione, lo avrebbe fatto.
Quando possibile Egli taglia il tempo della preparazione
ed in qualche istanza è stato capace di ridurre questa
durata ad un batter d’occhio. Ma tutto il genere umano
deve passare quella via allo scopo di ottenere corpi che
non sono solo immortali ma anche che siano esaltati a
qualche grado di gloria. E non solo l’uomo deve seguire
questa procedura, ma anche gli animali e le piante, anche
la terra deve morire prima che possa essere risorta ed
esaltata. Noi vediamo, quindi, che la morte non è una
maledizione. E’ una benedizione. Sapendo questo possiamo
meglio apprezzare la saggeza di Dio nel prevenire Adamo ed
Eva dal seguire la proceudra che li avrebbe immunizzati
contro la morte. Chiudendo la narrativa a questo punto il
Signore dice." Coasì caccia l’uomo ed Io posi ad Est del
giardino di Eden, un cherubino con una spada
fiammeggiante, che sbarrasse ogni strada all’albero della
vita."
L’INIZIO DI UNA GRANDE AVVENTURA UMANA.
Le spedizioni esploratorie sono sempre fonte di grande
soddisfazione personale per il coraggioso e curioso
spirito che cerca di invadere l’ignoto e di soddosfare
l’umana sete di nuova conoscenza e di esperienze
eccitanti. Comunque, quando un’avventura nell’ignoto è
forzata per una persona, nella forma di un esilio, con
niente come prospettiva, se non durezza, frustrazione e
prigionia, allora la sete dell’avventura è beffata dalla
dura presenza dei minacciosi pericoli che sono dietro ogni
angolo. Cinonostante, anche questo pauroso tipo di
esperienza talvolta produce saghe storiche di vittorie
umane sulle avversità. Questo fu il caso di Adamo ed Eva.
Quando questi 2 nobili personaggi migrarono dai confini di
Eden in osservanza al comandamente del Signore, loro
furono proiettati in uno strano
belligerante ambiente dove la vita e proprio gli stessi
elementi sembravano rivolgersi contro tutto in una furia
di offensiva distruzione. Adamo ed Eva si ritrovarono
immersi in un mondo di forze ribelli, dove i cieli erano
indecisi se esplodere lampi o tumultuosi tuoni; dove la
foresta nascondeva un’esercito di pericoli e nella notte
risuonavano le grida delle belve in caccia. Adamo ed Eva
erano passati dal sublime e pacifico Eden in un’ambiente
di caos e confusione. Sicuramente era un’avventura
terrificante ed il più drammatico episodio in questo
dramma reale di paradiso perduto.Come indicato
precedentemente, il posto di residenza scelto da Adamo ed
Eva non era lontano da Eden.Intorno a questo primo
insediamento umano vi erano le pianure di Olaha Shinehah
che erano circostanti la residenza dei nostri primi
genitori. In questa residenza Adamo " Cominciò a lavorare
la terra ed ad avere dominio su tutte le bestie dei campi
ed a mangiare il pane col sudore del suo volto." poi la
scrittura aggiunge un pungente e significativo post
scritto" Ed Eva sua moglie lavorò con lui." Nella loro
lotta per la vita questi valorosi esseri lavorarono spalla
a spalla per sopravvivere. Come tutte le grandi pioniere
donne di tutte le epoche Eva non si confinò solo ai doveri
di moglie, ma lavorò con suo marito.
IL FREDDO E TETRO MONDO.
I primi anni ad Adam Ondi Haman testimnoiarono scene di
dramma mai sorpassate forse in qualsiasi altro periodo
storico. La vita, per necessità, era semplice e frugale,
ridotta temporalmente al suo denominatore più basso. Per
vestiti dapprima indossarono le pelli di animale uccisi.
Il Signore stesso insegnò ad Adamo ed Eva a confezionarli
(vedi Mose 5:1) Per cibo ebbero solo ciò che potrebbero
produrre dal riluttante suolo. Per casa avevano solo ciò
che potevano costruire con le loro semplici mani, usando
legno e pietra nella loro forma più cruda. Non veniva loro
niente se non tramite difficolta e sacrifici enormi. Loro
erano i primi pionieri della raza. Cionondimeno, questa
non era la così denominata età della pietra, ne erano gli
uomini delle caverne. Adamo non era il primitivo Homo
sapiens. Adamo ed Eva erano usciti dal giardino di Eden e
fuori dalla presenza di Dio nel loro pieno fiore di
maturità fisica ed intellettuale. Pochi, eccetto Gesù
Cristo solo, di tutti i bilioni di esseri umani che sono
discesi da questi primi genitori possono paragonarsi loro
nella nobiltà di comportamento o superiorità di mente.
Adamo era Michele, il capo ed arcangelo del primo
stato:"Il padre di tutti, il principe di tutti, l’anziano
dei giorni." Eva era la sua degna compagna, un’aiuto
convenevole per lui. Il fatto, quindi, che Adamo ed Eva
iniziarono questo primo pionieristico stadio della loro
prova terrena sotto circostanze primordiali non dovrebbe
detrarre niente della loro dignità, del loro vero
carattere. dentro proprio la vita mortale di Adamo,
l’ingegnosità di lui e dei suoi figli fu tale che furono
capaci di costruire una città (Mosè 7:19) produrre
strumenti musicali tali come "l’arpa e l’organo" (Mosè
5:45) Lavorare metalli di base per farne bronzo e ferro e
fare degli utensili (Mosè 5:46) parlare lo stesso puro
incontaminato linguaggio che avevano usato nel giardino di
Eden (Mosè 6:6) insegnarono ai loro figli come leggere ed
anche li istruirono nell’arte dello scrivere e nel metodo
di registrare diari e genealogie in un libro di
"rimembranze". Dovrebbe anche essere tenuto in mente che
forse molta della rimarchevole conoscenza evidenziata da
Adamo ed Eva e da loro figli può essere venuta
direttamente dal Signore prima del loro esilio. proprio
come Egli aveva insegnato loro a fabbricarsi vestiti, può
aver insegnato loro come lavorare e raffinare i metalli,
vedere come seminare e coltivare, come costruire
abitazioni, edificare città, scrivere nella lingua
adamitica, produrre strumenti per fare musica ed anche
come divenire medici. Su tutte queste questioni le
scritture tacciono, ma sarà richiamato che in anni
successivi il Signore si preoccupò con questi dettagli
come la costruzione di abitazioni (Esodo capitolo 25- 28
Ezechiele capitolo 40-43) le fondazioni di città
(Ezechiele capitolo 48) il tempo della semina e del
raccolto (Esodo 23:10-11 Levitico 25:3-4) il tenere il
diario (£° Nefi 23:11-13 D&A 47:1) l’insegnamento dei
figli (D&A 55:4 68:25:28) e le regole della buona salute
(Levitico cap:11,12,13,17 D&A 89). Sembrerebbe improbabile
che Dio avrebbe mandato i patriarchi ancestrali della
razza in un conflitto altamente competitivo senza qualche
comprensione di quelle verità basilari sulle quali sia
loro che i loro figli dovevano dipendere per la loro vita.
L’inusuale rapidità con la quale i figli di Adamo presto
si circondarono con un’alto grado di sicurezza, cultura e
conforto, indicherebbe la probabilità che Adamo ricevesse
molta della sua prima conoscenza dal Signore alla stessa
maniera in cui fu istruiti di fare i vestiti (O come dico
io quando aiutò Eva a partorire il suo primo figlio)
DUE GENERAZIONI DI SCOMUNICA SPIRITUALE
Noi sappiamo che Adamo ricevette le grandi parole
chiave dei 2 Sacerdozi, prima vivendo nel giardino di Eden
e non vi è alcun dubbio che qualche ordinanza del
Sacerdozio gli fose descritta (vedi Perla di Gran Prezzo
pagina 37 spiegazione 3) ma senza riguardo la conoscenza e
comprensione che può essere stata data ad Adamo ed Eva
nello stesso principio, proprio prima del loro esilio, la
scrittua è molto chiara che da allora si erano stabiliti
vicino ad Eden e che erano completamente recisi dalla
presenza del Signore. E’ anche sorprendente scoprire
quanto a lungo attese il Signore prima di ricominciare a
parlare loro di nuovo. Di solito lo studioso vede il
Signore come rispondere a tutte le loro richieste e
chiamate durante questo periodo. La scrittura disponibile
indica, comunque, che non fu così. Infatti, sembra dai
versetti d’apertura del 5° capitolo di Mosè che Adamo ed
Eva stettero senza rivelazione o guida divina diretta per
un periodo che nel normale corso degli avvenimenti deve
essere stato dai 50 ai 60 anni. Questa scrittura indica
che erano divenuti nonni prima che udisero di nuovo la
voce del Signore. (Mosè 5:2-4) Questo significherebbe che
essi furono lasciati soli durante 2 generazioni di
allontanamento spirituale. Fu durante questo periodo di
tempo che i loro primi figli nacquero. Nel principio non
v’è dubbio che il miracoloso realizzarsi dei poteri di
procreazione promessi loro dal Signore deve aver provocato
in loro estremo stupore e preoccupazione. Con sentimenti
di preoccupata ansietà devono aver atteso l’arrivo dei
loro primi figli. Deve essere stato un momento sia di
disagio che di trionfo quando l’aiuto convenevole e
compagna di Adamo infine terminò il suo tempo ed
intraprese il travaglio predettogli che le rendeva
possibile finalmentre di tenere fra le sue braccia il
primo tenereo infante della raza umana. Se fosse un
ragazzo od una ragazza non ci è dato saperlo. Nè sappiamo
il suo nome. Tutto ciò che la scrittura riporta è che
questa prima piccola personalità fu seguita pochi anni
dopo da numerosi fratelli e sorelle, e che tutti loro
crebbero verso la maturità senza gravi incidenti o
disgrazie. Eventualmente quando i più vecchi raggiunsero
la maturità, essi gradualmente si divisero in coppie
secondo le loro mutue inclinazioni. Nessun dubbio che loro
fossero incoraggiati in questo da Adamo ed Eva che
conoscevano la santità del matrimonio ed apprezzavano
pienamente il piano del Signore per l’unità del marito e
moglie nell’alleanza del matrimonio, perchè era stato loro
insegnato nel giardino di Eden. Poi la scrittura continua
"E da quel tempo in poi, i figli e le figlie di Adamo
cominciarono a dividersi a 2 a 2 nel paese, e coltivarono
la terra ed allevarono greggi ed anche ssi ebbero figli."
(Mosè 5:3). Oggi fratelli e sorelli o altri parenti
stretti non possono sposarsi insieme perchè le debolezze
congenite che sono avanzate mano a mano in molte famiglie
possono essere riunite in ntale unione ed i loro figli
allora verrebbero al mondo handicappati sia mentalmente
che fisicamente. Nel principio, comunque, quando la razza
era nuova ed incontaminata, il matrimonio fra parenti
dentro i limiti della consanguineità non ebbe tali cattivi
effetti. Allorchè le prime 2 generazioni di discendenti di
Adamo ed Eva nacquero durante questo periodo di esilio
spirituale, il loro alleavamento sarebbe stato reso
doppiamente difficile. A questo momento Adamo ed Evca non
potevano ricordare, indietro alla loro vita nel giardino
di Eden. Come avvenimenti successivi mostreranno, avevano
completamente dimenticato la loro preesistenza o primo
stato, avevano dimenticato il piano di salvezza e non
avevano modo di conoscere se il Signore avese qualsiasi
intenzione di riscattarli dal loro ambiente decaduto.Tutto
ciò che sapevno per certo era il fatto che eventualmente
sarebbero morti e che mentre vivenao avrebbero esercitato
ogni facoltà per proteggersi dagli elementi ostili e di
provvedere sostegno fisico per i loro corpi. Dalla
successiva espressione di gioia di madre Eva (Mosè 5:11)
sembrerebbe che durante questo periodo oscuro essi
amaramente si condannavano per il loro errore di prendere
il frutto proibito ed apparentemente non nutrivano neanche
un sospetto che la caduta, seppure adempiuta con una
moltitudine di tribolazioni o pericoli, era in realtà una
grande benedizione ed un evente deliberatamente ed
accuratamente consumato come parte del pianoi di dio per
l’esaltazione della raza umana. Indubbiamente queste 2
prime generazioni di figli portarono ad Adamo ed Eva una
moltitudine di inquietanti domande, riguardo lo scopo
della vita e perchè dovessero sottoporsi ai dispiaceri ed
ai disagi della vita. Ma a tutte queste domande i primi
genitori non avrebbero avuto risposta alcuna, perchè essi
stessi erano perplessi sull’enigma della vita.Forse è
significativo che nessuno di questi figli più tardi
accettò il Vangelo quando fu per primo dato ad Adamo. Essi
personificano la classica lezione di tutte le epoche che i
figli che crescono senza fede, raramente la trovano nella
maturità E’ per questa ragione che nessuno dei nomi di
questi primi figli sono riportati nelle genealogie della
raza. Come vedremo successivamente essi persero la loro
eredità tramite una condotta traditrice contro i loro
genitori. Tutti loro, comunque nacquero prima di Caino ed
Abele.

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