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Thursday, February 28, 2013

La versione ispirata parte 12.


ROBERT MILLET PROFESSORE DI SCRITTURE ANTICHE A BYU.
IL SERMONE SUL MONTE NELLA JST E NEL LIBRO DI MORMON.
Parlando a Joseph Smith il Signore disse:"Questa
generazione avrà la mia parola per il tuo tramite." (D&A
5:10)Questo è particolarmente vero per il sermone sul
monte. Tramite il profeta Jospeh Smith, questa generazione
può scoprire il vero significato ed intento del sermone
sul monte, in una ampiezza molto più grande di prima. Non
ci è stata data una perfetta registrazione delle parole di
Gesù, ma "Tutte le cose sono state scritte dal Padre." (3°
Nefi 27:26) e ciò che ci è stato concesso è di provare la
nostra fede (Vedi 3° Nefi 26:9)
Tramite il potere di Dio noi abbia la JST , che rivela
molte chiavi per una corretta comprensione del sermone sul
monte. In pi, abbiamo il Libro di Mormon, che contiene non
solo una ripetizione del sermone in Abbondanza, ma molte
più spiegazioni del Salvatore dei suoi principi. E’
nell’intento di queste pagine di mostrare come la JST ed
il libro di Mormon allarghino la nostra comprensione del
sermone e lo rendano più applicabile nel nostro tempo. Per
incominciare, io desidero elencare i maggiori contributi
di queste 2 fonti rivelate che dopo saranno discusse in
dettaglio.
I MAGGIORI CONTRIBUTI DELLA JST PER LA COMPRENSIONE
DEL SERMONE.
Alcuni dei maggiori contributi della JST sono:
1° La JST include dichiarazioni che legano il sermone
nella sua interezza come fu dato e non come se gli
scrittori biblici avessero concatenato i vari detti, come
se fossero stati dati in più occasioni.
2° La JST aiuta a definire l’uditorio del sermone.
3° La JST rende il sermone più chiaramente applicabile
al nostro giorno, mostrando come esso contenga istruzioni
per i missionari.
4° La JST rivela a chi si applicano le beatitudini.
5° la Jst restaura un’introduzione alle beatitudini che
pone enfasi sul tema fondamentale del venire a Cristo
tramite i primi principi e le ordinanze del Vangelo.
6° La JST chiarifica concetti mal compresi circa
l’attitudine e la risposta verso le persecuzioni.
7° La JST identifica il sale della vecchia e nuova
alleanza.
8° La JST mostra Gesù come Colui che diede la legge e
che la onorò ed insegnò che era la che portava alla
perfezione.
9° La JST, quando considerata con il libro di Mormon,
illustra la transizione dalla vecchia legge alla nuova.
10°La JST rivela ragioni specifiche perché gli scribi
ed i Farisei furono rigettati dal Signore.
11°La JST restaura discorsi e sentimenti del salvatore
e dei suoi discepoli ed anche l’esitazione di alcuni suoi
discepoli per affrontare ciò che era richiesto dalla loro
chiamata missionaria.
12°La JST identifica le parole che Gesù dette ai suoi
discepoli per il lavoro missionario.
13°La JST insegna come i misteri del regno possono
essere ottenuti.
MAGGIORI CONTRIBUTI DEL LIBRO DI MORMON PER LA
COMPRENSIONE DEL SERMONE.
Oltre a condividere molti dei maggiori contributi sopra
citati per la JST, il libro di Mormon aggiunge altro di
suo proprio:
1° Il libro di Mormon contiene la dichiarazione di Gesù
che Egli intenzionalmente presentò gli stessi "detti", sia
in Galilea che in Abbondanza.
2° Il libro di Mormon indica che le parole di gesù
erano per essere scritte poco dopo che erano state date,
scacciando la nozione che gli scrittori biblici avessero
creato molte delle espressioni del sermone da loro ricordi
o fatti annotati o dalla loro libera arte letteraria.
3° Il libro di Mormon da un diretto contesto ai 3
capitoli del sermone con l’includere 15 capitoli in più od
insegnamenti correlati dai ministri Nefiti di Gesù.
4° Il libro di Mormon dichiara che nemmeno una
centesima parte delle cose dette da Gesù erano incluse e
promette che un resoconto più pieno dei suoi insegnamenti
sarà rivelato se noi crediamo in ciò che già possediamo.
5° Il libro di Mormon mostra che il sermone era inteso
come parte di uno strumento scritturale per il raduno di
Israele negli ultimi giorni.
6° Il libro di Mormon chiaramente indica correzioni nei
confronti dell’uditorio, nelle diverse parti del sermone,
identificando quali istruzioni siano applicabili solo ai
ministri a tempo pieno.
7° Il libro di Mormon narra di uno specifico compimento
del sale che perde il suo sapore.
8° il Libro di Mormon pone la preghiera del Signore in
un contesto di istruzione su moti modi di pregare,
chiarificando l’intento per cui era data.
RESOCONTI E VERSIONI.
Noi abbiamo 2 meravigliose presentazioni simili del
sermone di Gesù. Del sermone della Galilea, abbiamo il
resoconto di Matteo e Luca. per ognuno di quelli, io
considererò 2 versioni, la KJV e la JST. JST Matteo 5:3
fino a 7:35 è la versione più perfetta del racconto di
Matteo. Quasi 3 o 4 dei versetti della KJV di Matteo sono
stati cambiati in qualche modo da Joseph Smith e molti
versetti che non si trovano da alcuna parte nella KJV sono
stati aggiunti. Noi abbiamo una versione più perfetta del
racconto di Luca nella JST Luca 6:20-49. Quasi meta della
KJV di Luca è stata cambiata in qualche modo; un nuovo
verso è stato aggiunto ed uno cancellato. Correzioni
ispirate anche si trovano nell’esposizioni di passaggi e
contesti di passaggi successivi della JST di Luca che
richiamano parole simili a quelle del sermone ( vedi JST
Luca 8:16 11:2-4,10-14,34-37 12:24-37,67-68; 13:23-24
14:35-38 16:13,16-23 e passaggi paralleli della KJV di
Luca) Il profeta non armonizzò palesemente i racconti di
Matteo e Luca ed il paragone delle 2 versioni è
illuminante.
Al tempo del sermone di Abbondanza, Nefi fu scelto dal
Signore come responsabile per la registrazione vedi 3°
Nefi 23:7, ma il racconto che noi abbiamo è un riassunto
successivo di Mormon, che fu comandato di includere solo
una frazione di ciò che era stato scritto. (vedi 3° nefi
26:6-12) Noi non conosciamo per certo se Mormon riassunse
il racconto scritto del sermone di Abbondanza. Il Signore
specificatamente dichiarò che il sermone di Abbondanza
includeva gli stessi insegnamenti che Egli aveva dato
durante il suo ministero mortale. (vedi 3° Nefi 15:1).
Questo implica che il sermone di galilea, contrario ad un
esercito di sommi critici, era dato tale e quale come noi
lo abbiamo nel racconto biblico.
UDITORIO E CONTESTO.
Cruciale per la comprensione del sermone è sapere a chi
Gesù stesse parlando. Tali dichiarazioni come:" Benedetti
sono i poveri in spirito." o "
Non siate con ansietà
solleciti del domani." possono confondere se non si
comprende a chi sono diretti. Nella KJV di Matteo,
l’uditori è introdotto come segue:"E vedendo le turbe,
Egli salì su di una montagna e quando si fermò i suoi
discepoli vennero a Lui: ed Egli aprì la sua bocca e d
insegnò loro dicendo:" (KJV Matteo 5:1-2) Preso in
connessione con KJV Matteo 8:1, questo versetto sembra
implicare che Gesù lasciasse le moltitudini ed insegnasse
il sermone privatamente ai "suoi discepoli" e che
incontrasse la moltitudine di nuovo dopo il sermone. La
JST Matteo corregge questa impressione con il distinguere
fra i discepoli e gli altri che stavano ascoltando:
KJV MATTEO 7:28-29
Ed avvenne che , quando Gesù ebbe finito questi detti,
il popolo era stupito dalla sua dottrina: perchèEgli
insegnava loro come uno avente autorità e non come gli
scribi.
JST MATTEO 7:36-37
Ed avvenne che quando Gesù ebbe finito questi detti con
i suoi discepoli, il popolo fu stupito della sua dottrina,
perché Egli insegnava loro come uno avente autorità da Dio
e non come avente autorità dagli scribi.
Senza l’aggiunta della JST uno si potrebbe chiedere se
il popolo stupito nella KJV Matteo 7:28 sono i discepoli
della KJV Matteo 5:1. Col cambiare l’antecedente di "loro"
dal "popolo" ai "suoi discepoli" la JST rende chiaro che
il sermone era diretto ai discepoli, ed era il popolo che
stava semplicemente ascoltando che paragonava i suoi
insegnamenti con quelli degli scribi ed erano stupefatti
della sua dottrina.
In Matteo, comunque, la parola "discepoli" è ambigua. I
12 sono chiamati discepoli (vedi Matteo 10:1 11:1) ma la
parola può anche riferirsi a qualsiasi gruppo di seguaci
tali come i discepoli di Giovanni il Battista (vedi KJV
Matteo 9:14 11:2). Il racconto di Luca più chiaramente
identifica i discepoli a cui Gesù diresse la sua parola.
Prima del sermone, come è riportato in Luca 6, Gesù passò
la notte solo, in preghiera, dopo quello Egli chiamò i
suoi discepoli e scelse i 12, chiamandoli apostoli(vedi
Luca 6:13-16) Luca rende chiaro che i 12 sono solo una
parte dei discepoli di Gesù, sebbene, come Matteo, egli
ancora distingue i discepoli dalle turbe. (KJV Luca 6:17).
Dopo sanando la moltitudine, Gesù "Alzò i suoi occhi sui
suoi discepoli" ed il sermone è indirizzato a loro (vedi
Luca 6:17-20). Alla fine del sermone, Luca commenta ciò
che Gesù disse:"Nell’uditorio del popolo." (Luca 7:1)
probabilmente riferendosi agli ascoltatori della
moltitudine. preso insieme, e con l’aiuto della Jst,
Matteo e Luca identificano quelli presenti al sermone
della Galilea: 1 i discepoli; i 12 appena ordinati ed
altri fedeli seguaci, ed in più 2 altre persone dal mezzo
della moltitudine che si erano radunate per ascoltarLo.
Sebbene molte persone vennero per udire Gesù, il sermone
era inteso per i discepoli.
Il racconto di Marco anche indica che il sermone era
inteso per prima cosa per i 12, che erano stati chiamati a
servire a tempo pieno al ministerio. (KJV Marco 3:14)
In 3° Nefi, il contesto e l’uditorio sono molto più
chiari. Dopo aver dato ai 12 il potere di battezzare ed
aver insegnato loro la sua dottrina, Gesù comandò loro di
andare a dichiarare le sue parole alle persone fino
all’estremità della terra (Vedere 3° nefi 11:41). Il
sermone, che segue direttamente, è introdotto in questo
modo: Ed avvenne che quando Gesù ebbe dette queste parole
a Nefi ed a coloro che erano stati chiamati…. ecco Egli
stese le mani verso le turbe e parlò a loro dicendo:" (3°
Nefi 12:1). Certe parti del sermone, quindi, erano intese
per i 12 appena ordinati ed altre per le persone che erano
presenti. Il contesto religioso in Abbondanza è molto
diverso da quello della Galilea: Nefi dapprima identifica
i sopravvissuti alla distruzione del tempo della
crocifissione di Cristo come "La parte più retta del
popolo." che aveva "ricevuto i profeti e non li aveva
lapidati" e "non aveva versato il sangue dei santi." (3°
Nefi 10:12). Per contrasto, l’uditorio di Gesù in Galilea
includeva curiosi spettatori, anche gentili.
Alcune variazioni nei 2 sermoni sono basate su
differenze su di un contesto culturale. Vi sono anche
variazioni nei sermoni che risultano dal tempo in cui era
esposto il sermone. A causa dell’espiazione di Cristo e
conseguente risurrezione dai morti accaduta fra i 2
sermoni, la legge di Mosè era in essere durante il sermone
in Galilea ma superata al tempo del sermone in Abbondanza.
Molto sarà detto a questo riguardo nel commentario che
segue.

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