LA
JST E LE EPISTOLE DEL NUOVO TESTAMENTO.
Il
7121831 il profeta Joseph Smith ricevette le
seguenti istruzioni "Ed ora ecco Io vi dico che non vi
sarà dato di conoscere altro in merito a questo capitolo,
fino a che il Nuovo Testamento sia tradotto ed in esso
tutte queste cose saranno rese note, pertanto Io vi
concedo di poterlo tradurre ora affinché voi possiate
essere preparati per le cose a venire." (D&A 45:60-61). Da
questo passaggio apprendiamo almeno 2 chiavi riguardanti
Joseph Smith e la sua traduzione del Nuovo Testamento. A
questo tempo Joseph fu istruito di iniziare la traduzione
del Nuovo Testamento e gli fu detto che molte cose gli
sarebbero state fatte conoscere come un diretto risultato
di questo sforzo. Ciò illustra il punto importante che il
profeta del Signore aveva necessità di un programma di
studio delle scritture , e tramite questo processo di
traduzione, il Signore avrebbe rivelato molte importante
verità. Da domande e discussioni tenute mentre procedeva
la traduzione, Joseph fu guidato per indagare ciò (domande
e discussioni) e riceveva alcune delle più importanti
dottrine da essere ricevute in questa dispensazione. A
Kirtland, Ohio, il profeta riportava:" Io completo la
traduzione e la revisione del Nuovo Testamento, il
221833, e la suggello per non essere più aperta fino a
che arrivi a Sion." Questo sembrerebbe indicare che la
maggior parte del lavoro del profeta sul Nuovo Testamento
coprì un periodo di 2 anni dal Marzo 1831 al Febbraio
1833. Durante questo tempo il profeta fece importanti
correzioni nel Nuovo Testamento. Nel considerare l’impatto
della JST sulle epistole del nuovo testamento, saranno
trattate le seguenti domande: Quante correzioni fece il
profeta in ogni lettera? Sono tutte queste sostenute dal
Nuovo Testamento in greco? Le traduzioni moderne
sostengono in qualche maniera le correzioni della JST?
Come è chiarificato il carattere di Paolo dalla JST? Quali
importanti dottrine sono state chiarificate nelle epistole
del Nuovo Testamento? Tutto questo è presentato in questo
articolo ed è il desiderio di mostrare la natura
divinamente profetica dell’opera di Joseph Smith in questo
ramo della sua chiamata.
seguenti istruzioni "Ed ora ecco Io vi dico che non vi
sarà dato di conoscere altro in merito a questo capitolo,
fino a che il Nuovo Testamento sia tradotto ed in esso
tutte queste cose saranno rese note, pertanto Io vi
concedo di poterlo tradurre ora affinché voi possiate
essere preparati per le cose a venire." (D&A 45:60-61). Da
questo passaggio apprendiamo almeno 2 chiavi riguardanti
Joseph Smith e la sua traduzione del Nuovo Testamento. A
questo tempo Joseph fu istruito di iniziare la traduzione
del Nuovo Testamento e gli fu detto che molte cose gli
sarebbero state fatte conoscere come un diretto risultato
di questo sforzo. Ciò illustra il punto importante che il
profeta del Signore aveva necessità di un programma di
studio delle scritture , e tramite questo processo di
traduzione, il Signore avrebbe rivelato molte importante
verità. Da domande e discussioni tenute mentre procedeva
la traduzione, Joseph fu guidato per indagare ciò (domande
e discussioni) e riceveva alcune delle più importanti
dottrine da essere ricevute in questa dispensazione. A
Kirtland, Ohio, il profeta riportava:" Io completo la
traduzione e la revisione del Nuovo Testamento, il
221833, e la suggello per non essere più aperta fino a
che arrivi a Sion." Questo sembrerebbe indicare che la
maggior parte del lavoro del profeta sul Nuovo Testamento
coprì un periodo di 2 anni dal Marzo 1831 al Febbraio
1833. Durante questo tempo il profeta fece importanti
correzioni nel Nuovo Testamento. Nel considerare l’impatto
della JST sulle epistole del nuovo testamento, saranno
trattate le seguenti domande: Quante correzioni fece il
profeta in ogni lettera? Sono tutte queste sostenute dal
Nuovo Testamento in greco? Le traduzioni moderne
sostengono in qualche maniera le correzioni della JST?
Come è chiarificato il carattere di Paolo dalla JST? Quali
importanti dottrine sono state chiarificate nelle epistole
del Nuovo Testamento? Tutto questo è presentato in questo
articolo ed è il desiderio di mostrare la natura
divinamente profetica dell’opera di Joseph Smith in questo
ramo della sua chiamata.
DOVE
SONO LE CORREZIONI?
La
carta seguente da una prospettiva sui cambiamenti
fatti nelle epistole del Nuovo Testamento. Il grado
dell’importanza di ogni cambiamento non è specificato in
questa carta. Uno può, comunque, avere l’idea dei
libri che ricevettero il più ampio numero di correzioni e
la percentuale dei cambiamenti. Notate che,in totale, 438
versetti (16% dei versetti nelle epistole del Nuovo
Testamento) furono corretti in qualche misura dal profeta.
fatti nelle epistole del Nuovo Testamento. Il grado
dell’importanza di ogni cambiamento non è specificato in
questa carta. Uno può, comunque, avere l’idea dei
libri che ricevettero il più ampio numero di correzioni e
la percentuale dei cambiamenti. Notate che,in totale, 438
versetti (16% dei versetti nelle epistole del Nuovo
Testamento) furono corretti in qualche misura dal profeta.
LETTERA
NUMERO DI VERSI NUMERO DI VERSI CORRETTI
PERCENT
PERCENT
ROMANI
433 119 27
1°
CORINZI 437 70 16
2°
CORINZI 257 25 10
GALATI
149 13 9
EFESINI
155 15 10
FILIPPESI
104 14 13
COLOSSESI
95 9 9
1°
TESSALONICESI 89 7 8
2
TESSALONICESI 47 7 15
1°
TIMOTEO 113 15 13
2°
TIMOTEO 83 8 10
TITO
46 2 4
FILEMONE
25 1 4
EBREI
303 50 17
GIACOMO
108 20 19
1°
PIETRO 105 24 23
2°
PIETRO 61 20 33
1
° GIOVANNI 105 17 16
2°
GIOVANNI 13 0 0
3°
GIOVANNI 14 0 0
GIUDA
25 2 8
—— —— ——
TOTALE
2.767 438 16
LA
JOSEPH SMITH TRANSLATION ED IL GRECO.
Il
mio unico scopo nel discutere le correzioni
apportate da Joseph Smith che sono sostenute dal Nuovo
Testamento in Greco sarà per dimostrare una ulteriore
testimonianza della divina chiamata del profeta. Dovrebbe
essere tenuto a mente che come ben sappiamo Joseph non
studiò il greco durante la sua vita. Inoltre, sappiamo
della sua breve esperienza scolastica. Sebbene la grande
maggioranza delle correzioni della JST non si trovino nei
nostri più vecchi manoscritti del Nuovo Testamento, alcuni
comunque vi sono. Perciò per Joseph fare alcune correzioni
sostenute dal testo greco sembrano chiaramente indicare
l’influenza del Signore. Questo scrittore non è
specializzato nel linguaggio greco. Comunque usando
un’interlineare greco inglese ed un dizionario biblico
greco, molto è stato trovato per sostenere le correzioni
rese dal profeta nelle epistole del Nuovo testamento.
apportate da Joseph Smith che sono sostenute dal Nuovo
Testamento in Greco sarà per dimostrare una ulteriore
testimonianza della divina chiamata del profeta. Dovrebbe
essere tenuto a mente che come ben sappiamo Joseph non
studiò il greco durante la sua vita. Inoltre, sappiamo
della sua breve esperienza scolastica. Sebbene la grande
maggioranza delle correzioni della JST non si trovino nei
nostri più vecchi manoscritti del Nuovo Testamento, alcuni
comunque vi sono. Perciò per Joseph fare alcune correzioni
sostenute dal testo greco sembrano chiaramente indicare
l’influenza del Signore. Questo scrittore non è
specializzato nel linguaggio greco. Comunque usando
un’interlineare greco inglese ed un dizionario biblico
greco, molto è stato trovato per sostenere le correzioni
rese dal profeta nelle epistole del Nuovo testamento.
Nella
KJV ci è detto:"Or la fede è certezza di cose
che
si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono."
(ebrei 11:1). Nella JST, la parola "Sostanza" (in inglese)
"certezza" in italiano è tolta dalla parola
"assicurazione" che "da la giusta idea" della parola greca
Hupostasis. In un’altro capitolo di Ebrei, la JST cambia
la parola "testamento" per "Alleanza" (Ebrei 9:15,18,20)
che è l’appropriata traduzione della parola greca
diatheke. In alcune istanze in 1° Pietro, ai santi è detto
nella KJV di essere onesti, casti e di buona conversazione
(vedi 1° Pietro 2:12; 3:1,2,16) La JST corregge la parola
"conversazione" con "Condotta", che più accuratamente
corrisponde al greco. Nella KJV, Tito 2:11 si legge
"perché la grazia di Dio che porta salvezza è apparsa a
tutti gli uomini." Nella JST troviamo questa variante, che
è sostenuta dal testo greco:"Perché la grazia di Dio che
porta salvezza a tutti gli uomini è apparsa." La salvezza
è resa disponibile a tutti gli uomini attraverso il
Vangelo di Gesù Cristo. Altri esempi potrebbero essere
citati, ma lo spazio non lo permette.
si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono."
(ebrei 11:1). Nella JST, la parola "Sostanza" (in inglese)
"certezza" in italiano è tolta dalla parola
"assicurazione" che "da la giusta idea" della parola greca
Hupostasis. In un’altro capitolo di Ebrei, la JST cambia
la parola "testamento" per "Alleanza" (Ebrei 9:15,18,20)
che è l’appropriata traduzione della parola greca
diatheke. In alcune istanze in 1° Pietro, ai santi è detto
nella KJV di essere onesti, casti e di buona conversazione
(vedi 1° Pietro 2:12; 3:1,2,16) La JST corregge la parola
"conversazione" con "Condotta", che più accuratamente
corrisponde al greco. Nella KJV, Tito 2:11 si legge
"perché la grazia di Dio che porta salvezza è apparsa a
tutti gli uomini." Nella JST troviamo questa variante, che
è sostenuta dal testo greco:"Perché la grazia di Dio che
porta salvezza a tutti gli uomini è apparsa." La salvezza
è resa disponibile a tutti gli uomini attraverso il
Vangelo di Gesù Cristo. Altri esempi potrebbero essere
citati, ma lo spazio non lo permette.
LA
JST E LE ALTRE TRADUZIONI.
Una
delle critiche mosse al profeta Joseph Smith dai
suoi nemici riguardano la sua dichiarazione:" Noi crediamo
nella Bibbia come la Parola di Dio per quanto sia tradotta
correttamente." 8° articolo di fede, e la dichiarazione
del libro di Mormon "Che vi sono molte cose chiare e
preziose che furono tolte dal libro (Bibbia) (1° Nefi
13:28). Non dovrebbe essere una sorpresa che ben oltre
1100 cambiamenti furono fatti dalla KJV alla versione di
base riveduta nello sforzo di correggere, interpretare e
rendere il sacro scritto più accurato. Questo sforzo non
era il primo e non sarà l’ultimo, come numerose altre
traduzioni di varia dignità lasciano intravvedere. Per
tutto ciò si può dire che era appropriata la
preoccupazione del profeta di rivedere parti della Bibbia.
paragonando la JST con altre traduzioni non ha niente a
che vedere se il profeta fosse nel giusto o stese
sbagliando nella sua traduzione. Il suo sforzo rimane solo
ed indipendente da tutti gli altri sforzi secolari. La sua
traduzione era basata sullo Spirito santo come sua guida e
non sull’erudizione temporale. Comunque, sembrerebbe
importante trovare alcuni versi corretti dal profeta nel
1830 che furono successivamente cambiato allo steso
significato dagli studiosi traduttori. I seguenti sono
alcuni esempi fra molti che potrebbero essere citati dove
la JST è sostenuta da una o più delle successive moderne
traduzioni: (NIV) (RSV) la Bibbia di Gerusalemme (JB) e la
(NEB). A meno che non sia indicato altrimenti tutti i
riferimenti scritturali sono dalla KJV. Nella KJV Paolo è
citato che sta dicendo:" Io non so niente da me stesso"
(1° Corinzi 4:4). La JST migliora il linguaggio con il
riporre la parola "da" con "Contro". La RSV rende la
stessa parola corretta, e la NIV e la JB portano lo stesso
significato. In Romani 13:2 la JST cambia la parola
"dannazione" a "punizione". La RSV e la NEB si conformano
a questo cambiamento. forse uno dei più interessanti
paragoni si trova in Giacomo 2:4. La JST rende questo
verso:"Non siete allora in voi stessi giudici parziali, e
divenite malvagi nei vostri pensieri?". Questo è
contrastato nella KJV che legge:"Non fate voi una
differenza nella vostra mente, e non diventati giudici dai
pensieri malvagi?". La JST è sostenuta dalla RSV e Niv che
parlano di "Giudici con pensieri malvagi". Altre
correzioni rese da Joseph Smith vanno in armonia con
traduzioni moderne. Una volta ancora il punto principale
da essere reso qui è che Joseph Smith come uomo non
erudito fece correzioni sotto la direzione dello spirito.
Alcuni di questi stessi cambiamenti sarebbero stati resi
successivamente dagli studiosi del mondo.
suoi nemici riguardano la sua dichiarazione:" Noi crediamo
nella Bibbia come la Parola di Dio per quanto sia tradotta
correttamente." 8° articolo di fede, e la dichiarazione
del libro di Mormon "Che vi sono molte cose chiare e
preziose che furono tolte dal libro (Bibbia) (1° Nefi
13:28). Non dovrebbe essere una sorpresa che ben oltre
1100 cambiamenti furono fatti dalla KJV alla versione di
base riveduta nello sforzo di correggere, interpretare e
rendere il sacro scritto più accurato. Questo sforzo non
era il primo e non sarà l’ultimo, come numerose altre
traduzioni di varia dignità lasciano intravvedere. Per
tutto ciò si può dire che era appropriata la
preoccupazione del profeta di rivedere parti della Bibbia.
paragonando la JST con altre traduzioni non ha niente a
che vedere se il profeta fosse nel giusto o stese
sbagliando nella sua traduzione. Il suo sforzo rimane solo
ed indipendente da tutti gli altri sforzi secolari. La sua
traduzione era basata sullo Spirito santo come sua guida e
non sull’erudizione temporale. Comunque, sembrerebbe
importante trovare alcuni versi corretti dal profeta nel
1830 che furono successivamente cambiato allo steso
significato dagli studiosi traduttori. I seguenti sono
alcuni esempi fra molti che potrebbero essere citati dove
la JST è sostenuta da una o più delle successive moderne
traduzioni: (NIV) (RSV) la Bibbia di Gerusalemme (JB) e la
(NEB). A meno che non sia indicato altrimenti tutti i
riferimenti scritturali sono dalla KJV. Nella KJV Paolo è
citato che sta dicendo:" Io non so niente da me stesso"
(1° Corinzi 4:4). La JST migliora il linguaggio con il
riporre la parola "da" con "Contro". La RSV rende la
stessa parola corretta, e la NIV e la JB portano lo stesso
significato. In Romani 13:2 la JST cambia la parola
"dannazione" a "punizione". La RSV e la NEB si conformano
a questo cambiamento. forse uno dei più interessanti
paragoni si trova in Giacomo 2:4. La JST rende questo
verso:"Non siete allora in voi stessi giudici parziali, e
divenite malvagi nei vostri pensieri?". Questo è
contrastato nella KJV che legge:"Non fate voi una
differenza nella vostra mente, e non diventati giudici dai
pensieri malvagi?". La JST è sostenuta dalla RSV e Niv che
parlano di "Giudici con pensieri malvagi". Altre
correzioni rese da Joseph Smith vanno in armonia con
traduzioni moderne. Una volta ancora il punto principale
da essere reso qui è che Joseph Smith come uomo non
erudito fece correzioni sotto la direzione dello spirito.
Alcuni di questi stessi cambiamenti sarebbero stati resi
successivamente dagli studiosi del mondo.
IL
CARATTERE DI PAOLO.
A
causa di alcuni confusi passaggi nelle sue epistole,
l’apostolo Paolo è forse uno degli scrittori più fraintesi
nella storia scritturale. In Romani si ottiene
l’impressione che Paolo sia carnale e sensuale (vedi
Romani 7:14-15) e che egli biasimi il peccato e non se
stesso per i suoi errori (vedi Romani 7:17,20). Paolo è
riportato come se dicesse che Ha la volontà di fare il
giusto ma che non sa come eseguire ciò che è giusto (vedi
Romani 7:18). Il bene desidera fare, e non lo fa ed il
male desidera evitare e lo fa (vedi Romani 7:19). "Queste
sono strane dichiarazioni, che vengono da un’uomo come
Paolo, dopo tanti anni che aveva praticato il potere
purificante del vangelo di Gesù Cristo." scrisse Robert j.
Matthews. "E’ anche contraddittorio per Paolo dire queste
cose di se stesso, quando in molte altre istanze dichiarò
che Cristo lo aveva reso libero, e che tramite il potere
di Cristo non era più capace di camminare secondo la carne
ma secondo lo spirito." Questo è il messaggio di Romani
8:1-10.
l’apostolo Paolo è forse uno degli scrittori più fraintesi
nella storia scritturale. In Romani si ottiene
l’impressione che Paolo sia carnale e sensuale (vedi
Romani 7:14-15) e che egli biasimi il peccato e non se
stesso per i suoi errori (vedi Romani 7:17,20). Paolo è
riportato come se dicesse che Ha la volontà di fare il
giusto ma che non sa come eseguire ciò che è giusto (vedi
Romani 7:18). Il bene desidera fare, e non lo fa ed il
male desidera evitare e lo fa (vedi Romani 7:19). "Queste
sono strane dichiarazioni, che vengono da un’uomo come
Paolo, dopo tanti anni che aveva praticato il potere
purificante del vangelo di Gesù Cristo." scrisse Robert j.
Matthews. "E’ anche contraddittorio per Paolo dire queste
cose di se stesso, quando in molte altre istanze dichiarò
che Cristo lo aveva reso libero, e che tramite il potere
di Cristo non era più capace di camminare secondo la carne
ma secondo lo spirito." Questo è il messaggio di Romani
8:1-10.
Nella
Jst, il contesto del capitolo 7 è cambiato. Paolo
si stava riferendo alle esperienze prima della sua
conversione, mentre era ancora sotto la legge di Mosè
(vedi Romani 7:14 JST) Paolo poi rese il suo punto più
importante, che la sua abilità di fare ciò che era buono
si trovava "solo in Cristo" (JST Romani 7:19) E’ "tramite
l’assistenza di Cristo" (JST Romani 7:22) che Paolo era
capace di sottomettere il peccato. Da Romani 3:7-8 uno
potrebbe pensare che Paolo sopra non stesse ponendo o
insegnando che noi facciamo il male affinché il bene possa
venire. La JST corregge queste impressioni col dichiarare
che sono gli ebrei che chiamavano il messaggio di Paolo
una bugia ed altri che affermavano che Paolo che
insegnasse "Facciamo il male, affinché possa venire il
bene, ma questo è falso." (JST Romani 3:8) E’ lecita ogni
cosa a Paolo? Questa è l’impressione che uno ottiene come
legge 1° Corinzi 6:12 e 10:23. Nei primi versetti di 1°
Corinzi 6 e 10, sono discussi i peccati e le
trasgressioni. La JST chiarifica che "Tutte queste cose
non sono lecite." (JST 1° CORINZI 6:12)
si stava riferendo alle esperienze prima della sua
conversione, mentre era ancora sotto la legge di Mosè
(vedi Romani 7:14 JST) Paolo poi rese il suo punto più
importante, che la sua abilità di fare ciò che era buono
si trovava "solo in Cristo" (JST Romani 7:19) E’ "tramite
l’assistenza di Cristo" (JST Romani 7:22) che Paolo era
capace di sottomettere il peccato. Da Romani 3:7-8 uno
potrebbe pensare che Paolo sopra non stesse ponendo o
insegnando che noi facciamo il male affinché il bene possa
venire. La JST corregge queste impressioni col dichiarare
che sono gli ebrei che chiamavano il messaggio di Paolo
una bugia ed altri che affermavano che Paolo che
insegnasse "Facciamo il male, affinché possa venire il
bene, ma questo è falso." (JST Romani 3:8) E’ lecita ogni
cosa a Paolo? Questa è l’impressione che uno ottiene come
legge 1° Corinzi 6:12 e 10:23. Nei primi versetti di 1°
Corinzi 6 e 10, sono discussi i peccati e le
trasgressioni. La JST chiarifica che "Tutte queste cose
non sono lecite." (JST 1° CORINZI 6:12)
Uno
può ottenere l’impressione a Romani 9:3 che fosse
il desiderio corrente di Paolo che fosse maledetto e
separato da Cristo. Riguardo questo passaggio l’anziano
Bruce R. Mc: Conkie rese la seguente dichiarazione:"Prima
della sua conversione Paolo scelse di essere maledetto,
significando che mancando di accettare Cristo, aveva
scelto di essere anatema e ciò fu a dispetto del fatto di
essere nato nella casa d’Israele. Questa dichiarazione da
una luce significativa sul perché Jospeh Smith aggiunse la
parola "una volta" al desiderio di paolo di essere
maledetto da Cristo, allora lo pone al tempo passato. Vi
sono altre dichiarazioni che potrebbero essere citate che
trattano del carattere di paolo, per esempio, le sue idee
sul matrimonio e la seconda venuta di Cristo. Comunque,
molte di queste saranno trattate più tardi. Le
chiarificazioni del carattere di paolo, rese dal profeta
Joseph Smith sono una forte evidenza della divina chiamata
di entrambi gli uomini.
il desiderio corrente di Paolo che fosse maledetto e
separato da Cristo. Riguardo questo passaggio l’anziano
Bruce R. Mc: Conkie rese la seguente dichiarazione:"Prima
della sua conversione Paolo scelse di essere maledetto,
significando che mancando di accettare Cristo, aveva
scelto di essere anatema e ciò fu a dispetto del fatto di
essere nato nella casa d’Israele. Questa dichiarazione da
una luce significativa sul perché Jospeh Smith aggiunse la
parola "una volta" al desiderio di paolo di essere
maledetto da Cristo, allora lo pone al tempo passato. Vi
sono altre dichiarazioni che potrebbero essere citate che
trattano del carattere di paolo, per esempio, le sue idee
sul matrimonio e la seconda venuta di Cristo. Comunque,
molte di queste saranno trattate più tardi. Le
chiarificazioni del carattere di paolo, rese dal profeta
Joseph Smith sono una forte evidenza della divina chiamata
di entrambi gli uomini.
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