LEGGI PER
LA PERFEZIONE.
Gesù
ora inizia i detti ai quali si riferisce nella
parabola che conclude il suo sermone. "Chiunque ode queste
mie parole e le mette in pratica, lo paragonerò ad un uomo
saggio, che edifica la sua casa sulla roccia." (KJV Matteo
7:24). Il Signore non distrugge la vecchia legge. Le sue
parole rinnovano, raffinano, innalzano e costruiscono su
di essa, per migliorarla linea su linea precetto su
precetto verso la perfezione. (Confronta 2° Nefi
28:27-30). In questa parte del sermone, Gesù cita 6 leggi
che sono familiari ai suoi ascoltatori, iniziando con
un’ampliamento su ognuna con la frase "Ma Io vi dico" Per
3 dei suoi esempi, tu non ucciderai, tu non commetterai
adulterio, ed amerai il tuo prossimo come te stesso-
l’ampliamento del Signore rinnova il comandamento già
esistente. Anche Egli aggiunge illustrazioni per mostrare
lo spirito che dovrebbe portare obbedienza alla legge
esistente e che è richiesta sotto la nuova alleanza. Per
gli altri suoi esempi, le leggi che concedevano il
divorzio per cause non pertinenti, giuramenti evangelici,
rivalsa per ingiuria ed il principio teleste di odiare i
propri nemici, l’ampliamento del Signore ripone i più
bassi standard della legge esistente, che era stata
adattata all’umana debolezza, con uno standard più
elevato. Per ognuno dei suoi sei esempi Gesù insegna una
legge più perfetta. La JST ed il libro di Mormon
provvedono molte chiavi per il significato e l’intento
delle parole di Gesù che non sono disponibili nella KJV.
Per esempio, JST di Matteo differisce da KJV di Matteo
nell’introduzioni di Gesù dei suoi sei esempi. Tutte e sei
le citazioni della legge in KJV Matteo usano la parola
"detto" (Vedi KJV Matteo 5:21,27,31,33,38,43). In 3° Nefi
tutti e sei usano la parola "Scritto" (Vedi 3° Nefi
12:21,27,31,33,38,43) JST Matteo usa "detto" 3 volte e
scritto 3 volte (Vedi JST Matteo 5:23,29,35,37,40,45) . E’
improbabile che queste differenze siano basate come se
queste citazioni fossero state tramandate oralmente o
scritturalmente. Tutte e 6 riflettono passaggi dal vecchio
testamento come ci è pervenuto. Le differenze più
probabilmente riflettono l’orientamento del popolo verso
la legge. La legge orale era un’abitudine comune fra gli
ebrei, con i farisei e sadducei bloccati in un accalorato
dibattito se la legge orale fosse valida in aggiunta a
quella scritta. I nefiti retti d’altra parte non stavano
moltiplicando l’interpretazione orale su interpretazione
orale. Loro stavano osservando la legge di Mosè come
l’avevano nella forma scritta, ma loro già comprendevano
gli standard più elevati e stavano guardando avanti per la
venuta di Cristo (vedi 2° Nefi 25:23-30). Entrambi sia JST
Matteo e 3° Nefi cancellano la frase "Senza cagione"dalle
parole di Gesù sull’ira verso un fratello (Vedi JST Matteo
5:24 e 3° Nefi 12:22). Questa frase, che provvede una
razionalizzazione per l’ira, non riflette il contesto
della legge più elevata di questa sezione del sermone.
L’esempio di Gesù della riconciliazione di un fratello con
un’altro prima di fare un’offerta è meravigliosamente
collegato da JST Matteo e 3° Nefi per la migliore
comprensione del tema del sermone del venire a Cristo:
parabola che conclude il suo sermone. "Chiunque ode queste
mie parole e le mette in pratica, lo paragonerò ad un uomo
saggio, che edifica la sua casa sulla roccia." (KJV Matteo
7:24). Il Signore non distrugge la vecchia legge. Le sue
parole rinnovano, raffinano, innalzano e costruiscono su
di essa, per migliorarla linea su linea precetto su
precetto verso la perfezione. (Confronta 2° Nefi
28:27-30). In questa parte del sermone, Gesù cita 6 leggi
che sono familiari ai suoi ascoltatori, iniziando con
un’ampliamento su ognuna con la frase "Ma Io vi dico" Per
3 dei suoi esempi, tu non ucciderai, tu non commetterai
adulterio, ed amerai il tuo prossimo come te stesso-
l’ampliamento del Signore rinnova il comandamento già
esistente. Anche Egli aggiunge illustrazioni per mostrare
lo spirito che dovrebbe portare obbedienza alla legge
esistente e che è richiesta sotto la nuova alleanza. Per
gli altri suoi esempi, le leggi che concedevano il
divorzio per cause non pertinenti, giuramenti evangelici,
rivalsa per ingiuria ed il principio teleste di odiare i
propri nemici, l’ampliamento del Signore ripone i più
bassi standard della legge esistente, che era stata
adattata all’umana debolezza, con uno standard più
elevato. Per ognuno dei suoi sei esempi Gesù insegna una
legge più perfetta. La JST ed il libro di Mormon
provvedono molte chiavi per il significato e l’intento
delle parole di Gesù che non sono disponibili nella KJV.
Per esempio, JST di Matteo differisce da KJV di Matteo
nell’introduzioni di Gesù dei suoi sei esempi. Tutte e sei
le citazioni della legge in KJV Matteo usano la parola
"detto" (Vedi KJV Matteo 5:21,27,31,33,38,43). In 3° Nefi
tutti e sei usano la parola "Scritto" (Vedi 3° Nefi
12:21,27,31,33,38,43) JST Matteo usa "detto" 3 volte e
scritto 3 volte (Vedi JST Matteo 5:23,29,35,37,40,45) . E’
improbabile che queste differenze siano basate come se
queste citazioni fossero state tramandate oralmente o
scritturalmente. Tutte e 6 riflettono passaggi dal vecchio
testamento come ci è pervenuto. Le differenze più
probabilmente riflettono l’orientamento del popolo verso
la legge. La legge orale era un’abitudine comune fra gli
ebrei, con i farisei e sadducei bloccati in un accalorato
dibattito se la legge orale fosse valida in aggiunta a
quella scritta. I nefiti retti d’altra parte non stavano
moltiplicando l’interpretazione orale su interpretazione
orale. Loro stavano osservando la legge di Mosè come
l’avevano nella forma scritta, ma loro già comprendevano
gli standard più elevati e stavano guardando avanti per la
venuta di Cristo (vedi 2° Nefi 25:23-30). Entrambi sia JST
Matteo e 3° Nefi cancellano la frase "Senza cagione"dalle
parole di Gesù sull’ira verso un fratello (Vedi JST Matteo
5:24 e 3° Nefi 12:22). Questa frase, che provvede una
razionalizzazione per l’ira, non riflette il contesto
della legge più elevata di questa sezione del sermone.
L’esempio di Gesù della riconciliazione di un fratello con
un’altro prima di fare un’offerta è meravigliosamente
collegato da JST Matteo e 3° Nefi per la migliore
comprensione del tema del sermone del venire a Cristo:
KJV
MATTEO 5:23-24
Se
dunque tu stai per offrire la tua offerta
sull’altare, e quivi ti ricordi che il tuo fratello ha
qualcosa contro di te, lascia quivi la tua offerta dinanzi
all’altare, e va prima a riconciliarti col tuo fratello; e
poi vieni ad offrir la tua offerta.
sull’altare, e quivi ti ricordi che il tuo fratello ha
qualcosa contro di te, lascia quivi la tua offerta dinanzi
all’altare, e va prima a riconciliarti col tuo fratello; e
poi vieni ad offrir la tua offerta.
JST
MATTEO 5:25-26
Quindi
se tu verrai a me o se tu porterai la tua
offerta, e quivi ti ricordi che il tuo fratello ha
qualcosa contro di te, lascia tu il tuo dono davanti
all’altare e vada la tua strada a tuo fratello e prima sii
riconciliato con tuo fratello e poi vieni ed offri il tuo
dono.
offerta, e quivi ti ricordi che il tuo fratello ha
qualcosa contro di te, lascia tu il tuo dono davanti
all’altare e vada la tua strada a tuo fratello e prima sii
riconciliato con tuo fratello e poi vieni ed offri il tuo
dono.
3°
NEFI 12:23-24
Perciò
se tu vieni a me o desideri venire a me e ti
ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te. Va
dapprima a riconciliarti con tuo fratello; poi vieni a me
con pieno intento di cuore, ed Io ti riceverò.
ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te. Va
dapprima a riconciliarti con tuo fratello; poi vieni a me
con pieno intento di cuore, ed Io ti riceverò.
Tutti
coloro che vengono a Cristo o desiderano venire a
Lui dovrebbero prima essere riconciliati a chicchessia
abbia sentimenti cattivi contro di loro. Sotto la legge di
Mosè, una maniera di avvicinarsi al Signore era di portare
un’offerta all’altare del Tempio per un sacrificio. Nel
suo sermone in Galilea Gesù insegna un modo più perfetto
per osservare la legge di Mosè. Al tempo del sermone in
Abbondanza, le offerte erano state superate. Dal tempo
dell’oscurità del nuovo mondo che accompagnò la
distruzione al tempo del suo grande ed ultimo sacrificio,
la voce del Signore dichiarò la necessità di un sacrificio
di un cuore spezzato e di uno spirito contrito. (3° Nefi
9:19-20) Il sermone di Abbondanza insegna che venire a
Cristo con l’offerta di un cuore rotto e di uno spirito
contrito sotto la nuova alleanza richiede anche che
l’offerente sia prima riconciliato con il suo prossimo. Il
Signore inoltre enfatizza il tema dell’obbedienza del
cuore in connessione con le sue parole contro la lussuria:
Lui dovrebbero prima essere riconciliati a chicchessia
abbia sentimenti cattivi contro di loro. Sotto la legge di
Mosè, una maniera di avvicinarsi al Signore era di portare
un’offerta all’altare del Tempio per un sacrificio. Nel
suo sermone in Galilea Gesù insegna un modo più perfetto
per osservare la legge di Mosè. Al tempo del sermone in
Abbondanza, le offerte erano state superate. Dal tempo
dell’oscurità del nuovo mondo che accompagnò la
distruzione al tempo del suo grande ed ultimo sacrificio,
la voce del Signore dichiarò la necessità di un sacrificio
di un cuore spezzato e di uno spirito contrito. (3° Nefi
9:19-20) Il sermone di Abbondanza insegna che venire a
Cristo con l’offerta di un cuore rotto e di uno spirito
contrito sotto la nuova alleanza richiede anche che
l’offerente sia prima riconciliato con il suo prossimo. Il
Signore inoltre enfatizza il tema dell’obbedienza del
cuore in connessione con le sue parole contro la lussuria:
KJV
MATTEO 5:27-28
Voi
avete udito che fu detto: Tu non commetterai
adulterio. Ma Io vi dico che chiunque guarda una donna per
appetirla, ha già commesso adulterio con lei nel suo
cuore.
adulterio. Ma Io vi dico che chiunque guarda una donna per
appetirla, ha già commesso adulterio con lei nel suo
cuore.
JST
MATTEO 5:29-31
Tu
non commetterai adulterio. Ma Io vi dico, che
chiunque guarda una donna per appetirla, ha già commesso
con lei adulterio nel suo cuore.Ecco, Io vi do un
comandamento, che voi non abbiate a soffrire che nessuna
di queste cose abbia ad entrare nel vostro cuore, perché è
meglio che voi rinnegaste queste cose e portare la vostra
croce, affinché non abbiate ad essere gettati in inferno.
chiunque guarda una donna per appetirla, ha già commesso
con lei adulterio nel suo cuore.Ecco, Io vi do un
comandamento, che voi non abbiate a soffrire che nessuna
di queste cose abbia ad entrare nel vostro cuore, perché è
meglio che voi rinnegaste queste cose e portare la vostra
croce, affinché non abbiate ad essere gettati in inferno.
3°
NEFI 12:27-30
Ecco
è stato scritto dagli antichi: non commettere
adulterio;ma Io vi dico che chiunque guarda una donna per
concupirla, ha già commesso adulterio nel suo cuore. Io vi
do il comandamento di non permettere a nessuna di queste
cose di entrare nel vostro cuore;poichè è meglio che vi
rifiutate coteste cose, e che prendiate così la vostra
croce, piuttosto che venir gettati in inferno.
adulterio;ma Io vi dico che chiunque guarda una donna per
concupirla, ha già commesso adulterio nel suo cuore. Io vi
do il comandamento di non permettere a nessuna di queste
cose di entrare nel vostro cuore;poichè è meglio che vi
rifiutate coteste cose, e che prendiate così la vostra
croce, piuttosto che venir gettati in inferno.
I
versetti aggiunti nella JST Matteo e 3° Nefi
rafforzano il comandamento del Signore affinché noi
proteggiamo i nostri cuori dall’adulterio. Egli richiede
che i suoi seguaci possano vincere i peccati dei desideri
del loro cuore. In un contesto riportato successivamente
nella JST Matteo, Gesù spiega la frase "prendere la vostra
croce"
rafforzano il comandamento del Signore affinché noi
proteggiamo i nostri cuori dall’adulterio. Egli richiede
che i suoi seguaci possano vincere i peccati dei desideri
del loro cuore. In un contesto riportato successivamente
nella JST Matteo, Gesù spiega la frase "prendere la vostra
croce"
KJV
MATTEO 16:24
Poi
Gesù disse ai suoi discepoli. Se un uomo verrà
dietro a me, deve rinnegare se stesso e prendere la sua
croce e seguirmi.
dietro a me, deve rinnegare se stesso e prendere la sua
croce e seguirmi.
JST
MATTEO 16:25-26
Poi
Gesù disse ai suoi discepoli. Se un’uomo verrà
dietro a me, deve rinnegare se stesso, prendere la sua
croce e seguirmi. Ed ora per un’uomo prendere la sua croce
negare a se stesso tutte le empietà e la lussuria mondana
ed osservare i miei comandamenti.
dietro a me, deve rinnegare se stesso, prendere la sua
croce e seguirmi. Ed ora per un’uomo prendere la sua croce
negare a se stesso tutte le empietà e la lussuria mondana
ed osservare i miei comandamenti.
Solo
con i versetti aggiunti nella JST Matteo e nel
libro di Mormon noi possiamo vedere la pienezza delle
parole del Salvatore sull’adulterio. Nel sermone,Gesù sta
rinnovando la legge contro l’adulterio, aggiungendo che
questa legge può portarci alla perfezione se anche noi
proteggiamo i nostri cuori dall’adulterio ed abbandoniamo
tutte le empietà e la lussuria. Nel sermone della Galilea,
Gesù continua su questo tema. Egli raccomanda che è meglio
perdere un’occhio o la mano. Nella JST Matteo noi troviamo
la sua spiegazione che queste espressioni sono figurative:
"Ora questa che vi dico è una parabola riguardo i vostri
peccati; per cui cacciateli da voi, affinché non siate
portati giù in inferno." (JST Matteo 5:34 confronta con
JST Marco 9:40-48). JST Matteo include un’interessante
insegnamento sulla mitezza da avere nella persecuzione:
libro di Mormon noi possiamo vedere la pienezza delle
parole del Salvatore sull’adulterio. Nel sermone,Gesù sta
rinnovando la legge contro l’adulterio, aggiungendo che
questa legge può portarci alla perfezione se anche noi
proteggiamo i nostri cuori dall’adulterio ed abbandoniamo
tutte le empietà e la lussuria. Nel sermone della Galilea,
Gesù continua su questo tema. Egli raccomanda che è meglio
perdere un’occhio o la mano. Nella JST Matteo noi troviamo
la sua spiegazione che queste espressioni sono figurative:
"Ora questa che vi dico è una parabola riguardo i vostri
peccati; per cui cacciateli da voi, affinché non siate
portati giù in inferno." (JST Matteo 5:34 confronta con
JST Marco 9:40-48). JST Matteo include un’interessante
insegnamento sulla mitezza da avere nella persecuzione:
KJV
MATTEO 5:40-41
Ed a
chi vuol litigare teco e toglierti la tunica,
lasciagli anche il mantello. E se uno ti vuol costringere
a far seco un miglio, fanne con lui due.
lasciagli anche il mantello. E se uno ti vuol costringere
a far seco un miglio, fanne con lui due.
JST
MATTEO 5:42-43
Ed a
chi vuol litigare teco e toglierti la tunica,
lasciagliela e se lui litiga di nuovo con te lasciagli
anche il mantello. E se uno ti costringerà a far seco un
miglio, va con lui un miglio e se uno ti costringerà ad
andare con lui due miglia, tu andrai con lui due miglia.
lasciagliela e se lui litiga di nuovo con te lasciagli
anche il mantello. E se uno ti costringerà a far seco un
miglio, va con lui un miglio e se uno ti costringerà ad
andare con lui due miglia, tu andrai con lui due miglia.
Come
la JST Matteo 5:14 distoglie l’impressione
sbagliata che noi dovremmo essere felici di essere
perseguitati, la JST Matteo 5:42 distoglie l’impressione
errata che noi dovremmo fare concessioni non necessarie di
fronte alla persecuzione. Noi non volgiamo l’altra guancia
perché noi vogliamo essere colpiti ancora. Noi volgiamo
l’altra guancia invece di rendere il colpo. La JST Luca
inoltre enfatizza questo punto:
sbagliata che noi dovremmo essere felici di essere
perseguitati, la JST Matteo 5:42 distoglie l’impressione
errata che noi dovremmo fare concessioni non necessarie di
fronte alla persecuzione. Noi non volgiamo l’altra guancia
perché noi vogliamo essere colpiti ancora. Noi volgiamo
l’altra guancia invece di rendere il colpo. La JST Luca
inoltre enfatizza questo punto:
KJV
LUCA 6:29-30
Ed a
colui che ti percuote sulla guancia, offrigli
anche l’altra; ed a colui che ti prende la tunica da a lui
anche il mantello
anche l’altra; ed a colui che ti prende la tunica da a lui
anche il mantello
JST
LUCA 6:29-30
Ed a
colui che ti percuote su di una guancia, offri
anche l’altra,o, in altre parole, è meglio offrire l’altra
che rivoltaglisi contro. E colui che ti toglie la tunica,
non proibirgli di prenderti anche il mantello. Perché è
meglio che tu soffra che il tuo nemico ti prenda queste
cose che tu contenda con lui. In verità Io ti dico, il tuo
Padre celeste che vede nel segreto, porterà quel malvagio
in giudizio.
anche l’altra,o, in altre parole, è meglio offrire l’altra
che rivoltaglisi contro. E colui che ti toglie la tunica,
non proibirgli di prenderti anche il mantello. Perché è
meglio che tu soffra che il tuo nemico ti prenda queste
cose che tu contenda con lui. In verità Io ti dico, il tuo
Padre celeste che vede nel segreto, porterà quel malvagio
in giudizio.
Nel
resoconto di Luca del sermone, questa parte segue
direttamente dopo le beatitudini e gli avvertimenti,
ancora nel contesto della risposta alla persecuzione. Gesù
ammonisce i suoi discepoli a ricercare le buone
attitudini, amando, benedicendo, facendo il bene e
pregando per i loro nemici, affinché anch’essi divengano i
figli dell’Altissimo. (vedi Luca 6:27-35)
direttamente dopo le beatitudini e gli avvertimenti,
ancora nel contesto della risposta alla persecuzione. Gesù
ammonisce i suoi discepoli a ricercare le buone
attitudini, amando, benedicendo, facendo il bene e
pregando per i loro nemici, affinché anch’essi divengano i
figli dell’Altissimo. (vedi Luca 6:27-35)
Noi
ora raggiungiamo l’apice degli insegnamenti sulla
legge da parte di Gesù. In una dichiarazione, Egli
racchiude l’intero intento sia della vecchia che della
nuova legge.
legge da parte di Gesù. In una dichiarazione, Egli
racchiude l’intero intento sia della vecchia che della
nuova legge.
KJV
MATTEO 5:48
Siate
quindi perfetti, proprio come il vostro Padre
celeste è perfetto.
celeste è perfetto.
JST
MATTEO 5:50
Siete
stati quindi comandati di essere perfetti,
proprio come il vostro Padre che è nel cielo è perfetto.
proprio come il vostro Padre che è nel cielo è perfetto.
La
più chiara frase della JST del comandamento di
essere perfetti segue direttamente da JST Matteo 5:21-22.
Questo è un tempo di transizione dalla vecchia alla nuova
legge. Come l’Apostolo Paolo spiega:" La legge era il
nostro pedagogo fino a Cristo." (JST Galati 3:24). Tramite
il libro di Mormon, noi meglio comprendiamo la perfezione
che Gesù richiede. Nel sermone di Abbondanza Gesù
insegna:"Quindi Io vorrei che voi dovreste essere perfetti
proprio come sono Io, od il vostro Padre che è nel cielo."
(3° Nefi 12:48). Più tardi Egli insegna ai 12: "Che sorta
di uomini dovreste essere? In verità Io vi dico proprio
come sono Io." (3° Nefi 27:27; vedi anche KJV Matteo
28:18-20 D&A 93:16-28)
essere perfetti segue direttamente da JST Matteo 5:21-22.
Questo è un tempo di transizione dalla vecchia alla nuova
legge. Come l’Apostolo Paolo spiega:" La legge era il
nostro pedagogo fino a Cristo." (JST Galati 3:24). Tramite
il libro di Mormon, noi meglio comprendiamo la perfezione
che Gesù richiede. Nel sermone di Abbondanza Gesù
insegna:"Quindi Io vorrei che voi dovreste essere perfetti
proprio come sono Io, od il vostro Padre che è nel cielo."
(3° Nefi 12:48). Più tardi Egli insegna ai 12: "Che sorta
di uomini dovreste essere? In verità Io vi dico proprio
come sono Io." (3° Nefi 27:27; vedi anche KJV Matteo
28:18-20 D&A 93:16-28)
ADORAZIONE
ESTERIORE ED INTERIORE.
Il
sermone di Gesù ora si volge a 1° fare le offerte
2°
preghiera 3°digiuno e 4° attenzione alla ricchezza. I suoi
discepoli missionari devono imparare come il fuoco
interiore della nuova legge riponga le esteriorità e le
ordinanze della vecchia legge (vedere 2° Nefi 25:30; Mosia
13:30 Alma 30:3)
preghiera 3°digiuno e 4° attenzione alla ricchezza. I suoi
discepoli missionari devono imparare come il fuoco
interiore della nuova legge riponga le esteriorità e le
ordinanze della vecchia legge (vedere 2° Nefi 25:30; Mosia
13:30 Alma 30:3)
In
questa sezione la JST chiarifica il racconto di
Matteo in alcuni posti. Per esempio, una frase narrativa
nella JST Matteo 6:1 ristabilisce l’inteso uditorio per il
sermone della Galilea.
Matteo in alcuni posti. Per esempio, una frase narrativa
nella JST Matteo 6:1 ristabilisce l’inteso uditorio per il
sermone della Galilea.
KJV
MATTEO 6:1
Guardatevi
dal praticar la vostra giustizia davanti
agli uomini per essere osservato da loro; altrimenti non
ne avrete premio presso il Padre vostro che è nel cielo.
agli uomini per essere osservato da loro; altrimenti non
ne avrete premio presso il Padre vostro che è nel cielo.
JST
MATTEO 6:1
Ed
avvenne che, come Gesù insegnava ad i suoi
discepoli, Egli disse loro: guardatevi dal praticar la
vostra giustizia nel cospetto degli uomini; altrimenti non
ne avrete premio presso il Padre vostro che è nei cieli.
discepoli, Egli disse loro: guardatevi dal praticar la
vostra giustizia nel cospetto degli uomini; altrimenti non
ne avrete premio presso il Padre vostro che è nei cieli.
3°
NEFI 13:1
In
verità, in verità, Io vi dico che vorrei che
faceste
elemosine ai poveri; ma fate attenzione di non fare le
vostre elemosine dinanzi agli uomini per essere da loro
veduti; altrimenti non avrete ricompensa dal vostro Padre
che è nei cieli.
elemosine ai poveri; ma fate attenzione di non fare le
vostre elemosine dinanzi agli uomini per essere da loro
veduti; altrimenti non avrete ricompensa dal vostro Padre
che è nei cieli.
La
JST include una frase addizionale dell’insegnamento
di Gesù sul fare elemosine in segreto:
di Gesù sul fare elemosine in segreto:
KJV
MATTEO 6:3
Ma
quando fai le limosine, che la tua destra non sappia
cosa fa la tua sinistra.
cosa fa la tua sinistra.
JST
MATTEO 6:3
Ma
quando fai le elemosine, sia per te come la tua mano
sinistra non sappia ciò che sta facendo la tua mano
destra.
sinistra non sappia ciò che sta facendo la tua mano
destra.
Qui,
come nella JST Matteo 5:34, Gesù specifica che sta
parlando figurativamente. In entrambi i casi, l’aggiunta
non è inclusa nel sermone di Abbondanza. Differenze fra
come viene resa la preghiera del Signore nella JST ed il
libro di Mormon stabiliscono che questa preghiera non fu
mai intesa da essere ripetuta parola per parola come un
sostituto della preghiera fatta con il cuore (vedere JST
Matteo 6:9-16; 3° Nefi13:9-15). Luca riporta una terza
occasione quando Gesù insegnò un’altra simile ma non
identica preghiera (vedere JST Luca 11:1-4). E’ ironico
che la preghiera del Signore in qualsiasi forma sia
memorizzata per essere ripetuta senza fine da certi
cristiani, quando Gesù ha proprio insegnato, "Ma quando
pregate, non usate vane ripetizioni, come fanno gli
ipocriti." (JST Matteo 6:7). Più tardi nel suo ministero
nefita, Gesù insegna ai 12 ed alla moltitudine
abbondantemente sulla giusta preghiera, la preghiera
individuale (3° Nefi 17:3 18:5, 18-20) preghiera nelle
riunioni (3° Nefi 18:16 22-25,30), la preghiera
sacramentale (3° Nefi 18:3-11) la preghiera familiare ( 3°
Nefi 18:21), la preghiera battesimale (3° Nefi
11:23-25,27) e la preghiera per la confermazione (Moroni
2:2-3).Ancora più importante Egli condivideva con loro
esperienze di preghiera così sublimi che non potevano
essere scritte (vedere 3° Nefi 17:9-25 19:16-36). Il libro
di Mormon, quindi ci aiuta ad applicare la preghiera del
Signore alla luce del contesto del suo sermone; cioè, Gesù
la usa per insegnare i semplici principi di un’adorazione
non ipocrita. Nell’intero, la sezione sulla preghiera in
3° Nefi concorda con KJV Matteo, mentre la JST Matteo
differisce da entrambi. Mettendo insieme i passaggi della
Bibbia e del libro di Mormon, non disponibili per la
maggior parte della JST, ci offrono un mezzo di aiuto per
determinare la natura dell’opera del profeta con la
Bibbia. In alcuni casi, correzioni trovate solo nella JST
possono includere chiarificazioni ispirate, aggiunte dal
profeta per il beneficio della nostra dispensazione. Per
esempio, la sostituzione in JST Matteo 6:13 di
"trasgredisce" per "debitore" parallelo a JST Matteo 6:16
suggerisce a noi una propria comprensione di ciò che noi
dovremmo chiedere al Padre di perdonare (Confronta Luca
11:4 "i nostri peccati"). Similarmente, la sostituzione
nella JST Matteo 6:7 di "ipocriti" per "pagani", parallela
alla JST Matteo 6:2,5,17 rende l’ingiunzione contro le
vane ripetizioni più uniformemente parte degli
avvertimenti contro l’ipocrisia nell’adorazione. La
sostituzione nella JST Matteo 6:14 di "non sopportare che
noi siamo guidati alla tentazione" per "non ci indurre in
tentazione" (confronta anche JST Luca 11:4) scaccia la
nozione dei nostri giorni che noi abbiamo bisogno di
chiedere al Padre di non imporci la tentazione. Nella JST
"Non sopportare che noi siamo guidati alla tentazione, ma
liberaci dal male" è un sintetico parallelismo, che
reinfatizza la nostra necessità di supplicare il Padre
affinché ci protegga dalla tentazione in cui l’avversario
può guidarci o nelle quali ci possiamo avventurare da NOI
stessi. La JST Matteo anche include la definizione di
un’espressione in un’insegnamento di Gesù sull’attenzione
alla ricchezza:
parlando figurativamente. In entrambi i casi, l’aggiunta
non è inclusa nel sermone di Abbondanza. Differenze fra
come viene resa la preghiera del Signore nella JST ed il
libro di Mormon stabiliscono che questa preghiera non fu
mai intesa da essere ripetuta parola per parola come un
sostituto della preghiera fatta con il cuore (vedere JST
Matteo 6:9-16; 3° Nefi13:9-15). Luca riporta una terza
occasione quando Gesù insegnò un’altra simile ma non
identica preghiera (vedere JST Luca 11:1-4). E’ ironico
che la preghiera del Signore in qualsiasi forma sia
memorizzata per essere ripetuta senza fine da certi
cristiani, quando Gesù ha proprio insegnato, "Ma quando
pregate, non usate vane ripetizioni, come fanno gli
ipocriti." (JST Matteo 6:7). Più tardi nel suo ministero
nefita, Gesù insegna ai 12 ed alla moltitudine
abbondantemente sulla giusta preghiera, la preghiera
individuale (3° Nefi 17:3 18:5, 18-20) preghiera nelle
riunioni (3° Nefi 18:16 22-25,30), la preghiera
sacramentale (3° Nefi 18:3-11) la preghiera familiare ( 3°
Nefi 18:21), la preghiera battesimale (3° Nefi
11:23-25,27) e la preghiera per la confermazione (Moroni
2:2-3).Ancora più importante Egli condivideva con loro
esperienze di preghiera così sublimi che non potevano
essere scritte (vedere 3° Nefi 17:9-25 19:16-36). Il libro
di Mormon, quindi ci aiuta ad applicare la preghiera del
Signore alla luce del contesto del suo sermone; cioè, Gesù
la usa per insegnare i semplici principi di un’adorazione
non ipocrita. Nell’intero, la sezione sulla preghiera in
3° Nefi concorda con KJV Matteo, mentre la JST Matteo
differisce da entrambi. Mettendo insieme i passaggi della
Bibbia e del libro di Mormon, non disponibili per la
maggior parte della JST, ci offrono un mezzo di aiuto per
determinare la natura dell’opera del profeta con la
Bibbia. In alcuni casi, correzioni trovate solo nella JST
possono includere chiarificazioni ispirate, aggiunte dal
profeta per il beneficio della nostra dispensazione. Per
esempio, la sostituzione in JST Matteo 6:13 di
"trasgredisce" per "debitore" parallelo a JST Matteo 6:16
suggerisce a noi una propria comprensione di ciò che noi
dovremmo chiedere al Padre di perdonare (Confronta Luca
11:4 "i nostri peccati"). Similarmente, la sostituzione
nella JST Matteo 6:7 di "ipocriti" per "pagani", parallela
alla JST Matteo 6:2,5,17 rende l’ingiunzione contro le
vane ripetizioni più uniformemente parte degli
avvertimenti contro l’ipocrisia nell’adorazione. La
sostituzione nella JST Matteo 6:14 di "non sopportare che
noi siamo guidati alla tentazione" per "non ci indurre in
tentazione" (confronta anche JST Luca 11:4) scaccia la
nozione dei nostri giorni che noi abbiamo bisogno di
chiedere al Padre di non imporci la tentazione. Nella JST
"Non sopportare che noi siamo guidati alla tentazione, ma
liberaci dal male" è un sintetico parallelismo, che
reinfatizza la nostra necessità di supplicare il Padre
affinché ci protegga dalla tentazione in cui l’avversario
può guidarci o nelle quali ci possiamo avventurare da NOI
stessi. La JST Matteo anche include la definizione di
un’espressione in un’insegnamento di Gesù sull’attenzione
alla ricchezza:
KJV
MATTEO 6:22
La
luce del corpo è l’occhio, se quindi il tuo occhio è
puro, l’intero tuo corpo sarà pieno di luce
puro, l’intero tuo corpo sarà pieno di luce
JST
MATTEO 6:22
La
luce del corpo è l’occhio, se quindi il tuo occhio è
puro diretto alla gloria di Dio, il tuo intero corpo sarà
pieno di luce.
puro diretto alla gloria di Dio, il tuo intero corpo sarà
pieno di luce.
La
frase aggiunta nella JST Matteo 6:22 completa gli
insegnamenti paralleli del cuore e degli occhi: i veri
discepoli devono avere i loro cuori posti sui tesori del
cielo ed i loro occhi puri alla gloria di Dio.
insegnamenti paralleli del cuore e degli occhi: i veri
discepoli devono avere i loro cuori posti sui tesori del
cielo ed i loro occhi puri alla gloria di Dio.
Traduttori
moderni hanno reso ingannevoli traduzioni di
Matteo 6:22 basati solo sulla loro conoscenza del greco
mentre invece la traduzione di Joseph Smith è basata sulla
sua conoscenza dei requisiti richiesti dal Signore in
questa dispensazione.
Matteo 6:22 basati solo sulla loro conoscenza del greco
mentre invece la traduzione di Joseph Smith è basata sulla
sua conoscenza dei requisiti richiesti dal Signore in
questa dispensazione.
NECESSITA’
DI MINISTRI A TEMPO PIENO.
A
questo punto vi è un’importante transizione in 3°
Nefi, e la JST Matteo include 3 versetti che non si
trovano nella KJV. Questi sono qui riportati per un
paragone, iniziando con il verso finale del capitolo
precedente.
Nefi, e la JST Matteo include 3 versetti che non si
trovano nella KJV. Questi sono qui riportati per un
paragone, iniziando con il verso finale del capitolo
precedente.
KJV
MATTEO 6:24-25
Niuno
può servire 2 padroni; perché o odierà l’uno
ed
amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro,
voi non potete servire a Dio ed a Mammona. Perciò io vi
dico: non siate con ansietà solleciti per la vita vostra
di quel che mangerete o di quel che berrete; né per il
vostro corpo, di che vi vestirete: Non è la vita più del
nutrimento, ed il corpo più del vestito?
amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro,
voi non potete servire a Dio ed a Mammona. Perciò io vi
dico: non siate con ansietà solleciti per la vita vostra
di quel che mangerete o di quel che berrete; né per il
vostro corpo, di che vi vestirete: Non è la vita più del
nutrimento, ed il corpo più del vestito?
JST
MATTEO 6:24-28
Niuno
può servire 2 padroni; perché o odierà l’uno
ed
amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro,
voi non potete servire Dio e a Mammona. E, di nuovo vi
dico, andate nel mondo ma non abbiate cura del mondo;
perché il mondo vi odierà e vi perseguiterà e vi butterà
fuori dalle loro sinagoghe: Cionondimeno, uscirete di casa
in casa, insegnando al popolo, ed IO andrò davanti a voi.
Ed il Vostro Padre celeste provvederà per voi, qualunque
cosa abbiate bisogno di cibo, quello mangerete e di
vestiario, quello voi vestirete. Perciò vi dico: non siate
con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che
mangerete o di quel che berrete, ne per i vostri corpi, di
quel che vi vestirete: non è la vita più del nutrimento,
ed il corpo più del vestito?
amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro,
voi non potete servire Dio e a Mammona. E, di nuovo vi
dico, andate nel mondo ma non abbiate cura del mondo;
perché il mondo vi odierà e vi perseguiterà e vi butterà
fuori dalle loro sinagoghe: Cionondimeno, uscirete di casa
in casa, insegnando al popolo, ed IO andrò davanti a voi.
Ed il Vostro Padre celeste provvederà per voi, qualunque
cosa abbiate bisogno di cibo, quello mangerete e di
vestiario, quello voi vestirete. Perciò vi dico: non siate
con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che
mangerete o di quel che berrete, ne per i vostri corpi, di
quel che vi vestirete: non è la vita più del nutrimento,
ed il corpo più del vestito?
3°
NEFI 13:24-25
Nessuno
può servire 2 padroni; poiché o odierà l’uno
ed
amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro:
Voi non potete servire Dio e a Mammona. E quando Gesù ebbe
pronunciate queste parole, diresse il suo sguardo sui 12
che aveva scelti e disse loro: rammentatevi le parole che
vi ho dette. Poiché voi siete coloro che ho scelti per
servire questo popolo. Per cui vi dico: non state in ansia
per la vostra vita, di ciò che mangerete o di ciò che
berrete; né per il vostro corpo, di come vi vestirete. La
vita non è forse più che il nutrimento, ed il corpo più
che il vestire?
amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro:
Voi non potete servire Dio e a Mammona. E quando Gesù ebbe
pronunciate queste parole, diresse il suo sguardo sui 12
che aveva scelti e disse loro: rammentatevi le parole che
vi ho dette. Poiché voi siete coloro che ho scelti per
servire questo popolo. Per cui vi dico: non state in ansia
per la vostra vita, di ciò che mangerete o di ciò che
berrete; né per il vostro corpo, di come vi vestirete. La
vita non è forse più che il nutrimento, ed il corpo più
che il vestire?
Notate
che le parole del sermone in 3° Nefi sono
interrotte da una inserzione narrativa che specifica che
le istruzioni che seguono sono pertinenti solo ai 12. Tali
inserzioni distinguono consistentemente in 3° Nefi fra le
istruzioni di Gesù ai 12 e le istruzioni per la
moltitudine. In Galilea, tutte le sue istruzioni sono
dirette ai discepoli, specialmente per gli appena ordinati
12. Sebbene altri fra la moltitudine oda le sue parole,
Egli non parla direttamente a loro. Cionondimeno, ai punti
nel sermone della Galilea che corrispondono le inserzioni
che mettono a fuoco l’uditorio in 3° Nefi, la JST Matteo
con altre inserzioni rende chiaro che in Galilea Gesù non
cambiò uditorio. (Vedere JST Matteo 6:25 7:1,3-6)In
entrambi i sermoni, di ABBONDANZA E DI GALILEA, QUANDO
GESù DICE" NON ABBIATE PENSIERO PER LA VITA VOSTRA, di ciò
che mangerete o di ciò che berrete; ne per i vostri corpi
di ciò che vi vestirete" Egli sta parlando solo per coloro
che entrano nel ministerio a tempo pieno. In Abbondanza,
solo i 12 sono così consolati: Per quelli della
moltitudine di Abbondanza che non erano coinvolti nel
lavoro missionario a tempo pieno, "Voi non potete servire
a Dio ed a Mammona" si intendeva"guadagnarsi la propria
vita ma mantenendo le giuste priorità". Per i 12 nefiti e
per i 12 in Galilea che andrebbero "nel mondo" e "di casa
in casa insegnando al popolo" queste stesse parole
significavano "Cercate prima il regno e la giustizia di
Dio e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte" (KJV
Matteo 6:33, 3° Nefi 13:33). Commentando il comandamento
"cercate prima" l’anziano Bruce R. Mc: Conkie scrisse:
interrotte da una inserzione narrativa che specifica che
le istruzioni che seguono sono pertinenti solo ai 12. Tali
inserzioni distinguono consistentemente in 3° Nefi fra le
istruzioni di Gesù ai 12 e le istruzioni per la
moltitudine. In Galilea, tutte le sue istruzioni sono
dirette ai discepoli, specialmente per gli appena ordinati
12. Sebbene altri fra la moltitudine oda le sue parole,
Egli non parla direttamente a loro. Cionondimeno, ai punti
nel sermone della Galilea che corrispondono le inserzioni
che mettono a fuoco l’uditorio in 3° Nefi, la JST Matteo
con altre inserzioni rende chiaro che in Galilea Gesù non
cambiò uditorio. (Vedere JST Matteo 6:25 7:1,3-6)In
entrambi i sermoni, di ABBONDANZA E DI GALILEA, QUANDO
GESù DICE" NON ABBIATE PENSIERO PER LA VITA VOSTRA, di ciò
che mangerete o di ciò che berrete; ne per i vostri corpi
di ciò che vi vestirete" Egli sta parlando solo per coloro
che entrano nel ministerio a tempo pieno. In Abbondanza,
solo i 12 sono così consolati: Per quelli della
moltitudine di Abbondanza che non erano coinvolti nel
lavoro missionario a tempo pieno, "Voi non potete servire
a Dio ed a Mammona" si intendeva"guadagnarsi la propria
vita ma mantenendo le giuste priorità". Per i 12 nefiti e
per i 12 in Galilea che andrebbero "nel mondo" e "di casa
in casa insegnando al popolo" queste stesse parole
significavano "Cercate prima il regno e la giustizia di
Dio e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte" (KJV
Matteo 6:33, 3° Nefi 13:33). Commentando il comandamento
"cercate prima" l’anziano Bruce R. Mc: Conkie scrisse:
E’
comune citare questo comandamento come diretto agli
uomini che cercano, tramite la rettitudine, le cose del
mondo celeste. Consigliare di fare così non è mai
inappropriato. Ma, attualmente, come visto dal resoconto
della versione ispirata di Matteo e Luca, Gesù sta
parlando ai suoi ministri "per edificare il Regno di Dio"
(JST Matteo 6:38) e di cercare "di far progredire il Regno
di Dio" (JST Luca 12:34) intendendo la chiesa di gesù
Cristo, che è il Regno di Dio sulla terra. Loro stavano
per essere mandati, come lo sono mandati i missionari in
questo giorno, a predicare il Vangelo così che i
convertiti possano venire nella chiesa o Regno, in tal
modo costruendolo in forza e potere."
uomini che cercano, tramite la rettitudine, le cose del
mondo celeste. Consigliare di fare così non è mai
inappropriato. Ma, attualmente, come visto dal resoconto
della versione ispirata di Matteo e Luca, Gesù sta
parlando ai suoi ministri "per edificare il Regno di Dio"
(JST Matteo 6:38) e di cercare "di far progredire il Regno
di Dio" (JST Luca 12:34) intendendo la chiesa di gesù
Cristo, che è il Regno di Dio sulla terra. Loro stavano
per essere mandati, come lo sono mandati i missionari in
questo giorno, a predicare il Vangelo così che i
convertiti possano venire nella chiesa o Regno, in tal
modo costruendolo in forza e potere."
Alcune
correzioni addizionali in questa sezione (tanto
come nel capitolo seguente) restaurano parti di
conversazioni e ci danno come un bagliore dei sentimenti
interiori dei discepoli in Galilea. Nella JST Matteo 6:25,
Gesù dice loro come usciere per predicare, "Non abbiate
cura del mondo" Nei rimanenti 14 versetti della JST Matteo
6, Egli usa il verbo " di non stare in pensiero" (di non
preoccuparsi circa,,,,, oppure di non essere ansiosi per"
sei volte (5 nella KJV). A dispetto delle sue
rassicurazioni, JST Matteo rivela che al minimo alcuni dei
discepoli di Gesù erano preoccupati. Loro mormoravano e
dicevano che non potevano obbedirLo. Udendo il loro
mormorio Egli risponde:
come nel capitolo seguente) restaurano parti di
conversazioni e ci danno come un bagliore dei sentimenti
interiori dei discepoli in Galilea. Nella JST Matteo 6:25,
Gesù dice loro come usciere per predicare, "Non abbiate
cura del mondo" Nei rimanenti 14 versetti della JST Matteo
6, Egli usa il verbo " di non stare in pensiero" (di non
preoccuparsi circa,,,,, oppure di non essere ansiosi per"
sei volte (5 nella KJV). A dispetto delle sue
rassicurazioni, JST Matteo rivela che al minimo alcuni dei
discepoli di Gesù erano preoccupati. Loro mormoravano e
dicevano che non potevano obbedirLo. Udendo il loro
mormorio Egli risponde:
KJV
MATTEO 6:22
(perché
tutte queste cose i gentili ricercano)
perciò
il Vostro Padre celeste sa che avete bisogno di
tutte queste cose.
tutte queste cose.
JST
MATTEO 6:36-37
Che
cos’è che mormorate fra di voi, dicendo, non
possiamo obbedire alla tua parola perché non abbiamo tutte
queste cose e cercate di scusarvi dicendo, che sono i
pagani che ricercano tutte queste cose. Ecco, Io vi dico
che il Vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte
queste cose.
possiamo obbedire alla tua parola perché non abbiamo tutte
queste cose e cercate di scusarvi dicendo, che sono i
pagani che ricercano tutte queste cose. Ecco, Io vi dico
che il Vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte
queste cose.
La
dichiarazione fra parentesi nella KJV è parte della
lagnanza dei discepoli e non appare nel sermone di
Abbondanza. Loro dicono che non possono ubbidire alle
parole di Gesù perché avevano razionalizzato la loro
povertà con il classificare mondane le cose dei gentili.
Gesù li riassicura che il loro Padre celeste sa i loro
bisogni temporali, ed aggiunge:"Per questo, non cercate le
cose di questo mondo ma cercate prima di edificare il
Regno di Dio e di stabilire la sua giustizia, e tutte
queste cose vi saranno sopraggiunte. Non abbiate quindi
pensiero per l’indomani, perché l’indomani avrà cura di se
stesso. Basta ad ogni giorno risolvere il male di quel
giorno." (JST Matteo 6:38-39) L’intento di questo
consiglio e di questa intera sezione del sermone è ora
chiara perché la JST ed il libro di Mormon ci informano
che Gesù stava dando istruzioni per i ministri a tempo
pieno.
lagnanza dei discepoli e non appare nel sermone di
Abbondanza. Loro dicono che non possono ubbidire alle
parole di Gesù perché avevano razionalizzato la loro
povertà con il classificare mondane le cose dei gentili.
Gesù li riassicura che il loro Padre celeste sa i loro
bisogni temporali, ed aggiunge:"Per questo, non cercate le
cose di questo mondo ma cercate prima di edificare il
Regno di Dio e di stabilire la sua giustizia, e tutte
queste cose vi saranno sopraggiunte. Non abbiate quindi
pensiero per l’indomani, perché l’indomani avrà cura di se
stesso. Basta ad ogni giorno risolvere il male di quel
giorno." (JST Matteo 6:38-39) L’intento di questo
consiglio e di questa intera sezione del sermone è ora
chiara perché la JST ed il libro di Mormon ci informano
che Gesù stava dando istruzioni per i ministri a tempo
pieno.
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