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Thursday, February 28, 2013

La versione ispirata parte 13.


DISCEPOLI E BEATITUDINI
La KJV di Matteo da 9 beatitudini, ma le corrispettive
beatitudini sia nella JST di Matteo ed in 3° Nefi sono
precedute da una vasta introduzione come segue:
JST MATTEO 5:3-4
Benedetti sono quelli che crederanno in me; ed ancora
più benedetti sono coloro che crederanno alle vostre
parole, quando testificherete che mi avete veduto e che Io
sono. Si benedetti sono coloro che crederanno nelle vostre
parole e che scenderanno in profonda umiltà e saranno
battezzati nel mio nome; poichè costoro saranno visitati
con il fuoco e lo Spirito Santo e riceveranno una
remissione dei loro peccati
3° NEFI 12:1-2
Siete benedetti, se darete ascolto alle parole di
questi 12 che ho scelti fra voi, per istruirvi e per
essere vostri servitori; e ad essi ho dato facoltà di
battezzarvi nell’acqua, ecco Io vi battezzerò col fuoco e
con lo Spirito Santo; perciò siete benedetti, se crederete
in me e sarete battezzati, dopo avermi veduto ed aver
saputo che Io sono. Ed ancora ben più benedetti saranno
tutti quelli che crederanno nelle vostre parole, perché
avrete attestato di avermi visto e di sapere che Io sono.
Si benedetti coloro che crederanno nelle vostre parole e
che scenderanno in profonda umiltà e che saranno
battezzati, poiché saranno visitati col fuoco e lo Spirito
Santo, e riceveranno la remissione dei loro peccati.
Comprendere i concetti introdotti qui è fondamentale
per la comprensione del sermone:
1°Soltanto nella JST e nel Libro di Mormon noi
apprendiamo che l’inizio del sermone è una evidente
chiamata al servizio missionario. In Galilea, Gesù chiama
i discepoli, e specialmente i 12, a testificare di Lui. In
Abbondanza, Lui chiama l’intera moltitudine! La chiamata a
servire è un’invito alla benedizione, estesa da Colui il
cui potere è di benedire eternamente.
2°Le beatitudini familiari che seguono la chiamata
identificano coloro che possono ottenere anche la
benedizione attraverso l’invito dei testimoni missionari
del Signore.
3°Le benedizioni per i poveri in spirito, i miti,
quelli che soffrono, quelli che hanno fame e sete di
giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, i facitori
di pace e quelli che sono perseguitati per amore del nome
del Signore iniziano quando questi vengono a Cristo. La
frase "che vengono a me" è aggiunta specificatamente ai
primi di questi nella JST Matteo e 3° Nefi (Vedi JST
Matteo 5:5 3° Nefi 12:3)
4°In Galilea, le turbe vennero e "cercarono di
toccarlo" (Luca 19) ed in Abbondanza tutti i presenti
sentirono le sue ferite. Ora Egli insegna loro che non
basta venire e sentire. Loro possono ricevere le
benedizioni promesse solo se vengono a Lui tramite i primi
principi e le ordinanze del Vangelo. Per esempio, per
entrare nel Regno dei cieli,i poveri in spirito devono
venire a Cristo e nascere di acqua e di Spirito (Vedi
Giovanni 3:5) Quelli che sono affamati ed assetati di
giustizia saranno "riempiti con lo Spirito Santo." (JST
Matteo 5:8 3° Nefi 12:6) ma questa benedizione perviene
dal loro venire a Cristo e ricevendo le ordinanze di
salvezza. Uno sguardo più stretto ai pronomi delle
beatitudini mostra uno scambio nell’ultima delle nove.
Tutte le beatitudini precedenti sono dirette dalla 3°
persona plurale "Loro". Paragonate specialmente l’ottava
"Benedetti sono tutti quelli che sono perseguitati per
amore del mio nome; perché loro è il Regno dei cieli."
(JST Matteo 5:12) e la nona:"E benedetti siete voi quando
gli uomini vi ingiurieranno e vi perseguiteranno e diranno
cose malvagie contro di voi falsamente, per amore mio."
(JST Matteo 5:13) I pronomi nella nona beatitudine sono
alla seconda persona plurale. Cristo sta insegnando che la
persecuzione non è solo il destino di coloro che
desiderano venire a Lui, è anche una realtà per i suoi
testimoni. Questo anello fra le ultime 2 beatitudini è
chiaro solo nella JST ed in 3° Nefi, dove la relazione fra
i missionari "Voi" e quelle a cui loro insegnano "Loro" è
spiegata dalle introduzioni aggiunte.
La quarta beatitudine nella KJV Luca 6:20-23,
differenzia da KJV di Matteo, sono tutte alla seconda
plurale "Voi", portando molti ad inciampare nella falsa
conclusione che i discepoli siano i poveri in spirito, i
perseguitati e coloro che piangono. La JST corregge le
prime 3 beatitudini di Luca alla terza persona e lascia
proprio la quarta (che corrisponde alla nona di JST
Matteo) nella seconda persona. Allora in entrambe la JST
Matteo e la JST Luca le beatitudini sono intese per i
missionari e per l’altro uditorio ben differenziate. Ora
notate la benedizione promessa ai perseguitati in Matteo.
Per i convertiti che sopportano la persecuzione per amore
del nome del Signore (prendendo quel nome su di se
attraverso il battesimo) la promessa dell’ottava
beatitudine è " di loro è il Regno dei cieli." Per i
testimoni missionari, che sono ingiuriati e di cui saranno
dette cose malvagie falsamente per amore del nome del
Signore (come parte del sacrificio richiesto nel suo
servizio) paragona le versioni della promessa della nona
beatitudine:
KJV MATTEO 5:12
Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è
grande ne’ cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti
che sono stati prima di voi.
JST MATTEO 5:14
Perciò voi avrete grande gioia e giubilerete; perché
grande sarà la vostra ricompensa nel cielo; poiché così
hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi.
3° NEFI 12:12
Rallegratevi e giubilate, perché grande infatti sarà la
vostra ricompensa in cielo; così infatti essi
perseguitarono i profeti che erano prima di voi.
La KJV di Matteo potrebbe portarci fuori strada nel
presumere che noi dovremmo essere contenti se siamo
perseguitati. Gesù non stava insegnando quello.Non
insegnava altro che la promessa di grande gioia e giubilo
che viene solo se noi sopportiamo la persecuzione
presente. La benedizione della nona beatitudine è compresa
solo quando noi la vediamo nel contesto della JST di
Matteo e 3° Nefi come la fine di un ciclo di benedizioni
che iniziano con una chiamata al lavoro missionario di
portare gli altri a Cristo. La ricompensa viene quando noi
con coloro che hanno risposto al nostro messaggio godiamo
delle benedizioni del cielo assieme.
SALE E LUCE
In una breve sezione di passaggio fra le beatitudini e
gli insegnamenti sulla vecchia legge e la nuova, Gesù
introduce un doppio simbolo di alleanza: sale e luce. Ora
che gli ascoltatori e l’orientamento missionario del
sermone sono stati compresi, noi possiamo accuratamente
identificare coloro ai quali questi sono diretti. Durante
il suo ministero in Perea, Egli identificava il precedente
sale e luce in uno scambio unico per la JST Luca.
KJV Luca 14:34-35
Il sale è buono, ma se il sale perde il suo sapore, con
che gli si darà sapore?Non serve ne per terra, né per
concime, lo si butta via. Chi ha orecchi da udire, oda.
JST LUCA 14:35-38
Allora alcuni di loro vennero a Lui, dicendo, Buon
Maestro, noi abbiamo Mosè ed i profeti, e chiunque vivrà
tramite loro, non avrà egli la vita? E Gesù rispose
dicendo, Voi non conoscete Mosè, né i profeti; perché se
li aveste conosciuti avreste creduto in me, perché a
questo scopo loro furono scritti. Perché Io sono mandato
affinché possiate avere la vita, quindi Io paragonerò
questo al sale che è buono, ma se il sale ha perso il suo
sapore con che gli si darà sapore? non serve ne per la
terra ne per concime, gli uomini lo buttano via. Colui che
orecchi per udire , oda. Queste cose Egli disse,
intendendo che ciò che era scritto, veramente doveva
essere tutto adempiuto.
La JST rende chiaro che Mosè ed i profeti erano stati
buon sale. La legge e la testimonianza data tramite loro
era intesa per portare il popolo alla conoscenza di
Cristo. Ma per coloro che rigettavano la loro
testimonianza ed anche suggerivano che loro stavano al
posto di Cristo, divenivano come sale insipido, sale da
essere buttato, sale da essere calpestato dai piedi degli
uomini. La legge ed i profeti,distorti e malcompresi dagli
insegnanti ebraici del tempo di Gesù avevano perso il loro
sapore. La luce della legge mosaica e delle generazioni
dei sacrifici stava per essere superata dalla luce
trascendente del grande ed ultimo sacrificio. Nuovi
Apostoli e nuovi discepoli stavano per riporre il sale
dell’alleanza precedente, per, come insegnò Gesù: "A meno
che la tua giustizia non sorpassi quella degli scribi ed i
farisei voi non entrerete in nessun modo nel Regno dei
cieli." (JST Matteo 5:22). Perciò Gesù introdusse un nuovo
sale. JST Matteo e 3° Nefi esprimono le parole del
Salvatore nella forma di una autorizzazione, non lasciando
alcun dubbio circa la sua origine. Al posto di "Voi siete
il sale." (KJV Matteo 5:13) e "Voi siete la luce." (JST
Matteo 5:14), noi leggiamo "Io vi do di essere il sale." e
" Io vi do di essere la luce." (JST Matteo 5:15,16 3° Nefi
12:13,14) In una rivelazione più recente, il Signore ha
definito il doppio simbolismo. Nella Dottrina ed Alleanze
Egli identifica i detentori del Sacerdozio del nostro
tempo come " Una luce per i Gentili." e " Salvatori per il
mio popolo Israele." (D&A 86:11) Un’altra sezione insegna
che:"Quando gli uomini sono chiamati al mio Evangelo
eterno, ed un’alleanza con un’alleanza eterna, loro sono
ritenuti come il sale della terra ed il sapore degli
uomini." (D&A 101:39)
Con la luce, Gesù insegna la responsabilità
dell’alleanza del discepolo. I discepoli della Galilea e
le turbe di Abbondanza dovevano lasciar brillare la loro
luce. In più ampi insegnamenti del Cristo risorto
successivi al sermone di Abbondanza, abbondanti
riferimenti alla luce dimostrano come questo deve essere
fatto. Gesù là si riferisce a se stesso come alla Legge ed
alla Luce (Vedi 3° Nefi 15:5,9 18:16) ed ai 12 come una
luce per i loro popoli (vedi 3° Nefi 15:11-12). Egli
incita l’intera moltitudine a tenere alta la loro luce
affinché possa splendere per il mondo, e spiega:"Ecco, Io
sono la Luce che voi dovete elevare e me lo avete veduto
fare." (3° Nefi 18:24) Col fare le opere di cristo, loro
lasciano la Sua luce brillare tramite le opere, e gli
altri vedendo le loro buone opere glorificheranno il loro
Padre che è in cielo. (Vedi 3° Nefi 12:16) Con il sale
Gesù insegna il rischio dell’alleanza del discepolo.
Comunque, questo può difficilmente essere compreso senza
la JST ed il libro di Mormon.
KJV MATTEO 5:13
Voi siete il sale della terra; ora se il sale diviene
insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se
non ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
JST MATTEO 5:15
In verità, in verità Io vi dico, vi do di essere il
sale della terra, ma se il sale perderà il suo sapore, con
che cosa la terra sarà salata? Il sale quindi non sarà più
buono a niente se non ad essere gettato via e calpestato
dagli uomini.
3° Nefi 12:13
In verità, in verità Io vi dico, vi è dato di essere il
sale della terra, ma se il sale perderà il suo sapore, con
che cosa si salerà la terra? Il sale quindi non sarà più
buono a niente se non ad essere gettato via e calpestato
dagli uomini.
Il verso perplesso nella KJV di Matteo diviene una
lucida domanda retorica in JST matteo e 3° Nefi,
insegnando che se il sale (i discepoli) perdono il loro
sapore (cessano di amministrare l’alleanza e le sue
alleanze di salvezza) per la terra (tutto il genere
umano), allora non vi è alcun modo per la terra (genere
umano) di essere salata (di ricevere l’alleanza e le sue
ordinanze). Il risultato: Il sale è buttato via e
calpestato dagli uomini. Notate che questi versetti nella
JST Matteo e 3° Nefi usano consistentemente il tempo
futuro. Questa non è una descrizione del Signore riguardo
allo stato attuale del tempo del Signore riferito agli
scribi e Farisei, come la JST Luca 14:35-38 citava
precedentemente. Qui, Gesù spiega chiaramente il rischio
che accompagnal’importanza del sale nella nuova alleanza
(l’importanza del comportamento dei discepoli). Se gli
apostoli ed i seguaci che stavano ascoltando, mancano di
dar sapore alla terra, il loro destino sarà lo stesso come
quello dei dirigenti fallaci ebraici del tempo di Cristo.
Al minimo 2 esempi scritturali dimostrano quanto letterale
questo rischio può essere. Nel 1833, i santi che avevano
traslocato a Jackson County, Missouri, per stabilire il
posto centrale di Sion come detto dal Signore, furono
scacciati dalla contea dai loro persecutori. Il Signore
spiegò:"Poiché i miei santi furono posti per essere una
luce per il mondo e salvatori degli uomini; ma se non sono
i salvatori degli uomini, essi sono come il sale che ha
perduto il suo sapore e non è pertanto buono a nulla, se
non ad essere gettato e calpestato sotto i piedi." (D&A
103:9-10)
Gli insegnamenti di gesù in Abbondanza includono un
secondo esempio. Egli insegna che se i Gentili nel nuovo
mondo rigettano la pienezza del Vangelo e divengono
malvagi ed ipocriti negli ultimi giorni, "Loro saranno
come il sale che ha perso il suo sapore" e saranno buttati
via e calpestati sotto il piede della casa d’Israele (Vedi
3° Nefi 16:6-15, specialmente il verso 15).
LA VECCHIA LEGGE E LA NUOVA
Gesù adesso inizia una discussione sulla legge. Con una
chiara comprensione della sua breve introduzione sulla
vecchia e la nuova legge, noi saremmo preparati ad
interpretare propriamente la più vasta successiva sezione
con il suo ingrandimento della legge. Nell’introduzione,le
differenze di tempo fra il racconto biblico ed il libro di
Mormon ci danno la chiave. I 4 versetti in Matteo,
particolarmente nella JST, hanno una intera diversa
collocazione dai 4 in 3° Nefi. Presi insieme, loro
incrociano un modello totale dell’opera di Gesù Cristo
tramite ambedue: la legge di Mosè e la legge del Vangelo.
Paragona per esempio, gli insegnamenti di Gesù
sull’adempimento della legge Mosaica:
KJV MATTEO 5:17-18
Non pensate che Io sia venuto per abolire la legge od i
profeti, Io sono venuto non per abolire ma per compire:
poiché Io vi dico che finché non siano passati i cieli e
la terra, neppure un iota od un’apice della legge passerà,
che tutto non sia adempiuto.
JST MATTEO 5:19-20
Non pensate che Io sia venuto per abolire la legge od i
profeti, io sono venuto non per abolire ma per compire.
Perché in verità Io vi dico, il cielo e la terra devono
passare, ma una iota od un’apice della legge non passerà
fino a che sarà tutta adempiuta.
3°NEFI 12:17-18
Non pensate ch’Io sia venuto per annullar la legge od i
profeti; Io non sono venuto per annullarli; anzi per
adempierli. Poiché in verità Io vi dico che neppure un
iota od un solo punto della legge passerà; ma in me è
stata tutta adempiuta.
La JST chiarisce la problematica del tempo riferita dai
2 "Till" che si trovano in KJV Matteo 5:18 "Fino a"
L’idea che la legge mosaica rimanesse attiva per i
cristiani era un’errore dei giudei che solevano imporre
questa legge ai gentili convertiti alla cristianità. (vedi
Atti 15; Galati 1-5). Nella JST di Matteo 5:19, Gesù
stabilisce durante il suo ministero mortale che la legge
rimarrà in vigore fino a che sia adempiuta completamente.
In 3° Nefi 12:18, Egli riporta ai nefiti dopo la sua
risurrezione che la legge era in vigore e (con la sua
espiazione e risurrezione) era stata tutta adempiuta. La
JST è indispensabile per restaurare l’intento dei
successivi 2 versi in Matteo:
KJV MATTEO 5:19-20
Chi dunque avrà violato uno di questi minimi
comandamenti ed avrà così insegnato agli uomini, sarà
chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi
in pratica ed insegnati eso sarà chiamato grande nel regno
dei cieli.Poiché Io vi dico che se la vostra giustizia non
supera quella degli scribi e Farisei, voi non entrerete
punto nel regno dei cieli.
JST MATTEO 5:21-22
Chi dunque avrà violato uno di questi minimi
comandamenti ed insegnerà agli uomini a fare così,non sarà
salvato in alcun modo nel Regno dei cieli, ma chiunque
farà ed insegnerà questi comandamenti della legge fino a
che sia adempiuta, lo stesso sarà chiamato grande e sarà
salvato nel Regno dei cieli. Perciò Io vi dico, a meno che
la vostra giustizia non superi quella degli scribi e dei
farisei, voi non potrete in alcuna maniera entrare nel
regno dei cieli.
Nella versione della JST di Matteo, Gesù dichiara che
coloro che rompono i comandamenti e coloro che insegnano
agli altri a violare i comandamenti non sono salvati. Allo
stesso tempo, Egli nobilitò la legge di Mosè e mostrò come
essendo ancora questa legge in vigore, quelli che avevano
obbedito ai comandamenti di questa legge sarebbero stati
salvati. L’urto in Galilea non fu fra la vecchia legge e
la nuova, entrambe date da Gesù Cristo. L’urto fu fra il
fraintendimento della vecchia legge da parte degli scribi
e farisei e la loro cattiva percezione della nuova legge
come se fosse una perversione della vecchia. Fossero stati
ubbidienti alla vecchia legge, questa li avrebbe
indirizzati verso la perfezione, loro sarebbero stati
chiamati grandi e sarebbero stati salvati nel Regno dei
cieli. Loro anche avrebbero riconosciuto Colui che AVEVA
DATO PERSONALMENTE LA LEGGE quando personalmente venne fra
di loro. In Abbondanza, non vi erano scribi e farisei e la
legge mosaica era stata adempiuta.
I versetti corrispondenti portano quindi un messaggio
interamente diverso.
"Ed ecco Io vi ho dato la legge ed i comandamenti del
Padre mio, affinché crediate in me e vi pentiate dei
vostri peccati e veniate a me con cuore spezzato e spirito
contrito. ecco voi avete i comandamenti dinanzi a voi, e
la legge è compiuti.
Venite dunque a me, e sarete salvati; poichè in verità
Io vi dico che, a meno di obbedire ai comandamenti che vi
ho dati ora, voi non entrerete in nessun caso nel regno
dei cieli.
(3° Nefi 12:19-20). I comandamenti nella JST Matteo
5:21 si riferiscono ai comandamenti della legge di Mosè.
"I comandamenti" in 3° Nefi 12:19-20 si riferiscono alla
dottrina di Cristo, pentimento dal peccato, venire a Lui
con un cuore rotto ed uno spirito contrito, e come
menzionato precedentemente nel sermone, battesimo e la
visita dello Spirito Santo. La JST ed il libro di Mormon
affermano che la legge di Mosè era data come una legge di
salvezza. Coloro che non obbedivano ai suoi comandamenti
persero la loro salvezza, come coloro i quali, tipo gli
scribi ed i farisei, che la pervertirono e la cambiarono e
la sbriciolarono tanto che questa non poteva più
indirizzare gli uomini a Cristo. In Galilea Gesù lodò lo
spirito di obbedienza che doveva essere atteso dagli
osservanti e gli insegnanti della legge di Mosè, ma questo
era interamente mancante negli scribi ed i farisei.
Perfetta obbedienza ai comandamenti della vecchia legge
era richiesta ai discepoli che Egli stava portando al
ministerio. Come lo spirito porterebbe direttamente
l’opportuna osservanza dei comandamenti della nuova legge,
quando la vecchia legge sarebbe stata adempiuta. In
Abbondanza Gesù introdusse i comandamenti più alti e poi
mostrò come una corretta applicazione dello spirito della
vecchia legge porterebbe i discepoli obbedienti sotto la
nuova legge.

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