CODICE BIBLICO
Questo articolo è collegato a “Un prisma divino”
“Numeri simbolismo e profezie” e “Profezie nei nomi
”
“Numeri simbolismo e profezie” e “Profezie nei nomi
”
Abbiamo già discusso il significato dei numeri,
ma c’è di più. Nel primo articolo
avevo indicato il significato dei numeri basici, ora
invece quelli meno conosciuti. Sappiamo perché abbiamo
intervalli di 7, perché ogni volta che c’era
un adempimento, il 7 mostrava il tutto come realizzato
o completo. Ma perché ci sono intervalli di 50?
ma c’è di più. Nel primo articolo
avevo indicato il significato dei numeri basici, ora
invece quelli meno conosciuti. Sappiamo perché abbiamo
intervalli di 7, perché ogni volta che c’era
un adempimento, il 7 mostrava il tutto come realizzato
o completo. Ma perché ci sono intervalli di 50?
Daniel Michaelson scrisse:
“Il numero 50 ha molti importanti significati
nel Giudaismo. Ogni 50 anni c’è un Giubileo,
la Torah venne data 50 giorni dopo l’esodo dall’Egitto,
e ci sono 50 porte di saggezza. A questo punto, un lettore
scettico potrebbe esclamare che l’intero sistema
altro non è che una coincidenza… “sono
sicuro” continuerebbe lo scettico, “che potresti
trovare quel sistema e le parole in qualsiasi libro”.
nel Giudaismo. Ogni 50 anni c’è un Giubileo,
la Torah venne data 50 giorni dopo l’esodo dall’Egitto,
e ci sono 50 porte di saggezza. A questo punto, un lettore
scettico potrebbe esclamare che l’intero sistema
altro non è che una coincidenza… “sono
sicuro” continuerebbe lo scettico, “che potresti
trovare quel sistema e le parole in qualsiasi libro”.
Nel suo articolo “I codici della Torah”,
il prof. Michaelson indicò in dettagli le probabilità matematiche
di quei codici e concluse che “la probabilità di
una tale coincidenza è di circa UNA IN TRE MILIONI”.
il prof. Michaelson indicò in dettagli le probabilità matematiche
di quei codici e concluse che “la probabilità di
una tale coincidenza è di circa UNA IN TRE MILIONI”.
I computers hanno aiutato molto a decodificare questo
codice così interessante ed intrigante, per esempio,
nel 1982 il Dr. Eli Rips dell’Istituto di Matematica
all’Università Ebraica in Gerusalemme, insieme
ad altri utilizzò il computer per cercare parole
significative nel testo biblico, ad intervalli equidistanti.
Come esempio, al computer vennero chieste tutte le apparizioni
della parola Israele nelle prime diecimila lettere di
Genesi, a uguali intervalli disposti da 100 a 100.
codice così interessante ed intrigante, per esempio,
nel 1982 il Dr. Eli Rips dell’Istituto di Matematica
all’Università Ebraica in Gerusalemme, insieme
ad altri utilizzò il computer per cercare parole
significative nel testo biblico, ad intervalli equidistanti.
Come esempio, al computer vennero chieste tutte le apparizioni
della parola Israele nelle prime diecimila lettere di
Genesi, a uguali intervalli disposti da 100 a 100.
Il computer dimostrò che la parola Israele veniva
decifrata solo 2 volte, ad intervalli di 7 e 50, nel
primo capitolo di Genesi. Il significato di questa scoperta
secondo Michaelson fu che:
decifrata solo 2 volte, ad intervalli di 7 e 50, nel
primo capitolo di Genesi. Il significato di questa scoperta
secondo Michaelson fu che:
“Questi sono esattamente i quattro versi che costituiscono
il Kiddush che noi recitiamo sul bicchiere di vino ogni
venerdì sera per santificare il Sabato (Sabbath).
Questo è stupefacente perché 7 e 50 sono
i soli numeri relativi al Sabato. Il 7 sta sia per il
settimo giorno della creazione sia per il settimo anno
dello Shimita quando la terra riposa. Dopo 7 cicli di
Shimita, la terra riposa anche nel cinquantesimo anno,
l’anno del Giubileo. Questo è semplicemente
coincidenza?
il Kiddush che noi recitiamo sul bicchiere di vino ogni
venerdì sera per santificare il Sabato (Sabbath).
Questo è stupefacente perché 7 e 50 sono
i soli numeri relativi al Sabato. Il 7 sta sia per il
settimo giorno della creazione sia per il settimo anno
dello Shimita quando la terra riposa. Dopo 7 cicli di
Shimita, la terra riposa anche nel cinquantesimo anno,
l’anno del Giubileo. Questo è semplicemente
coincidenza?
Un semplice calcolo dimostra che la probabilità che
la parola Israele appaia una volta a un dato intervallo
sopra quei versi, è di circa 1 su 100. La possibilità di
due apparizioni ad intervalli di 7 e 50 sia in avanti
o indietro è di circa 1 su 400.000. Il nome d’Israele,
viene trovato a intervalli che parlano del riposo della
terra nel settimo e cinquantesimo anno! Perché non
in intervalli di 8 o 49?”
la parola Israele appaia una volta a un dato intervallo
sopra quei versi, è di circa 1 su 100. La possibilità di
due apparizioni ad intervalli di 7 e 50 sia in avanti
o indietro è di circa 1 su 400.000. Il nome d’Israele,
viene trovato a intervalli che parlano del riposo della
terra nel settimo e cinquantesimo anno! Perché non
in intervalli di 8 o 49?”
Lo scettico crede nel potere della probabilità.
Dal libro “Il Creatore dietro il tempo e lo spazio” di
Marck Eastman.
Marck Eastman.
I primi 17 versi del Vangelo di Matteo sono una logica
unità, o sezione, che tratta un solo soggetto
principale: La genealogia di Gesù Cristo. Contiene
72 parole del vocabolario Greco in questi 17 versi d’inizio.
Il numero di parole che sono nomi è esattamente
56, o 7×8. La parola Greca “the” usata piu
frequentemente nel passo è esattamente 56, o 7×8.
Anche il numero di forme diverse in cui l’articolo “the” compare, è esattamente
7.
unità, o sezione, che tratta un solo soggetto
principale: La genealogia di Gesù Cristo. Contiene
72 parole del vocabolario Greco in questi 17 versi d’inizio.
Il numero di parole che sono nomi è esattamente
56, o 7×8. La parola Greca “the” usata piu
frequentemente nel passo è esattamente 56, o 7×8.
Anche il numero di forme diverse in cui l’articolo “the” compare, è esattamente
7.
Nel passo ci sono due sezioni principali: i versi 1-11
e 12-17. Nella prima sezione, il numero di parole del
vocabolario Greco usate è 49, o 7×7. Perchè non
48 o 50?
e 12-17. Nella prima sezione, il numero di parole del
vocabolario Greco usate è 49, o 7×7. Perchè non
48 o 50?
Di queste 49 parole, il numero di quelle che cominciano
con vocale è 28, o 7×4. Il numero di quelle che
cominciano con consonante è 21, o7x3.
con vocale è 28, o 7×4. Il numero di quelle che
cominciano con consonante è 21, o7x3.
Il numero totale di lettere in queste 49 parole è 266,
o 7×38. Il numero di vocali tra queste 266 lettere è 140
o 7×20. Il numero di consonanti è 126, o 7×18.
o 7×38. Il numero di vocali tra queste 266 lettere è 140
o 7×20. Il numero di consonanti è 126, o 7×18.
In 49 parole, il numero di parole che compare più di
una volta è 35, o7x5. Il numero di parole che
occorre una volta sola è 14 o 7×2. Il numero di
parole che serve in una sola forma, è esattamente
42, o 7×6. Ed anche il numero di quelle che appare in
più di una forma è di 7.
una volta è 35, o7x5. Il numero di parole che
occorre una volta sola è 14 o 7×2. Il numero di
parole che serve in una sola forma, è esattamente
42, o 7×6. Ed anche il numero di quelle che appare in
più di una forma è di 7.
Il numero delle 49 parole greche che sono nomi è 42,
o7x6. Il numero di quelle che non lo sono è 7.
o7x6. Il numero di quelle che non lo sono è 7.
Dei nomi, 35 sono nomi propri, o esattamente 7×5. Questi
35 nomi sono usati 63 volte o 7×9.
35 nomi sono usati 63 volte o 7×9.
Il numero dei nomi maschili è 28 o 7×4. Questi
nomi servono 56 volte o 7×8. Il numero di quelli non
maschili è 7. Sono citate tre donne: Tamar, Rahab
e Ruth. Il numero di lettere greche in questi tre nomi è 14
o 7×2. Il numero che compone i nomi è 7. Il numero
di lettere greche in questi 7 nomi è 49 o 7×7.
In questo passo è menzionata solo una città,
Babilonia, che in greco contiene esattamente 7 lettere.
E così via.
nomi servono 56 volte o 7×8. Il numero di quelli non
maschili è 7. Sono citate tre donne: Tamar, Rahab
e Ruth. Il numero di lettere greche in questi tre nomi è 14
o 7×2. Il numero che compone i nomi è 7. Il numero
di lettere greche in questi 7 nomi è 49 o 7×7.
In questo passo è menzionata solo una città,
Babilonia, che in greco contiene esattamente 7 lettere.
E così via.
GAMETRIA
Ci sono ulteriori caratteristiche nella struttura numerica
della parola stessa.
della parola stessa.
Come saprete, sia gli Ebrei che I Greci usano le lettere
dell’alfabeto come valori numerali, perciò qualsiasi
parola specifica, sia in Ebraico o Greco ha un valore
numerale in se stessa sommando il valore delle lettere
in quella particolare parola.
dell’alfabeto come valori numerali, perciò qualsiasi
parola specifica, sia in Ebraico o Greco ha un valore
numerale in se stessa sommando il valore delle lettere
in quella particolare parola.
Lo studio dei valori numerali delle parole è chiamato
gametria.
gametria.
Le 72 parole del vocabolario hanno un valore gametrico
di 42.364 o 7×6.052.
di 42.364 o 7×6.052.
Se una lettera greca veniva cambiata, questo non succedeva.
Le 72 parole compaiono in 90 forme, alcune in più d’una
forma. Il valore numerico delle 90 forme è 54.075
o 7×7.725
Le 72 parole compaiono in 90 forme, alcune in più d’una
forma. Il valore numerico delle 90 forme è 54.075
o 7×7.725
Diventa immediatamente ovvio che nascosti sotto la superficie
ci sono aspetti di disegni che non possono essere accidentali
o solo coincidenza. Ricordate, il rabbino dice che la “coincidenza” non è una
parola conforme alla legge ebraica. I rabbini giudei
credono che non comprenderanno le scritture, completamente,
finché venga il Messia. Ma quando verrà,
Egli non solo interpreterà ogni passo per noi,
ma anche le vere parole. Interpreterà persino
le reali singole lettere e gli spazi tra di esse.
ci sono aspetti di disegni che non possono essere accidentali
o solo coincidenza. Ricordate, il rabbino dice che la “coincidenza” non è una
parola conforme alla legge ebraica. I rabbini giudei
credono che non comprenderanno le scritture, completamente,
finché venga il Messia. Ma quando verrà,
Egli non solo interpreterà ogni passo per noi,
ma anche le vere parole. Interpreterà persino
le reali singole lettere e gli spazi tra di esse.
Altre implicazioni.
Ci sono parole nei passaggi appena descritti che non
capitano in nessun altro luogo nel Nuovo Testamento.
Escono 42 volte, 7×6 ed hanno 126 lettere, 7×18. Come
si organizzò questo?
capitano in nessun altro luogo nel Nuovo Testamento.
Escono 42 volte, 7×6 ed hanno 126 lettere, 7×18. Come
si organizzò questo?
Anche se Matteo utilizzò questa caratteristica
nel suo vangelo, come poteva sapere che queste specifiche
parole, la cui unica caratteristica è che non
si possono trovare in nessun altro punto del Nuovo Testamento,
non vengono usate da altri scrittori?
nel suo vangelo, come poteva sapere che queste specifiche
parole, la cui unica caratteristica è che non
si possono trovare in nessun altro punto del Nuovo Testamento,
non vengono usate da altri scrittori?
A meno che non consideriamo l’ipotesi assurda che egli
si fosse messo d’accordo con loro, egli avrebbe dovuto
avere il resto del Nuovo Testamento prima di lui, quando
egli scrisse il suo libro. Il Vangelo di Matteo, pertanto,
dovrebbe essere stato scritto per ultimo.
si fosse messo d’accordo con loro, egli avrebbe dovuto
avere il resto del Nuovo Testamento prima di lui, quando
egli scrisse il suo libro. Il Vangelo di Matteo, pertanto,
dovrebbe essere stato scritto per ultimo.
Risulta però che anche il Vangelo di Marco presenta
lo stesso fenomeno.
lo stesso fenomeno.
Si potrebbe cercare di dimostrare che anche questo avrebbe
dovuto essere stato scritto per ultimo.
dovuto essere stato scritto per ultimo.
Lo stesso fenomeno si trova in Luca, Giovanni, Giacomo,
Pietro, Giuda e Paolo. Ognuno avrebbe dovuto scrivere
dopo l’altro al fine di riuscire a rispettare la successione
dei termini.
Pietro, Giuda e Paolo. Ognuno avrebbe dovuto scrivere
dopo l’altro al fine di riuscire a rispettare la successione
dei termini.
Siamo riconoscenti al Dr. Ivan Panin per il suo impegno
costante e accurati studi che hanno evidenziato queste
stupefacenti intuizioni.
costante e accurati studi che hanno evidenziato queste
stupefacenti intuizioni.
L’epitaffio sulla croce di Gesu’
Quando Gesù fu crocifisso, Pilato scrisse l’insegna
che venne inchiodata sulla croce.
che venne inchiodata sulla croce.
Le particolari parole che scelse, dispiacquero ai capi
Giudei e chiesero di cambiarle. Lui rifiutò. Ci
sono altri aspetti interessanti riguardo a questo evento
che non sono evidenti nella nostra traduzione inglese.
Giudei e chiesero di cambiarle. Lui rifiutò. Ci
sono altri aspetti interessanti riguardo a questo evento
che non sono evidenti nella nostra traduzione inglese.
Giovanni 19:19-22
“E Pilato fece pure un’iscrizione e la pose
sulla croce. E v’era scritto: GESU’ IL NAZARENO,
IL RE DE’ GIUDEI.
sulla croce. E v’era scritto: GESU’ IL NAZARENO,
IL RE DE’ GIUDEI.
Molti dunque dei Giudei lessero questa iscrizione, perché il
luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla
città; e l’iscrizione era in ebraico, in
latino e in greco.
luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla
città; e l’iscrizione era in ebraico, in
latino e in greco.
Perciò i capi sacerdoti dei Giudei dicevano a
Pilato: Non scrivere: Il Re dei Giudei; ma che egli ha
detto: Io sono il Re dei Giudei.
Pilato: Non scrivere: Il Re dei Giudei; ma che egli ha
detto: Io sono il Re dei Giudei.
Pilato rispose: Quel che ho scritto, ho scritto.”
Pilato rifiutò di cambiare l’epitaffio
che aveva composto. Questo potrebbe avere più significato
di quello che appare nella nostra traduzione. La seguente
immagine, mostra l’epitaffio ebraico.
che aveva composto. Questo potrebbe avere più significato
di quello che appare nella nostra traduzione. La seguente
immagine, mostra l’epitaffio ebraico.
Yeshua HaNazarei v Melech HaYehudim: Gesu il Nazareno
e Re dei Giudei
e Re dei Giudei
Quello che non si nota nella traduzione è che
l’acrostico formato dalla prima lettera di ogni
parola, diventa Yahweh (YHWH). Se Pilato l’avesse
riscritto nel modo che gli veniva chiesto, non sarebbe
uscito il nome di Dio. Se ne rese conto Pilato? Ne era
cosciente? L’ha fatto solo per far arrabbiare i
capi Giudei che glielo consegnarono solo per invidia?
O cominciava a sospettare che Gesù rappresentasse
molto di più di ciò che lui pensava?
l’acrostico formato dalla prima lettera di ogni
parola, diventa Yahweh (YHWH). Se Pilato l’avesse
riscritto nel modo che gli veniva chiesto, non sarebbe
uscito il nome di Dio. Se ne rese conto Pilato? Ne era
cosciente? L’ha fatto solo per far arrabbiare i
capi Giudei che glielo consegnarono solo per invidia?
O cominciava a sospettare che Gesù rappresentasse
molto di più di ciò che lui pensava?
Quando gli chiesero una guardia speciale da mettere
alla tomba, diede loro un’enigmatica risposta “Assicuratevi
che sia più fidata che potete”. Cosa avrà voluto
dire?
alla tomba, diede loro un’enigmatica risposta “Assicuratevi
che sia più fidata che potete”. Cosa avrà voluto
dire?
La mia opinione è che ci sono tre chiavi per
scoprire o comprendere meglio.
scoprire o comprendere meglio.
Il significato nascosto dei nomi propri.
Il significato nascosto delle parole chiave ( di solito
quelle che vengono ripetute)
quelle che vengono ripetute)
Il significato nascosto nei numeri.
I nomi nella Bibbia hanno comunemente un significato “essenziale” (o
naturale) e ciò, se non sempre, è evidente
nella maggior parte dei casi. Ad ogni nome proprio ebraico
fu attribuito un significato, sia che si riferisca a
una persona che a un luogo, e ciò indica un livello
di consapevolezza tale che quando, nell’evoluzione
della storia, questa condizione subisce un cambiamento,
anche il nome della persona viene modificato. E’ come
se non si potesse mantenere lo stesso nome allorché la
sua natura viene modificata e ciò perché i
loro nomi propri hanno tutti un significato più profondo
di quello che il nome stesso possa avere e ciò vale
anche per i nomi dei luoghi.
naturale) e ciò, se non sempre, è evidente
nella maggior parte dei casi. Ad ogni nome proprio ebraico
fu attribuito un significato, sia che si riferisca a
una persona che a un luogo, e ciò indica un livello
di consapevolezza tale che quando, nell’evoluzione
della storia, questa condizione subisce un cambiamento,
anche il nome della persona viene modificato. E’ come
se non si potesse mantenere lo stesso nome allorché la
sua natura viene modificata e ciò perché i
loro nomi propri hanno tutti un significato più profondo
di quello che il nome stesso possa avere e ciò vale
anche per i nomi dei luoghi.
Thomas Troward ci dice, riguardo al mistero e al significato
della Bibbia “Lo scopo di un nome è quello
di richiamare, tramite una singola parola, l’intero
concetto relativo ad una cosa che viene nominata, con
tutte quelle qualità e relazioni che la caratterizzano
per quello che è, invece di descriverla in ogni
suo dettaglio ogni volta che si voglia indicarne il concetto.
Il nome giusto di una cosa racchiude così il concetto
della sua intera natura. Di conseguenza, il nome corretto
di Dio diverrebbe, in qualche modo, una dichiarazione
concisa della Sua natura divina.
della Bibbia “Lo scopo di un nome è quello
di richiamare, tramite una singola parola, l’intero
concetto relativo ad una cosa che viene nominata, con
tutte quelle qualità e relazioni che la caratterizzano
per quello che è, invece di descriverla in ogni
suo dettaglio ogni volta che si voglia indicarne il concetto.
Il nome giusto di una cosa racchiude così il concetto
della sua intera natura. Di conseguenza, il nome corretto
di Dio diverrebbe, in qualche modo, una dichiarazione
concisa della Sua natura divina.
Per esempio Geova significa “Io sono” e
vi suggerisco di leggere “Il Grande Geova”.
La giusta interpretazione significa “Io sono vivo” che
vuol dire il Dio vivente e la Sua vera natura è quella
di vivere per sempre.
vi suggerisco di leggere “Il Grande Geova”.
La giusta interpretazione significa “Io sono vivo” che
vuol dire il Dio vivente e la Sua vera natura è quella
di vivere per sempre.
Generalmente adotto questo metodo quando
voglio comprendere meglio il contenuto delle scritture.
Ogniqualvolta scopro
un nome nel contesto di una storia, ne voglio conoscere
il significato. Leggere la Bibbia dovrebbe essere una
caccia al tesoro e i nomi indicati sulle cartine della
Bibbia sono veramente la mappa per il tesoro. Per esempio:
nel mio discorso Giacobbe o Israele dissi che la lotta
tra Giacobbe e Dio fu unicamente una lotta in preghiera.
Infatti Giacobbe vinse perché si guadagnò una
benedizione e il suo nome fu cambiato in quella circostanza.
Il luogo in cui ciò avvenne era Peniel, che significa “la
presenza di Dio” o “il riconoscimento di
Dio” o “il volto di Dio”. Questo viene
descritto nel libro “ The hidden mistery of the
Bible” (Il mistero nascosto della Bibbia) di Jack
Ensign Addington, a pagina 25. Un’interessante
e ulteriore informazione riguarda la ghiandola pineale
talvolta chiamata il “terzo occhio”. Lo Jogi
inizia la meditazione concentrando la sua attenzione
su un punto al centro della fronte proprio sopra e fra
i due occhi dove si dice che il “terzo occhio” o
l’occhio mistico sia collocato: secondo lui il
centro della luce. E’ interessante notare che questo è il
punto della ghiandola che controlla le funzioni del corpo
ed è chiamato ghiandola pineale. Il Webster spiega
che la ghiandola pineale come avente la struttura di
un occhio “con una retina e delle lenti più o
meno distinte e viene così chiamato occhio pineale…
Nel passato alcuni filosofi lo identificarono come sede
dell’anima…” Io credo che le religioni
orientali continuino tuttoggi a credere che il terzo
occhio sia la sede del discernimento spirituale. In qualche
modo con l’andar del tempo l’ortografia della
parola è stata leggermente l’ortografia
visto che nella Bibbia in inglese si riporta il nome
Peniel o Penuel, ma il significato è simile e
suggerisce che le due parole sono collegate fra loro.
Peniel vuol dire riconoscimento di Dio. La meditazione
ha lo scopo di riconoscere Dio e la preghiera è la
meditazione massima essendo la vera conversazione tra
l’uomo e Dio.
voglio comprendere meglio il contenuto delle scritture.
Ogniqualvolta scopro
un nome nel contesto di una storia, ne voglio conoscere
il significato. Leggere la Bibbia dovrebbe essere una
caccia al tesoro e i nomi indicati sulle cartine della
Bibbia sono veramente la mappa per il tesoro. Per esempio:
nel mio discorso Giacobbe o Israele dissi che la lotta
tra Giacobbe e Dio fu unicamente una lotta in preghiera.
Infatti Giacobbe vinse perché si guadagnò una
benedizione e il suo nome fu cambiato in quella circostanza.
Il luogo in cui ciò avvenne era Peniel, che significa “la
presenza di Dio” o “il riconoscimento di
Dio” o “il volto di Dio”. Questo viene
descritto nel libro “ The hidden mistery of the
Bible” (Il mistero nascosto della Bibbia) di Jack
Ensign Addington, a pagina 25. Un’interessante
e ulteriore informazione riguarda la ghiandola pineale
talvolta chiamata il “terzo occhio”. Lo Jogi
inizia la meditazione concentrando la sua attenzione
su un punto al centro della fronte proprio sopra e fra
i due occhi dove si dice che il “terzo occhio” o
l’occhio mistico sia collocato: secondo lui il
centro della luce. E’ interessante notare che questo è il
punto della ghiandola che controlla le funzioni del corpo
ed è chiamato ghiandola pineale. Il Webster spiega
che la ghiandola pineale come avente la struttura di
un occhio “con una retina e delle lenti più o
meno distinte e viene così chiamato occhio pineale…
Nel passato alcuni filosofi lo identificarono come sede
dell’anima…” Io credo che le religioni
orientali continuino tuttoggi a credere che il terzo
occhio sia la sede del discernimento spirituale. In qualche
modo con l’andar del tempo l’ortografia della
parola è stata leggermente l’ortografia
visto che nella Bibbia in inglese si riporta il nome
Peniel o Penuel, ma il significato è simile e
suggerisce che le due parole sono collegate fra loro.
Peniel vuol dire riconoscimento di Dio. La meditazione
ha lo scopo di riconoscere Dio e la preghiera è la
meditazione massima essendo la vera conversazione tra
l’uomo e Dio.
Un altro argomento interessante è quando si associano
insieme i numeri ed il nome. Ad esempio sappiamo che
il 12 indica la guida di Dio nella chiesa o per meglio
dire nella sua casa, ma se analizzate i nomi delle dodici
tribù e dei dodici discepoli, e ricercate i significati
dei loro nomi scoprirete da voi stessi che essi rappresentano
le diverse qualità spirituali nell’uomo.
Scrissi “Nella Sua Casa” perché secondo
l’Apocalisse di Giovanni ci sono 12 stelle, 12
angeli e la Nuova Gerusalemme avrà 12 fondamenta.
Considerate questa pagina in fase di elaborazione.http://www.youtube.com/user/docbible/videos
insieme i numeri ed il nome. Ad esempio sappiamo che
il 12 indica la guida di Dio nella chiesa o per meglio
dire nella sua casa, ma se analizzate i nomi delle dodici
tribù e dei dodici discepoli, e ricercate i significati
dei loro nomi scoprirete da voi stessi che essi rappresentano
le diverse qualità spirituali nell’uomo.
Scrissi “Nella Sua Casa” perché secondo
l’Apocalisse di Giovanni ci sono 12 stelle, 12
angeli e la Nuova Gerusalemme avrà 12 fondamenta.
Considerate questa pagina in fase di elaborazione.http://www.youtube.com/user/docbible/videos
No comments:
Post a Comment