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Friday, August 17, 2012

Un perfetto esempio di umilta'


Un Perfetto simbolo di umiltà

Luca 1:5 Al tempo di Erode, re della Giudea, c’era un
sacerdote di nome Zaccaria, del turno di Abìa; sua moglie
era discendente d’Aaronne e si chiamava Elisabetta.
Luca 1:6 Erano entrambi giusti davanti a Dio e osservavano
in modo irreprensibile tutti i comandamenti e i precetti
del Signore.
Luca 1:7 Essi non avevano figli, perché Elisabetta era
sterile, ed erano tutti e due in età avanzata.
Luca 1:8 Mentre Zaccaria esercitava il sacerdozio davanti
a Dio nell’ordine del suo turno,
Luca 1:9 secondo la consuetudine del sacerdozio, gli toccò
in sorte di entrare nel tempio del Signore per offrirvi il
profumo;
Luca 1:10 e tutta la moltitudine del popolo stava fuori in
preghiera nell’ora del profumo.
Luca 1:11 E gli apparve un angelo del Signore, in piedi
alla destra dell’altare dei profumi.
Luca 1:12 Zaccaria lo vide e fu turbato e preso da
spavento.
Luca 1:13 Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria,
perché la tua preghiera è stata esaudita; tua moglie
Elisabetta ti partorirà un figlio, e gli porrai nome
Giovanni.
Luca 1:14 Tu ne avrai gioia ed esultanza, e molti si
rallegreranno per la sua nascita.
Luca 1:15 Perché sarà grande davanti al Signore. Non berrà
né vino né bevande alcoliche, e sarà pieno di Spirito
Santo fin dal grembo di sua madre;
Luca 1:16 convertirà molti dei figli d’Israele al Signore,
loro Dio;
Luca 1:17 andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza
di Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli e i
ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore
un popolo ben disposto».
Luca 1:18 E Zaccaria disse all’angelo: «Da che cosa
conoscerò questo? Perché io sono vecchio e mia moglie è in
età avanzata».
Luca 1:19 L’angelo gli rispose: «Io son Gabriele che sto
davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e
annunziarti queste liete notizie.
Luca 1:20 Ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino
al giorno che queste cose avverranno, perché non hai
creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo».
Luca 1:21 Il popolo intanto stava aspettando Zaccaria, e
si meravigliava del suo indugiare nel tempio.
Luca 1:22 Ma quando fu uscito, non poteva parlare loro; e
capirono che aveva avuto una visione nel tempio; ed egli
faceva loro dei segni e restava muto.
Luca 1:23 Quando furono compiuti i giorni del suo
servizio, egli se ne andò a casa sua.
Luca 1:24 Dopo quei giorni, sua moglie Elisabetta rimase
incinta; e si tenne nascosta per cinque mesi, dicendo:
Luca 1:25 «Ecco quanto ha fatto per me il Signore, nei
giorni in cui mi ha rivolto il suo sguardo per cancellare
la mia vergogna in mezzo agli uomini».
Giovanni era un Levita e sua madre pure, come Mose’ era un
puro levita. I suoi genitori secondo il verso 6 giusti ed
irreprensibili. La sua nascita come quella di Isacco da
una donna sterile e per una volonta’ divina. Anche Lui
come Isacco venne per in risposta alle preghiere ed i
desideri del padre.
Quando Maria la futura madre di Gesu’ seppe della sua
futura missione ando’ a trovare Elisabetta.
Luca 1:41-44
Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le
balzò nel grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo,
Luca 1:42 e ad alta voce esclamò: «Benedetta sei tu fra le
donne, e benedetto è il frutto del tuo seno!
Luca 1:43 Come mai mi è dato che la madre del mio Signore
venga da me?
Luca 1:44 Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto
mi è giunta agli orecchi, per la gioia il bambino mi è
balzato nel grembo.
Che perfetto simbolismo in queste parole, Giovanni aveva
riconosciuto il Messia pur nel grembo della Madre. Sembra
che Maria sia rimasta fino al tempo della nascita del
Battista in quanto lei aveva ricevuto la visita di
Gabriele al sesto mese della gravidanza di Elisabetta e
dopo la sua visita Luca 1:39
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta nella
regione montuosa, in una città di Giuda,
Il fatto che andasse di fretta era perche’ avrebbe voluto
condividere la gioia della notizia, sicuramente sapeva che
anche Elisabetta era in cinta e probabilmente sapeva che
anche per lei l’evento aveva qualcosa di miracoloso.
Luca 1:56
Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne
tornò a casa sua.
6 piu’ tre fanno nove quindi lei rimase fino alla nascita
del battista, infatti lei aveva ricevuto la visita di
Gabriele al sesto mese e poi ando’ da Elisabetta, non
avrebbe alcun senso per lei stare altri tre mesi e
venirsene senza aver visto la nascita di questo bebe’
cosi’ importante che era balzato nel seno della madre alla
sua vista.
Luca 1:57-66
Compiutosi per lei il tempo del parto, Elisabetta diede
alla luce un figlio.
Luca 1:58 I suoi vicini e i parenti udirono che il Signore
le aveva usato grande misericordia, e se ne rallegravano
con lei.
Luca 1:59 L’ottavo giorno vennero a circoncidere il
bambino, e lo chiamavano Zaccaria dal nome di suo padre.
Luca 1:60 Allora sua madre intervenne e disse: «No, sarà
invece chiamato Giovanni».
Luca 1:61 Ed essi le dissero: «Non c’è nessuno nella tua
parentela che porti questo nome».
Luca 1:62 E con cenni domandavano al padre come voleva che
fosse chiamato.
Luca 1:63 Egli, chiesta una tavoletta, scrisse così: «Il
suo nome è Giovanni». E tutti si meravigliarono.
Luca 1:64 In quell’istante la sua bocca fu aperta e la sua
lingua sciolta, ed egli parlava, benedicendo Dio.
Luca 1:65 E tutti i loro vicini furono presi da timore; e
tutte queste cose si divulgavano per tutta la regione
montuosa della Giudea.
Luca 1:66 Tutti quelli che le udirono, le serbarono nel
loro cuore e dicevano: «Che sarà mai questo bambino?»
Perché la mano del Signore era con lui. Sarebbe bello
pensare che questi due cugini, cosi’ uniti nelle loro
missioni fossero amici nella loro infanzia e che avessero
avuto momenti di intimita’ fra loro, in fondo le loro
madri erano molto intime. Non fu cosi’, almeno per quanto
le scritture e la logica lasciano intravvedere. Luca 1:80
Or il bambino cresceva e si fortificava nello spirito; e
stette nei deserti fino al giorno in cui doveva
manifestarsi a Israele.
Come vedete le scritture ci dicono che Giovanni stette nei
deserti fino al giorno della sua manifestazione. Se
pensiamo che i suoi genitori erano molto vechi al momento
della sua nascita e facile desumere che non vissero molti
anni e che probabilmente siano morti di li a poco. Intanto
il Cristo sarebbe andato in Egitto per sfuggire alla morte
e poi si sarebbe trasferito a Nazaret. E’ probabile che
Giovanni sia stato affidato ad una di quelle comunita’ che
vivevano nel deserto in comunione con Dio infatti la
scrittura appena citata dice che cresceva e si fortificava
nello spirito. I giudei del suo tempo erano in apostasia
come egli stesso avrebbe dichiarato da li a pochi anni.
Sappiamo che nelle vicinanze vi erano delle comunita’ come
quella di Qumran che avevano le scritture e che le
conservavano gelosamente, non abbiamo prove ma il fatto
che la scrittura dica che egli visse nel deserto e che si
fortificava nello spirito lascerebbe aperta una porta in
tal senso.
Poi venne il tempo della sua missione.
Luca 3:1-9
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare,
quando Ponzio Pilato era governatore della Giudea, ed
Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello,
tetrarca dell’Iturea e della Traconitide, e Lisania
tetrarca dell’Abilene,
Luca 3:2 sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola
di Dio fu diretta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel
deserto.
Luca 3:3 Ed egli andò per tutta la regione intorno al
Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per il
perdono dei peccati,
Luca 3:4 come sta scritto nel libro delle parole del
profeta Isaia:
«Voce di uno che grida nel deserto:
"Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri.
Luca 3:5 Ogni valle sarà colmata
e ogni monte e ogni colle sarà spianato;
le vie tortuose saranno fatte diritte
e quelle accidentate saranno appianate;
Luca 3:6 e ogni creatura vedrà la salvezza di Dio"».
Luca 3:7 Giovanni dunque diceva alle folle che andavano
per essere battezzate da lui: «Razza di vipere, chi vi ha
insegnato a sfuggire l’ira futura?
Luca 3:8 Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento, e
non cominciate a dire in voi stessi: "Noi abbiamo Abraamo
per padre!" Perché vi dico che Dio può da queste pietre
far sorgere dei figli ad Abraamo.
Luca 3:9 Ormai la scure è posta alla radice degli alberi:
ogni albero dunque che non fa buon frutto viene tagliato e
gettato nel fuoco».
Come il Messia anch’egli comincio’ la sua predicazione a
30 anni come la legge prescriveva. Avra’ cominciato circa
6 mesi prima del Messia.
Giovanni 1:19-28
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei
mandarono da Gerusalemme dei sacerdoti e dei Leviti per
domandargli: «Tu chi sei?»
Giovanni 1:20 Egli confessò e non negò; confessò dicendo:
«Io non sono il Cristo».
Giovanni 1:21 Essi gli domandarono: «Chi sei dunque? Sei
Elia?» Egli rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?»
Egli rispose: «No».
Giovanni 1:22 Essi dunque gli dissero: «Chi sei? affinché
diamo una risposta a quelli che ci hanno mandati. Che dici
di te stesso?»
Giovanni 1:23 Egli disse: «Io sono la voce di uno che
grida nel deserto:
"Raddrizzate la via del Signore", come ha detto il profeta
Isaia».
Giovanni 1:24 Quelli che erano stati mandati da lui erano
del gruppo dei farisei;
Giovanni 1:25 e gli domandarono: «Perché dunque battezzi,
se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?»
Giovanni 1:26 Giovanni rispose loro, dicendo: «Io battezzo
in acqua; tra di voi è presente uno che voi non conoscete,
Giovanni 1:27 colui che viene dopo di me, al quale io non
son degno di sciogliere il legaccio dei calzari!»
Giovanni 1:28 Queste cose avvennero in Betania di là dal
Giordano, dove Giovanni stava battezza
Il suo ministerio non passo’ inosservato tanto che dei
sacerdoti e dei Leviti lo interrogarono. Le sue risposte
non lasciano adito a dubbi egli era perfettamente
consapevole della sua missione e da subito la misura della
sua perfetta umilta’:"colui che viene dopo di me, al quale
io non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari!"
E’ interessante notare che l’apparizione avvenne solo dopo
questo avvenimento, cioe’ dopo la testimonianza portata da
Giovanni.
Giovanni 1:29-34
Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di
lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato
del mondo!
Giovanni 1:30 Questi è colui del quale dicevo: "Dopo di me
viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima
di me".
Giovanni 1:31 Io non lo conoscevo; ma appunto perché egli
sia manifestato a Israele, io sono venuto a battezzare in
acqua».
Giovanni 1:32 Giovanni rese testimonianza, dicendo: «Ho
visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e
fermarsi su di lui.
Giovanni 1:33 Io non lo conoscevo, ma colui che mi ha
mandato a battezzare con acqua, mi ha detto: "Colui sul
quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che
battezza con lo Spirito Santo".
Giovanni 1:34 E io ho veduto e ho attestato che questi è
il Figlio di Dio».
Qui abbiamo la prova che Giovanni e Gesu’ non si erano
piu’ veduti dopo la loro nascita, il Battista ebbe bisogno
di un segno per individuare il Messia. Questo perche’ non
avrebbe dovuto basare la sua testimonianza sulla
conoscenza personale, che a volte inganna, ma solo alla
testimonianza dello Spirito santo che dopo la morte di
Cristo sarebbe stato il dono divino per riconoscere la
Verita’ e pertanto Giovanni il primo ad aprire la
dispensazione dello Spirito Santo doveva vederne il
simbolo e seguirne i suggerimenti.
Giovanni durante la sua vita ed il suo ministerio sfoggio’
una qualita’ che pochi hanno avuto nel corso dei secoli e
forse nessun’altro in questo campo fu piu’ grande di lui,
eccetto il Messia. La sua perfetta umilta’. Non ebbe
famiglia, dato che i suoi erano vecchi quando nacque,
visse nei deserti fino al suo apparire, vestito di rozze
pelli e mangiando insetti, miele selvatico e locuste. Fu
dedito alla sua missione durante tutta la sua vita, apri’
la dispensazione del Messia, ma non se ne fece un vanto,
battezzo’ il Messia ma non se ne fece un vanto anzi’
dichiaro’:"colui che viene dopo di me, al quale io non son
degno di sciogliere il legaccio dei calzari!"
Quando i suoi discepoli vennero a dirgli che Gesu’ stava
battezzando
Giovanni 3:22-29
Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nelle
campagne della Giudea; là si trattenne con loro e
battezzava.
Giovanni 3:23 Anche Giovanni stava battezzando a Enon,
presso Salim, perché là c’era molta acqua; e la gente
veniva a farsi battezzare.
Giovanni 3:24 Giovanni, infatti, non era ancora stato
messo in prigione.
Giovanni 3:25 Nacque dunque una discussione sulla
purificazione, tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo.
Giovanni 3:26 E andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì,
colui che era con te di là dal Giordano, e al quale
rendesti testimonianza, eccolo che battezza, e tutti vanno
da lui».
Giovanni 3:27 Giovanni rispose: «L’uomo non può ricever
nulla se non gli è dato dal cielo.
Giovanni 3:28 Voi stessi mi siete testimoni che ho detto:
"Io non sono il Cristo, ma sono mandato davanti a lui".
Giovanni 3:29 Colui che ha la sposa è lo sposo; ma l’amico
dello sposo, che è presente e l’ascolta, si rallegra
vivamente alla voce dello sposo; questa gioia, che è la
mia, è ora completa.
Che grande esmpio di umilta’!
Predico’ senza timore, usando parole crude. Sfido’ il
potere di Erode denunciando pubblicamente i suoi misfatti.
Diede la sua vita per suggellare la sua testimoninaza con
il suo proprio sangue. Tutte queste cose avevano suscitato
una grande ammirazione e rispetto nel Messia che espresse
questo giudizio che nessuno puo’ contraddire.
Matteo 11:7-11
Mentre essi se ne andavano, Gesù cominciò a parlare di
Giovanni alla folla: «Che cosa andaste a vedere nel
deserto? Una canna agitata dal vento?
Matteo 11:8 Ma che cosa andaste a vedere? Un uomo avvolto
in morbide vesti? Quelli che portano delle vesti morbide
stanno nei palazzi dei re.
Matteo 11:9 Ma perché andaste? Per vedere un profeta? Sì,
vi dico, e più che profeta.
Matteo 11:10 Egli è colui del quale è scritto:
"Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero
per preparare la tua via davanti a te".
Matteo 11:11 In verità io vi dico, che fra i nati di donna
non è sorto nessuno maggiore di Giovanni il battista;
eppure il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di
lui.
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Il Messia non fece questa dichiarazione solo perche’
Giovanni era suo cugino e nemmeno perche’ lo aveva
battezzato ma solo e soprattutto perche’ conosceva il suo
animo profondamente ed il suo giudizio non puo’ esere
messo in discussione, in fondo se il Padre aveva scelto
Giovanni per aprire la dispensazione del messia e per far
battezzare suo Figlio doveva aver individuato bene queste
qualita’. Non vi fu mai un motivo di rammarico nelle sue
parole, nemmeno quando la sua parabola DOVEVA essere
discendente. Se ognuno di noi sapesse portare avanti le
proprie chiamate con le stesse caratteristiche che lui
ebbe, ebbene, magnificare le proprie chiamate sarebbe una
routine per ognuno di noi. L’uomo che battezzo’ il Cristo
mai si inorgogli’ per la sua opera ed era ben consapevole
dei suoi limiti.
Matteo 3:13-14
Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni
per essere da lui battezzato.
Matteo 3:14 Ma questi vi si opponeva dicendo: «Sono io che
ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?»
Suggello’ la sua testimonianza con il suo sangue, sappaimo
niente del suo periodo precedente la sua missione, proprio
come Cristo, doveva solo essere un esmpio per noi del
simbolo che il Signore aveva scelto per lui: La totale
umilta’ e devozione all’opera a cui era stato chiamato.
Sicuramente chi avra’ il privilegio di varcare la soglia
celeste, avra’ anche il privilegio di ringraziarlo per
l’esempio ricevutone. Nessun altro ha espresso nella sua
chiamata una perfezione tale nell’esercizio delle sue
funzioni, perlomeno fino al suo tempo. Le scritture non ci
dicono che cosa provo’ intimamente il Signore alla notizia
della sua morte ma dalla sua reazione possiamo capire che
il dolore fu atroce. Matteo 14:12-13
E i discepoli di Giovanni andarono a prenderne il corpo e
lo seppellirono; poi vennero a informare Gesù.
Matteo 14:13 Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca
verso un luogo deserto, in disparte;
Comunque anche nella morte era temuto e rispettato tanto
che il Messia era spesso scambiato per lui e questo e’ la
miglior prova del timore reverenziale che aveva saputo
suscitare nei suoi nemici. Molti lo definiscono come un
invasato, perche’ la scrittura dice che urlava, ma scusate
nel deserto per farsi ascoltare, non avendo un microfono
avrebbe forse dovuto parlare sottovoce? Non era certo per
ira che gridava, ma per amore, avrebbe voluto essere
ascoltato per evitare problemi ai suoi ascoltatori ed il
suo parlare crudo e netto era dovuto al fatto che non
avrebbero dovuto esserci fraintesi.
Quando gesu’ si presento’ a lui per essere battezzato,
Giovanni pronuncio’ una sinfonia celeste:"
Giovanni 1:29
«Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!"

Con queste parole apriva la piu’ grande dispensazione di
tutti i tempi:"La dispensazione della salvezza". La
dispensazione in cui la Vera "Parola di Dio" si riversava
come una rugiada celeste sull’umanita’. La vecchia Legge,
un palliativo, veniva ampliata e perfezionata dalla
"Parola" del "Mediatore" Geova, il Grande Salvatore,
perche’ tale e’ il significato di questo Sacro Nome.
Apriva la "Sua" dispensazione con l’atto piu’ pieno di
sottomissione ed umilta’. "Il Battesimo" che in parole
povere significava "Padre sia fatta la Tua Volonta’" Il
battesimo era un’istituzione celeste dato all’uomo per
affermare al suo Dio il suo pieno pentimento, riconoscendo
gesu’ come suo Salvatore e riconoscendo il suo potere di
purificazione, tramite il lavaggio, accettando la Sua
resurrezione dai morti. Senza un battesimo tutto questo
simbolismo celeste, di cui e’ permeato, viene azzerato.
Giovanni ne aveva le chiavi e l’autorita’. Cristo, prima
di cominciare la sua grande missione, lasciava la vita
comune di cui tutti avevano una testimonianza:"Non e’
costui il figlio del falegname?" Doveva fare questo per
obbedire alla Volotna’ del Padre" Dobbiamo adempire ogni
giustizia" Perche’ "Non si entra nel regno dei cieli se
non si e’ nati di acqua e di Spirito" e questo non viene
fatto solo metaforicamente, ma fisicamente. Gesu’ questo
fece in maniera reale, mai affermo’ che bastava uno
spruzzo d’acqua o solo il pensiero. Coloro che vogliono
seguire le sue orme dovrebbero seguire il suo viale e non
andare un po’ a destra o a sinistra, perche’ la strada e’
stretta e diritta.
Se ognuno di noi potesse prendere Giovanni come simbolo di
perfetta umilta’ e dedizione al suo incarico, o chiamata,
sarebbe gia’ una cosa speciale, m aio credo che egli ci
insegni qualcosa di piu’ di quello. Ogni chiamata, specie
quelle importanti, come Vescovo, presidente di ramo,
presidente di Distretto e cosi’ via, sono oggetto a volte
di ambizioni umane ed anche se la scrittura dice che e’
bene ambire a queste posizioni, per me e’ chiaro che
questo ambire deve essere per il desiderio di servire e
niente di piu’. A volte quando arriva il momento del
rilascio, arriva il momento della tristezza, se arriva la
tristezza potrebbe significare che eravamo attaccatti
all’incarico non solo perche’ ci dava gioia ma anche
ambizione. Ora se tutto finisce li e’ solo una classica
debolezza umana, di cui tutti siamo purtroppo partecipi,
se invece questa tristezza si trasforma in gelosia,
paragoni fra noi ed il nuovo chiamato e cosi’ via ecco che
allora abbiamo mancato il vero significato della nostra
chiamata. Sicuramente non eravamo stati chiamati per
metterci in luce, ma per fare luce agli altri. Se questa
tristezza e’ a causa della nostra paura di non aver piu’
niente a fare, possiamo star tranquilli: Dio ci dara’
presto delle nuove opportunita’, certo non sempre dove NOI
vogliamo, ma sicuramente DOVE LUI HA NECESSITA’. Giovanni
Battista era ben consapevole di questo ed egli era un
simbolo per ognuno di noi, infatti ognuno di noi e’ un
precursore nelle nostre chiamate, per quelli che verranno,
ognuno di noi dovrebbe sentirsi uno che prepara la strada
per un altro e quando arriva il momento del rilascio
esprimere gli stessi sentimenti di perfezione che il
Battista espresse al momento del suo rilascio, non
rassegnazione, ma solo giusta consapevolezza. Quando egli
arrivo’ a quel momento espresse con le sue parole il
perfetto sentimento di questa consapevolezza.
Giovanni 3:30
Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca.
Giovanni rappresento’ il cordone ombelicale fra la
Legge ed il Vangelo. Il suo battesimo infatti era valido
per la Legge, in preparazione del Vangelo. Paolo
ribattezzo’ alcuni per questo motivo. Quando Giovanni
mori’ il Vangelo nacque era come se l’unico cordone
ombelicale fra la Legge ed il Vangelo veniva reciso ed il
Vangelo nasceva e con l’Espiazione ebbe la sua completa
maturita’. Matteo 11:13 "Poiche’ tutti i profeti e LA
LEGGE hanno profetato fino a Giovanni."
Possa il Signore aiutarci a comprendere appieno questo
significato espresso dalle semplici ma chiare parole di
Giovanni.http://www.youtube.com/user/docbible/videos

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