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Friday, August 17, 2012

Sogni


Sogni

I sogni sono sicuramente il mezzo di
comunicazione di Dio meno riconosciuto ed apprezzato da
quasi tutti i credenti. Sicuramente le visioni hanno un
impatto molto piu’ forte sulla nostra immaginazione,
infatti come numeri 12:6-7 spiega, poche persone hanno
questo privilegio, mentre i sogni sono comuni a tutti i
mortali. Quello che molte volte non viene soppesato e’ che
i sogni di cui si parla nelle scritture, non sono semplici
sogni, magari dovuti ad una cattiva digestione. I sogni
menzionati dalle scritture sono vere e proprie gemme che
provengono dal Signore e sono veri e propri sprazzi di
futuro mostrati al nostro intelletto, forse in quello
stesso momento riusciamo a percepire il tempo nello stesso
modo del Signore, in fondo come ho spiegato nel mio
articolo sul tempo anche l’uomo potra’ avere un giorno il
senso del tempo come lo possiede adesso Dio stesso e cioe’
una esatta coscienza e cognizione dello spazio e del
tempo.
Gioele 2:28
Abbiamo alcune domande.
1) Perche’ il Signore talvolta fa uso dei sogni per
comunicare con l’uomo?
2) Come si puo’ essere sicuri che il sogno e’ DAL SIGNORE?
3) Cosa fare dopo un sogno di questi?
La prima domanda non dovrebbe essere molto difficile da
rispondere: durante la vita quotidiana, l’uomo puo’ essere
distratto da molte cose, ma io credo che una delle cose
che possa molto distrarre l’uomo sia la sua preoccupazione
o stress per qualcosa. Leggendo il libro di mormon
impariamo che a volte lo Spirito ci suggerisce qualcosa ma
che l’uomo e’ talmente preso dai suoi affari quotidiani o
dalle sue preoccupazioni che non e’ ricettivo e magari non
e’ colpevole di queste situazioni vedi 1 Nefi 17:45 in
questo caso particolare i fratelli di Nefi erano
colpevoli. Durante il sonno tutte queste motivazioni
scompaiono e gli occhi della mente possono piu’ facilmente
focalizzarsi sulle cose celesti.
Alla seconda domanda, la risposta sembra essere un po’
piu’ complicata ma in realta’ non lo e’. Ho avuto diversi
sogni nella mia vita, mi riferisco a quelli divini, posso
dire che non si puo’ fare a meno di sentire che questi
marcano inconfondibilmente il nostro spirito come un
cavallo e’ marchiato dal ferro rovente e non vi e’
possibilita’ di errore.
Alla terza domanda la risposta e’ proprio banale, essendo
il sogno una visione di qualcosa del futuro, possiamo
stare certi che accadra’ e pertanto dovremmo vivere e
soprattutto agire di conseguenza.
Io sono veramente grato di questo dono del Signore: la mia
testimonianza e’ un frutto di questo dono.
Inoltre altre volte nella vita, quando necessitavo di luce
e conoscenza, questi sono venuti e mi hanno consegnato le
direttive e talvolta consigli personali del Signore
stesso.
Prima della mia testimonianza il Signore mi rivelo’ il suo
stato d’animo nei miei confronti e ne fui toccato. Alcuni
anni dopo fece altrettanto e ne fui profondamente toccato.
Una notte mi spiego’ la divina sequenza delle priorita’ o
dell’importanza di essere fedeli a cio’ che crediamo.
Il primo sogno citato dalla Bibbia riguarda il soggiorno
degli ebrei in Egitto e viene comunicato ad Abramo in
Genesi 15:12
Il secondo passo si trova sempre in genesi 20:3
Ma Dio venne da Abimèlech di notte, in sogno, e gli disse:
«Ecco stai per morire a causa della donna che tu hai
presa; essa appartiene a suo marito».
E’ interessante in questo caso perche’ non sappiamo se
Abimelec fosse un seguace della stessa religione, ma la
sua reazione ed obbedienza al sogno ricevuto fanno
intendere che avesse una certa conoscenza di Dio e dei
sogni, altrimenti avrebbe ignorato la cosa. Abbiamo poi il
sogno di Giacobbe in Genesi 28:12
Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la
sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio
salivano e scendevano su di essa.
Questo sogno e’ relativo ai 3 gradi di gloria o scala
celeste.
Genesi 31:24
Ma Dio venne da Làbano l’Arameo in un sogno notturno e gli
disse: «Bada di non dir niente a Giacobbe, proprio
nulla!».
Genesi 37:5-11
Ora Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che
lo odiarono ancor di più.
Disse dunque loro: «Ascoltate questo sogno che ho fatto.
Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna,
quand’ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i
vostri covoni vennero intorno e si prostrarono davanti al
mio».
Gli dissero i suoi fratelli: «Vorrai forse regnare su di
noi o ci vorrai dominare?». Lo odiarono ancora di più a
causa dei suoi sogni e delle sue parole.
Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai
fratelli e disse: «Ho fatto ancora un sogno, sentite: il
sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a
me».
Lo narrò dunque al padre e ai fratelli e il padre lo
rimproverò e gli disse: «Che sogno è questo che hai fatto!
Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a
prostrarci fino a terra davanti a te?».
I suoi fratelli perciò erano invidiosi di lui, ma suo
padre tenne in mente la cosa.
Questo e’ sicuramente uno dei sogni piu’ famosi e piu’
importanti nelle scritture. E’ interessante notare che in
questo sogno viene profetizzato la preminenza della tribu’
di Giuseppe su tutte le altre e che Giacobbe serbo’ dentro
di se la cosa, cioe’ gli dette il giusto credito.
Genesi 40:8
Gli dissero: «Abbiamo fatto un sogno e non c’è chi lo
interpreti». Giuseppe disse loro: «Non è forse Dio che ha
in suo potere le interpretazioni? Raccontatemi dunque».
ma il sogno per cui divenne giustamente famoso e’ quello
in Genesi 41:1-16
Al termine di due anni, il faraone sognò di trovarsi
presso il Nilo.
Ed ecco salirono dal Nilo sette vacche, belle di aspetto e
grasse e si misero a pascolare tra i giunchi.
Ed ecco, dopo quelle, sette altre vacche salirono dal
Nilo, brutte di aspetto e magre, e si fermarono accanto
alle prime vacche sulla riva del Nilo.
Ma le vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette
vacche belle di aspetto e grasse. E il faraone si svegliò.
Poi si addormentò e sognò una seconda volta: ecco sette
spighe spuntavano da un unico stelo, grosse e belle.
Ma ecco sette spighe vuote e arse dal vento d’oriente
spuntavano dopo quelle.
Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe grosse e
piene. Poi il faraone si svegliò: era stato un sogno.
Alla mattina il suo spirito ne era turbato, perciò convocò
tutti gli indovini e tutti i saggi dell’Egitto. Il faraone
raccontò loro il sogno, ma nessuno lo sapeva interpretare
al faraone.
Allora il capo dei coppieri parlò al faraone: «Io devo
ricordare oggi le mie colpe.
Il faraone si era adirato contro i suoi servi e li aveva
messi in carcere nella casa del capo delle guardie, me e
il capo dei panettieri.
Noi facemmo un sogno nella stessa notte, io e lui; ma
avemmo ciascuno un sogno con un significato particolare.
Ora era là con noi un giovane ebreo, schiavo del capo
delle guardie; noi gli raccontammo i nostri sogni ed egli
ce li interpretò, dando a ciascuno spiegazione del suo
sogno.
Proprio come ci aveva interpretato, così avvenne: io fui
restituito alla mia carica e l’altro fu impiccato».
Allora il faraone convocò Giuseppe. Lo fecero uscire in
fretta dal sotterraneo ed egli si rase, si cambiò gli
abiti e si presentò al faraone.
Il faraone disse a Giuseppe: «Ho fatto un sogno e nessuno
lo sa interpretare; ora io ho sentito dire di te che ti
basta ascoltare un sogno per interpretarlo subito».
Giuseppe rispose al faraone: «Non io, ma Dio darà la
risposta per la salute del faraone!».
Da questi versi apprendiamo che pur non essendo faraone un
seguace della religione di Giuseppe al verso 8 dichiara
che il suo spirito ne fu turbato. Come ho spiegato al
principio non e’ possibile non rimanere scossi se il sogno
viene da Dio.
1 Samuele 28:6
Saul consultò il Signore e il Signore non gli rispose né
attraverso sogni, né mediante gli Urim, né per mezzo dei
profeti.
Vediamo che nel Vecchio Testamento i servitori del Signore
speravano di ricevere istruzioni in questo senso.
Daniele 2:1-19
Nel secondo anno del suo regno, Nabucodònosor fece un
sogno e il suo animo ne fu tanto agitato da non poter più
dormire.
Allora il re ordinò che fossero chiamati i maghi, gli
astrologi, gli incantatori e i caldei a spiegargli i
sogni. Questi vennero e si presentarono al re.
Egli disse loro: «Ho fatto un sogno e il mio animo si è
tormentato per trovarne la spiegazione».
4
I caldei risposero al re (aramaico): «Re, vivi per sempre.
Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la
spiegazione».
Rispose il re ai caldei: «Questa è la mia decisione: se
voi non mi rivelate il sogno e la sua spiegazione sarete
fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte in letamai.
Se invece mi rivelerete il sogno e me ne darete la
spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori.
Ditemi dunque il sogno e la sua spiegazione».
Essi replicarono: «Esponga il re il sogno ai suoi servi e
noi ne daremo la spiegazione».
Rispose il re: «Comprendo bene che voi volete guadagnar
tempo, perché avete inteso la mia decisione.
Se non mi dite qual era il mio sogno, una sola sarà la
vostra sorte. Vi siete messi d’accordo per darmi risposte
astute e false in attesa che le circostanze si mutino.
Perciò ditemi il sogno e io saprò che voi siete in grado
di darmene anche la spiegazione».
I caldei risposero davanti al re: «Non c’è nessuno al
mondo che possa soddisfare la richiesta del re: difatti
nessun re, per quanto potente e grande, ha mai domandato
una cosa simile ad un mago, indovino o caldeo.
La richiesta del re è tanto difficile, che nessuno ne può
dare al re la risposta, se non gli dei la cui dimora è
lontano dagli uomini».
Allora il re, acceso di furore, ordinò che tutti i saggi
di Babilonia fossero messi a morte.
Il decreto fu pubblicato e gia i saggi venivano uccisi;
anche Daniele e i suoi compagni erano ricercati per essere
messi a morte.
Ma Daniele rivolse parole piene di saggezza e di prudenza
ad Ariòch, capo delle guardie del re, che stava per
uccidere i saggi di Babilonia,
e disse ad Ariòch, ufficiale del re: «Perché il re ha
emanato un decreto così severo?». Ariòch ne spiegò il
motivo a Daniele.
Egli allora entrò dal re e pregò che gli si concedesse
tempo: egli avrebbe dato la spiegazione dei sogni al re.
Poi Daniele andò a casa e narrò la cosa ai suoi compagni,
Anania, Misaele e Azaria,
ed essi implorarono misericordia dal Dio del cielo
riguardo a questo mistero, perché Daniele e i suoi
compagni non fossero messi a morte insieme con tutti gli
altri saggi di Babilonia.
Allora il mistero fu svelato a Daniele in una visione
notturna; perciò Daniele benedisse il Dio del cielo:
Anche in questo caso un re non certo di religione ebraica
fu profondamente turbato da un qualcosa che proveniva dal
Signore, per questo amo ribadire che quando un sogno viene
da Dio non puo’ essere frainteso.
Vediamo che la richiesta che il re faceva era veramente
strana, Egli non racconto’ il suo sogno e pretendeva che
gli altri indovinassero cio’ che aveva sognato e poi dare
anche l’interpreazione. Daniele seppe dare il tutto
perche’ Dio come spiega nel verso 19 gli mostro’ lo stesso
sogno. A Giuseppe viene spiegato in sogno che Matteo 1:20

Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli
apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse:
«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te
Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene
dallo Spirito Santo.
Il Signore stesso nella sua infanzia fu salvato da un
sogno vedi Matteo 2:12,19-22
Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per
un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a
Giuseppe in Egitto
e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre
e và nel paese d’Israele; perché sono morti coloro che
insidiavano la vita del bambino».
Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed
entrò nel paese d’Israele.
Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al
posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito
poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea
A parte la mia testimonianza ho avuto diversi sogni nella
mia vita, ovviamente mi riferisco a sogni provenienti dal
Signore.
Sicuramente uno di quelli che mi hanno colpito di piu’ e’
questo che sto per narrare.
ero in un periodo paricolarmente difficile della mia vita,
o perlomeno uno dei piu’ indaffarati. Avevo l’incarico di
vescovo nella nostra comunita’ religiosa. Ero titolare di
una nuova e piccola azienda di trasporti. Ero a capo di
una famiglia di 8 persone. Cercavo di soddisfare tutte le
esigenze di queste, ovviamente importanti chiamate della
vita, che ad un certo punto mi sono come sentito sgonfiare
come un pallone. Che cosa stava succedendo? Stava
succedendo che stavo cercando di fare del mio meglio in
tutti e 3 i campi, senza alcuna distinzione e per certi
versi, pur dando il meglio di me stesso non era possibile
soddisfare ogni esigenza. In piu’ mi sentivo frustrato dal
non riuscire a fare tutto cio’ che sentivo giusto fare.
Oltre ad essere frustrato ero anche esausto.
Quando tutti questi sentimenti erano al culmine una notte
ebbi questo bellissimo sogno:
Stavo andando a caccia (io che non sono un cacciatore)
avevo ben in mente l’uccello da ottenere, era un uccello
bellissimo, straordinario.
Mentre passeggiavo per i boschi, in attesa della mia preda
ho pensato bene di allenarmi, sparando a tutti gli uccelli
che incontravo, anche per vedere come stava la mia mira.
Cosi’ la prima volta ho ucciso una dozzina di allodole,e
non ho fallito un colpo. Dato che non ero a caccia di
allodole, le ho regalate ai vari cacciatori che mi stavano
d’intorno e li ho fatti felici. Dopo un po’ e’ stata la
volta dei passeri, anche di quelli una bella dozzina li ho
fatti secchi, ma ancora una volta ho riempito i panieri
degli altri: non erano quelli per cui andavo a caccia.
E cosi’ via per quasi tutta la mattina e l’intero
pomeriggio. Ho sparato centinaia di colpi e non ne avevo
fallito alcuno. La fiducia in me stesso cresceva, pensavo
quando apparira’ il mio uccello non potro’ mancarlo, e’
cosi’ grande che neache un cieco lo sbaglierebbe, in piu’
la mia mira e’ formidabile. Gli altri cacciatori mi
stavano attorno, oramai avevano capito che ero una buona
carabina e poi visto che consegnavo loro tutte le mie
prede era un buon motivo.
Sul far della sera finalmente all’orizzonte appare la mia
preda, una gioia incredibile sale nel mio animo: il
momento tanto atteso e’ finalmente giunto. Non posso
sbagliarlo, e’ grande, vola lento e sicuro, non immagina
cosa lo aspetta. Ho tutto il tempo per prendere la mira e
quando e’ perfettamente inquadrato sparo. Click e’ il
rumore che sento e nessun sparo aleggia nell’aria. Una
paura tremenda si impossessa di me, la gioia si tramuta in
tragedia: non ho piu’ pallottole e l’uccello non solo puo’
continuare il suo volo, ben presto scompare
nell’imbrunire. Una voce risuona nella mia mente: Quando
si va a caccia di un uccello particolare come quello,
prima si prende quello e poi si spara agli altri. Vedi:
adesso tu hai riempito i panieri degli altri ed il tuo e’
miseramente vuoto. Essi sono felici e tu miseramente
triste. Impara che nella vita vi sono delle priorita’ ed
e’ in base a quelle che bisogna andare. Non si puo’ fare
tutto e nello stesso momento, bisogna essere saggi e saper
scegliere. Esodo 18:13-23
Il profeta Joseph Smith dichiaro’: Io insegno i principi
giusti ed essi si governano da soli (principio del libero
arbitrio) Mosia 4:26-27.
"Vorrei che impartiste ai poveri le
vostre sostanze, ognuno secondo quanto possiede, in modo
da nutrire gli affamati, rivestire gli ignudi, visitare
gli infermi e provvedere a soccorrerli, tanto
spiritualmente che temporalmente, secondo le loro
necessita’. E BADATE CHE TUTTO CIO’ SIA FATTO CON SAGGEZZA
ED ORDINE; POICHE’ A NESSUNO E’ CHIESTO DI CORRERE VELOCE
OLTRE LE SUE FORZE. Ed inoltre, e’ necessario essere
diligenti, per vincere il premio; dunque ogni cosa deve
essere compiuta con ordine."
Una notte il Signore mi e’ apparso in sogno e mi ha
ripreso duramente. Dapprima mi ha detto una frase molto
personale che non posso qui riferire, poi siccome cercavo
in qualche maniera di giustificarmi dalla sua reprimenda,
ho detto:" Signore io ti prego sempre" Lui mi ha risposto
colpendomi con la verga della sua bocca:"Le tue preghiere
giungono al trono di Dio, ma non sono ascoltate." Sentivo
che mi rimproverava l’abitudine nel fare quello e qualcosa
che non riuscivo ad individuare. Allora ho cercato ancora
di giustificarmi:Signore ma ogni mio giorno libero, sabato
o Domenica, ti servo fedelmente e vedo miracoli e
ispirazione in cio’ che faccio." E Lui con la sua spada
affilata che giunge fino alle giunture del midollo:" E’
per le chiavi che ancora possiedi e che ancora non ti ho
tolto che cio’ accade ed anche per la fede di coloro che
onorano il simbolo che tu rappresenti, Io non sono sciocco
come l’uomo che fa un dispetto a se stesso pur di farlo ad
un altro. Il mio lavoro, la mia Chiesa devono progredire a
dispetto delle imperfezioni umane, ma un giorno tu mi
renderai personalmente conto del ministero che ti ho
affidato. Ancora una volta ho cercato di replicare, ma
sempre con minor energia e sempre piu’ per avere maggior
chiarimenti. Ho detto:"Signore ma sto facendo anche tanti
sacrifici, lavoro anche 13 o 14 ore al giorno." "Ma per
chi? per la famiglia Franceschini, non certo per me. Non
vorrai conteggiarmi cio’ che e’ solo un tuo beneficio?"
Per l’ultima volta ho cercato di replicare "E’ vero
Signore, pero’ ogni sabato o Domenica lo dedico
intieramente a te facendo anche dei sacrifici" Lui mi ha
risposto con solo una domanada, che in fondo era il succo
di tutta la discussione, e l’ingrediente che non riuscivo
ad afferrare:"Con lo stesso sale di una volta?" Vedi
Moroni 7:6-9 Queste parole mi sono entrate profondamente
nel cuore ed una grande amarezza nel mio spirito, sto
ancora pentendomi per quest’errore che pian piano era
entrato in me e ricordavo le parole che una volta, tanti
anni prima, avevo detto dal pulpito."Non per abitudine, ma
per amore" Il che vuol dire tante cose, vuol dire non
sopportare le cose, ma farle con gioia, trasmettere amore,
vuol dire trasmettere agli altri cio’ che sentiamo. Gli
altri sentono se vi e’ un fuoco dentro di noi o se questo
fuoco si sta spegnendo. Il modo con cui affrontiamo le
cose determina la reazione degli altri, in bene od in
male, leader e’ colui che trascina. Nessuno puo’ essere un
leader a meno che un fuoco arda dentro di lui.
Ho avuto altri sogni di questo tipo che mi avvertivano o
di benedizioni o problemi futuri, non posso certo
condividerli tutti qui, ho scritto quelli che mi
sembravano i piu’ interessanti. Credo fermamente che
ancora oggi, come profetizzato dal profeta Gioele, le
persone possano ricevere queste gemme dal Signore. Io
personalmente bramo avere queste esperienze che ritengo le
piu’ gratificanti, anche se a volte, come nel secondo
sogno menzionato il Signore mi ha duramente ripreso, ma
come e’ scritto in Rivelazione: Colui che amo lo castigo e
lo riprendo…….
Nel nome di gesu’ Cristo amen.http://www.youtube.com/user/docbible/videos

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