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Friday, August 17, 2012

Il Dio bianco


Il Dio bianco

Il Grande Dio Bianco era una realta'.
Anziano Mark E. Petersen del
Consiglio dei Dodici
Il Grande Dio Bianco dell’antica
America vive ancora! Nelle scoperte e negli scritti degli
archeologi e degli storici, egli ora si erge quale realt‡
inattaccabile. Il mistero che cosÏ a lungo ha velato le
sconcertanti tradizioni degli indigeni viene squarciato
dalla ricerca moderna e da documenti scoperti di recente,
anche se vecchi di secoli, che aprono una grande vista di
questa divinit‡ e delle sue opere nell’emisfero
occidentale.
Ci fu un tale Dio! Egli visitÚ
l’America assai prima di Colombo.
Egli insegnÚ agli antichi abitanti di
quel continente la sua vera religione, risuscitÚ alcuni
dei loro morti, guari molti dei loro infermi, insegnÚ
metodi di agricoltura nuovi e pi˘ produttivi ed istituÏ un
governo di eguaglianza e di pace.
Egli venne improvvisamente e se ne andÚ
improvvisamente in un modo sovrannaturale. Gli antichi lo
considerano come il Creatore, venuto sulla terra in forma
corporea. Chi puÚ negarne le prove che ora sono cosÏ
imponenti? Nessuno puÚ negare con successo che egli fosse
una divinit‡ cristiana.
Che i suoi insegnamenti fossero molto
simili a quelli contenuti nella Bibbia Ë ora ammesso da
molti senza difficolt‡. E che egli promise di ritornare
una seconda volta Ë un fatto riconosciuto e scritturale,
assai bene confermato da susseguenti resoconti storici.
La tradizione di un Dio Bianco
nell’antica America venne preservata per molte generazioni
di Indiani, dal Cile all’Alaska, ed in modo simile Ë
significatamente persistente tra i Polinesiani, dalle
Hawaii alla Nuova Zelanda.
Tutte queste tradizioni concordano nei
dettagli principali. Esse differiscono in quanto al nome
ed ai dettagli secondari da isola a isola e da paese a
paese, ma lo schema generale rimane lo stesso – ci fu un
Grande Dio Bianco. Egli venne tra i loro antenati, svolse
il suo ministero per un certe periodo di tempo, poi se ne
andÚ. Alcuni dicono che egli ascese al cielo.
Le informazioni ora disponibili su
questo Dio, sono di tale veridicit‡ che Paul Hermann venne
indotto a dichiarare nel suo libro La conquista dell’uomo:
´Dopo un’attenta valutazione, non possiamo che
arrivare alla conclusione che il Dio della Luce,
Quetzalcoatl, era una persona reale; che egli non era nÈ
un’invenzione della propaganda spagnola nÈ una fantasia
leggendaria dell’immaginazione indiana. (Pag. 72).
Questo essere era noto come
Quetzalcoatl in diverse parti del Messico, principalmente
nella zona di Cholula. Egli era anche noto come Votan a
Chiapas e Wixepechocha a Oaxasa; Gucumatz nel Guatemala,
Viracocha e Hyustus nel Per˘, Sume in Brasile e Bochica
nella Colombia. Ai Peruviani era anche noto come Con-tici
o Illa-Tici. Tici significa sia Creatore che Luce. Per i
Maya era principalmente noto come Kukulcan.
Nelle isole della Polinesia era Lono,
Kana, Kane o Kon, e qualche volta Kanalca – la Grande Luce
o Grande Splendore. Egli era anche noto come Kane-Akea, il
Grande Progenitore, o Tonga-roa, il dio del sole
dell’oceano. Che aspetto aveva questo Grande Dio Bianco?
Egli era descritto come un uomo bianco, alto, barbuto, con
gli occhi azzurri. Indossava un’ampia veste. Venne dal
cielo e tornÚ in cielo. E che cosa fece quando venne?
GuarÏ gli infermi, diede la vista ai ciechi, guarÏ gli
storpi, risuscitÚ alcuni morti. PredicÚ una vita migliore,
dicendo al popolo di fare agli altri quello che essi
voleva fosse fatto loro; di amare il prossimo come se
stessi e di mostrare sempre generosit‡ e carit‡.
Egli sembrava essere una persona di
grande autorit‡ e di immensa bont‡. Aveva il potere di
trasformare le montagne in pianure e le pianure in
montagne. Poteva far scaturire l’acqua dalla nuda roccia.
Oltre a dare loro leggi su come vivere insieme in pace,
egli li spronÚ ad acquisire una maggiore conoscenza ed
insegnÚ loro metodi migliori di coltivare la terra.
Una delle cose pi˘ straordinarie circa
la sua venuta fu la sua apparizione dopo un periodo di
oscurit‡ in tutto il paese, durante il quale il popolo
aveva pregato per il ritorno del sole. Mentre l’oscurit‡
regnava ancora, ´essi patirono grandi sofferenze e
levarono grandi preghiere e voti a coloro che essi
ritenevano loro dei, implorandoli perchÈ ridassero loro la
luce che era scomparsaª. Quando la luce tornÚ, allora
venne questo ´UOMO bianco di alta statura, la cui
personalit‡ e atteggiamento destavano grande rispetto e
venerazione. . . E quando essi videro il suo potere, lo
chiamarono Creatore di tutte le cose, loro Progenitore,
Padre del soleª. (Pedro de Cieza de Leon, ´Gli Incaª).
Questo personaggio insegnÚ loro la sua
religione e li spronÚ ad edificare grandi templi per scopi
di adorazione, ed i suoi seguaci diventarono molto devoti.
(Pierre HonorË, ´Alla ricerca del Dio Biancoª, p. 16).
Quando li lasciÚ, egli promise che sarebbe tornato di
nuovo, e ciÚ fece si che gli indigeni aspettassero il suo
ritorno, come gli Ebrei aspettavano il loro promesso
Messia.
Questa fede fu tuttavia causa di grandi
tragedie, quando gli Spagnoli arrivarono in America e
quando il capitano Cook raggiunse le Isole Hawaii. Ma
queste tragedie servirono soltanto a rafforzare l’evidenza
della sua realt‡.
Quando i conquistadores spagnoli
raggiunsero il Sud America, uno dei luogotenenti di
Pizzaro scese a terra indossando elmo e corazza, portando
un moschetto lucente. Il suo aspetto doveva essere molto
impressionante.
Gli indigeni radunati sulla riva lo
osservarono con stupore. Era un uomo bianco! Quando Pedro
de Candia andÚ verso di loro, essi si inginocchiarono
davanti a lui e cominciarono a dire: ´Viracocha,
Viracochaª. Queste esclamazioni stupirono il coraggioso
Pedro.
Gli indigeni si avvicinarono a lui,
circondandolo. Impaurito, Pedro fece fuoco in aria,
aspettandosi di spaventare gli indigeni, ma questi non si
mossero. Invece sussurarono: ´Illa Tiki, Illa Tikiª, che
significava ´il dio del fulmineª. Gli Indiani ritenevano
che egli fosse il dio bianco Viracocha, tornato presso di
loro, e che con il suo moschetto egli controllasse sia il
tuono che il fulmine.
Anche Fernando Cortez venne considerato
il Dio Bianco tornato presso il suo popolo, quando
raggiunse il Messico nel 1520. Quando gli indigeni della
costa videro che egli era bianco, e ovviamente il capo dei
suoi uomini, che era venuto su una grande nave dalle vele
bianche, corsero dal loro re Montezuma e gli annunciarono
che il Grande Dio Bianco era arrivato.
Questa notizia fece una grande
impressione su Montezuma. Egli ricordava che quando era
stato incoronato imperatore, i sacerdoti del culto azteco
gli avevano ricordato: ´Questo trono non Ë tuo; ti viene
assegnato temporaneamente, poichÈ un giorno esso dovr‡
essere restituito a Colui al quale appartieneª. (Pierre
HonorË, op. cit. p. 66). Montezuma fece immediatamente dei
piani per accogliere Cortez con tutto il rispetto dovuto
al Dio Bianco che la sua religione azteca gli aveva
insegnato ad aspettare. A Cortez furono portati ricchi
doni; le ricchezze del regno gli furono messe a
disposizione. Egli fu invero onorato come una divinit‡. Ma
il suo tradimento ben resto fece cambiare le cose e
scatenÚ la guerra. Montezuma perse il trono e la vita, ma
la tradizione rimase.
Quando il capitano James Cook fece vela
nelle tranquille acque delle Isole Hawaii, fu anche lui
scambiato per il Dio Bianco. Gli indigeni, come i loro
fratelli americani, attendevano da lungo tempo la seconda
venuta del loro Grande Dio Bianco.
Vedendo il capitano Cook, un uomo
bianco di esaltata posizione, che viaggiava a bordo di una
grande nave dalle vele bianche, che gli indigeni non
avevano mai visto prima, gli ingenui Hawaiiani lo
accolsero e lo adorarono come il loro tanto atteso dio
Lono dalle chiome bionde.
Per un caso straordinario, il capitano
Cook era sbarcato in quelle isole durante la Festa di
Makahihi, la celebrazione che teneva vive le tradizioni
del Dio Bianco Lono. Il re Kalaniopuu accolse Cook ed il
suo seguito, ed i sacerdoti indigeni lo portarono con
grande pompa alla grande piramide mozza che era il tempio
di Lono.
Sia pure stupito, l’indomito
esploratore britannico accettÚ il loro omaggio, ben
disposto a ricevere tutti gli onori che gli indigeni erano
disposti a conferirgli.
Ma i suoi uomini erano tutt’altro che
angelici, e le loro spoliazioni attirarono sulla
spedizione Cook l’ira della popolazione. Nella battaglia
che segui, Cook perse la vita.
Ma una volta ancora la tradizione
persistette.
Non soltanto le storie spesso ripetute
del Dio Bianco continuarono a sopravvivere nei secoli, ma
i suoi insegnamenti sono ancora assai cari al cuore degli
indigeni. Per anni, in quanto gli uomini andavano alla
guerra e spesso rimanevano uccisi, le donne ebbero la
responsabilit‡ di mantenere vive le tradizioni e le
genealogie. Esse narrarono la storia ai loro figli ed ai
figli dei loro figli.
Una delle tradizioni pi˘ straordinarie
che sia sopravvissuta Ë quella riportata nel libro di
Stephen: ´Incidenti di viaggio nell’America Centraleª.
L’autore cita quello che Fuentes, cronista dell’antico
regno del Guatemala e degli Indiani Toltec, disse circa le
origini di questi popoli.
Essi erano Israeliti, liberati dalla
tirannide dei Faraoni per mano di MosË. Dopo aver
attraversato il Mar Rosso, essi erano diventati idolatri a
causa dell’influenza dei popoli locali; e per sfuggire ai
rimproveri di MosË, si erano allontanati. Sotto la guida
di un uomo chiamato Tanub, essi vagabondarono da un
continente all’altro sino a quando arrivarono in un luogo
chiamato le Sette Caverne, che faceva parte del regno del
Messico, dove essi fondarono la citt‡ di Tula. La storia
narra che da Tanub, loro capo, discesero le famiglie dei
Tula e dei Quidie.
Altre tradizioni parlano di quattro
fratelli che portarono le loro famiglie da terre lontane
all’Est, attraverso gli oceani, sino al nuovo mondo, dove
essi si stabilirono ed edificarono delle citt‡.
Popol Vuh, il sacro libro degli antichi
Maya Quiche, rivela che gli antichi Americani credevano in
una trinit‡ di divinit‡. Essi credevano pure in un padre
ed in una madre celesti, e professavano che il Padre
Eterno ed il Suo Beneamato Figliuolo erano stati i
creatori del cielo e della terra. Le trinit‡ sono note
come Caculha, Huracan, Chipi-Caculha e RexaCaculha. Esse
erano chiamate il Cuore del Cielo.
Popol Vuh dice anche che la creazione
fu opera di questa trinit‡ – di queste tre divinit‡ -
creatrici di ogni cosa. Questi antichi popoli americani,
che ora sappiamo essere stati per molti aspetti altamente
evoluti e profondamente religiosi, non credevano in alcun
dio senza sesso nÈ forma, simile ad un fantasma. Per loro
la trinit‡ era formata da persone reali, con sesso e
personalit‡ propri. E c’era pure una madre in cielo.
Questi antichi Americani, come ci Ë
rivelato in questa stessa opera, credevano in una
preesistenza ed in un diavolo che era vissuto in quella
vita premortale, dove si era vantato della propria
intelligenza e del proprio potere, dicendo: ´I miei occhi
sono d’argento, luminosi e risplendenti come pietre
preziose, come smeraldi; i miei denti brillano come pietre
perfette, come il volto del cielo. . . CosÏ io sono il
sole, io sono la luna, per tutta l’umanit‡ª.
Questo essere diabolico cercÚ di
usurpare la gloria di Dio ma falli nel tentativo. ´La sua
sola ambizione era quella di esaltare e di dominareª.
Questo antico testo spiega che a questo punto ´nÈ la
nostra prima madre nÈ il nostro primo padre erano ancora
stati creatiª.
C’Ë anche la storia della donna che fu
tentata di mangiare il frutto di un albero, e che chiese:
´Devo morire? Mi perderÚ se prendo uno di questi frutti?ª.
La storia del diluvio universale ha una
tradizione tra gli antichi Americani e Polinesiani. Le
tradizioni del Messico Settentrionale, principalmente
quelle degli Indiani Yatlui, parlano della sopravvivenza
di un consiglio di 12 santi uomini che svolsero il loro
ministero religioso presso quei popoli. Esse parlano anche
di una forma di sacramento della cena del Signore, in cui
gli indigeni mangiano e bevono sacri simboli, tra segni di
grande tristezza, in ricordo della loro divinit‡.
La religione era una parte essenziale
della vita di questi antichi Americani, come lo era presso
i Polinesiani che si ritiene l’abbiano portata con sÈ
nelle loro migrazioni dall’America. Su questo argomento
sono stati scritti interi volumi.
Chi era questo Grande Dio Bianco?
Quando Ges˘ svolse il Suo ministero presso gli Ebrei, Egli
parlÚ di altri credenti – le Sue pecore. (Vedere Giovanni
10:16). Egli promise di andare presso di loro per
svolgervi il Suo ministero. E lo fece, andando in America.
I profeti svolsero il loro ministero anche in America,
come altri fecero in Palestina, ed anche durante lo stesso
periodo di tempo.
Questi profeti dell’emisfero
occidentale scrissero la loro storia sacra, come fecero i
profeti della Palestina, ed in questo modo venne preparato
un altro volume di Scritture. Noto come ´Libro di Mormonª,
questo volume parla dei rapporti tra Dio e l’antica
America, come la Bibbia narra la storia sacra del mondo
antico.
Il libro di Mormon narra i fatti
relativi alla venuta del Dio Bianco, un evento che ebbe
luogo in America dopo la Sua risurrezione in Palestina.
Milioni di persone vivevano allora in America. Alcuni
credettero nella venuta di Cristo nel loro paese. Altri
derisero tale evento. I credenti servirono il Signore; gli
increduli seguirono le vie del male.
Quando ebbe luogo la crocifissione ed i
terremoti squassarono la Palestina, cataclismi ancora pi˘
gravi colpirono l’emisfero occidentale. Il Libro di Mormon
narra tali eventi: ´Nel trentaquattresimo anno, nel primo
mese, il quarto giorno dei primo mese, sorse un grande
uragano, talchÈ non se n’era mai visto uno simile su tutta
la terra. ´E vi fu pure una grande e terribile tempesta;
ed un orribile tuono, che scosse la terra intera come se
stesse per fendersi. ´E si videro lampi straordinari, come
non se n’erano giammai conosciuti su tutta la terra.
´La citt‡ di Zarabemla prese fuoco.ª (3
Nefi 8:5-8).
Secondo il racconto, i danni furono
immensi. Le strade furono sconvolte, le citt‡ si
inabissarono, molti abitanti furono uccisi e la superficie
della terra fu mutata – e tutto questo nello spazio di
circa tre ore.
Poi, ´… scese una fitta oscurit‡ su
tutto il paese, tanto che gli abitanti che non erano
caduti, potevano sentire la nebbia delle tenebreª. (3 Nefi
8:20). Dopo tre giorni trascorsi in queste condizioni, si
sentÏ una voce, ´… e tutto il popolo la udÏ e l’attestÚ,
in questi termini: Oh voi, popolazioni di queste grandi
citt‡ che sono cadute, voi discendenti di Giacobbe, sÏ,
che siete del casato d’Israele, quante volte vi ho
radunati, come una chioccia raduna i suoi pulcini sotto le
sue ali, e vi ho nutriti… quante volte avrei voluto
riunirvi come una chioccia raduna i suoi pulcini, ma non
lo avete volutoª. (3 Nefi 10:3-5). Alcuni giorni dopo una
grande moltitudine si riunÏ attorno al tempio nel paese di
Abbondanza, ed udÏ per tre volte una voce: Ed ecco, per la
terza volta essi compresero la voce che udivano, e diceva
loro: Ecco il mio Beneamato Figliuolo, in cui ho preso
diletto, e nel quale ho glorificato il mio nome -
ascoltatelo.
E poichÈ compresero queste parole,
alzarono gli occhi al cielo; e videro allora un uomo che
scendeva dal cielo; ed era vestito di bianco e scese e
stette in mezzo a loro; e gli occhi di tutta la
moltitudine erano rivolti su di lui, e non osavano aprir
bocca, neppure l’un con l’altro, e si domandavano ciÚ che
significasse, pensando che un angelo era loro apparso.
Allora Egli stese la sua mano e parlÚ al popolo dicendo:
Ecco, io sono Ges˘ Cristo, di cui i profeti attestarono la
venuta nel mondo.
Ed ecco, io sono la luce e la vita del
mondo; ed ho bevuto la coppa amara che il Padre mi ha data
ed ho glorificato il Padre prendendo su di me i peccati
del mondo, ed in questo ho sofferto la volont‡ del Padre
in ogni cosa fin dal principio.
E quando Ges˘ ebbe pronunciate queste
parole, tutta la moltitudine cadde a terra; si ricordarono
infatti che era stato profetizzato fra loro che Cristo si
sarebbe manifestato loro dopo la sua ascensione al cielo.
Allora il Signore parlÚ loro cosÏ:
Alzatevi e venite dinanzi a me,
affinchÈ possiate mettere le vostre mani nel mio fianco,
ed anche per sentire le impronte dei chiodi nelle mani e
nei piedi, perchÈ sappiate che io sono il Dio d’Israele ed
il Dio della terra intera e che sono stato messo a morte
per i peccati del mondo.
E la moltitudine si avanzÚ e pose le
mani nel suo costato, e sentÏ le impronte dei chiodi nelle
sue mani e nei suoi piedi; e lo fecero uno ad uno finchÈ
furono tutti passati, che ebbero veduto con i loro occhi e
toccato con le loro mani e conobbero con certezza e
portarono testimonianza che era Colui di cui era stato
scritto dai profeti, che sarebbe venuto.
E quando si furono tutti avanzati, ed
ebbero avuto ognuno la propria testimonianza, gridarono
tutti di comune accordo, dicendo: Osanna, Benedetto sia il
nome dellíAltissimo. E caddero ai piedi di Ges˘ e lo
adorarono.ª (3 Nefi 11:6-17).
Nei giorni che seguirono, lo stesso
personaggio divino introdusse la benedizione del pane e
del vino come sacramento; Egli chiamÚ a sÈ tutti gli
infermi, gli afflitti, gli storpi, i ciechi e i sordi, e
li guarÏ; organizzÚ una amministrazione per insegnare e
battezzare in suo nome, e istruÏ questi capi e le
moltitudini nella sua dottrina. E dopo molti giorni, ´…
sopravvenne una nube, che ricoprÏ la moltitudine, in modo
che Ges˘ fu nascosto ai loro sguardi.
E mentre erano cosi ricoperti, Egli li
lasciÚ e sali al cielo. Ed i discepoli lo videro e resero
testimonianza che era nuovamente asceso al cieloª. (3 Nefi
18:38-39).
Questa Ë la vera storia del Grande Dio
Bianco. Egli Ë Ges˘ Cristo, il Salvatore di tutta
l’umanit‡.
 Il Grande Dio Bianco
[3.Nefi.17:20] Ed essi si alzarono da
terra, ed egli disse loro: Benedetti siete voi a motivo
della vostra fede. Ed ora ecco, la mia gioia Ë completa.
[3.Nefi.17:21] E quando ebbe detto
queste parole, egli pianse, e la moltitudine ne rese
testimonianza; ed egli prese i loro bambini, ad uno ad
uno, e li benedisse, e pregÚ il Padre per loro.
[3.Nefi.17:22] E quando ebbe fatto ciÚ,
egli pianse di nuovo.
[3.Nefi.17:23] E parlÚ alla moltitudine
e disse loro: Ecco i vostri piccoli.
[3.Nefi.17:24] E mentre erano attenti a
guardare, rivolsero lo sguardo al cielo e videro i cieli
aperti, e videro degli angeli scendere dal cielo come se
fossero in mezzo al fuoco; ed essi vennero gi˘ e
circondarono i piccoli, ed essi furono circondati dal
fuoco; e gli angeli li istruirono.
[3.Nefi.17:25] E la moltitudine vide,
udÏ e rese testimonianza; ed essi sanno che la loro
testimonianza Ë vera, poichÈ essi tutti videro e udirono,
ciascuno da sÈ; ed erano in numero di circa
duemilacinquecento anime, e consistevano di uomini, donne
e bambini.http://www.youtube.com/user/docbible/videos

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