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Friday, August 17, 2012

Fede ed opere


Fede e Opere

Questo e’ il più grande dibattito
cristiano degli ultimi 4 secoli.
Tutto ebbe inizio nel 1517 quando Martin Lutero denunciò gli
errori della chiesa Cattolica e cominciò l’epopea
protestante. La dottrina di base di questo grande riformatore
fu la salvezza per grazia. A questo punto e’ interessante
rilevare che per ben 15 secoli di questa dottrina non
c’e’ alcuna traccia negli insegnamenti dei teologi cristiani,
specialmente mi riferisco a quelli che sono comunemente
chiamati i padri. La mia meraviglia consiste nel fatto
che i primi cristiani, che possedevano e conoscevano
la lettera ai Romani non interpretavano nello stesso
modo la dottrina Paolina ed al riguardo non si hanno
dibattiti teologici nei loro primi scritti, sembra anzi
che a loro fosse chiaro il concetto di Paolo.
Dopo 15 secoli invece nasce improvvisa la contesa sull’interpretazione
delle parole di Paolo. Non e’ mio intendimento pensare
di essere capace di dirimere la controversia, ho visto
infatti nella mia vita come e’ facile avere punti di
vista diversi anche sugli argomenti più facili
e più insignificanti, perciò il mio punto
qui sarà solo di riflettere su aspetti che possono
aiutare chi legge a cercare di trovare da solo la sua
soluzione.
La prima domanda che mi viene spontanea è: "Cristo
promulgò questa dottrina?" Essendo il fondatore
indiscusso della chiesa ed avendo dato il Vangelo, certo
non avrebbe mancato di dare chiarezza all’argomento chiave
di tutto il Vangelo: "La salvezza dell’anima." La
seconda domanda è: “Pietro e gli altri apostoli
che erano prima di Paolo insegnarono questa dottrina?" Terza
domanda: "Come mai Paolo spiega solo ai romani questa
dottrina che secondo taluni e’ la sola chiave della salvezza?" A
questo punto per fare ordine e’ necessario ricordare
che la Bibbia afferma che "ogni parola sarà confermata
da almeno 2 o 3 testimoni”, è anche chiaro
che ogni affermazione di Gesù Cristo in un contesto
nel quale il soggetto è specificato e l’argomento
spiegato chiaramente, acquisisce il valore di una sentenza;
mentre invece un’affermazione generica fuori dal contesto
del discorso dovrebbe avere meno valore.
Dobbiamo anche considerare l’ordine d’ autorità:
per esempio le parole di Cristo su di un argomento dovrebbero
pesare di più che di quelle di un Apostolo, come
quelle di Pietro dopo la sua morte dovrebbero avere un
valore più grande di quelle di qualunque altro
Apostolo, altrimenti il suo ruolo di successore di Cristo
perde di valore. Queste sono considerazioni da tenere
presenti, così come quelle che a volte scrivono
gli apostoli: "non ho comandamento dal Signore al
riguardo, ma do solo la mia opinione". A questo
riguardo, è anche molto interessante II Pietro
3:14-16 "Perciò diletti, aspettando queste
cose, studiatevi d’esser trovati agli occhi suoi, immacolati
ed irreprensibili nella pace; e ritenete che la pazienza
del Signor nostro è per la vostra salvezza, come
anche il nostro caro fratello Paolo ve l’ha scritto,
secondo la sapienza che gli è stata data; e questo
egli fa in tutte le sue epistole, parlando in esse di
questi argomenti; nelle quali epistole sono alcune cose
difficili a capire, che gli uomini ignoranti e instabili
torcono, come anche le altre scritture, a loro perdizione,
voi dunque diletti, sapendo queste cose innanzi, state
in guardia, che talora trascinati anche voi dall’errore
degli scellerati, non cadiate dalla vostra fermezza." Questo
e’ un chiaro avvertimento del capo degli Apostoli in
persona, l’argomento del capitolo e’ il ritorno del Signore
e l’ammonimento di Pietro e’ di essere immacolati ed
irreprensibili. Purtroppo Pietro non specifica chiaramente
quale siano gli argomenti difficili da capire, ma e’
interessante notare che Egli specifica che la malsana
interpretazione di questi scritti di Paolo può portare
alla perdizione di coloro che non li interpretano nella
maniera corretta.
A questo punto e’ bene fare una riflessione: “cosa
insegna la dottrina della grazia?” Basta “confessare
Gesù come Signore e sarai salvato" ed ancor
meglio secondo le parole di Paolo "E’ per grazia
che siamo salvati e non in virtù d’opere".
Parlando con i sostenitori della grazia, molte volte
ci si addentra sul discorso dell’obbedienza ai comandamenti,
anche se non viene mai detto che non debbano essere osservati,
viene da loro specificato che debbono essere osservati
solo per l’amore che abbiamo verso Dio ma che comunque
non e’ per la loro osservanza che saremo salvati, addirittura
ho avuto una corrispondenza con una donna, su Internet
di cui ho la piena documentazione, che afferma che lei
non aveva bisogno nemmeno del battesimo, perché la
sua fede nel Signore l’aveva già riscattata, inoltre
siccome e’ impossibile essere perfetti chi tenta di farlo è anche
uno stupido. A questo punto e’ chiaro nella mia mente
che se le opere sono o fossero importanti, un pensiero
del genere che tende ad annullarne l’importanza porterebbe
direttamente come Pietro dice alla perdizione. Se io
fossi l’avversario e conoscessi l’importanza dell’impegno
nelle opere è ovvio che ne vorrei destabilizzare
l’interesse con una dottrina come quella della grazia.
Focalizziamoci solo per un momento su questo concetto:
tutti i Cristiani, di qualunque confessione siano, accettano
Cristo come Salvatore e Signore tramite il battesimo,
allora a questo punto tutti fruirebbero della Grazia,
come insegnato da Lutero. Nella Bibbia non dice che solo
i protestanti ne possono usufruire, ma tutti coloro che
credono, giusto? Quindi tutti potrebbero dormire sonni
tranquilli. Ma se le opere sono o fossero importanti
tutti questi si troverebbero in problemi. Ho sempre pensato
che il Vangelo fosse qualcosa che spinge l’uomo a migliorarsi,
giorno dopo giorno, ma questa dottrina suona così passiva
che non sembra aiutare la volontà del miglioramento,
infatti credo che per questo Pietro fosse così preoccupato.
Vorrei far notare che io credo, come Pietro dichiara,
che Paolo stia spiegando qualcosa di vero e d’importante
e non qualcosa di falso, solo come Pietro spiega può essere
male interpretato a propria perdizione, infatti la mia
opinione e’ che Paolo nel capitolo 5 sta parlando della
risurrezione universale e che senza l’espiazione di Gesù Cristo
la relativa resurrezione non potrebbe avere luogo, infatti: "perché,
se per il fallo di quell’uno, la morte ha regnato mediante
quell’uno, tanto più quelli che ricevono l’abbondanza
della grazia e del dono della giustizia, regneranno nella
vita per mezzo di quell’uno che è Gesù Cristo.
Come dunque con un sol fallo la condanna si è estesa
a tutti gli uomini, così con un sol atto di giustizia
la GIUSTIFICAZIONE che da la vita s’è estesa a
tutti gli uomini….Or la legge è intervenuta,
affinché il fallo abbondasse, ma dove il peccato è abbondato
la GRAZIA è sovrabbondata.”
Così molto probabilmente Paolo parlando della
grazia si riferiva alla risurrezione universale, infatti
egli continua: "Che diremo dunque? Rimarremo noi
nel peccato onde la grazia abbondi? Così non sia!" Vorrei
aprire una parentesi qui; Adamo trasgredì e tutti
gli uomini sono destinati a perire in qualunque caso,
pur non essendo colpevoli di quel primo atto. Cristo
opera l’espiazione e la giustificazione si estende a
TUTTI GLI UOMINI , quindi anche agli INCREDULI; è il
momento di riflettere, Paolo sta parlando della grazia,
ma questa è per tutti senza distinzione, fortunatamente
continua come per spiegare più chiaramente: "Affinché come
il peccato regnò nella morte, così anche
la grazia regni, MEDIANTE LA GIUSTIZIA A VITA ETERNA." Quando
Paolo comincia a parlare di vita eterna aggiunge le parole
chiave "mediante la giustizia". Interessante
comunque è anche notare che Paolo nella stessa
epistola esprime anche frasi come queste: "Il quale
renderà a ciascuno secondo le sue opere: vita
eterna a quelli che con la perseveranza…." Paolo
conosceva la differenza fra la salvezza per grazia (risurrezione
universale) e vita eterna da guadagnarsi con l’ubbidienza,
e si deve tener presente che queste epistole erano dirette
ai credenti non certo agli increduli. Ed ancora: "poiché non
quelli che ascoltano la legge son giusti dinanzi a Dio,
ma quelli che l’osservano SARANNO giustificati." E
che sta parlando ai credenti lo dimostra quando prosegue,
spiegando che i Gentili a volte sono ubbidienti per natura.
Il dibattito comunque e’ troppo vasto per essere compiutamente
discusso qui, ad esempio Paolo in altri posti parla di
ottenere una risurrezione migliore, adesso per cercare
di sintetizzare, cercherò di elencare passi in
cui il Signore Gesù Cristo emette delle sentenze
in cui il soggetto sia chiaro e specifico, e il contesto
rigorosamente specificato, poi andrò avanti citando
i vari Apostoli a partire da Pietro che ne era il capo
riconosciuto, da Cristo stesso e così di seguito.
Nel sermone sul monte Cristo diede a grandi linee la
Costituzione del Vangelo, non ebbe neanche una parola
riguardo la salvezza per grazia, ma solo una sequela
di comandamenti cui le persone avrebbero fatto bene ad
osservare, comunque andiamo direttamente alle scritture.
Matteo 7:21 “Non chiunque mi dice: Signore, Signore,
entrerà nel regno dei cieli, MA CHI FA LA VOLONTA’ DEL
PADRE MIO.”
Matteo 19:16-17 Marco 10:17-31 Luca 18:18-30
"Maestro, che farò io di buono per AVER
LA VITA ETERNA?…Se vuoi entrare nella vita OSSERVA
I COMANDAMENTI." (Se sosteneva la dottrina della
grazia avrebbe dovuto dire , basta credere in me; purtroppo
diede indicazioni diverse)
In Luca 10:25 abbiamo un’altra importante domanda dello
stesso tenore del giovane ricco: "Maestro che dovrò fare
per eredar la vita eterna? Ed Egli gli disse: nella legge
che sta scritto? come leggi? E colui rispondendo disse "Ama
il Signore Iddio tuo……e Gesù’ gli disse: Tu
hai risposto rettamente, fa questo e vivrai." Sarebbe
stata un’altra buona occasione per ufficializzare la
salvezza per grazia, invece ancora una volta ribadì lo
stesso concetto.
Matteo 25 "Or quando il Figliolo dell’Uomo sarà venuto
nella sua gloria, avendo seco tutti gli angeli,allora
sederà sul trono della sua gloria e TUTTE LE GENTI
saranno radunate dinanzi a Lui.” Non ho lo spazio
per scrivere e commentare tutto il capitolo ma mi sembra
di così facile interpretazione che posso solo
dire che non c’è ombra di dubbio che saranno le
opere a designare la destinazione futura delle genti
presenti e le domande rivolte a Cristo dalle due fazioni
dimostrano che erano credenti, infatti si meravigliano
inconsciamente di non aver capito quando quei fatti avvenivano
e gli ingiusti dovevano conoscere il Vangelo altrimenti
non avrebbero potuto essere giudicati, perché chi
non conosce la legge non e’ sotto la legge.
Matteo 5:20 "Poiché Io vi dico che se la
vostra giustizia non SUPERA QUELLA DEGLI SCRIBI E DE’
FARISEI voi non entrerete PUNTO NEL REGNO DEI CIELI" e
poi continua dando una sequela enorme sui comandamenti
e spiegazioni varie, addirittura meglio perdere mani
e occhi pur di non commettere il peccato che porta alla
geenna, infine l’invito ad essere perfetti come e’ perfetto
il Padre celeste ed il tutto e’ rivolto a quelli che
sono il sale della terra e la luce del mondo, senza neppure
un piccolo accenno alla grazia.
Matteo 12:36-37 "oro Io vi dico che d’ogni parola
oziosa che avranno detta gli uomini renderanno conto
nel giorno del giudizio; poiché dalle tue parole
sarai giustificato e dalle tue parole sarai condannato.”
Matteo 13:37-43 "Colui che semina la buona semenza è il
Figliolo dell’Uomo; il campo è il mondo, la buona
semenza sono i FIGLIOLI DEL REGNO, le zizzanie sono i
figlioli del maligno; il nemico che le ha seminate, e’
il diavolo; la mietitura e’ la fine dell’età presente,
i mietitori sono gli angeli. Come dunque SI RACCOLGONO
LE ZIZZANIE e si bruciano col fuoco, così avverrà alla
fine dell’età presente. Il Figliolo dell’Uomo
manderà i suoi angeli che raccoglieranno DAL SUO
REGNO tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e
li getteranno nella fornace del fuoco. Allora i giusti
risplenderanno come il sole nel REGNO DEL PADRE loro.
CHI HA ORECCHI ODA.”
Matteo 16:27 "Perché il Figliolo dell’Uomo
verrà nella Gloria del Padre suo, con i suoi angeli
ed ALLORA RENDERA’ A CIASCUNO SECONDO L’OPERA SUA."
MATTEO 18:3-9 "IN VERITA’ IO VI DICO: SE NON MUTATE
E NON DIVENTATE COME I PICCOLI FANCIULLI, NON ENTRERETE
PUNTO NEL REGNO DEI CIELI….Ora se la tua mano e’ occasione
di peccato, mozzala e gettala via……
Matteo 18:23-35 "perciò il regno dei cieli è simile
ad un Re che volle fare i conti coi suoi servitori……..Così VI
FARA’ anche il Padre mio celeste, se ognuno di voi non
perdona di cuore al proprio fratello.”
In Matteo 25, tutto il capitolo parla di 10 vergini,
credo che tutte le chiese cristiane identifichino queste
nei credenti, infatti anche le stolte si rivolgo al Signore
con familiarità ma non bastò a loro per
essere aperte e quindi l’ammonimento finale di Cristo "Vegliate
dunque perché non sapete né il giorno e
né l’ora."
Luca 6:46-49 "perché mi chiamate Signore,
Signore e non fate quel che dico? Chiunque viene a me
ed ascolta le mie parole E LE METTE IN PRATICA, io vi
mostrerò a chi somiglia……… Ma chi ha udito
e NON HA MESSO IN PRATICA, somiglia ad un uomo che ha
edificato una casa sulla sabbia….”
Luca 12:40-48 "anche voi siate pronti, perché nell’ora
che non pensate, il Figliolo dell’Uomo verrà.
E Pietro disse: SIGNORE, QUESTA PARABOLA LA DICI TU PER
NOI, o anche PER TUTTI? E il Signore rispose: e qual’è mai
l’economo fedele ed avveduto che il padrone costituisce
sui suoi domestici per dar loro a suo tempo la loro misura
di viveri? Beato quel servitore che il padrone al SUO
ARRIVO TROVERA’ FACENDO COSI’. In VERITA’ io vi dico
che LO COSTITUIRA’ SU TUTTI I SUOI BENI. Ma se
quel servitore dice in cuor suo: il mio padrone mette
indugio a venire; e comincia a battere i servi e le serve,
ed a mangiare ed a bere ed ad ubriacarsi, il padrone
di quel servitore verrà nel giorno che non se
l’aspetta e lo farà lacerare a colpi di flagello
e gli assegnerà la sorte degli infedeli. Ora quel
servitore che ha conosciuto la VOLONTA’ del suo padrone
e non ha preparato ne fatto nulla PER COMPIERE LA VOLONTA’
DI LUI, sarà battuto di molti colpi, MA COLUI
CHE NON L’HA CONOSCIUTA ed ha fatto cose degne di castigo
sarà battuto di POCHI COLPI. E a chi molto è stato
dato, molto sarà ridomandato e a chi molto e’
stato affidato tanto più si richiederà."
Che dire poi della parabola del figliol prodigo? Quando
il figlio fedele fa osservare al padre che non ritiene
giusto che l’altro fratello che non gli aveva ubbidito
avesse il suo stesso onore, il padre gli spiega, che
doveva festeggiare per la gioia, ma ribadisce anche "cio
che è mio è tuo!" non suo o vostro.
Qui abbiamo la salvezza per grazia al figliol prodigo,
ma esaltazione al figlio fedele.
Passerò adesso a citare scritture di Pietro
al riguardo:
I Pietro 1:15-17 "Ma come Colui che vi ha chiamati è santo,
anche voi siate santi IN TUTTA LA VOSTRA CONDOTTA; poiché sta
scritto: siate santi, perché Io sono santo. E
se invocate come Padre Colui CHE SENZA RIGUARDI PERSONALI
giudica SECONDO L’OPERA DI CIASCUNO, conducetevi con
TIMORE DURANTE IL TEMPO DEL VOSTRO PELLEGRINAGGIO.”
I Pietro 4:17 “Poiché e’ giunto il tempo
in cui IL GIUDIZIO HA DA COMINCIARE DALLA CASA DI DIO;
e se comincia prima da noi, quale sarà la fine
di quelli che non ubbidiscono al Vangelo di Dio? E SE
IL GIUSTO è appena salvato dove comparirà l’empio
ed il peccatore, perciò anche quelli che soffrono
secondo la VOLONTA’ di Dio RACCOMANDINO LE ANIME LORO
al fedele Creatore, FACENDO IL BENE.”
GIACOMO E GIOVANNI ERANO RITENUTI COLONNE, insieme
a Pietro.
Giacomo 2:14,20,24,26 Questa epistola e’ l’esatto contrario
di quanto esposto da Paolo in Romani con la differenza
che Paolo n Romani 2:6,13,16 sembra contraddire il concetto
che poi sviluppa
"Del giusto giudizio di Dio, il quale renderà a
ciascuno secondo le sue opere: Vita eterna a quelli che
con la perseveranza nel bene oprare cercano gloria e
onore ed immortalità……..poiché non
quelli che ASCOLTANO la legge son giusti dinanzi a Dio,
ma quelli che L’OSSERVANO SARANNO GIUSTIFICATI…..Tutto
ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i
segreti degli uomini."
No, l’epistola di Giacomo non ha contraddizioni. Dato
comunque per scontato che non e’ pensabile che 2 autorità della
chiesa siano in così netto contrasto e che Pietro
dice che Paolo può essere frainteso dato che parla
in maniera un po’ difficile, e’ plausibile pensare che
Paolo stesse dando ulteriori spiegazioni su di una dottrina
su cui ambedue concordano ma su di un aspetto diverso,
e cioè che la risurrezione per tutti è un
dono e la vita eterna qualcosa da guadagnare, altrimenti
a cosa servirebbero i comandamenti? E se non tutti i
comandamenti sono importanti, ce ne sono alcuni ai quali
possiamo trasgredire? Insomma dal logico si va a scadere
nell’improbabile.
Comunque leggiamo alcuni estratti da Giacomo la cui
autorità dovrebbe essere perlomeno ritenuta alla
pari di Paolo, ma con un piccolo (o enorme) vantaggio,
egli al pari di Pietro e Giovanni aveva vissuto i 3 anni
di ministero col Cristo, quindi un pizzico di conoscenza
ed esperienza in più riguardo le dottrine basilari
dovrebbe averla. Sia ben chiaro che non intendo affatto
sminuire le parole di Paolo, intendo solo capire perché qualcuno
da molta più importanza ad un suo capitolo che
a tutti gli altri scritti dei vangeli e delle epistole
di altri eminenti Apostoli che esprimono concetti opposti
come nel caso di Giacomo. Fortuna che Cristo ha risposto
a domande dirette, semplici ed inequivocabili e per sfortuna
degli assertori della grazia c’è l’avvertimento
di Pietro riguardo gli scritti di Paolo ed inoltre Paolo
stesso nella stessa epistola esprime concetti diversi
sullo stesso argomento, credo che in un dibattito serio,
sarebbe facile arrivare ad una conclusione razionale.
Leggiamo comunque Giacomo "Che giova, fratelli
miei, se uno dice d’aver fede ma non ha opere? Può la
fede salvarlo?" Lui non sta parlando della resurrezione
ma della salvezza. "Così e’ della fede: se
non ha opere e’ morta. Anzi uno piuttosto dirà:
tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede
senza le tue opere ed io con le mie opere ti mostrerò la
mia fede. TU CREDI CHE V’E’ UN SOLO DIO E FAI BENE; ANCHE
I DEMONI LO CREDONO E TREMANO ma vuoi tu, o uomo vano,
conoscere CHE LA FEDE SENZA LE OPERE NON HA VALORE………INFATTI
COME IL CORPO SENZA LO SPIRITO E’ MORTO COSI’ ANCHE LA
FEDE SENZA LE OPERE E’ MORTA.”
Passiamo adesso a Giovanni, il discepolo preferito
da Cristo (Così almeno dice la Bibbia)
I Giovanni 2:17 "Ma chi fa la VOLONTA’ di Dio dimora
in eterno."
Analizziamo adesso la visione di Giovanni in Apocalisse.
Apocalisse 2:2 “Io conosco LE TUE OPERE………..MA
HO QUESTO CONTRO DI TE…… RAVVEDITI E FA LE OPERE
DI PRIMA SE NO VERRO’ A TE E rimuoverò il tuo
candelabro dal suo posto…..A CHI VINCE” (non
per grazia)
Alla chiesa di Smirne: “sii fedele fino alla morte
ed io ti darò la corona della vita, A CHI VINCE…….”
Alla chiesa di Pergamo: “eppur tu ritieni FERMAMENTE
IL MIO NOME e non rinnegasti la mia fede…. ma ho qualcosa
contro di te…..ravvediti dunque se no verrò tosto…
a chi vince…”
Alla chiesa di Tiatiri: “Queste cose dice il Figliolo
di Dio… Io conosco le tue opere……e metterò a
morte i suoi figlioli; E TUTTE LE CHIESE conosceranno
che io son COLUI CHE INVESTIGO LE RENI ED I CUORI e darò a
ciascuno di VOI SECONDO LE VOSTRE OPERE….. E A CHI
VINCE E PERSEVERA NELLE MIE OPERE SINO ALLA FINE…..”
Alla chiesa di Sardi: “Io conosco le tue opere…..
poiché non ho trovato le opere tue compiute nel
cospetto del mio Dio. RICORDATI DUNQUE DI QUANTO HAI
RICEVUTO ED UDITO…. chi vince…. ed io NON CANCELLERO’
IL SUO NOME DAL LIBRO DELLA VITA.”
Alla chiesa di Filadelfia: “Io conosco le tue
opere…….tieni fermamente quello che hai affinché nessuno
ti tolga…..”
Alla chiesa di Laodicea: “ Io conosco le tue opere:
tu non sei ne freddo ne’ fervente….. così perché sei
tiepido ti vomiterò dalla mia bocca.”
Insomma, sembra che Cristo stesso in questa rivelazione
alle 7 chiese ribadisca il concetto espresso in tutti
i suoi Vangeli. A proposito, secondo Apocalisse 19:8 “il
lino fine sono le opere giuste dei santi.”
Apocalisse 20:12-15 “E vidi i morti, grandi e
piccoli, che stavan ritti davanti al trono; ed i libri
furono aperti; ed un altro libro fu aperto, che è il
libro della vita; (I primi libri forse sono per giudicare
quelli che non conoscevano, ma sicuramente il libro della
vita si riferisce ai credenti, infatti alla chiesa di
Sardi riferisce a questo libro per esserne cancellati)
E I MORTI FURONO GIUDICATI DALLE COSE SCRITTE NEI LIBRI,
SECONDO LE OPERE LORO……….E se qualcuno non fu trovato
scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno
di fuoco.”
Apocalisse 21:7-8 “Chi vince erediterà queste
cose; e io gli sarò Dio ed egli mi sarà figliolo;
ma quanto ai codardi, agli increduli, agli abominevoli,
agli omicidi, ai fornicatori, agli stregoni, agli idolatri,
e a tutti i bugiardi la loro parte…..”
Ora esamineremo delle altre scritture in cui Paolo
esprime pensieri interessanti al riguardo e dimostrano
che lui comprendeva la dottrina ma che altri lo fraintendevano.
Galati 5:21 “sette, invidie, ubriachezze, gozzoviglie
e altre simili cose, circa le quali vi prevengo (sta
parlando a loro), come anche vi ho già prevenuti
che quelli che fanno tali cose non erederanno il Regno
di Dio.”
Filippesi 3:18-19 “Perché molti camminano
(ve l’ho detto spesso E VE LO DICO ANCHE ORA PIANGENDO)
da nemici della croce di Cristo; la fine de’ quali è la
perdizione, il cui Dio è il ventre.”
II Tessalonicesi 1:11 “Ed è a quel fine
che preghiamo anche del continuo per voi affinché l’Iddio
nostro vi reputi degni d’una tal vocazione e compia
con potenza ogni vostro buon desiderio e L’OPERA
DELLA VOSTRA FEDE.”
I Timoteo 4:15-16 “Cura queste cose e datti AD
ESSE INTERAMENTE, AFFINCHE’ IL TUO PROGRESSO SIA MANIFESTO
A TUTTI. Bada a te stesso e all’insegnamento; PERSEVERA
IN QUESTE COSE, perché facendo così, SALVERAI
TE STESSO e quelli che ti ascoltano.”
Tito 1:16 “fanno professione di conoscere Iddio;
ma lo rinnegano con le LORO OPERE, essendo incapaci di
qualsiasi opera buona.”
Ebrei 4:6,11,13 – Paragona i cristiani agli ebrei del
tempo di Mosè.
"Poiché dunque è riservato ad alcuni
di entrarvi e quelli ai quali la buona novella fu prima
annunziata non v’entrarono a motivo DELLA LORO DISUBBIDIENZA,….studiamoci
dunque di entrare in quel riposo, onde NESSUNO CADA SEGUENDO
LO STESSO ESEMPIO DI DISUBBIDIENZA….”
Ebrei 12:14 “Procacciate pace con tutti e la SANTIFICAZIONE,
SENZA LA QUALE NESSUNO VEDRÀ IL Signore.”
Ebrei 10:23-31
“Manteniamo senza vacillare la professione della
nostra speranza, perché è fedele colui
che ha promesso.
Cerchiamo anche di stimolarci a vicenda nella carità e
nelle opere buone,
senza disertare le nostre riunioni, come alcuni hanno
l’abitudine di fare, ma invece esortandoci a vicenda;
tanto più che potete vedere come il giorno si
avvicina.
Infatti, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto
la conoscenza della verità, non rimane più alcun
sacrificio per i peccati,
ma soltanto una terribile attesa del giudizio e la vampa
di un fuoco che dovrà divorare i ribelli.
Quando qualcuno ha violato la legge di Mosè,
viene messo a morte senza pietà sulla parola di
due o tre testimoni.
Di quanto maggior castigo allora pensate che sarà ritenuto
degno chi avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto
profano quel sangue dell’alleanza dal quale è stato
un giorno santificato e avrà disprezzato lo Spirito
della grazia?
Conosciamo infatti colui che ha detto: A me la vendetta!
Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore
giudicherà il suo popolo.
E’ terribile cadere nelle mani del Dio vivente!”
Forse tutta questa disamina è stata lunga e
noiosa, ma forse necessaria. Per quanto riguarda le scritture
che si riferiscono alla salvezza per grazia, a parte
Romani e qualche altro accenno
generico non ammontano a più di 5 o 6, ma se
altri hanno nuovi studi ben vengano.La Bibbia e’ a disposizione
di tutti ed ognuno ha la libertà di credere ciò che
gli aggrada, l’unica considerazione personale che mi
sento di aggiungere e che se fai del tuo meglio per cercare
di imitare Cristo non fai altro che seguire il suo invito
e quello degli altri Apostoli, e se poi la salvezza e’
per grazia non hai fatto niente di male anzi! Ma mettiamola
all’opposto e se le opere sono necessarie e ti sei basato
solo sulla grazia cosa succede?
Forse e’ meglio non pensarci.http://www.youtube.com/user/docbible/videos

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