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Friday, August 24, 2012

Come avvenne la pubblicazione del Libro di Mormon parte prima


Joseph disse nell'aprile del 1834 “togliete il libro di Mormon e le rivelazioni e dov'è la nostra religione? non vi sarà più.” 
Il libro di Mormon. Fu dapprima pubblicato nel 1830 e la storia di come fu prodotto è una delle più importanti nella storia della restaurazione.

Dopo la prima visione nella primavera del 1820 il profeta riprese le sue normali attività per I prossimi tre anni, poi divenne preoccupato riguardo la sua posizione davanti al nostro padre celeste. “Ero molto conscio che non avevo osservato comandamenti e mi pentii per tutti I miei peccati e trasgressioni e mi umiliai davanti a CoLui I cui occhi sono su tutte le cose.”

ciò che sta descrivendo è tre anni e mezzo dopo la prima visione

Il 21 settembre 1823 la famiglia degli Smith vive in una cabina ed il profeta, mentre la famiglia si sta preparando ad andare a dormire, si inginocchia  sta pregando e come prega verso mezzanotte, improvvisamente guarda in su e vede una luce che entra nella stanza, dentro la luce vi è un personaggio che si presentò come Moroni.

Moroni chiama il profeta per nome, chiaramente il profeta dice che all'inizio rimase sorpreso ed impaurito ma La paura presto lo lasciò.

L'angelo Moroni dice al profeta che il padre celeste e' compiaciuto di lui e con la sua vita. Poi l'angelo gli parla di un libro scritto su tavole d'oro in cui è inciso La storia del popolo che aveva abitato il continente americano, infatti citando l'angelo “questo registro contiene La loro origine, il progresso, La civiltà, Le leggi, il governo ed anche la loro visita del Salvatore. L'angelo Moroni poi gli dice che sarebbe stato uno strumento nelle mani del Signore per tradurre quelle tavole e idire la storia di questo popolo meraviglioso che aveva abitato il continente americano.

Moroni visitò il profeta tre volte quella notte,ogni volta ripetendo le cose che aveva detto precedentemente ma anche aggiungendo qualche altro dettaglio alla fine

citava sempre gli stessi passi delle scritture, Malachia, Gioele, il libro degli atti è l'11º capitolo di Isaia.

Queste scritture avevano a che fare con la restaurazione del Vangelo negli ultimi giorni e con il raduno di Israele e Joseph Smith è informato che lui avrebbe giocato una parte importante in questi avvenimenti.

Joseph parlerà di entrambe le cose, della prima visione e della visita di Moroni, dirà che ogni cosa che gli era attorno sembra svanire, sia nel bosco o nella stanza e attrae la sua attenzione e così Joseph si focalizza tanto da ricordare le parole ed anche la variazione delle parole.

quando l'angelo scomparve per la terza volta il gallo cantò dietro la casa ed il profeta comprende che le visite sono durate almeno sei ore ed è quasi l'alba.

Il giovane Joseph andò nei campi quella mattina per lavorare con suo padre ed I suoi fratelli ma era troppo debole per lavorare.

Suo padre ed Alvin entrambi capirono che c'era qualcosa che non andava, il padre gli dice di tornarsene a casa e di riposarsi un po' prima di tornare al lavoro. Come il profeta cerca di saltare il recinto inciampa e cade, come si riprende vede l'angelo Moroni presso di lui.

Moroni ripete, lo stesso messaggio gli dice di incontrarlo alla collina dove sono sepolte le tavole. Ora Lucy, la madre del profeta nelle sue memorie, aggiunge alcuni importanti dettagli, dice che Moroni chiese a Joseph “perché non hai detto a tuo padre ciò che ti ho detto ieri notte?” Joseph dice, secondo sua madre, “non credevo che mi avrebbe creduto, ero preoccupato che non mi avrebbe creduto.” al che Moroni replica “crederà a tutte le parole che gli dirai. “ e lo rimanda da suo padre.

Joseph andò ad una collina prominente a circa due miglia a sud est dalla fattoria.

Da lì Joseph fa rapporto direttamente alla collina. A questo punto Joseph non la chiama la collina di Cumora. Giusto? La definisce “la più grande collina nel vicinato.” e dice che vicino alla cima nella parte ovest vi sia uno spiazzo e che pote' vederlo nella sua mente quando Moroni gliene parlava. Così vi arriva per ricuperare le tavole.

Trova un pezzo di legno ed usandolo a mo di leva riesce ad aprire la cima del contenitore e guardando dentro vede le tavole d'oro, il Liahona, e gli interpreti cioe' l'Urim e Thummim, anche la spada di Laban. L'angelo Moroni gli aveva detto La notte precedente che doveva far attenzione che il suo sincero intento e scopo nell'ottenere queste tavole fosse quello di fare l'opera del Signore e non di ottenerle credendo che potessero avere qualsiasi valore monetario ma che il loro unico valore era un valore religioso. Mentre saliva sulla collina per la loro povertà ed il grande sforzo che facevano per guadagnarsi da vivere, La mente del profeta non ponderava quell'ammonimento ed aveva pensato del possibile valore monetario di cio' che vi era in quel luogo. Così quando cercò di tirare fuori le tavole fu respinto da qualcosa e gridò “perché non posso ottenerle?” allora l'angelo gli apparve e gli disse che la ragione per cui non poteva ottenere le tavole era perché non l'aveva fatto per lo scopo reale per cui esistevano quelle tavole e del loro valore spirituale.

Ora nella storia del 1832 Joseph è proprio chiaro “Guardai alle tavole per ottenere danaro quindi fui castigato.”

l'angelo Moroni allora gli dice che deve ritornare alla collina tra un anno per avere un'altra intervista.

Così Joseph apprende quel giorno che non può ottenere le tavole e che deve fare rapporto li dopo un anno e che Moroni si incontra' con lui la e che continuerà ad istruirlo in quel modo fino a quando sarebbe arrivato il tempo. Il profeta non ha alcuna idea che avrebbe dovuto attendere il settembre del 1827 prima che di ottenerle.

Dopo tre mesi dalla visita alla collina, Alvin, suo fratello maggiore e mentore muore.

Alvin era la persona a cui Joseph si ispirava, non trovava difetti in lui e la morte del suo amato fratello ebbe un grande impatto su di lui e sulla sua famiglia.

21 settembre, nel 1824, Joseph Smith ritorna alla collina per incontrarsi con Moroni e si aspetta di ricevere le tavole.

1824, secondo la madre del profeta, va alla collina, ha fatto il bravo come era stato istruito dall'angelo, aveva preso delle buone decisioni nella sua vita e si era sforzato di star lontano dalle tentazioni , dalla mancanza di disciplina e qualsiasi altra cosa, sa che deve vivere quelli standard come spiegatogli dall'angelo, così va la collina.

Secondo il racconto di sua madre, arriva fino al contenitore, ottiene le tavole Le pone al suolo al suo fianco, guarda dentro nello scavo per vedere se vi è qualsiasi altra cosa che possa avere valore e quando si rivolta verso le tavole queste sono scomparse, sobbalza domandandosi che cosa possa essere successo e guarda di nuovo nello scavo e le vede, fa per riprenderle e viene colpito due volte, poi grida “perché non posso ottenere queste tavole?” guarda in su e l'angelo Moroni che gli e' riapparso dice che la ragione per cui non può è perché gli era stato detto di non metterle a terra quando le avrebbe prese, ed invece di seguire esattamente le sue istruzioni le aveva messe giu' e guardato indietro, ancora una volta aveva fallito e non è pronto per avere Le tavole.

Ora immaginate cosa sarebbe successo al libro di Mormon se Joseph avesse continuato ad intrattenere sentimenti di egoismo o di quel genere. Gli Sarebbe stato impossibile portare avanti un impegno così difficile di essere il traduttore e l'editore e predicatore del libro di Mormon e così Moroni non gliele fa prendere fino a quando non è maturo.

Di nuovo dispiaciuto il profeta scende dalla collina e fa rapporto a suo padre.

Come gli viene detto a suo padre gli dice”se c'ero io le avrei prese.”

al che Joseph rispose “padre non sai cosa dici, l'angelo del Signore non me lo ha permesso”

Ancora senza le tavole, nel corso di quell'anno successivo 1824 25. il profeta incontrò alcune persone molto importanti che avrebbero influenzato l'uscita del libro di Mormon Fra loro, Martin Harris, La famiglia Knight e certamente Emma Hale.

Il profeta è tornato nella zona di Manchester il 22 settembre 1825 per un nuovo incontro con Moroni, di quest'anno sappiamo molto poco della loro conversazione, quello che sappiamo è che l'angelo gli diede qualche informazione riguardante il suo stato davanti al padre celeste ed anche gli disse poche altre cose generali riguardanti l'uscita del libro di Mormon.

Quell'anno successivo il suo fratello maggiore Hyrum si sposò mentre Joseph lavorava a sud ad Harmony Pennsylvania vicino al confine con New York.

Frequentò anche la scuola nell'anno del 1825 e 26, per avere un po' più di educazione, alcuni pensano che il suo rinnovato interesse nella scuola fosse catalizzato dal fatto che era sicuramente innamorato di Emma e dato che lei lo superava nella educazione che magari cercasse di parificarsi a lei nel suo livello educativo.

La visita di Joseph del 1826 Con Moroni è in qualche modo una delle più eccitanti perché sappiamo che ricevette un ultimatum dall'angelo. Secondo Joseph Knight, uno stretto confidente del profeta ed amico intimo. Joseph disse la storia alla famiglia Knight riguardante l'angelo e le tavole e disse che nel 1826 Moroni gli aveva detto “hai un anno se non ottieni le tavole l'anno prossimo nel settembre del 1827 non le avrai più.” così immaginate come fu quell'anno per Joseph Smith.

Ora Joseph si prepara per quell'incontro del 21 settembre 1827. cammina vicino la collina di Cumora una sera, verso la fine dell'estate del 1827, come sta camminando vicino la collina, sulla strada di casa la sua famiglia sta preparando la cena.
Lucy dice che Joseph era stato fuori fino a tardi e che arrivò a casa molto tardi e che lei e suo marito erano preoccupati e gli chiedono “dove sei stato? Che cosa è successo?” lui rispose ho appena ricevuto il peggior castigo della mia vita”, così suo padre gli chiede “chi si e' permesso di castigare mio figlio? Joseph rispose “è stato l'angelo del Signore.”

Credo che l'importanza di ciò, sembra trasparire che con gli sforzi che gli uomini nella comunità di Palmira con cui il profeta era associato nel ricercare tesori, l'angelo Moroni doveva realmente imprimere nel profeta che quello che stavano facendo era un impegno molto serio e che doveva fare attenzione anche ai minimi dettagli altrimenti l'intera opera che ne doveva nascere non sarebbe avvenuta come supposta, penso che quello sia il motivo per cui Moroni lo catechizzo'.

Ora che Moroni lo ha catechizzato, Joseph comincia a riorientarsi, dice che comincia a comprendere a cosa serva quel dono, comincia a comprendere che deve avere l'occhio diretto unicamente verso la gloria di Dio se vuole divenire il possessore delle tavole, Moroni è molto paziente ma anche abbastanza preciso, vuole che Joseph prenda delle decisioni migliori, vuole che cresca in questo dono, sa che sarà estremamente difficile essere il possessore e traduttore di quelle tavole e che non deve rovinare questo progetto, sa che vi è un esercito che cerchera' di rovinarlo oppure di rubare le tavole e così via. È un grosso affare ciò che procede in quel tempo e luogo, cosi' penso Joseph stia crescendo nel suo ruolo di traduttore del libro di Mormon.

Le Chiacchiere si diffondono a Palmira riguardo le tavole d'oro nella collina, cio' fa si che alcune persone facciano degli sforzi per trovarle.

C'erano stati alcuni individui, secondo il Sig. Clark ,che abitavano a Palmyra che iniziarono persino a scavare nella collina di Cumorah. Disse che poteva affaciarsi dalla finestra del suo ufficio e vedere le fosse dove questi avevano cercato di trovare qualcosa nella collina. Quindi vi erano alcuni che prendevano sul serio che Joseph Smith stesse per trovare qualcosa valore.

22 Sett 1827 poco dopo mezzanotte Joseph parti' per prendere le tavole con il carro di Joseph Knight, Emma lo accompagno'.

E' interessante che la porti con se. Si fida di lei e le si fida di lui. Puoi immaginarti la confidenza che avesse in lui tanto da credergli?

Joseph lascio' Emma ai piedi della collina mentre si avviava verso la cima. Sappiamo anche che mentre si avvicinava alla cima Emma sta pregando perche' avesse successo. Perche' l'angelo Moroni gli aveva detto quando lo aveva castigato, che se non avesse ottenuto le tavole quell'anno non l'avrebbe piu' ottenute ed avrebbe fallito la sua missione. Quindi il profeta porta questo timore mentre cammina.

E' molto molto tardi, o molto presto di mattina. Joseph e' andato il piu' presto possibile per prevenire qualsiasi intoppo..

Joseph Smith e' in cima alla collina ottiene le tavole, scende portandosi le tavole e dice ad Emma del suo successo. Mettono le tavole nel carro, guidano per due o tre miglia, Joseph si ferma, va nei boschi, deposita le tavole in un tronco che lui ha svuotato e quindi vi mette tavole e richiude in maniera che le tavole siano nascoste e sicure.

Lucy, sua madre e' ansiosa, preoccupata ancora si ricorda del primo fallimento. Quando Joseph finalmente entra nella casa presto di mattina, Lei dice che si ritirò in una stanzetta perché proprio non poteva, perché non avevo visto le tavole nelle sue mani e così sta pensando al peggio, Joseph la raggiunge e dice “ mamma va tutto bene va tutto bene, ho una chiave, una chiave” e quella è la parola che lei aveva usato per descrivere il suo dono, La sua abilità di vedere “mamma ho la chiave” come lui lo dice le mette nelle mani il suo cappotto e lei sente dentro questo due pietre piatte, sta tenendo l'Urim e Thummim che l'angelo Moroni aveva rivelato a Joseph Smith, così questo è il suo modo per dirle “mamma le ho prese.” ora si divertirà un po' con Joseph Knight. Joseph Knight dice che Joseph mise il suo viso fra le mani fingendo disappunto “o sono così dispiaciuto” disse Joseph e Knight cercò di rassicurarlo. Lui sapeva dell'ultimatum era stato l'unico a cui lo aveva detto così gli dice “andrà tutto bene Joseph.” Il profeta replica “o non sono così dispiaciuto, “poi ad un certo punto sorride e dice “sono 10 volte meglio di quello che pensavo. Posso vedere ogni cosa,.” intendendo grazie all'Urim e Thummim”è 10 volte meglio di quello che pensavo, posso vedere ogni cosa.” poi aggiunge “sono meravigliose. Sono meravigliose”

Joseph Smith ha finalmente ottenuto le antiche tavole. Ma come disse nel suo resoconto canonizzato del 1838. “appena fu saputo che le possedevo furono fatti i più estremi sforzi per prendermele. Ogni stratagemma che poteva essere inventato fu usato per quello scopo. La persecuzione divenne più e più severa ed amara di prima, e molte persone erano all'erta continuamente per prendermele se fosse stato possibile.”

ora la storia delle tavole da questo momento in poi divenne una preoccupazione per Joseph che dovette nasconderle in vari luoghi, scavò una fossa e ve le pose, una volta le nascose nel pagliaio dentro la stalla, padre Beamon aveva una cassapanca dove furono poste, il profeta stesso le nascose sotto il camino di tanto in tanto. In questo periodo dovette dedicare parte della sua energia per proteggerle, per far sì che non gli venissero sottratte. In questo tipo di ambientazione con tutte queste persone che cercavano le tavole, il profeta fece sì che sua moglie scrivesse a suo padre per chiedergli se fosse stato possibile ritornare e stare da loro per un po'.

Con il generoso aiuto di Martin Harris, il profeta e sua moglie tornarono ad Harmony Pennsylvania dove comprarono una piccola fattoria dal padre di Emma.

L'acquistò per $ 200 e permise loro in quel periodo di tempo di tradurre queste tavole.

Quando il profeta ha le tavole sa esattamente che cosa ne deve fare. Credo che delle volte pensiamo, certo che lo sa, basta che guardi attraverso L'urim e Thummim e vede le parole. Non credo che fosse in quel modo. Non abbiamo alcuna evidenza che fosse così semplice.

Comincio' a copiare alcuni dei caratteri dalle tavole su di un foglio di carta ed anche cominciò a cercare di interpretarli per vedere che cosa dicevano.

Sta cercando di capire come funziona, sta imparando come usare il dono nel potere di Dio, ci dovette pensare, si dovette concentrare al meglio nella spiritualità, conoscete la storia che David Whitmer racconta di come quando lui stava partecipando in quel procedimento della traduzione, Joseph si alza una mattina e va verso la stanza della traduzione a casa dei Whitmer e non può tradurre nemmeno una sillaba secondo David Whitmer, così il profeta va nel bosco prega per essere perdonato perché non aveva trattato bene sua moglie, torna nella casa e può tradurre. Che cosa si dice? Che non è primariamente od esclusivamente un processo intellettuale. È un processo spirituale. Se Joseph non si comporta bene non può tradurre.

È riportato nel mezzo di una conferenza tenuta nell'Ohio, nell'ottobre del 1831, che Joseph Smith disse questo “non era inteso di dire al mondo tutti I particolari dell'uscita del libro di Mormon.”

così l'unica persona sulla terra che sapeva ciò che stava esattamente succedendo,non ci ha mai detto oltre quello che era possibile e cioè che era il potere di Dio che lo aveva reso possibile. Così ciò che abbiamo sono solo pochi pezzi di evidenza da persone che erano presenti o che possono aver scritto per Joseph, come per esempio Emma od Oliver.

Novembre 1831 in una riunione con i 12, nella casa di Brigham Young, il profeta disse il seguente “ho detto a fratelli che il libro di Mormon è il più corretto tra I libri sulla terra, che è la chiave della nostra religione e che un uomo può avvicinarsi di più Dio seguendo I suoi precetti più di qualsiasi altro libro.” 

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