Punto di vista degli ebrei
Ai primi del 1900 l’anziano Roberts era evidentemente divenuto il portavoce ufficiale della Chiesa nel difendere l’autenticita’ del libro di Mormon. L’interesse di Roberts nelle origini del Libro di Mormon e la sua prontezza nell’accettare quasi qualsiasi opportunita’ di dibattere le virtu’ di questo libro lo portarono in conflitto con Theodore Schroeder che era stato avvocato in Utah e che era stato cancellato dall’albo degli avvocati per condotto non professionale.
Questo uomo aveva scritto una serie di articoli per l’American Historical Magazine, attaccando il Libro di Mormon, affermando la resurrezione delle vecchie teorie dello Spaulding sulle sue origini.
L’anti Mormone giornale Salt Lake Tribune pubblicava gli articoli ed allora Roberts scrisse all’editore il Colonnello William Nelson, chiedendo il privilegio di rispondere al detto scrittore, che andava affermando di aver trovato un secondo manoscritto Spaulding. Dietro suggerimento di nelson Roberts corrisponde’ con David I. Nelke, che disse sarebbe stato interessato a pubblicare la sua risposta se questa avesse incontrato lo standard di professionalita’ letteraria richiesta dal suo giornale. La prima replica di Roberts deve essere stata soddisfacente, infatti le sue prime quattro risposte furono pubblicate, insieme agli attacchi di Schroeder. Quest’ultimo affermava che il libro di Mormon era basato su un manoscritto simile allo Spaulding, una storia scritta in stile che i nativi americani erano discendenti Israeliti. Su questo secondo manoscritto Roberts spese 114 pagine stampate per provare che era un errore accostarlo al Libro di mormon e lo fece in maniera molto chiara.
L’anti Mormone giornale Salt Lake Tribune pubblicava gli articoli ed allora Roberts scrisse all’editore il Colonnello William Nelson, chiedendo il privilegio di rispondere al detto scrittore, che andava affermando di aver trovato un secondo manoscritto Spaulding. Dietro suggerimento di nelson Roberts corrisponde’ con David I. Nelke, che disse sarebbe stato interessato a pubblicare la sua risposta se questa avesse incontrato lo standard di professionalita’ letteraria richiesta dal suo giornale. La prima replica di Roberts deve essere stata soddisfacente, infatti le sue prime quattro risposte furono pubblicate, insieme agli attacchi di Schroeder. Quest’ultimo affermava che il libro di Mormon era basato su un manoscritto simile allo Spaulding, una storia scritta in stile che i nativi americani erano discendenti Israeliti. Su questo secondo manoscritto Roberts spese 114 pagine stampate per provare che era un errore accostarlo al Libro di mormon e lo fece in maniera molto chiara.
Nell’ultimo dei suoi 4 articoli Roberts fu particolarmente pertinente alle domande che gli venivano poste. Dapprima dichiarava che quando il ventiduenne Joseph Smith tradusse il libro se lo avesse fatto usando un manoscritto non vi sarebbero certo trovati di grammatica e di uso di parole come si trovano nella prima edizione del Libro di Mormon. Questi errori erano dovuti alla mancanza di educazione del giovane profeta. Roberts concluso il suo quarto articolo con qualcosa di immodesto ma forse accurata affermazione che questi costituivano la prova che mostrava quanto deboli fossero e sciocche quelle teorie.
Roberts rimarco’ che il libro di Mormon contiene tradizioni delle antiche civilta’ americane che non potevano essere conosciute dal giovane profeta a suo tempo. Come poteva questi avere quella conoscenza? Quindi Roberts fece una lista delle opere che erano alla portata del profeta al tempo in cui scrisse il libro di Mormon: La pubblicazione dell’American Antiquarian Society del 1823, Ethan Smith View of the Hebrew, seconda edizione 1825, La storia degli indiani Americani di James Adair 1775 ed il libro di Alexander Humboldt New Spain bel 1811. Ma resta da vedere se a Palmyra questi libri erano accessibili e soprattutto se Joseph li possedeva.
Roberts allora scrisse un documento basato sulle sue investigazioni sul libro di Ethan Smith View of the Hebrew. Questo fu fatto nel 1920 sotto il titolo “The Parallel”
Dopo la morte di Roberts, suo figlio Ben E. Roberts, e forse altri, informarono loro amici circa un documento, che presto divenne di pubblica conoscenza che il parallelo fra il libro di Mormon e View of the Hebrew, poteva mettere dei dubbi sull’autenticita’ del libro di Mormon. Per correggere questi pettegolezzi Ben E. Roberts in una lettera del 22 Luglio 1939 dichiaro che suo padre non aveva trovato niente nel suo studio che potesse togliere qualcosa all’integrita’ di Joseph Smith.
Dopo la morte di Roberts, suo figlio Ben E. Roberts, e forse altri, informarono loro amici circa un documento, che presto divenne di pubblica conoscenza che il parallelo fra il libro di Mormon e View of the Hebrew, poteva mettere dei dubbi sull’autenticita’ del libro di Mormon. Per correggere questi pettegolezzi Ben E. Roberts in una lettera del 22 Luglio 1939 dichiaro che suo padre non aveva trovato niente nel suo studio che potesse togliere qualcosa all’integrita’ di Joseph Smith.
Il 10 Ottobre 1946 Ben E. Roberts discusse l’opera di suo padre al Timpanagos club di Salt Lake City e dopo la riunione divulgo’ copie del “The Parallel” ai convenuti.
Il Dottor Mervin B. Hogan della facolta’ dell’Universita’ dello Utah, ottenne una copia e la pubblico’ nel Gennaio del 1956 nel Rocky Mountain Mason. Questo documento e’ formato da 18 pagine dattiloscritte riguardanti 18 soggetti, con note e citazioni dal Libro di Mormon e View of the Hebrew, arrangiati in parallelo le colonne di ogni pagina. Questo breve parallelo, dopo la sua pubblicazione nel 1946, e’ stato l’oggetto di molte valutazioni, sia dai sostenitori che dai detrattori della teoria. “The Parallel”, come scritto originariamente da B. H. Roberts, includendo lo scritto a mano per addizioni e correzioni, e’ incluso in questo volume.
Il Dottor Mervin B. Hogan della facolta’ dell’Universita’ dello Utah, ottenne una copia e la pubblico’ nel Gennaio del 1956 nel Rocky Mountain Mason. Questo documento e’ formato da 18 pagine dattiloscritte riguardanti 18 soggetti, con note e citazioni dal Libro di Mormon e View of the Hebrew, arrangiati in parallelo le colonne di ogni pagina. Questo breve parallelo, dopo la sua pubblicazione nel 1946, e’ stato l’oggetto di molte valutazioni, sia dai sostenitori che dai detrattori della teoria. “The Parallel”, come scritto originariamente da B. H. Roberts, includendo lo scritto a mano per addizioni e correzioni, e’ incluso in questo volume.
Ethan Smith View of the Hebrew, l’autore fu un ministro nel New England che era nato a Belchertown, Massachussets, il 19 Dicembre 1762 e mori a Pompey, New York il 29 Agosto 1849.
Durante la sua lunga vita egli fu abbastanza prominente da avere un certo numero dei suoi sermoni pubblicati ed anche ebbe alcuni libri pubblicati, tra cui View of the Hebrew.
Al tempo in cui scrisse il suo ultimo libro era ministro della chiesa Congregazionale a Poultney, Vermont, dove servi’ dal 21 Novembre 1821 fino al Dicembre del 1826. Ai primi del 1827 il reverendo Smith apparentemente visito’ Palmyra, perche’ il 31 Dicembre del 1826 il giornale Wayne Sentinel mise il suo nome per alcune lettere in suo nome imbucate all’ufficio postale di Palmyra (Wayne Sentinel 5 gennaio 1827). Come alcuni critici della nostra chiesa che mettono in relazione Joseph Smith con Smith View of the Hebrew, amano puntualizzare, Oliver Cowdery, cugino di Joseph Smith e suo scrivano aveva vissuto a Poultney per 22 anni fino al 1825. Infatti la seconda madre di Oliver e tre delle sue sorelle erano membri della congragazione di Etahn Smith, secondo i registri della chiesa di Poultney, libro 3, 3 Agosto 1818. Poultney e’ solo a mezzo miglio dal confine che separa gli stati del Vermont e quello di New York ed a circa 70 miglia da Albany, che segnava la fine occidentale del Canale Erie e circa 40 miglia da Palmyra. Oggi e’ difficile misurare l’importanza del Grande Canale come via di passaggio fra gli stati interni e gli stati del Nord durante il 1820 e fino al 1850, quando la ferrovia divenne il corriere principale. Per essere situati in un canale significava per quegli abitanti di poter ricevere beni preziosi da New York che distava circa 335 miglia, attraverso bastimenti che viaggiavano a 40 per giorno. Quindi in una settimana era possibile ricevere beni di consumo.
Durante la sua lunga vita egli fu abbastanza prominente da avere un certo numero dei suoi sermoni pubblicati ed anche ebbe alcuni libri pubblicati, tra cui View of the Hebrew.
Al tempo in cui scrisse il suo ultimo libro era ministro della chiesa Congregazionale a Poultney, Vermont, dove servi’ dal 21 Novembre 1821 fino al Dicembre del 1826. Ai primi del 1827 il reverendo Smith apparentemente visito’ Palmyra, perche’ il 31 Dicembre del 1826 il giornale Wayne Sentinel mise il suo nome per alcune lettere in suo nome imbucate all’ufficio postale di Palmyra (Wayne Sentinel 5 gennaio 1827). Come alcuni critici della nostra chiesa che mettono in relazione Joseph Smith con Smith View of the Hebrew, amano puntualizzare, Oliver Cowdery, cugino di Joseph Smith e suo scrivano aveva vissuto a Poultney per 22 anni fino al 1825. Infatti la seconda madre di Oliver e tre delle sue sorelle erano membri della congragazione di Etahn Smith, secondo i registri della chiesa di Poultney, libro 3, 3 Agosto 1818. Poultney e’ solo a mezzo miglio dal confine che separa gli stati del Vermont e quello di New York ed a circa 70 miglia da Albany, che segnava la fine occidentale del Canale Erie e circa 40 miglia da Palmyra. Oggi e’ difficile misurare l’importanza del Grande Canale come via di passaggio fra gli stati interni e gli stati del Nord durante il 1820 e fino al 1850, quando la ferrovia divenne il corriere principale. Per essere situati in un canale significava per quegli abitanti di poter ricevere beni preziosi da New York che distava circa 335 miglia, attraverso bastimenti che viaggiavano a 40 per giorno. Quindi in una settimana era possibile ricevere beni di consumo.
Inoltre il Wayne Sentinel indica che vi erano tre librerie che mandavano pubblicita’ ai cittadini di Palmyra. In almeno due di queste pubblicita’ la libreria Wayne citava i titoli dei libri che aveva appena ricevuto in vendita in uno di questi il 17 Dicembre 1823 ed un altro il 24 Novembre 1826. Quindi e’ possibile che Smith View of the Hebrew, possa essere venuta alle orecchie della famiglia Smith a Palmyra ma da li ad arrivare a provare che loro lo abbiano comprato ce ne passa.
Infatti il punto principale d tutta la questione e’ proprio questo.
Joseph Smith aveva conoscenza di questo libro?
Lo possedette?
Lo lesse?
Probabilmente quasi nessuno a Palmyra lo compro’ e lo lesse e sebbene questa mia affermazione possa sembrare audace provero’ a spiegarla.
Joseph Smith aveva conoscenza di questo libro?
Lo possedette?
Lo lesse?
Probabilmente quasi nessuno a Palmyra lo compro’ e lo lesse e sebbene questa mia affermazione possa sembrare audace provero’ a spiegarla.
Il problema con Smith View of the Hebrew, e’ venuto fuori per caso nei primi anni del 1900, se questo libro fosse stato ben noto agli abitanti di Palmyra e del vicinato avrebbero subito messo in relazione i due libri, invece nessuno, dico NESSUNO per quasi un secolo usci’ fuori con un dubbio del genere, anzi di Smith View of the Hebrew, nessuno non ne parlo’ mai guarda caso fino al ai primi del 1900.
Infatti il primo problema di questo tipo fu quando fu tirato fuori lo Spaulding Manuscipt nel 1834, rivelatosi una bufala, quindi questo Smith View of the Hebrew, non era per niente conosciuto altrimenti, uno dico almeno uno si sarebbe ricordato di cio’.
Sembrerebbe allora strano che un ragazzo illitterato che a detta di sua madre non amava leggere fosse proprio l’unico che lo abbia comprato e letto di nascosto, tra l’altro avrebbe dovuto imparare il testo a memoria per poi dettarlo allo scrivano. Ma poi che bisogno c’era di uno scrivano se il libro andava solo modificato?
e che dire di Ethan Smith stesso? Egli mori’ New York il 29 Agosto 1849.
Sembrerebbe allora strano che un ragazzo illitterato che a detta di sua madre non amava leggere fosse proprio l’unico che lo abbia comprato e letto di nascosto, tra l’altro avrebbe dovuto imparare il testo a memoria per poi dettarlo allo scrivano. Ma poi che bisogno c’era di uno scrivano se il libro andava solo modificato?
e che dire di Ethan Smith stesso? Egli mori’ New York il 29 Agosto 1849.
Possibile che con tutta la confusione che aveva generato la Bibbia d’oro, proprio nel suo stato, non ne sia mai venuto a sentire? Magri anche solo a voce e magari pensare che avessero plagiato il suo lavoro? Tutti sanno che il libro di Mormon ebbe un impatto sconvolgente nell’area di new York. Possibile che un uomo di chiesa com Ethan Smith non ne abbia sentito parlare e non abbia mai detto niente?
Per il fatto che Oliver Cowdery abbia vissuto a Poultney e che abbia potuto aver letto o sentito parlare del libro di Ethan Smith e’ come nel caso di joseph Smith possibile ma non molto credibile per semplici ragioni, primo se lo avesse scritto lui non avrebbe permesso a Joseph Smith di prenderne il copyright, secondo una volta scomunicato lo avrebbe sconfessato e terzo non si sarebbe mai ribattezzato in una chiesa che sapeva essere falsa.
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