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Friday, August 17, 2012

Cos’e’ la Grazia?


Cos’e’ la Grazia?

A causa di scritti mal connessi fra loro, si ha la
netta sensazione che alcune dottrine, come la grazia,
possano confondere invece di chiarire. Il poblema di base
e’ che consideriamo tutte le epistole come collegate fra
loro, dimenticando che ognuna di loro fu scritta per un
motivo specifico a congragazioni diverse, in tempi
diversi, e quindi se pur dello stesso tenore religioso, i
problemi trattati sono diversi. Da alcune epistole si ha
la netta sensazione che Paolo sia stato anche frainteso,
come spesso accade nelle lettere. E’ infatti non e’ facile
riuscire ad interpretare il reale sentimento da uno
scritto. Tutte le leggi sono scritte, ma quante diverse
interpretazioni vengono loro date? Paolo diverse volte
rimarca il fatto di aver gia’ scritto qualcosa
sull’argomento, ma come sempre avviene in una discussione
epistolare, Egli deve di nuovo rispiegare oppure
soddisfare domande che al momento in cui scrisse la prima
volta non aveva pensato, infatti lo scrittore ha bene in
mente il soggetto di cui tratta e molto probabilmente
quando scrive pensa che sia intelleggibile per ognuno,
purtroppo non sempre e’ cosi’. Cultura, lingua e ambiente
molte volte fanno si che non sia facile intendere al 100%
una lettera.Un’altro problema che abbiamo con le lettere
di paolo e’ che non abbiamo le copie delle lettere che
ricevette in risposta, queste probabilmente ci darebbero
un quadro ancora migliore. Scrivo questo perche’ le
lettere di paolo non erano dirette certo ad un medesimo
ambiente culturale o linguistico, basti pensare alla
lettera ai romani, la cui cultura, sicuramente quella
religiosa, aveva ben poco da spartire con il retroterra
ebraico, oppure ai greci di Corinto e cosi’ via. Io credo
che Paolo o chi poteva aver tradotto le lettere per lui
abbia avuto ben chiaro in mente cio’ che voleva scrivere e
sicuramente lo ha fatto nella miglior maniera, ma vedendo
i risultati che sono sotto i nostri occhi, credo che non
fosse facile per persone cosi’ diverse fra loro per le
cose gia’ citate, comprendere appieno il significato di
Paolo. Oggi che pur abbiamo a nostra disposizione un
retroterra di conoscenza ben piu’ ampio, basti pensare che
ad ogni parola in un dizionario biblico ci da non solo
l’esatta definizione, ma anche il significato piu’
recondito e nascosto. Questo mi ha sempre fatto paura
perche’ essendo le sacre scritture per tutti gli uomini,
sembrerebbe, in questo caso che solo gli eruditi
potrebbero appieno comprenderle, il che e’ in opposizione
alle stesse scritture che affermano che solo tramite lo
Spirito e’ possibile ben discernere il loro significato
piu’ pieno. Il punto che sto cercando di mettere a fuoco
e’ che non era e non e’ affatto facile, tramite una
corrispondenza epistolare, specie fra cultura e lingua
diversa, avere un quadro completo sempre sotto controllo e
Pietro, il capo degli apostoli, pur se in maniera diversa
accenna a questo problema nella sua epistola, proprio
riguardo le epistole paoline.
Cerchero’ allora, attraverso le scritture come si fa
ricomponendo un puzzle, di analizzare al meglio questo
importante argomento della grazia, proprio partendo da
dove ha trovato la sua origine: dalla lettera ai romani.
Il primo capitolo e’ un saluto diretto ai santi romani,
direi che quasi sicuramente la lettera fu scritta in
latino, anche se noi abbiamo il testo in greco, sarebbe
strano scrivere ad un popolo di lingua latina in greco. Da
considerare che solo in questi ultimi 2 secoli
l’istruzione di leggere e scrivere e’ piu’ diffusa, ai
tempi di Paolo, di solito solo i ricchi e pochi altri
avevano la possibilita’ di studiare, si dice, con ragione,
che solo dopo l’invezione della stampa da parte di
Gutemberg, l’istruzione divenisse piu’ accessibile, anche
se solo in questo ultimo secolo sia divenuta quasi
universale. Ai tempi di Paolo i cristiani non erano certo
la classe dirigente a Roma. Il loro retroterra religioso
niente aveva da spartire con la religione ebraica e benche
si fossero convertiti al nuovo credo, quanto della nuova
istruzione religiosa aveva potuto affondare le radici in
una terra cosi’ distante e cosi’ diversa e quanti
istruttori avevano cola’ per essere addestrati?
Questo era proprio il desiderio di Paolo e forse anche il
timore per questa mancanza di istruttori.
Romani 1:11-13
Ho infatti un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi
qualche dono spirituale perché ne siate fortificati,
12
o meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la
fede che abbiamo in comune, voi e io.
13
Non voglio pertanto che ignoriate, fratelli, che più volte
mi sono proposto di venire fino a voi – ma finora ne sono
stato impedito – per raccogliere qualche frutto anche tra
voi, come tra gli altri Gentili.
Che poi loro, benche avessero accettato l’Evangelo
avessero bisogno di ulteriore istruzione e’ chiaro dalle
stesse parole di Paolo al verso 15
sono quindi pronto, per quanto sta in me, a predicare il
vangelo anche a voi di Roma.
E’ molto interessante notare che prima di arrivare al
fatidico punto in cui Paolo parla della salvezza per
grazia al capitolo 2 Egli fa una importante precisazione
prima di addentrarsi nella spiegazione della grazia.
Romani 2:1-19
Sei dunque inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che
giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni te
stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose.

2
Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo
verità contro quelli che commettono tali cose.
3
Pensi forse, o uomo che giudichi quelli che commettono
tali azioni e intanto le fai tu stesso, di sfuggire al
giudizio di Dio?
4
O ti prendi gioco della ricchezza della sua bontà, della
sua tolleranza e della sua pazienza, senza riconoscere che
la bontà di Dio ti spinge alla conversione?
5
Tu, però, con la tua durezza e il tuo cuore impenitente
accumuli collera su di te per il giorno dell’ira e della
rivelazione del giusto giudizio di Dio,
6
il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere:
7
la vita eterna a coloro che perseverando nelle opere di
bene cercano gloria, onore e incorruttibilità;
8
sdegno ed ira contro coloro che per ribellione resistono
alla verità e obbediscono all’ingiustizia.
9
Tribolazione e angoscia per ogni uomo che opera il male,
per il Giudeo prima e poi per il Greco;
10
gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il
Giudeo prima e poi per il Greco,
11
perché presso Dio non c’è parzialità.
12
Tutti quelli che hanno peccato senza la legge, periranno
anche senza la legge; quanti invece hanno peccato sotto la
legge, saranno giudicati con la legge.
13
Perché non coloro che ascoltano la legge sono giusti
davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge
saranno giustificati.
14
Quando i pagani, che non hanno la legge, per natura
agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge,
sono legge a se stessi;
15
essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei
loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro
coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li
accusano ora li difendono.
16
Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti
degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio
vangelo.
17
Ora, se tu ti vanti di portare il nome di Giudeo e ti
riposi sicuro sulla legge, e ti glori di Dio,
18
del quale conosci la volontà e, istruito come sei dalla
legge, sai discernere ciò che è meglio,
19
e sei convinto di esser guida dei ciechi, luce di coloro
che sono nelle tenebre,
Questo e’ un severo monito per ogni uomo, credente
incluso, e la legge di cui Paolo parla non e’ la legge di
Mose’ ma il Vangelo, perche’ la legge Mosaica era
adempiuta ED I ROMANI MAI AVEVANO OBBEDITO ALLA LEGGE DI
MOSE’ LORO ERANO PAGANI NON CERTO EBREI. i 10 comandamenti
fanno ancora parte del vangelo, infatti i gentili MAI
hanno praticato la legge e Paolo nel verso 13 parla al
presente e dice
Perché non coloro che ascoltano la legge sono giusti
davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge
saranno giustificati.
Se Paolo stesse parlando della legge Mosaica,
commetterebbe un errore grave,ma lui sapeva benissimo che
il rituale ebraico era finito, chi meglio di lui, infatti
al verso 16
Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti
degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio
vangelo.
Al verso 17 Paolo sembra indirizzare il suo discorso ai
giudei
Ora, se tu ti vanti di portare il nome di Giudeo e ti
riposi sicuro sulla legge, e ti glori di Dio,
18
del quale conosci la volontà e, istruito come sei dalla
legge, sai discernere ciò che è meglio,
19
e sei convinto di esser guida dei ciechi, luce di coloro
che sono nelle tenebre,
Io credo che Paolo usasse la parola legge perche’ anche i
romani appena convertiti sicuramente erano a conoscenza
delle tradizioni ebraiche riguardante la legge di Mose’ e
non essendo tutta la legge passata dopo la morte di Gesu’
ma bensi migliorata con l’avvento del vangelo o come
meglio precisa Gesu’
Matteo 5:17-30
Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i
Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare
compimento.
18
In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la
terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge,
senza che tutto sia compiuto.
19
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche
minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà
considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li
osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato
grande nel regno dei cieli.
20
Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà
quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno
dei cieli.
21
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi
avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.
22
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello,
sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello:
stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice:
pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
23
Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti
ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te,
24
lascia lì il tuo dono davanti all’altare e và prima a
riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire
il tuo dono.
25
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei
per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al
giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in
prigione.
26
In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia
pagato fino all’ultimo spicciolo!
27
Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio;
28
ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla,
ha gia commesso adulterio con lei nel suo cuore.
29
Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo
e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi
membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato
nella Geenna.
30
E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo,
tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei
tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a
finire nella Geenna.
E’ chiaro che Egli stava dicendo che i 10 comadamenti
erano sempre 10 ed in vigore ma che divenivano ben piu’
ardui da osservare ed e’ interessante notare che era
meglio privarsi,di una mano o di un’occhio pur di non
andare nella geenna e Lui si stava riferendo al futuro ad
una congragazione che doveva divenire cristiana.
Paolo nel capitolo 3 parla della giustificazione per fede
che e’ poi l’introduzione al futuro argomento della grazia
ma leggiamo due passi interessanti Romani 3:25-31
Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di
espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine
di manifestare la sua giustizia, dopo la tolleranza usata
verso i peccati passati,
26
nel tempo della divina pazienza. Egli manifesta la sua
giustizia nel tempo presente, per essere giusto e
giustificare chi ha fede in Gesù.
27
Dove sta dunque il vanto? Esso è stato escluso! Da quale
legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della
fede.
28
Noi riteniamo infatti che l’uomo è giustificato per la
fede indipendentemente dalle opere della legge.
29
Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche dei
pagani? Certo, anche dei pagani!
30
Poiché non c’è che un solo Dio, il quale giustificherà per
la fede i circoncisi, e per mezzo della fede anche i non
circoncisi.
31
Togliamo dunque ogni valore alla legge mediante la fede?
Nient’affatto, anzi confermiamo la legge.
Dov’e dunque il vanto? e’ vero senza l’espiazione di Gesu’
puoi osservare tutti i comandamenti che vuoi ma non c’e’
salvezza, tenete ben a mente l’ultimo verso:
Togliamo dunque ogni valore alla legge mediante la fede?
Nient’affatto, anzi confermiamo la legge.
Chiaramente qui sta cercando di non essere frainteso e
ribadisce il concetto per far capire che benche’ siamo
salvati grazie all’espiazione di Cristo (la grazia) non
dobbiamo dimenticare qualcosa che ci portera’ come Paolo
disse in un’altra epistola ad UNA RISURREZIONE MIGLIORE,
questa e’ una frase che apre una discussione enorme, ma
che al momento lasciamo solo socchiusa.
tralascio il capitolo 4 perche’ mi portrebbe via troppo
spazio. Il capitolo 5 e’ molto importante perche’ comincia
un paragone essenziale per la comprensione di quello che
puo’ essere il problema.
Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato
nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte
ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato.

13
Fino alla legge infatti c’era peccato nel mondo e, anche
se il peccato non può essere imputato quando manca la
legge,
14
la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che
non avevano peccato con una trasgressione simile a quella
di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.

15
Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per
la caduta di uno solo morirono tutti, molto di più la
grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo
uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su
tutti gli uomini.
16
E non è accaduto per il dono di grazia come per il peccato
di uno solo: il giudizio partì da un solo atto per la
condanna, il dono di grazia invece da molte cadute per la
giustificazione.
17
Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a
causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono
l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia
regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.
18
Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su
tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di
giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la
giustificazione che dà vita.
19
Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti
sono stati costituiti peccatori, così anche per
l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.

20
La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della
caduta, ma laddove è abbondato il peccato, ha
sovrabbondato la grazia,
21
perché come il peccato aveva regnato con la morte, così
regni anche la grazia CON LA GIUSTIZIA per la vita eterna,
per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.
E’ chiaro che qui si sta parlando della risurrezione che
come la caduta aveva prodotto la morte per ogni uomo,
cosi’ anche la risurrezione sara’ universale, e’
interessante notare al verso 21 che dice espressamente:
così regni anche la grazia CON LA GIUSTIZIA per la vita
eterna, per mezzo di Gesù Cristo.
La grazia con la GIUSTIZIA per la vita eterna. Questo e’
un concetto che va insieme!!!!
Il capitolo 6 si apre con una bellissima dichiarazione
Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato
perché abbondi la grazia? Cosi’ non sia!!
e pure al versetto 15-22
Che dunque? Dobbiamo commettere peccati perché non siamo
più sotto la legge, ma sotto la grazia? E’ assurdo!
16
Non sapete voi che, se vi mettete a servizio di qualcuno
come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al
quale servite: sia del peccato che porta alla morte, sia
dell’obbedienza che conduce alla giustizia?
17
Rendiamo grazie a Dio, perché voi eravate schiavi del
peccato, ma avete obbedito di cuore a quell’insegnamento
che vi è stato trasmesso
18
e così, liberati dal peccato, siete diventati servi della
giustizia.
19
Parlo con esempi umani, a causa della debolezza della
vostra carne. Come avete messo le vostre membra a servizio
dell’impurità e dell’iniquità a pro dell’iniquità, così
ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia
per la vostra santificazione.
20
Quando infatti eravate sotto la schiavitù del peccato,
eravate liberi nei riguardi della giustizia.
21
Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi
vergognate? Infatti il loro destino è la morte.
22
Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi
raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e
come destino avete la vita eterna.
Consiglierei di soffermarsi agli ultimi 3 versetti che
parlano della santificazione che ha come destino la vita
eterna.
Paolo infatti affermo’ che senza la santificazione nessuno
puo’ vedere Iddio.
Il capitolo 11 e’ molto chiarificatore, dopo aver a lungo
parlato della giustizia di Dio respinta dai Giudei, parla
dell’avvenire di isarele e dice che il vangelo era stato
portato ai gentili per ingelosire il Popolo eletto che
comunque secondo il verso 2 non e’ stato reietto, infatti
Dio non dimentica le alleanze fatte, ma c’e un monito per
i cristiani al capitolo 11:17-21
Se però alcuni rami sono stati tagliati e tu, essendo
oleastro, sei stato innestato al loro posto, diventando
così partecipe della radice e della linfa dell’olivo,
18
non menar tanto vanto contro i rami! Se ti vuoi proprio
vantare, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la
radice che porta te.
19
Dirai certamente: Ma i rami sono stati tagliati perché vi
fossi innestato io!
20
Bene; essi però sono stati tagliati a causa
dell’infedeltà, mentre tu resti lì in ragione della fede.
Non montare dunque in superbia, ma temi!
21
Se infatti Dio non ha risparmiato quelli che erano rami
naturali, tanto meno risparmierà te!
Ma se bastasse essere cristiano per avere questa benedetta
grazia, come mai questa frase?
tanto meno risparmierà te!
al capitolo 14:10-12
Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio,
11
poiché sta scritto: ogni ginocchio si piegherà davanti a
me e ogni lingua renderà gloria a Dio.
12
Quindi ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso.
Il verso 11 si rivelera’ molto importante nel proseghio di
questo studio, al momento e’ importante notare che Tutti
si presenteranno davanti al tribunale e che ognuno rendera
conto di se stesso, quindi dov’e’ la grazia per i
credenti? dovrebbero essere esenti da questo tribunale. La
resurrezione e’ un atto gratuito nei confronti di tutti
gli uomini come Paolo stesso afferma, alcuni potrebbero
dire: come mai E’ importante allora confessare il nome di
gesu’ Cristo, come potranno gli increduli essere
risuscitati se dovranno, come Paolo afferma confessare il
nome di Gesu’? sembrerebbe una buona affermazione, infatti
secondo la sua affermazione solo chi confessera’ il suo
nome puo’ essere salvato, sembrerebbe se cosi’ fosse che
solo i credenti parteciperebbero alla risurrezione ma non
e’ cosi’.
Se leggiamo bene le scritture inerenti la sua seconda
venuta apprendiamo alcune cose veramente interessanti.
Rivelazione 1:7
Ecco, viene sulle nubi e ogni occhio lo vedrà; anche
quelli che lo trafissero e tutte le nazioni della terra si
batteranno per lui il petto.
Ogni occhio lo vedra e tutte le nazioni faranno cordoglio
( si pentiranno, o meglio laveranno i loro peccati nel
sangue dell’Agnello)
Zaccaria 12:10
Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di
Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione:
guarderanno a colui che hanno trafitto. Ne faranno il
lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo
piangeranno come si piange il primogenito.
Zaccaria 13:6
E se gli si dirà: «Perché quelle piaghe in mezzo alle tue
mani?», egli risponderà: «Queste le ho ricevute in casa
dei miei amici».
come si puo’ facilmente capire ognuno, alla sua seconda
venuta, comprendera’ pienamente chi era il Messia e cio’
che ha fatto per l’umanita ed a quel punto Apocalisse 5:13
Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra
e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che
dicevano: lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei
secoli, a Colui che siede sul trono ed all’Agnello.
Filippesi 2:10-11
perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei
cieli, sulla terra e sotto terra;
11
e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a
gloria di Dio Padre.
La risurrezione sara’ universale perche’ ogni lingua
confessera’ che Gesu’ e’ il Cristo ed ogni ginocchio si
pieghera’ per renderGli devozione e cosi’ si adempira’ la
giustizia della risurrezione.
Va ricordato che il pentimento che e’ concesso all’uomo
non e’ altro che il mezzo con cui si puo’ lavare le nostre
vesti nel sangue dell’Agnello ed e’ anche il mezzo che
porta alla perfezione, perche’ pur sbagliando l’uomo puo’
rimediare tramite il pentimento, che altro non significa
che riparare al mal fatto, e se la cosa viene riparata
perche’ dovrebbe essere ancora ricordata?
Credo fermamente che paolo cercasse di spiegare questo
principio nella sua epistola, ma come detto al principio,
non e’ facile con una semplice lettera mettere in chiaro
tutti gli aspetti profondi di una questione. Sicuramente
era molto chiaro per Paolo il concetto e questo
sicuramente non lo aiuto’ ad approfondire al massimo il
concetto anche perche’ molto probabilmente sapeva che i
suoi discepoli erano a conoscenza che l’esaltazione si
otteneva tramite l’ubbidienza, cio’ che cercava di
approfondire era che i credenti non dovevano sentirsi
superiori alla stessa radice di Israele, in quanto essi
erano stati innestati e questo innesto come egli stesso
dichiara poteva essere reciso se non avesse prodotti i
frutti sperati, in fondo al fico successe proprio quello
ed il Battista specifico’ che la scure e’ gia’ pronta alla
radice dell’albero e si potrebbe andare avanti
all’infinito, speriamo che questo possa contribuire ad una
maggiore comprensione delle parole di Paolo.http://www.youtube.com/user/docbible/videos

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