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Friday, August 17, 2012

JOSEPH SMITH COME INSEGNANTE, ORATORE E CONSIGLIERE


JOSEPH SMITH COME INSEGNANTE, ORATORE E
CONSIGLIERE
Questo capitolo inizia con la
veloce spiegazione dei tre principi di insegnamento che
sono spiegati nella scuola dei profeti. Proprio prima del
completamento e della dedicazione
del Tempio di Kirtland, il Signore comandò che
un’insegnante fosse ordinato per quella scuola, e poi
dette specifiche istruzioni su chi doveva essere ammesso
alla scuola, dove tenere il corso etc. Lo spirito di quei
consigli, io credo, doveva applicarsi ad ogni raduno dei
Santi. Non possiamo riportare esattamente ciò che fu
insegnato in quella scuola, ma come ideale struttura delle
attitudini che dovrebbero prevalere nelle nostre classi,
conferenze o riunioni, quei versetti in DeA 88 mi sembrano
universali nella loro dignità per i Santi degli Ultimi
Giorni. Ai Santi fu detto che nessuno sarebbe stato
ammesso a quella scuola "salvo che fosse puro" puro, come
specifica il Signore, "dal sangue
di questa generazione" DeA 88:138. Per divenire "puro" in
questo senso è richiesta un’ordinanza. Questo era anche
interpretato come richiesta di portare il Vangelo
all’estero. Uno scopo dell’abluzione dei piedi, spiegò
Joseph, era "Di unire i nostri cuori, affinchÈ potessimo
essere uno in sentimento ed unità."
In aggiunta vi sono sacre
istruzioni che "dopo aver preso il pane ed il vino" Il
presidente della Chiesa si laverà da solo e laverà i piedi
dei suoi fratelli." Mamma Smith riportò come segue "A
questo tempo, quando i miei figli furono tutti richiamati
a casa (dalle missioni) Joseph invitò tutti i maschi della
famiglia nella scuola ed amministrò loro l’ordinanza
dell’abluzione dei piedi, dopo questo lo Spirito del
Signore cadde su di loro e parlarono in lingue e
profetizzarono; in quel tempo io ero nella fattoria a poca
distanza dal posto dove erano riuniti ed i miei figli che
erano ansiosi che io godessi di quella riunione, mandarono
un messaggero velocemente da me. Andai senza indugio e
condivisi il resto della più gloriosa effusione dello
Spirito di Dio che mai avesse avuto luogo nella Chiesa,
sentimmo di aver ottenuto una vittoria decisiva
sull’avversario." Quella frase "dal sangue di questa
generazione" mi preoccupò per un poí di tempo fino a che
compresi che non significava semplicemente perdono del
sangue versato in quella generazione (il che era la prima
interpretazione che ne davo) ma significava ancora di più.
Significava che
queste persone, col ricevimento
del Vangelo di Gesù Cristo, in fede e pentimento e tramite
le ordinanze, si sarebbero purificate, affinchÈ, sebbene
avessero
ereditato dalla natura umana giù
attraverso i secoli, sarebbero stati sopraffatti fino a
che questo sarebbe stato proprio come dire che le
debolezze del passato erano state riscattate al presente
nella loro personalità.
"Nascere di nuovo" disse Joseph
Smith ai Dodici "Viene dallo Spirito di Dio attraverso le
ordinanze." Quella è un’alta esigenza da imporre ad
ognuno. Ed ancora in fede questi primi Santi aspiravano a
questo e cercarono di ottenerlo. Essendo stata data questa
sfida, furono loro insegnati i tre principi che avrebbero
dovuto prevalere nel loro processo di apprendimento.
1∞) Loro non stavano semplicemente
ad ascoltare un oratore. Un’insegnante era ordinato, disse
la rivelazione "E non tutti parleranno allo stesso
momento, ma parleranno uno alla volta, e tutti
ascolteranno ciò che dice, affinchÈ quando tutti avranno
parlato, tutti possano essere edificati e tutti possano
avere un medesimo privilegio." DeA 88:122. Un bellissimo
principio di insegnamento, la necessità di ogni persona
presente di partecipare, contribuendo con il suo intuito e
la sua esperienza a sviluppare il tema assegnato.
2∞) Prima che il luogo di
insegnamento e la partecipazione alla discussione fosse
raggiunta, una fraterna amicizia doveva essere stabilita.
Una volta che la loro relazione con Cristo fosse chiara e
nitida, essi dovevano fare alleanza fra di loro. Per
questo scopo fu dato per rivelazione un saluto da essere
usato fra di loro. Il presidente o líinsegnante sarebbe
entrato per primo nella stanza e allíarrivo degli altri
lui doveva alzare le sue braccia nello Spirito
dell’alleanza e dire " Sei un fratello! Ti saluto nel nome
di Gesù Cristo, a simbolo e rimembranza dell’alleanza
eterna, nella cui alleanza ti ricevo nell’associazione con
una determinazione che non si può nÈ rimuovere nÈ
cancellare, per essere tuo amico e fratello, tramite la
grazia di Dio, nei legami dell’amore per camminare in
tutti i comandamenti di Dio senza colpa, in gratitudine e
per sempre." DeA 88:133.
L’alleanza nella scuola allora, in
parte era "Per essere tuo amico". E’ interessante che le
precedenti rivelazioni chiamassero Joseph "Mio servo
Joseph" Successivamente, presumibilmente come crebbe
spiritualmente e divenne più degno, troviamo che il
Signore parla di lui come "Joseph mio figlio." Infine Egli
parla del profeta e degli altri con lui come "Miei amici."
Servo, figlio, amico, tre
bellissime relazioni. Non ritengo
questi punti parte del progresso spirituale e nemmeno come
livelli, perchÈ nello scopo, quanti di noi che si affidano
a Cristo rimangono servi, figli ed amici? Ora quindi i
fratelli stavano per allearsi fra di loro, come fratelli
che sono figli di un padre comune e come amici.
ìPer essere tuo amico e
fratello….per camminare in tutti i comandamenti di Dio
senza colpa." In quello spirito entravano nella scuola. Il
profeta disse che "Là vi doveva essere la più grande
libertà e familiarità fra i dirigenti in Sion." Questo era
un ideale glorioso, ma fu quella stessa libertà,
l’apertura del cuore e dell’anima, il condividere la parte
più sacra della conoscenza che determinarono una
situazione di cui alcuni approfittarono e ciò portò alla
distruzione della scuola dei profeti. PerchÈ ciò che essi
condividevano era spesso così intimo e così sacro che
richiedeva un grande autocontrollo che garantisse la
totale comprensione o che ne determinasse la proprietà del
significato e di non far circolare
queste cose al di fuori della scuola e di non
approfittarne in alcun modo. Mancando l’esercizio di tale
autocontrollo,
significava che la fiducia
ottenuta all’inizio era talvolta distrutta. Quando la
fiducia prevaleva nel loro raduno, comunque, questi
fratelli avevano le più dolci compagnie conosciute nella
nostra dispensazione. Furono fratelli e si amarono l’un
l’altro ed in quel contesto e solo in quel contesto il
profeta si permise di condividere pienamente cose che
altrimenti sentiva che non avrebbe dovuto condividere. Su
questo punto vi è stato un ammonimento dato ai membri
della chiesa "Quello che viene dall’alto è sacro e se ne
deve parlare con rispetto e sotto líinfluenza dello
Spirito, ed in ciò non vi è condanna alcuna, e voi
riceverete lo Spirito per la preghiera, per cui senza
questa rimane la condanna." Ugualmente il Signore dice
alla Chiesa "Tutti gli uomini stiano attenti a come
prendono il mio Nome sulle loro labbra." Queste cose
rimangono da superare con pazienza. Il profeta Joseph non
tradì il sacro e così pure i suoi
fratelli, solo coloro che caddero
per debolezza o per tentazione ruppero la sacralità. Il 3∞
principio è per qualche aspetto difficile. In una parola è
concentrazione. Ad un concilio di
Sommi Sacerdoti ed anziani a Kirtland il profeta disse
"Nessun uomo è capace di giudicare una materia, in
concilio, a meno che il suo cuore non sia puro, noi siamo
di frequente pieni di pregiudizi o abbiamo una trave nel
nostro occhio che non siamo capaci di prendere decisioni
giuste" Joseph continuò "Nei giorni antichi i concili
erano condotti con tale stretta proprietà che a nessuno
era permesso di sussurrare, di essere stanco, di
abbandonare la stanza, fino a che la voce del Signore per
rivelazione, o la voce del concilio per lo Spirito fossero
ottenuti, questo non è osservato in questa Chiesa in
questo momento. Era compreso nei giorni antichi, che se un
uomo poteva stare in consiglio, lo poteva pure un altro e
che se il Presidente poteva spendere il suo tempo, lo
potevano anche i membri. Ma nei nostri consigli,
generalmente, uno è stanco, l’altro sonnecchia, uno prega,
l’altro no, uno ha la mente sugli affari della Chiesa ,
mentre l’altro pensa a qualcosa d’altro." Il riferimento
del profeta alla stanchezza è stimolante. Non era permesso
essere stanchi! Come può uno prevenire la stanchezza? Da
notare l’asserzione riguardo alla forza che avremo se
veramente cercheremo il Signore, proprio la forza
che si oppone alla debolezza.
Questa ed altre distrazioni umane comuni alle riunioni
della chiesa possono essere previste. L’unità che il
Signore promette come un presupposto delle sue più
poderose risposte alla preghiera viene da quel tempo di
genuina concentrazione. I suoi Santi più vicini dicevano
che il profeta aveva un’immensa forza di concentrazione su
di un soggetto. Una volta il profeta stava camminando
avanti ed indietro nella sala di casa sua. Due dei suoi
figli lo stavano imitando, cercando di fare passi lunghi
come i suoi e spesso inciampando e facendo rumore. Gli
scoppi di risa degli altri figli che stavano guardando il
comportamento dei due bimbi, non disturbava il profeta che
era
apparentemente inconsapevole, od
in qualsiasi caso imperturbato. In spirito, almeno, i
succitati 3 principi possono sovrintendere alle nostre
procedure, quando cerchiamo di insegnare e consigliare.
Noi ora ci volgiamo ad alcune delle risposte di quelli che
udirono il profeta come oratore, e come provarono di
descrivere ciò che udivano. Lasciatemi prima dire che,
così come può essere
provato, il profeta non aveva mai
letto un libro di istruzioni sulla "retorica" o
"eloquenza", ciò che gli era stato consigliato di fare
come oratore, gli venne
esclusivamente attraverso il
canale della rivelazione. In quel modo, mentre era lontano
in missione, egli ricevette quello che ora è contenuto in
DeA 100. Gli fu consigliato di parlare chiaramente:
ìQualunque cosa tu dichiari nel mio Nome,
in solennità di cuore, in spirito
di mitezza in tutte le cose, lo Spirito Santo ti sarà dato
nel portare testimonianza di tutte le cose che dirai." Il
Signore fece di quella istruzione un comandamento. In
questa connessione, DeA 84 con
altre scritture parallele,
contiene la dichiarazione "Tesaurizzate nelle vostre
menti, continuamente, le parole di vita, e vi sarà dato
nella stessa ora quella parte che sarà data ad ogni uomo."
L’ultima metà di quella promessa è generalmente citata
nella chiesa. Nella stessa ora del nostro bisogno il
Signore ci darà ciò che dovremo dire. Ma questo non cita
la condizione essenziale, la clausola principale "Se
tesaurizzi continuamente le parole di vita." Quindi il
senso dell’espressione è "Solo se voi farete così, vi sarà
dato nella stessa ora ciò che dovrete dire.î Essendo
sovraccarico di molte responsabilità e preoccupazioni, il
profeta non fu in grado di impegnarsi efficacemente per
lunghi periodi di tempo per studiare, sebbene egli
trovasse sempre il tempo per la preghiera e la comunione
con la famiglia. In un’occasione si alzò e disse "Io non
sono come gli altri uomini. La mia mente è continuamente
occupata con gli affari del momento e devo dipendere
interamente dal Dio Vivente per ogni cosa che dico, in
occasioni come queste." Questa dichiarazione fu resa al
funerale di un fratello. Poi egli procedette ad esprimere
uno dei più memorabili discorsi di tutti i tempi. Egli
stava "tesaurizzando continuamente" in tutto ciò che
quella
frase implica. Quindi era
benedetto nel conoscere con discernimento ciò che doveva
dare, se latte o carne. Il profeta scherzoso e affettuoso
non si tirò mai indietro, quando era ispirato, a
rimproverare od ammonire opportunamente. Dopo il
rimprovero, in armonia con DeA 121:43, dava il sovrappiù
d’amore. Ma poteva essere imponente quando rimproverava e
poteva penetrare nel profondo dell’anima. Un esempio di
questo ce la dà una storia che viene ancora tramandata
nelle tradizioni familiari dei discendenti del profeta
Brigham Young, ma che non è mai stata registrata. Si dice
che in una riunione il profeta rimproverasse Brigham
per qualcosa che aveva fatto, o
qualcosa che avrebbe dovuto fare e non aveva fatto, i
dettagli non sono chiari. Può essere che il profeta stesso
volesse mettere Brigham alla prova. Quando ebbe finito il
rimprovero ognuno nella sala attendeva la risposta.
Brigham rimase immobile. Lui era un uomo forte. Avrebbe
potuto rispondere "Guarda, non hai letto che non si deve
riprendere in pubblico, ma solo in privato?" oppure
"Fratello Joseph, non è detto qualcosa nelle rivelazioni
riguardo la persuasione, longanimità, gentilezza e
mansuetudine?"
oppure " Stai sbagliando non è
così?î Invece non disse niente di tutto questo. In tutte
queste espressioni sarebbe stato sincero ma non agì così,
disse semplicemente "Joseph cosa vuoi che faccia?" E la
storia dice che Joseph scoppiò in lacrime, abbracciò
Brigham e disse "Fratello Brigham, sei promosso!" Come
abbiamo visto, a Joseph era stato insegnato per
rivelazione di essere umile.
Gli era stato insegnato di
tesaurizzare continuamente le parole di vita: In aggiunta
c’era l’ammonimento del Signore. DeA 50 dà di questo una
eloquente descrizione, e cioè che senza lo Spirito noi non
possiamo nÈ insegnare nÈ ricevere verità. Letteralmente è
come dice il Signore "Senza di me non potete fare nulla"
ciò può essere un ammonimento per coloro che sono
orgogliosi ma è una verità eterna e Joseph la conosceva.
La rivelazione procede dicendo "In verità Io vi dico,
colui che è ordinato da me e mandato a predicare la parola
di verità mediante il Consolatore, nello Spirito di
verità, la predica per lo Spirito di verità od in qualche
altra maniera? E se è in qualche altra maniera non è di
Dio. Ed ancora, colui che riceve la parola di verità, la
riceve mediante lo Spirito di verità od in qualche altra
maniera? E se è in qualche altra maniera non è di Dio.
Perciò come è che voi non potete comprendere e
sapere che colui che riceve la
parola mediante lo Spirito di verità la riceve come gli è
predicata dallo Spirito di verità? Quindi colui che
predica e colui che riceve si comprendono l’un l’altro, ed
entrambi sono edificati e gioiscono insieme. E ciò che non
edifica non è di Dio. Ciò che è di Dio è luce; e colui che
riceve la luce e continua in Dio, riceve più luce; e
quella luce diventa sempre più brillante fino al giorno
perfetto."
Uno dei più alti privilegi di
insegnare e servire nel regno è che quando lo Spirito è
presente, l’insegnante è tanto benedetto quanto, se non di
più, dello studente. Infatti, sotto líinfluenza dello
Spirito, ogni insegnante impara da sè stesso. Il
presidente Marion G. Romney disse "So di essere stato
ispirato stasera, ho insegnato cose che non avevo mai
conosciuto prima." Il profeta Joseph cercò di avere quello
Spirito e ciò era più di ogni altra qualità che uno
può citare, che dava alle sue
parole il potere di convinzione. Ad Hyrum, che aspirava in
principio ad andare sul campo di missione, fu data una
rivelazione
speciale. Gli fu detto fra le
altre cose "Non cercare di dichiarare la mia parola, ma
prima cerca di ottenerla e poi la tua lingua sarà sciolta,
allora se lo desideri avrai il mio Spirito, si il potere
di Dio per convincere gli uomini." In quella rivelazione
c’è la definizione del Signore del suo Spirito e della sua
parola "Il potere di Dio per convincere gli uomini." Hyrum
lo fece e così pure Joseph. Relativamente allo stile
oratorio, Joseph ammonì i fratelli circa un falso o strano
tono di voce che poteva svilupparsi dal pulpito od anche
nella conversazione. Era come se egli stesse dicendo che
il tono più naturale è quello approvato da Dio. Ora spazio
ai testimoni. Brigham Young disse questo:
"L’eccellenza della gloria del
carattere di Joseph Smith era che poteva ridurre le cose
celesti alla comprensione terrena. Quando egli predicava
alle persone, riduceva i suoi insegnamenti alla capacità
di ogni uomo e bimbo, rendendoli loro tanto chiari come
sentieri ben definiti." In quel contesto parlando di
Cristo il
profeta disse " Se parla ad un
piccolo fanciullo, si adatterà al linguaggio ed alla
capacità del piccolo fanciullo." Nella prefazione di DeA
il Signore disse
"Questi comandamenti sono dati ai
miei servitori nella loro debolezza, secondo il loro modo
di parlare." Wilford Woodruff "Io salii alla casa del
Signore ed udii il profeta Joseph ammaestrare il popolo
per alcune ore. Egli era stato assente da Kirtland per
affari di chiesa. Sebbene non fosse stato via tanto quanto
Mosè sul monte, alcuni gli si erano ribellati contro, come
gli israeliti con Mosè, ma quando si alzò nel potere di
Dio, furono messi a tacere, perchÈ i mormoratori videro
che stava in piedi con il potere di un profeta del Signore
Iddio. Emmeline B. Wells "Il potere di Dio rimaneva su di
lui ad un tale grado che in molte occasioni sembrava
trasfigurato. La sua espressione era mite, come
fanciullesca e quando ammaestrava il popolo, che lo amava,
la gloria del suo
aspetto era oltre la descrizione.
Altre volte il potere della sua personalità più che della
sua voce (che per me era di un’eloquenza sublime) sembrava
far tremare il luogo in cui stava e penetrava nell’intimo
dei suoi ascoltatori ed io sono convinto che allora erano
pronti a deporre le loro vite per difenderlo." Molte sono
le testimonianze che molte volte la presenza del profeta
diveniva brillante o illuminata nell’occasione di un
discorso. Per esempio leggiamo nella storia di Lydia
Knight "Il profeta cominciò facendo una relazione dei suoi
primi anni di vita. Raccontò come l’angelo lo aveva
visitato, del ritrovamento delle tavole, la loro
traduzione e dette un breve resoconto della materia
contenuta nel libro di Mormon. Mentre continuava la sua
stupefacente narrazione, io che lo stavo ascoltando e
guardando attentamente, vidi la sua faccia divenire bianca
e brillante" Dopo di ciò lei si unì alla chiesa. Vi è
molto ancora che potremmo
raccontare su questo soggetto, ma
è stato detto abbastanza per dimostrare che quali che
possano essere stati i doni naturali del profeta come
oratore, coloro
che vennero affamati ed assetati e
lo ascoltarono con fede, sentirono e risposero allo
Spirito di Dio. Un esempio è un semplice discorso che
cambiò la vita ad un uomo. Il profeta stava commentando un
versetto del Vangelo di Giovanni. "A meno che un uomo non
nasca di nuovo" dice il versetto "egli non può vedere il
Regno di Dio." Poi venne la domanda di Nicodemo "Come può
essere? Può un uomo entrare una seconda volta nel seno di
sua madre?" Il Maestro replicò "Io ti dico che a meno che
un uomo non sia nato d’acqua e di spirito, non può entrare
nel Regno di Dio." Nel suo discorso, il profeta mostrò una
distinzione fra vedere il Regno di dio ed entrare nel
Regno di Dio, come se uno dovesse avere un tipo di
rinascita, un tipo di preliminare rinascita proprio per
comprendere che il Regno di Dio è con noi, fra noi! Il
profeta cambiò la parola "dentro"; la versione ispirata di
Joseph Smith usa quella parola "Il Regno di Dio è dentro
di noi." Nella traduzione di Joseph la frase è resa "Il
Regno di Dio è già venuto a voi." che significa è fra di
voi. Uno deve avere una rinascita per vederlo. I modelli
in scala ridotta devono cadere dagli occhi nella
dimensione, per l’influenza dello Spirito, prima che una
persona comprenda che il regno di dio e là e che lui ne è
fuori. Una volta che questo accade, se il seme della fede
viene generato, egli arriva al punto in cui lo riceverà
nei suoi primi principi ed ordinanze. Allora egli entra
nel regno di Dio. Da giovane Daniel Tyler udì e scrisse
quel discorso. Egli divenne uno dei grandi patriarchi
della chiesa. Noi abbiamo detto qualcosa al riguardo
dell’insegnamento di Joseph Smith e del suo ruolo di
oratore. Ora passiamo al ruolo di consigliere. C’è
una differenza fra parlare,
testimoniare ed insegnare e quell’ambiente in cui l’anima
è sola con l’anima. Ed in questo ancora una volta il
profeta fu maestro. Ho precisato che lui occasionalmente,
deliberatamente, metteva gli uomini alla prova, quasi come
se potesse discernere la crescita spirituale e benedire
colui che superava la prova. Il vescovo Edwin D. Wolley
era un antenato del Presidente Kimball. Era un uomo
ostinato (così diceva egli stesso) "contrario" era la
parola che usava in quei giorni. Era detto di lui "Se
muore affogato, cercate il
corpo a monte, non a valle.) Egli
aveva un negozio a Nauvoo, ed un giorno il profeta gli
disse "Fratello Wolley, vogliamo tutti i tuoi beni per
l’edificazione del Regno di Dio" O qualcosa di simile.
Fratello Wolley fece
come gli era stato chiesto,
mettendo insieme tutti i suoi beni pronti per il
trasferimento. Poi andò per chiedere a Joseph che cosa
volesse fare di tutto quello che metteva a disposizione
della Chiesa. Sei pronto a dare altra roba alla chiesa?
Gli chiese il profeta. Wolley rispose che lo era. Con gli
occhi umidi il profeta pose la sua mano sulla spalla del
fratello e disse "Dio ti benedica, riporta tutto indietro
e mettili da parte." Come abbiamo detto anche Brigham
Young ebbe questo tipo di prove, come pure Heber C.
Kimball. Io credo che vi siano persone nella Chiesa che
direbbero che la prova di Abramo era stata
troppo grande, che un Dio d’amore
non chiederebbe mai una cosa simile a nessun uomo, men che
meno al fedele Abrahamo. Quelli che hanno tali pensieri
dovrebbero
pensarci su. La rivelazione
moderna indica almeno tre volte che chiunque ricerca la
vita eterna deve un giorno essere provato, proprio come lo
fu Abramo. Io posi una volta una domanda al Presidente
Hugh B. Brown, mentre eravamo in Israele "PerchÈ ad
Abrahamo fu comandato di salire sulla montagna ed offrire
in sacrificio la sua unica speranza per la posterità
promessa?" Il Presidente Brown saggiamente replicò "Abrahamo
aveva bisogno di imparare qualcosa riguardo a se stesso."
Essendo messi alla prova, tutti noi un giorno sapremo
quanto i nostri cuori sono realmente incentrati sul Regno
di Dio. La prova di Heber C. Kimball fu di quel tipo. Un
uomo puro, ed umile alla restaurazione del principio della
poligamia, fu comandato, è la parola esatta, non
consigliato, di prendere una seconda moglie e per renderlo
ancora più duro a quell’anima in lotta fu detto che non
avrebbe ancora dovuto confidarlo a sua moglie Vilate che
amava di un amore purissimo e con cui aveva condiviso la
sua vita spirituale dopo il matrimonio e particolarmente
dal tempo che si erano uniti alla Chiesa. Al tempo del suo
battesimo una voce gli aveva parlato dandogli alcune
percezioni delle sue origini, la sua genealogia ed anche
bisbigliandogli cose che sarebbero successe in futuro. Una
cosa gli fu detta dallo Spirito proprio allora, era che
egli e sua moglie non si sarebbero mai divisi. "Ora anni
dopo gli veniva chiesto da un profeta di Dio , di
dividersi, nel senso di entrare nella poligamia. Pieno di
ansietà Heber passò molte notti passeggiando avanti ed
indietro. La sua cara Vilate gli chiedeva di parlarle di
cosa non andava bene, ma dato che il profeta glielo aveva
proibito non poteva nè voleva farlo. Infine lei con fede e
disperato bisogno andò nel Tempio e versò la sua anima a
Dio. "Che cosa c’è o
Signore? Come posso aiutare il mio
amato?" Allora il Signore trovò opportuno darle una
meravigliosa manifestazione, perciò vide ed udì cose
ineffabili.
Tornò quindi da suo marito, la sua
faccia brillava e gli disse "Heber, ciò che mi nascondi il
Signore me lo ha già manifestato." Lei accettò di onorare
il principio con lui. Heber che era stato in preghiera
supplichevole rivolta al Signore nello stesso momento che
lei faceva la sua richiesta, l’abbracciò con una gioia
incomparabile. Heber passò la prova. Più tardi il profeta
in lacrime, prese lui e sua moglie Vilate al piano
superiore nel suo proprio negozio e li benedisse
personalmente e suggellò su di loro benedizioni che
vengono solo a coloro che sono passati attraverso
l’afflizione. Come un consigliere quindi, il profeta non
era semplicemente un sentimentalista, non uno che cedeva
agli altri, o che dava una pacca sulla spalla e diceva
"Bene, va tutto bene!" passando sopra le difficoltà.
Invece egli capì il suo ruolo, un ruolo difficile, come
porre il suo dito sulla ferita reale. Un altro esempio fu
citato da un uomo chiamato Jesse Crosby, che un giorno
accompagnava una donna a incontrare il profeta. Lei sentì
di essere stata calunniata ingiustamente dal pettegolezzo.
Riguardo a tali
cose il profeta disse "Le piccole
volpi sciupano le viti, le piccole malvagità fanno il
danno maggiore alla Chiesa." Disse anche "Il diavolo ci
lusinga nel farci pensare di essere dei giusti, quando ci
stiamo nutrendo delle colpe degli altri." Egli puntualizzò
"Il Salvatore ha parole di vita eterna." Cioè se veramente
voi volete spendere parole, il Salvatore ha parole di vita
eterna e nullíaltro v’è "di profitto." Poi per fare il
punto aggiunse "Non c’è salvezza nel credere ad un
malvagio rapporto su di un nostro vicino." Ma questa
sorella era stata provata e chiedeva una riparazione, ora
voleva che il profeta andasse dalla persona che era la
fonte della storia e che personalmente si prendesse cura
del tutto. Egli si informò di alcuni dettagli e poi le
parlò in questa maniera "Sorella, ogni volta che ho udito
una storia che mi riguardava (e poteva dire di averne
avute molte) mi sono seduto, ho pensato e pregato al
riguardo e mi sono posto la
domanda "Ho detto qualcosa, o v’era qualcosa da parte mia
che poteva aver dato origine all’inizio di tutto questo?
E, sorella, spesso ho pensato abbastanza a lungo a questo
riguardo per comprendere se avevo fatto qualcosa che
avesse posto le condizioni per il comportamento degli
altri e da ciò mi è venuto il sentimento del perdono per
la persona che aveva detto quella cosa, e la decisione che
non avrei mai più presentato il fianco ad una simile
situazione." Una delle grandi qualità del profeta, non
sempre caratteristica di altri, è che quando sbagliava lo
riconosceva. Il Signore lo rimproverò alcune volte. Quelle
rivelazioni sono pubblicate insieme alle rivelazioni in
cui gli sono assicurate promesse e benedizioni. Potrebbe
aver provato a sopprimere il lato personale, i rimproveri
privati, e lasciare che la Chiesa credesse che fosse
immune da rimproveri. Ma non lo fece, e quando altri
trovarono da ridire su di lui, invece di addossare tutta
la colpa su di loro, lo
spirito del suo consiglio per se
stesso come per quella sorella era solo "Guarda più a
fondo, fratello e guarda se forse c’è un fondo di verità,
in ciò che stanno dicendo." Questo, io penso, dimostra
saggezza. Parley P. Pratt riportò che una volta, quando fu
molto provato a causa di una severa censura da parte di un
leader della Chiesa che lui sentiva ingiustificata, andò
dal profeta e lo mise al corrente. Uno dei doni del
profeta era líessere un meraviglioso ascoltatore e sebbene
quella frase possa sembrare una contraddizione in termini,
non lo è. Ci sono ascoltatori deboli come acqua che non
ascoltano, Joseph ascoltava attentamente. Poi, in quella
occasione, benedisse l’anziano Pratt, lo incoraggiò ed
aggiunse "Calpesta tali cose sotto i tuoi piedi." Volendo
significare "E’ una cosa banale, pensa piuttosto alla tua
chiamata."
Parley fu confortato,
incoraggiato, riempito di nuovo entusiasmo. Joseph può
aver appreso quel principio dall’ispirazione della sua
nuova traduzione del sermone sul monte. Là vi sono
versetti che chiaramente hanno a che vedere con il
perdono, con il secondo miglio, alcuni di loro diretti
specialmente ai Dodici.
A loro fu detto di non appellarsi
alle leggi, di non esigere il dovuto, anche se era giusto.
A loro fu detto di muoversi, perchÈ non avevano il tempo
di offendersi delle piccolezze che accadevano ogni giorno.
Essi dovevano mandare avanti l’opera del ministero. Vi
sono alcuni di noi che sembrano pensare che la nostra
chiamata sia di tracciare una linea e poi spendere le
nostre vite guardando che nessuno la calpesti. Non è così,
non per un discepolo di Cristo. Ed infine ancora Brigham
Young, egli disse al profeta nella primavera del 1844 "Joseph
tu stai ponendo le basi per un lavoro di 20 anni" ed il
profeta replicò
"Tu hai cominciato da poco a
lavorare, ma te ne porrò abbastanza per tutta la vita,
perchÈ me ne sto andando al mio riposo." Anni più tardi il
Presidente Young disse "Dalla prima volta che vidi il
profeta non ho mai perso una parola che usciva dalla sua
bocca. Riguardo il regno ero ansioso di imparare da Joseph
e dallo Spirito di Dio." Egli non stava ascrivendo queste
conoscenza e saggezza a Joseph, l’uomo, egli comprese che
c’era una fontana a cui quest’uomo aveva accesso. Per
Brigham Young le rivelazioni del profeta erano da
tesaurizzare. Lui
diceva che erano più preziose di tutta la ricchezza
terrena. Brigham Young è stato criticato come un uomo
interessato al denaro, alcuni lo hanno definito un
autocrate. Bene, egli aveva la capacità di guadagnare e di
spendere e fu un uomo che comprese i principi basilari
dell’economia. Ma anche il profeta conosceva ciò. Lui
sapeva che quando Brigham consacrava i suoi sforzi, ciò
che per altri poteva essere una condanna, nelle mani del
Signore la stessa cosa poteva essere una benedizione.
Brigham spiegò ciò che diceva al riguardo del tesaurizzare
le parole di Joseph più delle ricchezze terrene. "Questa è
la chiave della conoscenza che oggi posseggo, perchÈ io
ascoltai le parole del profeta e le tesaurizzai nel mio
cuore, le ponderai, chiedendo a Mio Padre nel nome del suo
Figliolo Gesù di portarle alla mia mente quando ne avessi
avuto bisogno. Io tesaurizzai le cose di Dio e questa è la
chiave che detengo oggi.î Brigham Young non ha mai detto
di essere una grande guida indipendente da Joseph Smith.
Alcuni hanno detto "Joseph era il capo spirituale, Brigham
il colonizzatore" Questa è una distorsione. Brigham andò
con Joseph in marcia da Kirtland ad Indipendence, come da
Winter Quarters a Salt Lake City. Molto di quello che
apprese su come comandare un corpo di uomini nello spirito
di Israele lo imparò di prima mano da Joseph Smith in
quella marcia. In totale allora, Joseph Smith, quali che
fossero i suoi doni naturali, fu benedetto oltre misura
nella capacità di insegnare, parlare e consigliare. Joseph
Quincy, più tardi sindaco di Boston, gli disse "Tu hai
troppo potere." Joseph replicò "Nelle tue mani od in
quelle di qualsiasi altro, tanto potere, senza dubbio,
sarebbe pericoloso, ma io sono l’unico uomo al mondo che
lo amministra nella maniera più sicura." Poi fece seguire
cinque parole "Ricorda io sono un profeta."

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