LE IMPRONTE DIGITALI DI DIO
Per determinare se veramente il Corano e’ la parola di Dio una cosa che possiamo fare e’ di cercare per quelle che io chiamo “le impronte digitali di Dio” nel Corano. Secondo me queste impronte digitali si trovano nella Bibbia e nel libro di Mormon. Come ben sapete ogni scrittore ha un suo stile ed un intenditore puo’ riconoscerlo. Dio non e’ diverso, anzi e’ migliore. Per vedere le impronte digitali di Dio si puo’ cercare in molti luoghi, come nella profezia, nel simbolismo, nel codice numerico, nella gematria e cosi’ via.
Per meglio comprendere come vedere queste impronte digitali consiglio prima di leggere questo articolo di dare un occhiata a “Prisma divino”, “Numeri, simbolismo e profezia” ed ancora “Profezie nei nomi” che sono in questa mia pagina credo sotto la voce simbolismo.
La spiego le cose basilari che sono state universalmente riconosciute come simboli, inoltre in questi articoli sono puntualizzati la base del significato dei numeri, cosi’ piuttosto che rispiegare il tutto e’ meglio che chi e’ interessato a questo articolo faccia un breve ripasso la.
Sappiamo che Dio ha diversi “codici” per esempio di solito alcuni funzionano ad intervalli di 7 (per dimostrare che la cosa e’ compiuta) ma anche ad intervalli di 50, per esempio nel suo articolo “Codici nella Torah” il professor Daniel Michaelson scrive:”Il numero 50 ha diversi importanti significati nel giudaismo. Ogni 50 anni si ha il Giubileo, la Torah fu data 50 giorni dopo l’esodo dall’Egitto e vi sono 50 cancelli di saggezza”. Un lettore scettico direbbe che tutto cio’ e’ pura coincidenza, forse potrebbe dire che queste cose si possono trovare in un libro qualsiasi. Il professore in questione spiega che una possibilita’ di questo genere e la chiama “matematica probabilita’” per il codice della Torah e’ che una coincidenza simile puo’ essere una probabilita’ su tre milioni. I computers sono stati usati per decodificare questo intrigante codice. Per esempio nel 1982 il Dottor Eli Rips dell’istituto di matematica dell’Universita’ ebraica di Gerusalemme, assieme ad altri, uso il computer per cercare parole importanti nel testo biblico ad intervalli equidistanti. Come un esempio al computer fu chiesto tutte le apparizioni della parola Israele nelle prime diecimila lettere di Genesi ad intervalli regolari di 100 in 100. Il computer dimostro’ che la parola Israele e’ “spelled out” ( noi italiani non facciamo lo spelling) solo due volte ad un intervallo di 7 e di 50 in Genesi capitolo 1. L’importanza di cio’ secondo Michaelson e’ che:”Questi sono esattamente i quattro versi che costituiscono il KIddush che noi recitiamo su di una coppa di vino ogni venerdi’ sera per santificare il Sabato.”
“Cio’ e’ stupefacente infatti il 7 ed il 50 sono i soli numeri correlati con il Sabato. Il 7 sta per sia per il settimo giorno della creazione ed il settimo anno dello Shmita quando il paese riposa. Dopo sette cicli dello Shmita il paese riposa anche nel 50 anno, l’anno del Giubileo. E’ questa una semplice coincidenza? Un calcolo semplice mostra che la probabilita’ che la parola Israele apparendo una volta ad un dato intervallo nei versi sopra citati e’ di 1 a 100. La probabilita’ di due apparizioni all’intervallo di 7 e 50 sia in avanti che indietro e’ di circa 1 contro 400.000. Il nome Israele, trovato nel codice, ad intervalli che parlano del riposo del paese sul settimo e sul 50 anno! Perche’ non un intervallo di 8 o 49?”
Lo scettico crede nel potere della casualita’.
Dal libro “Il creatore oltre il tempo e lo spazio” di Mark Eastman dichiara:”I primi 17 versi del Vangelo di Matteo sono una unita’ logica, o sezione, che tratta con un singolo soggetto principale:la genealogia di Gesu’ Cristo. Contiene 72 parole greche in questi versetti iniziali. Il numero di aprole che sono nomi sono esattamente 56 o 7 per 8. La parola greca “il” o l’inglese “the” si trova piu’ frequentemente in quella sezione: esattamente 56 volte o 7 per 8. Anche il numero di forme diverse in cui l’articolo si trova e’ esattamente 7. Vi sono due sezioni principali nel passaggio il verso da 1 a 11 e da 12 a 17. Nella prima sezione il numero di parole greche usate e’ 49 o 7 per 7. Perche’ non 48 o 50?
Di queste 49 parole il numero di quelle che iniziano con una vocale e’ 28 o 7 per 4. Il numero di parole che iniziano con una consonante e’ 21 o 7 per 3. I numeri totali di lettere in queste 49 parole e’ 266 o 7 per 38. Il numero di vocali fra queste lettere e’ 140 o 7 per 20. Il numero di consonanti e’ 126, o 7 per 18. Delle 49 parole, il numero di parole che accade piu’ di una volta e’ 35 o 7 per 5. Il numero di parole che si trovano solo una volta e’ 14 o 7 per 2. Il numero di parole che si trovano solo in una forma e’ esattamente 42 0 7 per 6. Il numero di parole che appaiono piu’ di una forma e’ ancora 7.
Il numero delle 49 parole greche che sono nomi sono 42 o 7 per 6. Il numero di parole che non sono nomi e’ 7. Di quelle dei nomi, 35 sono nomi propri, od esattamente 7 per 5. Questi 35 nomi sono usati 63 volte o 7 per 9. Il numero dei nomi maschili e’ 28 o 7 per 4. Questi nomi maschili appaiono 56 volte o 7 per 8. Il numero di quelli che non sono maschili e’ 7. Tre donne sono menzionate Tamar, Rahab e Ruth. Il numero di lettere greche in questi nomi e’ 14 o 7 per due. Il numero di nomi composti e’ 7, il numero di lettere greche in questi 7 nomi e’ 49 o 7 per 7. Solo una citta’ e’ citata un questo passaggio, Babilonia, che in greco contiene esattamente 7 lettere e potrei andare avanti.”
Gematria.
Vi sono inoltre altre cose nella struttura dei numeri che delle sole parole. Come potrete gia’ sapere sia l’ebraico che il greco usano le loro lettere dell’alfabeto come valore numerico, quindi ogni parola, sia in ebraico che in greco ha un valore numerico ed andiamo ad aggiungere il valore delle lettere in quella parola particolare. Lo studio di questo valore numerico delle parole si chiama gematria.
Le 72 parole che citavamo precedentemente ci danno un valore gematrico di 42.364 o 7 per 6052. Se una lettera greca fosse cambiata tutta la struttura crollerebbe. Le 72 parole appaiono in 90 forme, alcune appaiono in piu’ di una forma. Il valore numerico delle 90 forme e’ 50.075 o 7 per 7725.
Diviene immediatamente ovvio che nascosto sotto la superficie vi sono aspetti di un disegno che non puo’ essere accidentale o solo coincidenza. Infatti i rabbini hanno un detto:”Coincidenza non e’ una parola Kosher” Kosher in ebraico significa “Puro”. I rabbini inoltre credono che noi non comprenderemo mai completamente la scrittura fino a quando torna il Messia. Comunque come Egli arriva, Lui non solo ci spieghera’ tutti i passaggi per noi mam anche il minimo significato di ogni parola ed in piu’ Egli interpretera’ le stesse lettere una per una ed anche gli spazi fra di esse.
Matteo 5:18
Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto.
Altre implicazioni.
Vi sono parole nel passaggio in questione che non accadono da nessun altra parte nel Nuovo Testamento. Esse appaiono 42 volte 7 per 6 hanno 126 lettere 7 per 18. Come era stato organizzato?
Anche se Matteo avesse macchinato questa caratteristica nel suo Vangelo, per prima cosa sarebbe dovuto essere un Genio inoltre come poteva sapere che queste parole cosi’ specifiche che la loro caratteristica e’ che non si trovano da nessun’altra parte nel Nuovo Testamento, infatti i Vangeli furono scritti separatamente in epoche diversa da diversi scrittori. A meno che noi non pensiamo all’assurda ipotesi che tra di loro vi fosse un accordo, ma come poteva esserci se furono scitti in epoche diverse? Noi siamo in debito al Dottor Ivan Panin per il grande e paziente lavoro che gli hanno permesso di scoprire queste cose.
L’epitaffio sulla croce di Gesu’.
Quando Gesu’ fu crocifisso, Pilato scrisse delle frasi che furono affisse alla croce. La particolare fraseologia scelta creo’ molto disappunto e sconcerto fra i capi giudaici e cosi’ gli chiesero di cambiarle, ma Pilato nego’ la loro richiesta.
Giovanni 19:19-22
19 Pilato fece pure un’iscrizione e la pose sulla croce. V’era scritto: GESÙ IL NAZARENO, IL RE DEI GIUDEI. 20 Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; e l’iscrizione era in ebraico, in latino e in greco. 21 Perciò i capi dei sacerdoti dei Giudei dicevano a Pilato: «Non lasciare scritto: “Il re dei Giudei”; ma che egli ha detto: “Io sono il re dei Giudei”». 22 Pilato rispose: «Quello che ho scritto, ho scritto».
Questo titolo:”GESÙ IL NAZARENO, IL RE DEI GIUDEI” fu visto e letto da molti Giudei infatti il posto della crocifissione era giusto fuori Gerusalemme, ma ancora piu’ importante era scritto in Ebraico, Greco e Latino.
21 Perciò i capi dei sacerdoti dei Giudei dicevano a Pilato: «Non lasciare scritto: “Il re dei Giudei”; ma che egli ha detto: “Io sono il re dei Giudei”». 22 Pilato rispose: «Quello che ho scritto, ho scritto».
Cosi’ Pilato si rifiuto’, questo puo’ avere un significato piu’ grande di quanto possa avere a prima vista.
In ebraico il titolo dato a Gesu’ da Pilato si legge cosi:” Yeshua HaNazarei v Melech Ha Yehudim, il che significa Gesu’ il Nazareno e Re dei Giudei.
Cio’ che noi non notiamo nella traduzione italiana, come pure nelle altre traduzioni, e’ che nell’acronimo di questo titolo, che e’ preso dalla prima lettera di ogni parola viene fuori Yahweh (YHWH) o Geova. Se Pilato avesse riscritto nel modo che i Giudei stavano chiedendo, non avrebbe fatto uscire questo importante indizio e cioe’ il vero nome di Gesu’, od il Dio degli ebrei. Forse che Pilato era cosi’ erudito da saperne il pieno significato oppure fu un inconsapevole autore guidato da una mano piu’ saggia di lui? In tutti i casi rimane il fatto che la scritta fatta di getto da Pilato conteneva l’acronimo del nome del Dio di Israele.
Mi e’ chiaro da tutte queste cose che queste sono le impronte digitali di Dio. Nessun altro avrebbe potuto mettere insieme tutti questi libri che si trovano nella Bibbia, scritti da persone diverse in eta’ completamente diverse che seguono la stessa traccia secolo dopo secolo e poi quando andiamo ad analizzare le profezie, i simboli, i chiasmi diviene ancora piu’ apparente che le scritture sono piene delle impronte digitali di Colui che le ha scritte, come ‘ l’autore di un libro quando porta all’editore il frutto del suo lavoro se un detective potesse analizzare le pagine su cui egli ha lavorato quali altre impronte digitalrebbe trovare?
Per il Corano il discorso e’ molto diverso, non si trova la profezia, non vi si trovano miracoli, non contiene simboli ne chiasmi o codici nascosti.
L’unica cosa interessante di questo libro e’ che quando si legge nel suo linguaggio originale, l’arabo, suona come un meravigliosa poesia, ma un messaggio che dovrebbe essere di portata universale, non solo dovrebbe essere di intelligibile per chiunque lo legga ma anche contenere un messaggio di salvezza, perche’ la filosofia puo’ aiutare a vivere per questa vita, ma chi salva dalla morte e’ un potere che va al di la della filosofia, inoltre tra i doni dello spirito quello che Satana riesce a “duplicare” con una certa facilita’ e lo usa a proprio uso e consumo e’ proprio quello delle “lingue” ed allora si capisce il fatto di un libro che fa senso solo in una certa lingua e non universalmente perche’ Satana non ha una mente sopraffina come quella del Signore che dispensa indizi e prove dappertutto mentre Satana e’ limitato, molto limitato. Satana non puo’ profetizzare perche’ non ha il dono della profezia, forse puo’ usare quelle scritte nelle scritture ma non ha lui quel dono. Egli non conosce e quindi non apprezza il simbolismo che e’ il messaggio di Dio nella sua lingua. Chiasmi, codici e Gematria possono accadere solo quando guidati da ispirazione divina. Satana puo’ fare “falsi” miracoli come quelli dei magi di faraone ma non nel nome di Gesu’ Cristo, cosi’ l’unico dono dello spirito che puo’ cercare di duplicare e’ il dono delle lingue.
Paolo spiega questo in maniera semplice e chiara.
1Corinzi 14:5
Vorrei che tutti parlaste in altre lingue, ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno che egli interpreti, perché la chiesa ne riceva edificazione.
1Corinzi 14:6
Dunque, fratelli, se io venissi a voi parlando in altre lingue, che vi servirebbe se la mia parola non vi recasse qualche rivelazione, o qualche conoscenza, o qualche profezia, o qualche insegnamento?
1Corinzi 14:8
E se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia?
1Corinzi 14:9
Così anche voi, se con la lingua non proferite un discorso comprensibile, come si capirà quello che dite? Parlerete al vento.
1Corinzi 14:14
poiché, se prego in altra lingua, prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa.
1Corinzi 14:18
Io ringrazio Dio che parlo in altre lingue più di tutti voi;
1Corinzi 14:21-22
21 È scritto nella legge:
«Parlerò a questo popolo per mezzo di persone che parlano altre lingue
e per mezzo di labbra straniere;
e neppure così mi ascolteranno», dice il Signore.
22 Quindi le lingue servono di segno non per i credenti, ma per i non credenti; la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti.
Cosi’ se il dono delle lingue non e’ accompagnato dal dono di interpretazione delle lingue e’ inutile e puo’ solo causare confusione.
Tutti i grandi profeti, vedi Elia, Mose’ Eliseo ed altri fecero grandi miracoli, come seguaci di Cristo crediamo che Egli era il Figlio di Dio ed il piu’ grande fra tutti i profeti e la sua missione fu costellata dai piu’ grandi miracoli. Sebbene Lui usasse il suo potere sempre per compassione, infatti mai fece sfoggio personale ma sempre quando richiesto, nondimeno questo potere dimostrava la sua autorita’ e la sua divinita’, non va dimenticato che i suoi discepoli facevano o dovevano fare gli stessi miracoli grazie al potere che Egli delegava loro. Comuqnue guarda caso, colui che si professa ancora piu’ grande del Salvatore non mostro’ ne la profezia, per essere considerato un profeta e soprattutto mancava di questi poteri che aveva spiegato Gesu’.
Marco 16:17-18
17 Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; 18 prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno».
E’ ovvio che se anche a parole Maometto dichiaro’ di credere in Cristo le sue affermazioni erano semplici parole. Tra l’altro se un profeta non profetizza puo’ questi essere chiamato profeta?
Per concludere il piu’ grande di tutti i doni concessi all’uomo da Dio e’ il dono del libero arbitrio, ma se guardiamo i governi che sono guidati da esponenti o meglio leaders, come gli aiatolla’, i governi islamici vedimo che le persone non possono vivere se non secondo i principi della legge islamica. Inoltre essendo una religione debolissima sotto questo aspetto del libero arbitrio, non concedono la liberta’ di predicazione alle altre religioni perche’ e’ chiaro che se lo facessero rischierebbero la chiusura, infatti la gente aprirebbe gli occhi e potrebbe decidere da sola. Una religioneche si basa sulla paura e che deve imporre le proprie regole e’ una religione che puo’ sopravvivere solo eliminando le altre fedi perche’ non puo’ stare in piedi per i suoi propri meriti.http://www.youtube.com/user/docbible/videos
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