TESTIMONI DEL LIBRO DI MORMON
La Bibbia prescrive almeno due o tre testimoni per ogni cosa. Il libro di Mormon ha 12 testimoni ufficiali.
E’ molto interessante come il Signore abbia deciso di avere questi testimoni speciali della sua opera degli ultimi giorni.
Egli ebbe Joseph come primo testimone, ma uno secondo le scritture non e’ sufficiente, cosi’ Dio provvide tre nuovi testimoni: David Whitmer, Oliver Cowdery e Martin Harris.
E’ molto interessante come il Signore abbia deciso di avere questi testimoni speciali della sua opera degli ultimi giorni.
Egli ebbe Joseph come primo testimone, ma uno secondo le scritture non e’ sufficiente, cosi’ Dio provvide tre nuovi testimoni: David Whitmer, Oliver Cowdery e Martin Harris.
Tre testimoni secondo la Bibbia sono una testimonianza perfetta data al mondo. Dopo quello Dio ha scelto altri 8 testimoni, perche’ il numero otto rappresenta un nuovo ciclo. e la nuova chiesa di Gesu’ Cristo era proprio quello, un nuovo ciclo o meglio una restaurazione della vecchia Chiesa edificata da Gesu’ Cristo.La somma di tutto, Joseph Smith incluso da il numero di 12 testimoni speciali, rappresentando un corpo speciale come furono quello degli apostoli nei tempi antichi.
Ovviamente essendo questi testimoni speciali gli oppositori della verita’ hanno cominciato a scrutare al microscopio le loro vite cercando di trovare anche il minimo dettaglio per screditarli.
Questa tattica e’ usata largamente oggi dai politici. Loro dicono che se sei capace di screditare il tuo oppositore o meglio la loro credibilita’ probabilmente sarai capace di distruggere il loro messaggio.
Dato che nel passato molto e’ stato detto e scritto, specialmente al riguardo dei primi tre testimoni, come se ad un certo punto ognuno di loro avesse rinnegato la propria testimonianza, allora ecco che mi piace focalizzare la mia attenzione su questi tre testimoni speciali e passeremo al setaccio le loro vite, il loro retroterra anche le loro scomuniche ma soprattutto le loro dichiarazioni ufficiali e non pettegolezzi o dichiarazioni di seconda o terza mano.
La prima persona che venne in contatto con Joseph Smith era un ricco proprietario terriero: Martin Harris.
Secondo la sua personale dichiarazione egli non era facile da convincere specie nel caso di Joseph Smith. Prima di andare avanti con le sue dichiarazioni voglio puntualizzare che egli era riconosciuto in tutta la sua zona ben prima che accettasse il libro di Mormon.
La sua conversione alle affermazioni del Profeta gli causo’ di perdere le sua antiche amicizie che lo presero in giro ed anche lo ridicolizzarono e produssero un turbamento nel suo ambiente familiare che risulto in una separazione dalla moglie che mai digeri’ le sua affermazioni.
Come mai questa onorevole persona fu capace di vendere una parte delle sue proprieta’ per far pubblicare il libro di Mormon, sopportare la perdita della moglie ed essere ridicolizzato ed abbandonato dai suoi migliori amici?
Prima di rispondere a queste domande voglio scrivere cio’ che dicevano di lui i suoi concittadini.
Nel libro “Mormonismo svelato” un libro sontro la chiesa a pagine 13 dichiara:
Nel libro “Mormonismo svelato” un libro sontro la chiesa a pagine 13 dichiara:
Martin Harris era considerato un onesto ed industrioso cittadino dai suoi concittadini.” Cio’ e’ molto importante perche’ viene da coloro che lo opposero una volta che abbraccio’ la fede mormone.
Il Corriere di Palmyra nel Maggio 24 del 1872 cita.
Martin Harris era universalmente onorato dai suoi vicini per la sua gentilezza di cuore e la volonta’ di assistere quelli nel bisogno.” Quindi prima di unirsi alla chiesa Martin era “un industrioso e grande lavoratore, aveva successo nei suoi affari, era frugale nelle sue abitudini ed era considerato un uomo prospero nel mondo.”
Egli fu eletto dai suoi concittadini come supervisore delle strade per il suo distretto per il 1811, 1813, 1814, 1815, 1825, 1827, 1828
Quando Martin Harris stava per unirsi a Joseph Smith prima fece una sua ricerca personale prima di farlo nel 1829.
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Quando Martin Harris stava per unirsi a Joseph Smith prima fece una sua ricerca personale prima di farlo nel 1829.
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Egli parlo’ alla famiglia di Joseph separatamente, per controllare se ogni dichiarazione concordava. Dopo quello, essendo soddisfatto dai loro racconti ebbe l’opportunita’ di tenere le tavole nelle sue mani e da quello era sicuro che le tavole erano di un metallo pesante come l’oro ed egli dichiaro che “Egli sapeva che Joseph non aveva abbastanza credito per comprare nemmeno dello stagno di quel peso, altro che oro!
Dopo questo comunque non era ancora soddisfatto egli voleva essere sicuro che le tavole fossero antiche cosi’ chiese per una copia dei caratteri delle tavole da portare all’allora famoso Charles Anthon del Columbia College.
Cosi’ possiamo dire che Martin Harris non era facilmente impressionabile. Inoltre ebbe l’opportunita’ di essere uno scrivano per Joseph durante la prima parte della traduzione ed ancora era molto attento in ogni dettaglio.
Egli vide l’Urim ed il Thummim od almeno la pietra del veggente perche’ in una occasione egli trovo’ una pietra simile e la sostitui’ senza che Joseph se ne accorgesse. Joseph divenne confuso e frustrato, infatti non era capace di tradurre e sbotto’ :”Martin cosa succede?” l’espressione del suo scrivano rivelo la situazione al profeta che chiese una spiegazione. La risposta di Martin dimostra come lo scrivano fosse sempre in guardia contro un eventuale inganno :” Per fermare le chiacchiere degli sciocchi che mi dicono sempre che tu hai imparato queste frasi a memorie e che le ripeti come ti vengono.”
Deseret News 13 Dicembre 1881.
Considerate questo: Martin dovette mettere un ipoteca sulla sua fattoria per pagare la pubblicazione del Libro di Mormon, un sacco di soldi per il suo tempo. Inoltre se Joseph Smith avesse avutoml’idea di ingannarlo perche’ promettergli che un angelo gli avrebbe mostrato le tavole? Come avrebbe potuto convincerlo se non che un angelo davvero gli avesse mostrato le tavole?
Va ricordato che Martin Harris non vide l’angelo al primo tentativo, perche’ aveva qualcosa da pentirsi secondo le sue parole, ma una volta che si fu pentito ecco che l’angelo gli apparve e le sue parole furono “Mi basta i mie occhi hanno visto.”
Chiaramente Martin vide l’angelo altrimento avrebbe detto come nel pimo caso “non l’ho visto.” Sapendo che doveva sborsare molti soldi per la pubblicazione del libro se non avesse avuto l’apparizione dell’angelo con le tavole ed avesse ancora la preoccupazione che il libro fosse una truffa perche’ avrebbe messo a repentaglio la sua fattoria? La sua reazione e la sua gioia sono dimostrate da cio’ che disse quando torno’ alla casa degli Smith e disse alla madre del profeta:”Ho visto l’angelo e le tavole!” Egli era pieno di gioia.
Egli visse fino al 1875 e sempre porto’ la sua testimonianza con potere.
Come mai allora vi furono dicerie che egli avrebbe cambiato la sua versione dei fatti?
E’ semplice perche’ fu scomunicato dalla chiesa nel Dicembre del 1837.
Come mai allora vi furono dicerie che egli avrebbe cambiato la sua versione dei fatti?
E’ semplice perche’ fu scomunicato dalla chiesa nel Dicembre del 1837.
Secondo me questo fatto della scomunica rafforza ancor di piu’ la sua parola sull’autenticita’ della sua testimonianza, infatti se tutto fosse stato parte di uno schema fra lui e Joseph, oppure se lui si fosse sentito defraudato dal profeta, ecco che quello sarebbe stato il momento di tirare fuori, come si suol dire, gli scheletri dagli armadi, invece abbiamo una lettera scritta da George Albert Smith a Josiah Fleming del 30 Marzo 1838 e quindi dopo la sua scomunica nella quale e’ scritto:”Martin Harris ancora da la sua testimonianza del Lirbo di Mormon e dice che sarebbe dannato se la rigettasse.”
Martin Harris rimase in Kirtland circa 30 anni ed anche se divenne membro di altre chiese, sempre connesse con il libro di Mormon (solo una volta si affilio’ con gli Shakers, una posizione che pero’ non contrastava la sua testimonianza del libro di Mormon, infatt tale chiesa accettava la rivelazione personale tramite esseri celesti) dobbiamo considerare che Martin Harris era una persona molto religiosa ed essendo scomunicato dalla chiesa egli volle in qualche modo essere aggregato a qualche gruppo religioso che poteva condividere le sue idee che piuttosto essere al di fuori della religione.
A George Mantle quando questi gli chiese se il libro di Mormon fosse vero dichiaro’:
“Sai se il sole brilla su di noi? Bene come tu sei sicuro di cio’ io so che Joseph Smith era un vero profeta di Dio e che tradusse il libro di Mormon per il potere di Dio.”
“Sai se il sole brilla su di noi? Bene come tu sei sicuro di cio’ io so che Joseph Smith era un vero profeta di Dio e che tradusse il libro di Mormon per il potere di Dio.”
Nel 1870 fu ribattezzato nella vera chiesa in Utah ed una volta fu intervistato da un reporter dell’Iowa il 28 Agosto 1870 e questo ne e’ il resoconto:
“Mr. Harris e’ adesso nel suo 88 anno, sebbene abbastanza vigoroso, ed e’ Mormone nel corpo e nello spirito. Il vecchio gentiluomo evidentemente ama spiegare i fatti a cui e’ connesso e lo fa con grande entusiasmo…….Joseph Smith fu il primo a maneggiare le tavole e Martin Harris, uno dei testimoni ordinati, il secondo. Il Signor Harris descrive le tavole come fossero fine foglie dorate, che misuravano dalle 7 alle 8 inches e pesassero dai 40 ai 60 pounds………. Egli crede nell’apparizione degli angeli in forma corporea perche’ gli ha visti ed ha conversato con loro e ne e’ soddisfatto.”
Secondo questo rapporto alla fine della sua vita e’ chiaro che era ben consapevole di cio’ che aveva visto e toccato.
Egli visse ancora 5 anni nello Utah e diede la sua testimonianza della verita’ molte volte, alcune persone la scrissero nei loro diari e questi ne sono alcuni estratti.
“Ho visto un angelo e le tavole da cui e’ venuto fuori il Libro di Mormon ed ho udito la voce di Dio dichiarare che erano state tradotte correttamente.”
“Non e’ una semplice credenza, ma una vera e propria materia di conoscenza. Ho visto le tavole ed i caratteri in esse. Ho visto la’neglo che me le mostrava.”
“Signori vedete questa mano? Siete sicuri che la vedete? Forse che i vostri occhi vi ingannano? No, bene come siete sicuri voi cosi’ sono sicuro io di aver visto l’angelo e le tavole.”
George Godfrey frequento Martin quando era ammalato nei suoi ultimi giorni di vita ed attese che lui fosse quasi in semiincoscenza per chiedergli se la sua testimonianza fosse basata su di un trucco.
“So cio’ che so. Ho visto cio’ che ho veduto ed ho udito cio’ che ho sentito. Ho visto le tavole d’oro…. un angelo mi apparve a me ed a gli altri.” Affidavit a George Godfrey Ottobre 29 1921.
In una lettera privata a Hanna B. Emerson nel Gennaio 1871 citata nel Saints Herald 1875.
“nessuno mi ha mai sentito rinnegare in nessun modo o maniera la verita del Lirbod i MOrmon o la visione dell’angelo con le tavole, ne riguardo l’organizzazione dell Chiesa di Gesu’ Cristo sug sotto la direzione di Joseph Smith, il profeta suscistato da Dio per questo scopo negli ultimi giorni, affinche egli potesse mostrare il suo potere e la sua gloria.”
Cosi’ se qualcuno asserisce che Martin harris rinnego’ la sua testimonianza i casi sono due o sta scherzando o sta mentendo.
Passiamo adesso al secondo testimone del libro di Mormon OLIVER COWDERY.
Passiamo adesso al secondo testimone del libro di Mormon OLIVER COWDERY.
Olver entro’ in scena quando Martin Harris perse le 116 pagine del primo manoscritto e per quello gli fu negato di continuare a fare da scrivano. Chiaro che se fosse stato una truffa Martin si sarebbe rifiutato di essere eliminato cosi’. Pensate un po’ Joseph sapeva che quest’uomo avrebbe dovuto pagare per la pubblicazione eppure al suo primo errore lo punisce cosi’ severamente, questo dimostra che non vi era alcuna frode altrimenti come sempre succede fra complici ci si guarda con rispetto. Eppoi se le 116 pagine erano un falso perche’ arrabbiarsi?
Joseph non stava facendo altro che seguire i voleri divini e non si curava di eventuali problemi che magari Martin poteva avere nel suo eventuale risentimento, che pero’ guarda caso non vi fu perche’ Martin sapeva che aveva sbagliato e che non vi era alcuna frode. per un po’ Emma e Sameul Smith lo aiutarono nella traduzione. Oliver Cowdery era un insegnante nel loro distretto ed aveva udito delle chiacchiere al riguardo delle tavole. Oliver era molto diverso da Martin, egli era una persona ben educata e versata negli studi, proprio l’opposto di Joseph.
La sua testimonianza del libro di Mormon era l’inizio di una serie di visitazioni angeliche, come quelle non solo dell’angelo che mostro’ le tavole, ma anche quelle di Giovanni battista che conferi’ le chiavi del sacerdozio di Aaronne, quelle di Pietro Giacomo e Giovanni che apparvero per dare le chiavi del sacerdozio di melchisedec e cosi’ via. Per pensare che egli fosse stato raggirato in tutte queste occasioni e’ un po’ troppo, o era d’accordo oppure era sincero.
Alcune persone amano dire che egli e’ il vero autore del Libro di Mormon, per il semplice fatto che JosSmith era chiaramente un illetterato. Ma comunque questa presa di posizione lo renderebbe un perfetto imbecille, infatti perche’ scrivere un libro e lasciarne la paternita’ ed il copyright ad un altro? Inoltre quando Oliver fu scomunicato dalla chiesa proprio da Joseph Smith avrebbe avuto la meravigliosa opportunita’ di ricattare il profeta se lui fosse lo scrittore o l’autore del libro di Mormon. Questo sarebbe stato anche nel caso egli sapesse di una eventuale frode, invece egli mai rinnego’ la chiesa ma solo ebbe dissapori personali che lo portarono a fare scelte personali sbagliate.
Anche per lui i nemici della chiesa amano mantenere che rinnego’ la sua testimonianza ma non e’ vero.
Mentre praticava la sua attivita’ di avvocato nel Michigan un signore, in una certa occasione, si indirizzo’ a lui in questo modo:”Signor Cowdery, vedo che il tuo nome e’ scritto in questo libro (libro di Mormon). Se tu lo ritiene vero perche’ stai qui in Michigan?”
L’uomo poi lesse i nomi dei tre testimoni e chiese:”Signor Cowdery credi che questo libro sia vero?” “No” rispose Cowdery. “Molto bene.” Replico’ l’uomo. “Ma il tuo nome e’ qui e tu dichiari qui (indicando il libro di Mormon) che tu vidi un angelo ed anche le tavole, dalle quale si dice che il libro fu tradotto ed ora dichiari che non lo credi, quale delle due dichiarazioni allora e’ vera?”
Oliver Cowdery replico’ con enfasi. “Il mio nome e’ attaccato al libro di Mormon e cio’ che ho detto li e’ vero. Ho visto l’angelo e le tavole e la fede non ha niente a che vedere con quello, infatti io ho una perfetta conoscenza che sopravvanza la fede che avevo nell’opera, sapendo come so adesso, che e’ vera.”
Ad una conferenza speciale tenuta a Kaneswille Iowa il 21 Ottobre 1848 e presieduta dall’apostolo Horson Hyde. Oliver era presente e fece i seguenti rimarchi “Amici e fratelli, il mio nome e’ OLiver Cowdery. Nei primi anni di storia di questa chiesa io mi sono identificato nella chiesa e nei suoi concili. E’ vero che i doni e le chiamate della chiesa sono senza pentimento; non perche’ io ero meglio del resto del genere umano fui chiamato ma solo per adempire agli scopi di Dio. Egli mi chiamo’ ad una alta e sacra chiamata. Io scrissi, con la mia propria penna l’intero libro di Mormon (eccetto poche pagine) come usciva dalle labbra del profeta, come lui traduceva per dono e potere di Dio, per mezzo dell’Urim e Thummim, o come e’ chiamato nel libro di Mormon, gli interpreti. Ho visto con i miei occhi e tenuto con le mie mani le tavole d’oro da cui il libro di Mormon fu tradotto. Ho anche visto con i miei occhi e tenuto nelle mie mani l’Urim ed il Thummim. Quel Libro e’ vero. Sidney Rigdon non lo scrisse. Il Signor Spaulding non lo scrisse. Io l’ho scritto come usciva dalle labbra del profeta. Contiene l’Evangelo eterno e venne ai figli degli uomini in adempimento alle rivelazioni di Giovanni, dove lui vide un angelo portare l’Evangelo eterno da essere predicato ad ogni nazione, lingua e popolo. Contiene i principi di salvezza e se voi, miei uditori, camminerete nella sua luce ed obbedite ai suoi precetti, sarete salvati con una salvezza eterna nel regno di Dio. Fratello Hyde ha appena detto che e’ molto importante che noi camminiamo nel giusto viale per evitare di smarrirci. Quello e’ vero. Il canale e’ qui. Il Santo Sacerdozio e’ qui. Io ero presente con Joseph quando un angelo di Dio scese dal cielo e conferi’, o restauro’, su di noi il sacerdozio minore, e ci disse, allo stesso tempo, che doveva rimanere sulla terra fino alla fine. Io ero presente anche quandocon Joseph ricevemmo il Sacerdozio di melchisedec da Pietro Giacomo e Giovanni. Questo sacerdozio, come ci fu allora dichiarato,deve restare fino alla fine dei tempi. Questo Santo Sacerdozio, o autorita’, noi lo trasmettemmo a molti e cio’ e’ valido come se Dio stesso lo avesse conferito personalmente. Io ho messo le mie mani su quell’uomo,(indicando Orson Hyde), io gli ho conferito il Sacerdozio. Lui fu chiamato attraverso di me ed attraverso la preghiera della fede, come un apostolo del Signore Gesu’ Cristo.”
Nella prima parte del successivo Novembre L’anziano Hyde convoco’ un sommo Cosiglio nel tabernacolo, per considerare il caso di Oliver Cowdery, infatti esendo stato scomunicato dal voto di un Sommo Consiglio fu pensato che fosse giusto che fosse riammesso per voto di un Sommo consiglio. Davanti a questo Sommo Consiglio Fratello Oliver disse queste parole:
“Fratelli per diversi anni sono stato separato da voi. Ora desidero rientrare. Desidero di venire umilmente e di essere uno di voi. Non cerco alcuna preminenza, desidero solo essere un membro ed essere identificato con voi. Sono fuori della chiesa, non sono un membro ma desidero di esserlo di nuovo. Desidero di tornare alla porta, conosco quella porta. Non cerco alcuna precedenza. Vengo umilmente e mi rimetto alle decisioni di questo corpo, sapendo come so, che le sue decisioni sono giuste e devono essere ubbidite.” Fratello George W. Harris, presidente del consiglio, promosse la mozione che fratello Cowdery fosse accolta.
Considerevole discussione vi fu in relazione ad una certa lettera che era allegata che fratello Cowdery aveva mandato a David Withmer. Fratello Cowdery di nuovo si alzo’ e disse:”Se vi e’ qualcuno che ha qualcosa contro di me che la dica. Io sono venuto umilmente alla porta per chiedere di essere riammesso. Io riconosco la vostra autorita’.”
Fratello Hyde pose la mozione che Oliver potesse essere ricevuto nella chiesa con il battesimo e che tutte le vecchie accuse fossero dismesse e dimenticate, cio’ fu accettato all’unanimita’. Poco dopo egli fu ribattezzato.
L’anziano Samuel W. Richards scrisse il seguente:”L’arrivo di Oliver Cowdery e della sua famiglia a Council Bluffs nell’inverno del 1848-49 fu un avvenimento interessante nella storia della Chiesa. Con la sua famiglia si diresse verso il corpo della chiesa nello Utah, ma come fecero molti altri prima di arrivare cola’ decise di visitare gli amici della moglie i Whitmer nel Missouri. Mentre facevano quel viaggio, una severa tempesta di neve li costrinse a fermarsi alcuni giorni presso l’anziano Samuel Richards e la sua famiglia, che in quel momento risiedevano nell’alto Missouri. Quella favorevole opportunita’ dette loro l’opportunita’ di spiegare meglio gli avvenimenti degli inizi della chiesa con cui l’anziano Cowdery era ben conoscente. La sua relazione degli avvenimenti non si scosto per niente da quelle date nei primi anni della chiesa e tutti questi erano ancora ben impressi nella sua memoria e nei suoi sentimenti.
Oliver fu ribattezzato nell’inverno del 1848. Se egli fosse stato a conoscenza di frodi o di trucchi da parte del profeta, quale miglior occasione di farlo durante il periodo della sua scomunica? Meglio ancora perche’ avrebbe chiesto umilmente, riconoscendo i propri errori di essere ribattezzato? Non dimenticate che questa seconda volta rimase sempre un semplice membro.
Mentre era ancora scomunicato incontro’ Reuben Miller che riporto’ nel suo diario la sua testimonianza.
“Ho scritto con la mia propria penna il libro di Mormon (eccetto poche pagine) come usciva dalle labbra del profeta, come lui traduceva per dono e potere di Dio, per mezzo dell’Urim e Thummim, o come e’ chiamato nel libro di Mormon, gli interpreti. Ho visto con i miei occhi e tenuto con le mie mani le tavole d’oro da cui il libro di Mormon fu tradotto. Ho anche visto con i miei occhi e tenuto nelle mie mani l’Urim ed il Thummim. Quel Libro e’ vero.
Diario di Reuben Miller 21 Ottobre 1848.
Vi e’ una lettera di Elizabeth Cowdery a David Withmer 8 Marzo 1887 Southwest City, Mo, pubblicata da George W. L. Swich in The Return (1892)
Vi e’ una lettera di Elizabeth Cowdery a David Withmer 8 Marzo 1887 Southwest City, Mo, pubblicata da George W. L. Swich in The Return (1892)
“Dall’ora di quando le gloriose visioni del sacre Messaggero che rivelo’ agli occhi mortali le profezie che Dio aveva promesso ai suoi fedeli seguaci di venire fuori nel tempo dovuto, fino al momento in cui mori’, mio marito non ha mai nutrito il minimo dubbio riguardo la divinita’ del libro di Mormon.”
Cosi’ possiamo dire per Oliver Cowdery come abbiamo detto per Martin Harris non solo che si era ribattezzato ma anche che mai rinnego’ la sua testimonianza.
DAVID WITHMER
Egli viveva circa 200 miglia lontano da Palmyra. Udi’ chiacchiere riguardanti “la Bibbia d’oro”. Era in contatto con Oliver Cowdery che gli aveva mandato due lettere con la convinzione ferma che Joseph Smith aveva le tavole ed anche alcuni esempi della traduzione e piu’ tardi una terza lettera che richiedeva la sua ospitalita’.
Questo e’ il resoconto.
Il seguente e’ la dichiarazione data di suo proprio da David Withmer ad un reporter di Kansas city del “Journal” pubblicato il 5 Giugno 1881.” Io ho sentito la prima volta cio’ che adesso e’ chiamato “mormonismo” nell’anno 1828. Ho fatto un viaggio d’affari a Palmyra N.Y. e mentre ero la’ ho parlato con Olicer Cowdery. Molte persone nel vicinato parlavano del ritrovamento di certe tavole d’oro trovate da Joseph Smith Jr.. Cowdery ed io, come molti altri, discutevamo della materia, ma a quel tempo io ho dato poca attenzione, pensavo che fossero solo delle chiacchiere di paese. Il Signor Cowdery mi disse che conosceva la famiglia Smith e che credeva che vi fosse del vero in quella storia delle tavole e che ne voleva sapere di piu’. Io poi ebbi una conversazione con certi giovani del paese che erano certi che Joseph avesse quelle tavole. e che prima che le avesse ottenute aveva promesso loro che gliele avrebbe mostrate, ma che una volta ottenute non lo aveva fatto, cosi’ erano un po’ arrabbiati con lui. Io allora ho chiesto”Come fate a sapere che lo Smith ha le tavole?” Loro replicarono:”Noi abbiamo visto le tavole nella collina da cui le ha trovate, proprio come ce le aveva descritte prima che le avesse.” Questi tizi erano cosi’ sicuri nelle loro dichiarazioni che cominciai a credere che vi fosse di piu’ di quanto precedentemente pensassi. Io non avevo mai avuto contatti con la famiglia Smith fino a quel tempo. cosi’ cominciai a fare domande nel vicinato ed appresi che una notte del 1823 Joseph Smith aveva avuto una visione e che un angelo gli era apparso e gli aveva detto di certe tavole e dove potevano essere trovate e che dopo un certo periodo di tempo egli ando’ in quel posto e le aveva prese. Dopo aver ponderato a lungo su questa materia e discutendo con Oliver Cowdery, che anche mi dava la sua versione del ritrovamento delle tavole me ne tornai a casa e dopo alcuni mesi fui contattato da lui. Mi diceva delle tavole e delle persecuzioni a cui andava incontro Joseph Smith e che sarebbe andato a trovarlo. Ando’ e mi avrebbe fatto sapere. Dopo un po’ mi disse che era convinto che Jospeh aveva le tavole e che era divenuto il suo scrivano. Poco dopo cio’ il Signor Cowdery mi scrisse un’altra lettera in cui mi citava alcune linee di cio’ che Joseph aveva tradotto e mi assicurava di sapere con certezza che le tavole parlavano di un popolo che aveva abitato questo continente e che le tavole che stavano traducendo dava una storia completa di questo popolo. Quando mi scrisse queste cose mi disse anche che ne aveva una testimonianza, allora mostrai queste lettere ai miei genitori ed ai miei fratelli e sorelle.
David Withmer dette la sua casa e l’ospitalita’ per favorire la traduzione. Come Oliver e Martin fu scomunicato dalla chiesa nel 1838, ma come loro rimase sempre fedele nella sua testimonianza. Visse fino al 1888 e molte persone gli chiesero sempre se la sua testimonianza era vera. Io mettero’ qui solo le piu’ importanti.
E’ la sua testimonianza accurata?
Come leggete la mia testimonianza data molti anni fa, cosi e’ rimasta, la stessa come la detti allora.
Lettera di david Withmer al Dottor James N. Seymor Dicembre 1875.
Quali erano le circostanze della visione?
Come leggete la mia testimonianza data molti anni fa, cosi e’ rimasta, la stessa come la detti allora.
Lettera di david Withmer al Dottor James N. Seymor Dicembre 1875.
Quali erano le circostanze della visione?
Andammo nel bosco vicino e ci sedemmo su di un tronco e parlammo per un po’. Poi ci inginocchiammo e pregammo. Joseph pregava. Poi ci alzammo e ci sedemmo di nuovo e parlavamo wuando tutto ad un tratto una luce venne giu’ dal cielo e ci ha circondato per un po’ ad una breve distanza e l’angelo stava davanti a noi.”
Lettera a William H. Kelley al Saint’s Herald Gennaio 16 1882 Coldwater Michigan.
Descrivi l’angelo.
Descrivi l’angelo.
Era rivestito di bianco e parlo’ e mi chiamo per nome e disse:”Benedetto e’ colui che osserva is uoi comandamenti” Questo e’ tutto cio’ che udii dall’angelo
stessa lettera.
L’angelo aveva le tavole del libro di Mormon?
L’angelo aveva le tavole del libro di Mormon?
“Lui ci mostro’ le tavole, la spada di Laban, l’Urim ed il Thummim e le altre cose. Il linguaggio umano non puo’ descrivere le cose celesti e quello e’ cio’ che vedemmo.”
George Q. Cannon diario 27 Febbraio 1884
George Q. Cannon diario 27 Febbraio 1884
La visione ebbe luogo sotto circostanze naturali?
Il Fatto e’, era proprio come se Joseph, Oliver ed io eravamo seduti su di un tronco quando fummo sorpresi dalla luce. Non era come la luce del sole, nemmeno di quella di un fuoco, ma piu’ gloriosa e piu’ bella. Si estendeva attorno a noi, non posso dure quanto lontano da noi ma nel mezzo di questa luce, immediatamente davanti a noi, circa come lui siede (puntando verso John C. Withmer che sedeva due o tre piedi da lui) la apparve come fosse un tavolo con molti registri du di esso. Oltre alle tavole del libro di Mormon vi era anche la spada di Laban i direttori e gli interpreti. Io li ho visti chiaramente come vedo questo letto (toccando il letto vicino a lui) ed ho udito la voce del Signore cosi’ distintamente come ho sempre udito qualsiasi cosa nella mia vita. La voce dichiarava che le tavole erano state tradotte per dono e potere di Dio.
Puoi spiegare il potere soprannaturale che vi circondava?
All’improvviso vidi una affascinante luce brillante che sorpassava in brillantezza anche la luce del sole di mezzodi’, che sembrava avviluppare i boschi per una considerevole distanza intorno. Simultaneamente con la luce avvenne una strana penetrante influenza che mi permeo’ cosi’ profondamente che mi sembro’ di essere incatenato sul posto mentre anche provavo una sensazione di gioia assolutamente indescrivibile. (Omaha Herald 17 Ottobre 1886)
Hai visto l’Urim ed il Thummim?
Vidi gli interprei nella visione, sembravano come pietre che stavano nel mezzo di un arco, sembravano occhiali, solo molto piu’ grandi (intervista di Zenas h> Gurley 14 gennaio 1885.
Hai tenuto in mano le tavole?
No le ho solo viste. Me ne avevano parlato Joseph, Oliver ed anche Emma ma non le vide che quando l’angelo me le mostro’.
Diario di Nathan Tanner Jr. 13 Aprile 1886.
Le vedesti chiaramente?
L’angelo stava davanti a noi e girava le foglie delle tavole ad una ad una. (Lettera di Wilhelm Poulson a Deseret News 23 Agosto 1878
L’angelo teneva le tavole e le sfogliava tra le sue mani, cosi’ che potemmo chiaramente vederle. (Chicago times 17 Ottobre 1881)
L’angelo sfoglio’ le tavole una ad una?
No, non tutte, solo quella parte che non era sigillata e cio’ che era sigillato appariva solido come legno. (Lettera citata di Poulson)
Puoi descrivere le tavole?
Le vedesti chiaramente?
L’angelo stava davanti a noi e girava le foglie delle tavole ad una ad una. (Lettera di Wilhelm Poulson a Deseret News 23 Agosto 1878
L’angelo teneva le tavole e le sfogliava tra le sue mani, cosi’ che potemmo chiaramente vederle. (Chicago times 17 Ottobre 1881)
L’angelo sfoglio’ le tavole una ad una?
No, non tutte, solo quella parte che non era sigillata e cio’ che era sigillato appariva solido come legno. (Lettera citata di Poulson)
Puoi descrivere le tavole?
Sembravano d’oro, circa tra 6 a 9 inches, piuttosto spesse, grande in numero e legate assieme come le pagine di un libro da grandi anelli che passavano tra i buchi. Le incisioni erano chiare e di aspetto curioso. (Kansas city Daily Journal 5 Giugno 1881)
E’ possibile che ti sia immaginato questa esperienza?
La mia testimonianza e’ vera. Se queste cose non sono vere allora non c’e’ la verita’ e se non c’e’ verita’ non c’e’ Dio e se non vi e’ Dio non v’e’ esistenza, ma io so che Dio vive perche’ ho udito la Sua voce e testimoniato la manifestazione del suo Potere. (lettera James H. Hart to Deseret news 23 Agosto 1883 Seneca. Deseret Eveneing news 4 Settembre 1883.
Ricorda la peculiare sensazione di quella occasione?
Si la ricordo distintamente. (Lettera di William H. Kelley al Saints’ Herald Gennaio 16 1882 Coldwater Michigan.
Si la ricordo distintamente. (Lettera di William H. Kelley al Saints’ Herald Gennaio 16 1882 Coldwater Michigan.
David a volte ricordava ad un ultimatum che aveva ricevuto da molti uomini armati per forzarlo a ripudiare la sua testimonianza. Cio’ avvenne nel 1833 ad Indipendence, Missouri. Questa storia fu riportata da John Green un convertito di New York.
“Quando la plebaglia si era riunita di nuovo si diresse verso le case di alcuni dirigenti della chiesa e presero tra gli altri Isaac Morley, David Withmer ed altri. Gli fu detto di salutare le loro famiglie perhce’ non le avrebbero riviste. Poi li condussero spingendoli con le baionette nella piazza pubblica dove li riempirono di catrame e li impiumarono, tra botte ed insulti. Il capo di questa plebaglia chiamo’ allora 12 dei suoi uomini e intimo’ loro di caricare le loro pistole e di puntarle al petto dei santi. Poi disse loro di essere pronti a sparare alla sua parola, poi si rivolse ai santi minacciandoli di morte istantanea a meno che rinnegassero il libro di Mormon e confessassero che era una frode, aggiunse che se avessero fatto come intimato avrebbero ricevuto i privilegi della cittadinanza. David alzo’ le sue braccia e porto’ testimonianza che il libro di Mormon era la parola di Dio. Allora la plebaglia li lascio’ andare.
John P. Green, Fatti relativi alle espulsione dei santi, Cincinnati 1839.
“La testimonianza che detti alla plebaglia li fece fremere e tremare ed io fuggii da loro. Un signore, un dottore, un miscredente mi disse dopo che la baldanza della mia testimonianza portata senza paura in quella occasione e la paura che sembro’ entrare nella plebaglia lo fece divenire un membro della chiesa. (Lettera di James H. Hart al Deseret News 23 Agosto 1883, Seneca)
Un’altro incidente fu:
“Noi lo seguimmo nella strada e gli dissi che l’uomo con me era venuto per udire cio’ che egli aveva da dire riguardo al libro di Mormon. Io dissi “Signor Withmer stavo leggendo la testimonianza dei testimoni al Signor Lefler, e…..lui era ansioso di udire da se stesso. Ora Signor Withmer, ecco qui l’uomo, che cosa avete da dirgli? Il Signor Withmer si volse verso il signor Lefler e disse:”Bene, Iddio Onnipotente richiede alla mia mano di portare testimonianza della verita’ del libro di Mormon. E’ il puro Vangelo di Gesu’ Cristo, tradotto dalle tavole per dono e potere di Dio da Joseph Smith, so che dico la verita’. (Lettera di Herny Moon a Joseph F. Smith 7 Marzo 1872, Farmington Utah.)
Suo nipote George W. Sweich era anche il suo segretario privato ed era presente a molte interviste e scrisse molte lettere da lui dettate. Egli scrisse al riguardo.
“Lo pregato di dirmi se vi fosse stata una frode, un trucco, e che egli aveva tutto da guadagnare e niente da perdere. Ma egli mi ha sempre descritto la stessa scena cone la stessa descrizione molte volte, della sua visione in campo aperto nel mezzo del giorno. Vi e’ una sola spiegazione per negare il miracolo e cioe’: se quella visione non fu reale, era ipnotismo, infatti e’ sempre stata reale per mio nonno.” Lettera di George W. Sweich 22 Settembre 1899 Richmond, Mo.
Alla fine della sua vita vi erano chiacchiere che egli avesse rinnegato la sua testimonianza ed allora David Withmer ando’ da un giornale della sua citta’ e rese una pubblica dichiarazione che queste chiacchiere erano solo bugie.
Adesso voglio scrivere la storia degli altri 8 testimoni ed anche qualcosa al riguardo di alcuni testimoni non ufficiali delle tavole.
LA TESTIMONIANZA DI OTTO TESTIMONI
Sia Reso Noto a tutte le nazioni, tribù, lingue e popoli ai quali giungerà quest’opera: che Joseph Smith jun., traduttore di quest’opera, ci ha mostrato le tavole di cui si è parlato, che hanno l’aspetto dell’oro; e abbiamo toccato con le nostre mani tutti i fogli che il detto Smith ha tradotto; e abbiamo veduto su di esse le incisioni, e tutto questo ha l’aspetto di un’opera antica, di singolare fattura. E rendiamo testimonianza con parole sobrie che il detto Smith ce le ha mostrate, poiché le abbiamo vedute e soppesate, e sappiamo con sicurezza che il detto Smith ha ricevuto le tavole di cui abbiamo parlato. E diamo i nostri nomi al mondo, per testimoniare al mondo ciò che abbiamo veduto. E non mentiamo, Dio ce ne sia testimone.
Christian Whitmer
Jacob Whitmer
Peter Whitmer, Jun.
John Whitmer
Hiram Page
Joseph Smith, Sen.
Hyrum Smith
Samuel H. Smith
Emma Smith dichiaro’:
Jacob Whitmer
Peter Whitmer, Jun.
John Whitmer
Hiram Page
Joseph Smith, Sen.
Hyrum Smith
Samuel H. Smith
Emma Smith dichiaro’:
“Spesso le tavole erano lasciate sul tavolo senza alcun tentativo di nasconderle, ricoperte da un piccolo rivestimento di lino che io gli avevo dato per coprirle. Una volta le ho toccate ed ho sentito le tavole seguendo la loro forma. Sembravano come carta spessa e facevano un rumore metallico come io muovevo le mie dita sugli angoli, come quando uno fa lo stesso sugli angoli di un libro. A vole le muovevo da una parte all’altra per fare i miei lavori di casa.”
LDS Enciclopedia Biografica, Andrew Jenson, vol. 1 Pagina 283.
Withmer, Mary MUsselman, l’unica donna che vide le tavole del libro di Mormon, nacque il 27 Agosto 1778 e divenne la moglie di Peter Withmer. Lei fu battezzata con sua marito da Oliver Cowdery nel Lago Seneca il 18 Aprile 1830. Fra i primi membri della chiesa era familiarmente chiamata Mamma Withmer, lei essendo la moglie di Peter Withmer sen e madre di 5 dei testimoni del libro di Mormon. Suo figlio, David Withmer, prima della sua morte, testifico’ in varie occasioni che sua madre aveva visto le tavole e quando l’anziano Edward Stevenson ed Andrew Jenson visitarono Richmond, Missouri nel 1888, John C. Withmer, un nipote della signora in questione, testifico’ nel seguente linguaggio:”Ho udito mia nonna (Mary Musselman Withmer) dire in diverse occasioni che lei aveva visto le tavole del Libro di Mormon e che gliele aveva mostrate un angelo.Lei spiegava che era al tempo di quando veniva fatta la traduzione delle tavole a casa sua. Joseph Smith con sua moglie ed Oliver Cowdery stazionavano a casa sua per un po’ di tempo ed a causa di questo lavoro extra e sentendosi oppressa da cio’ mormorava contro questi ospiti ed ostacolava il loro lavoro.Una sera (dopo aver fatto il solito usuale lavoro in casa) lei ando’ nella stalla a mungere le vacche, la essa incontro’ uno straniero che portava qualcosa sulle spalle. Dapprima fu un po’ sorpresa ed impaurita ma quando questi si rivolse a lei con estrema gentilezza ed un tono amichevole lo ascolto’. Questi comincio’ a spiegarle la natura dell’opera che stava procedendo in casa sua, allora lei si senti’ riempire da una gioia indescrivibile. Allora questi prese il pacco che aveva sulle sue spalle e lo sciolse alla sua vista. Lei pote’ vedere le tavole la cui dimensione era simile a quelle delle descrizione datele dai testimoni del libro di Mormon. Questo strano personaggio giro’ le tavole davanti ai suoi occhi e le mostro’ anche le incisioni dopodiche’ le disse di essere paziente e fedele nel sopportare questo extra lavoro nella sua famiglia per un altro po’ di tempo promettendole che se avesse cosi’ fatto sarebbe stata benedetta. Il personaggio spari’ improvvisamente con le tavole. da quel momento mia nonna fece i suoi lavori di casa senza piu’ mormorare e le sembrarono un privilegio e non piu’ un fardello. Conoscevo mia nonna, sapevo che era una brava donna di cui ci si poteva fidare ed io non ho il minimo dubbio che la sua dichiarazione possa essere falsa. Lei divenne una grande testimone del lirbo di Mormon fino al giorno della sua morte.
Mamma Withmer mori’ a Richmond, Ray county, Missouri nel Gennaio 1856.
Inoltre molti che non credevano nel libro di Mormon fecero molti tentativi per appropriarsene, allora vi credevano?
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