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Friday, August 17, 2012

Joseph Smith alla sbarra.


Joseph Smith alla sbarra.
Ho fatto diversi studi personali ed ho scoperto che da qualunque lato si guardi la storia di Joseph Smith ed i prodotti e le dottrine che ne sono derivati, si ha non più la sensazione che il tutto sia vero ma la conferma che questo uomo ha prodotto qualcosa di irripetibile.
Io sto ancora studiando, alla luce del Vangelo, i suoi prodotti ed il risultato è che la mia convizione (carnale) diviene sempre più profonda anche se dovesse venir dissociata dalla mia testimonianza spirituale. Per convinzione carnale intendo il famoso common sense o senso comune delle cose. Questo è il frutto del mio common sense.
Molti critici della chiesa mi hanno scritto ultimamente per chiedermi di essere onesto con le mie idee religiose
e di approfondire il tutto in maniera profonda. Credo cheil mio sito La BIbbia ed il Libro di Mormon sia una
testimonianza di tutto questo, almeno sotto l’aspetto dello studio scritturale nessuno dovrebbe obiettare che
ho trascurato questo importante aspetto. Prima di aver studiato avevo pregato il Padre nel nome di Gesù Cristo,
come insegnato nella Bibbia, e sfortunatamente, per i critici in questione, ho ricevuto una meravigliosa testimonianza
della verità, quindi anche questo passo è stato da me verificato.
Per essere completamente onesto adesso devo considerare la cosa anche sotto da un punto di vista razionale, certamente il meno importante e meno remunerativo, se pensiamo che le scritture sono piene di avvertimenti come : "senza fede è impossibile piacerGli" e che ciò che pensa il mondo non è ciò che pensa Dio, ma comunque il senso comune non è da trascurare. Allora mi sono tolto le scarpe del mormonismo ed ho cercato di mettere le scarpe del senso comune, ovviamente cercando di essere il più serio ed onesto possibile, con me stesso e con i miei "eventuali " lettori.
Cercherò di considerare questa questione da un punto di vista di un detective. Dovrei considerare Joseph Smith in giudizio con la possibilità che egli abbia ingannato le persone attorno a lui e che abbia messo la sua persona in un rischio terribile perchè non solo avrebbe affermato di essere stato inviato da Dio, ma soprattutto per aver predicato un "suo" personale Vangelo.
E’ noto a tutti, specialmente ai critici, che egli era una persona poco istruita, specie quando scrisse, o meglio "tradusse" il Libro di Mormon . Il fatto stesso che abbia avuto bisogno di diversi "scribi" o scrivani è la miglior prova di questa sua deficienza.
Mi sono messo al suo posto ed ho pensato che se avessi dovuto produrre un "falso" di tutto quello che è la sua storia, con la sua inabilità di scrivere, la mia prima ed unica scelta sarebbe stata quella di avere un solo scriba e sicuramente il più affidabile, troppi testimoni in un caso di frode sono veramente dannosi. La mia scelta sarebbe stata sicuramente quella di mia moglie, visto che lei era capace di scrivere, sarebbe rimasto tutto in famiglia e sicuramente non mi avrebbe tradito, o per lo meno le possibilità sarebbero state molto ridotte. Avrei comunque dovuto dirle tutto in maniera che se qualcosa fosse andata storta lei avrebbe potuto, in qualche modo, aiutarmi nei miei eventuali errori.
La cosa che più mi ha colpito in questa mia disamina è che Joseph Smith cominciò con la moglie ma proprio
dopo poche pagine, questa saggia "strategia", nella storia del detto Smith cambiò in maniera drastica e certamente "stupida" per il mio modo di pensare. Martin Harris, David Whitmer, Oliver Cowdery ed altri ancora si sono succeduti in questo incarico.

Questo fatto mi ha incuriosito. E’ vero che Oliver Cowdery ha scritto il 90% di ciò che usciva dalla bocca di Joseph Smith, ma allora perchè cambiare per poche pagine il detto scrivano, e rendere partecipi di un falso altri testimoni?
Tutti questi scrivani hanno dichiarato di essere consapevoli di almeno due cose: che Joseph Smith Usava l’Urim ed
il Thummim , o la Pietra del Veggente , per la sua opera di traduzione, e che le tavole, anche se coperte, per
loro erano sempre sul tavolo.
L’Urim e Thummim è stato visto e descritto da molti dei detti scrivani così come le tavole d’oro, anche perchè, dopo, molti di loro sono divenuti "testimoni" ufficiali di queste "benedette" tavole.
Prima di andare avanti vorrei sofferamarmi su di un punto importante. Essendo al posto di Joseph Smith avrei
dovuto aver nella mia mente l’intero libro, dovendolo dettare ad altri. Avrei dovuto inoltre mostrare le tavole,
tramite un angelo, ad almeno 11 testimoni, produrre un Urim and Thummim, che è descritto dalla Bibbia
e molti altri problemi che tratteremo più in avanti. Ecco perchè non avrei mai scritto in questo "benedetto" libro
che vi sarebbero dovuti essere diversi testimoni e mai avrei preteso che un angelo lo avrebbe dovuto mostrar
loro. L’Urim e Thummim avrei potuto provare a fabbricarlo io, anche se sarebbe stato meglio dire di aver ricevuto
il libro, giusto per rivelazione, cosi’ avrei salvato anche la parte delle tavole, in fondo Maometto con il Corano aveva avuto una migliore idea, aveva detto si di aver ricevuto il libro da un angelo ma mica si era preso la briga di avere dei testimoni per quel fatto e soprattutto lui aveva ricevuto il tutto per rivelazione.
Maometto sì che era stato un perfetto "dritto" nella mia percezione di "senso comune". Questo Smith si era ficcato in un mare di guai. Joseph Smith aveva scelto la via peggiore per il mio common sense , aveva subito scartato la moglie ed aveva preparato la strada ad un sacco di complicazioni con tutti quei testimoni e fatti cosi’ difficili da credere per il senso comune.
Eppure i critici lo definiscono un "furbone", a me, alla luce di tutto ciò un "povero ingenuo". Martin Harris che finanziò la pubblicazione del libro, era un semplice contadino che però, come tutti i contadini, aveva il cervello fino. Prima di divenire suo scrivano e prima ancora di tirare fuori i denari per la pubblicazionedel libro fece alcune cose degne
di nota. Dopo aver parlato con Joseph Smith, a sua insaputa, andò a far visita alla famiglia di lui e chiese
separatamente ad ognuno di loro, fratelli e sorelle incluse, la loro versione dei fatti, che guarda caso combaciava
perfettamente. Avrebbero potuto essersi messi d’accordo, pensò il Martin, però la loro estrema povertà li
portò a dire che pur non avendo ancora visto le tavole, le avevo però avute in mano, avvolte in un panno e avevano potuto sentire che erano di metallo e che il tutto era molto pesante, anche se non fossero state d’oro ma di qualsiasi altro metallo sarebbero costate molto per l’indigente famiglia in questione.
Questo sicuramente non bastò al Martin Harris che si fece consegnare alcune copie dei geroglifici appartenuti
alle tavole ed andò personalmente a New York dove presentò questi ad un emerito studioso che ne
confermò l’autenticità. E’ vero che dopo aver appreso che questi erano geroglifici appartenenti a delle tavole consegnate da un angelo, lo studioso strappò il documento che ne attestava l’autenticità, ma a Martin questo bastò perchè lui era stato un testimone oculare di un cambiamento dovuto solo ad un pregiudizio personale ma che la prima affermazione, priva di pregiudizi, era stata quella dell’autenticità.
Se questo fatto fosse successo a Joseph Smith sarebbe stato questionabile, ma che proprio il finanziatore di
tutta l’opera ne sia il testimone principale conferma chiaramente che lo studioso aveva riconosciuto l’autenticità,
altrimenti il Martin Harris sarebbe stato un completo sprovveduto nel continuare a credere nell’opera e nel
sovvenzionarla. Che poi lo stesso Harris abbia poi avuto la meravigliosa opportunità di vedere e toccare
le tavole, alla presenza di un angelo, lo discuteremo in seguito.
Secondo la storia del libro di Mormon, questo libro fu tradotto dalle tavole d’oro in 45 giorni. Questo è molto
facile da verificare perchè sappiamo quando Oliver Cowdery incontrò Joseph Smith e quando la traduzione fu terminata. Lo stilamento del manuscritto può facilmente provare quanto tempo occorse e chi furono gli scrivani. Vi sono i diari di queste persone ed il tutto è facilmente verificabile. Joseph Smith, se fosse stato colpevole, ha lasciato una valanga di tracce da poter seguire.
Quindi dovrei fare un falso in 45 giorni, con diverse persone come scrivani. Cosa è intrigante per me è che
in questi 45 giorni, non solo dovrei produrre un falso che vada in accordo con la profezia biblica (per favore date un occhiata al mio studio La Bibbia ed il Libro di Mormon ) e con le tradizioni degli indiani americani del Nord, del centro e del sud America, riguardanti un fantomatico "Dio bianco e barbuto" che aveva promesso di tornare. Questa tradizione non era ben conosciuta al tempo dello Smith.
Dovendo dettare il "mio" libro non potrei avere nessun libro o manoscritto con me, per ricordarmi dove sono rimasto (secondo i suoi scrivani, Joseph Smith mai chiedeva di rileggere prima di ricominciare a dettare) così dovrei dare il "mio" libro interamente senza correzioni e senza rileggerlo> Questo sembra il progetto di un pazzo.
Di solito qualsiasi scrittore usa scrivere la "brutta copia" che poi viene riveduta e corretta varie volte prima di mettere il tutto in "bella copia". A volte interi capitoli sono cancellati a valte alterati con variazioni che aggiungono o tolgono al testo in brutta copia. Niente di tutto questo può avvenire nel nostro caso: "Il manoscritto originale" prova che non vi fu niente di tutto questo!
Il bello è che dopo circa 200 anni dalla sua produzione nessuno è stato abile di smascherare il tutto come una frode. Gli studiosi biblici lo attaccano ma la Bibbia è il suo miglior alleato.
La cosa più strabiliante di tutta questa storia di "frode" è che ebbe bisogno di un finanziatore per pubblicare un libro che da allora in poi sarebbe stato come lo è tuttora REGALATO a chiunque lo voglia leggere.
Che tipo di frode stava preparando lo Smith, o meglio a cosa sarebbe servita tutta questa impalcatura? A regalare
un libro? Questo è stupido e per niente razionale a mio avviso.
Prima e dopo la pubblicazione del Libro di Mormon , detto Joseph Smith ed i suoi seguaci furono perseguiti
con ferocia, a volte venivano incatramati ed impiumati, a volte ferocemente picchiati ed a volte minacciati di "ordine
di sterminio" il tutto in un paese dove la libertà di religione era considerata sacra per "costituzione".
Sinceramente se avessi prodotto un falso di un qualcosa che avrei dovuto anche regalare e mi trovassi sempre
così perseguito, messo in prigione e minacciato di morte ( quelli non scherzavano. II suo martirio ne è la
miglior prova!), probabilmente avrei rinunciato alla mia frode. Invece questo Smith si comportò sempre
nella maniera più irrazionale possible, quindi o era un inguaribile testardo o forse era animato da
un qualcosa con cui la razionalità non ha niente a che vedere. Per questo non riesco a trovare una spiegazione
razionale. Ho molto riflettuto su questo punto e la mia opinione è che la storia del Libro di Mormon è storia
di pura fede, e la razionalità non ha niente da spartire con la fede.
Anche i critici non potendo trovare una razionale spiegazione al tutto hanno detto che Joseph Smith copiò il
tutto dal manoscritto di Spaulding, poi quando questo manoscritto è stato trovato e dimostrato di contenere
tutta un’altra storia si sono tuffati sul libro Vedute degli Ebrei . Insomma se non è maschio è femmina,
ma in una causa giudiziaria ,cambiare colpevole nel corso della procedura, è proprio una prova che l’accusa
non sa proprio che pesci pigliare Ciò nonè per niente serio e di soltio discreta colui che lo fa.
Torniamo di nuovo al punto del Libro di Mormon prodotto in 45 giorni. Non solo Joseph non era erudito dal punto
di vista del mondo ma a quel tempo non poteva conoscere nemmeno la Bibbia molto bene. Non era un predicatore,
doveva lavorare nella fattoria del padre e non sembra che abbia letto tutta la Bibbia nella sua intierezza
all’epoca.
Personalmente ho letto la Bibbia per la prima volta a 27 anni e credo che molte persone nella loro vita non
l’abbiano mai letta interamente, magari l’ascoltano alla Messa o la sentono predicare, ma questo è un altro
discorso. Bene, non solo molto nel contenuto il Libro di Mormon adempie profezie bibliche ma soprattutto un
altro fatto affascinante è il clamoroso "tempismo" di certe cose contenute nel Libro di Mormon. Farò alcuni
esempi per rendere un idea, ma sicuramente questi non sono la completa sintesi di ciò che sto cercando
di dimostrare:
L’Urim e Thummim
E’ dichiarato nel Libro di Mormon che la prima persona che ha posseduto l’Urim e Thummim è stato il fratello
di Giared. Alcuni si potranno chiedere dov’è il tempismo quì. Il tempismo sta nel fatto che da quel momento in poi l’Urim e Thummim sarebbe stato necessario, infatti vi era appena stata la confusione delle lingue ed una delle funzioni principali di questo sacro strumento è proprio quello di "interpretare". Infatti , esso fu usato dal profeta nella traduzione delle tavole nonchè dei geroglifici del Libro di Abramo . Un altro particolare che accresce interesse a questo tempismo è che la sparizione di questo strumento avviene in un certo periodo biblico. Possiamo dire con sicurezza che questo
strumento veniva tramandato di sacerdote o veggente a quello successivo, comunque, l’unica menzione dell’Urim
e Thummim in tempi di prima dell’esilio dopo l’età di Mosé ed Aaronne si trova in 1 Samuele 28:6
Così Saul consultò l’Eterno, ma l’Eterno non gli rispose né attraverso sogni né mediante l’Urim né per mezzo dei profeti. (1 Samuele 28:6)
In tempi dopo l’esilio è chiaramente indicato che questo mezzo era andato perduto
II governatore ordinò loro di non mangiare alcuna delle cose santissime finché non si presentasse un sacerdote con l’Urim, e il Thummim.(Esdra 2:63. Vedi anche Nehemia 7:65)
E’ interesante notare che il Talmud di Babilonia, Sota, 48a, dichiara che l’Urim e Thummim fu perduto al tempo
della distruzione del primo tempio, 589 A.C.. Comunque Maimonides (morto nel 1204 D.C.) grande filosofo giudeo,
parla dell’Urim e Thummim come se fosse esistito per completare i vestiti sacerdotali del sommo sacerdote
anche se non era consultato.:
Loro costruirono il secondo tempio ( 515 A.C.) e fecero anche l’Urim e Thummim, allo scopo di completare il vestito
sacerdotale, sebbene non lo consultassero.(Yadh Hachazaqah,Varsavia, 1181).
Il libro di Mormon ci dà probabilmente la chiave di tutto ciò. Loro non consultarono più l’Urim ed il Thummim perchè era di fabbricazione umana. Il libro di Mormon cita nel capitolo 8 di Mosia che i Nefiti nell’anno 121 A.C. erano in possesso di questo strumento. Da leggere anche nel libro di Omni dal verso 20-25, dove lo storico Amaleki si riferisce al "dono
di interpretare i languaggi" la cui dichiarazione ha importanza quando considerata alla luce di Mosia 8:13.
Il verso 20 suggerisce che Mosia in effetti usava lo strumento per tradurre iscrizioni. Come i nefiti ne erano
in possesso? E ‘abbastanza naturale supporre che loro se lo tramandassero come i sacerdoti leviti e quindi
Mosia dovrebbe averlo ricevuto da Re Beniamino quando quest’ultimo gli diede "incarico su tutti gli affari
del regno" ( Mosia 1:15 ma il verso 16 è ancora più specifico al riguardo).
Ed inoltre gli affidò gli annali che erano incisi sulle tavole di bronzo; ed anche le tavole di Nefi, come
pure la spada di Laban e la sfera, o bussola, che condusse i nostri padri attraverso il deserrto, la quale fu preparata
dalla mano del Signore perchè potessero esserne guidati, ognuno secondo l’attenzione e la diligenza a
Lui mostrate. (Mosia 1:16)
Questa scrittura non dice niente riguardo l’Urim e Thummim anche se noi potremmo ben aspettarci che lo faccia
se loro fossero venuti in possesso di Mosia a quel tempo. è un punto comunque degno di nota che
prima di quel tempo, il libro di Mormon non fa alcun riferimento alla trasmissione di questo mezzo, da un
veggente all’altro, ma che dopo quel tempo vi è un sacco di riferimenti a ciò. (Mosia 28:20 Alma
37,2,23,24 Alma 63:1)
Ne consegue che Mosia era il primo Nefita a venirne in possesso? Non lo credo per le seguenti ragioni.
Il riferimento in Mosia 8 alla possessione del re del mezzo è così casuale e lo da per scontato che sembrerebbe improbabile che Mosia ne sia venuto in possesso da suo padre Beniamino, che lo aveva ricevuto dal vecchio Mosia.
Vi sono esempi a cui possiamo riferirci, anche dopo i giorni di Mosia, in cui non è fatta alcuna menzione
speciale della loro trasmissione ad altri. (4 Nefi19-21, 47-48, Mormon 3:23 6:6)
Una riflessione che sembrerebbe possibile, anche probabile è che l’Urim e Thummim fosse tramandato da un veggente all’altro fino dai giorni di Nefi. Forse che Lehi e  nefi portarono via da Gerusalemme con loro, l’Urim e Thummim prima della distruzione del tempio? Quando Nefi ottenne le tavole e la spada di Laban fra il tesoro di Laban vi era forse anche L’Urim e Thummim (1 Nefi 4:20-24) Vi è la tentazione di affermare questo. Vii è un passaggio
di scrittura in 3 Nefi, che , sebbene non decisivo. punta nella forte possibilita di ciò.
e Nefi, il figlio di Helaman, aveva lasciato il paese di Zarahemla, dando incarico a suo figlio, Nefi, suo
primogenito di conservare le tavole di bronzo e tutti gli annali che erano stati tenuti, come pure tutte quelle
cose sacre conservate sin dalla partenza di Lehi da Gerusalemme. (3 Nefi 1:2)
Un’altra cosa interessante da essere notata è che questo sacro strumento è rimasto nascosto agli
occhi umani per 1402 anni (la somma è 7) dal 421 (la somma è 7) A.C. fino al 1823 (la somma è 14.
2 volte 7) Per aver e una migliore comprensione dei numeri vi consiglio di leggere il mio articolo riguardo i numeri
biblici.
Quando Gesù andò a predicare il Vangelo nel continente americano:
Comandò loro in seguito di scrivere le parole che il Padre aveva dato a Malachia e che Egli avrebbe
loro trasmesso. (3 Nefi 24:1)
Un altro perfetto tempismo. Quando i nefiti avevano lasciato Gerusalemme avevano solo il Pentateuco ed i
libri dei profeti fino a circa il 600 A.C. e Malachia venne molto dopo questo, così che loro non avevano
queste scritture, che non solo fanno riferimento ad alcuni comandamenti da loro conosciuti, come la decima, ma soprattutto fa riferimento alla missione di Elia e la seconda venuta del Salvatore. Cose di estrema importanza.
Nel Terzo Libro di Nefi abbiamo un’altra storia interessante che si interseca con una promessa biblica, cui nessuno
studioso di nessun credo cristiano ha mai fatto riferimento.
Ed avvenne che dopo che gesù ebbe pronunciato queste parole, parlò ai suoi discepoli ad uno
ad uno, e disse loro:" Che desiderate da me, dopo che sarò tornato al Padre? E tutti risposero,
eccetto tre, "Desideriamo che il nostro ministerio al quale tu ci hai chiamati termini quando avremo raggiunto
l’età dell’uomo, affinchè possiamo venire subito a Te, nel tuo regno. E Gesù rispose loro: beati siete voi per aver desiderato questo da me; perciò quando avrete raggiunto l’età di settantadue anni, voi verrete da me, nel mio regno; e presso di me troverete riposo.
Poi che si fu cosi’ espresso con loro, si rivolse ai tre, e disse loro: E voi che desiderate che vi faccia
quando sarò andato al Padre?
Ma essi erano rattristati nei loro cuori, perchè non osavano chiederGli ciò che desideravano.
Ed Egli sogiunse: Ecco io conosco i vostri pensieri, voi avete deisderato ciò che desiderò Giovanni,
il mio diletto, che era meco nel mio ministero, prima che fossi elevato sulla croce dai Giudei. (3 Nefi 28:3-6)
Questo è interessante perchè nessuna chiesa insegna che Giovanni non sia morto e soprattutto nessuna
insegna che altri possano aver ricevuto lo stesso trattamento di Giovanni, eppure la Bibbia conferma proprio tale ipotesi
nelle parole del Salvatore stesso.
Al vederlo, Pietro disse a Gesú: Signore, e di costui che ne sarà? . Gesú gli rispose: Se voglio che lui rimanga finché io venga, che te ne importa? Tu seguimi! .
Si sparse allora la voce tra i fratelli che quel discepolo non sarebbe morto; ma Gesú non aveva detto a Pietro
che egli non sarebbe morto, ma: Se io voglio che lui rimanga finché io venga, che te ne importa? .
(Giovanni 21:21-23)
In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non morranno prima d’aver visto il Figlio
dell’uomo venire nel suo regno . (Matteo 16:28)
Che dire poi della parabola dell’ulivo con i rami naturali ed i rami selvaticici, data da Giacobbe ma nota anche
da Nefi.
E mi dissero: ecco noi non possiamo comprendere le parole di nostro padre in merito ai rami naturali dell’olivo
ed anche quanto concerne i gentili. (1 Nefi 15:7)
Considerate che Nefi inserì tutte le profezie di Isaia per spiegare il destino del suo popolo e dopo Giacobbe spiegò la parabola in questione in maniera perfetta, come data dal profeta Zenos. Cosi’ Joseph fu capace di dettare l’intera storia riguardante questa grande allegoria, intersecandola con i commenti di Nefi, spiegandola con le profezie di isaia e finalmente l’allegoria è chiaramente definita nel libro di Giacobbe, ma il meglio di tutto questo è che nessuna chiesa cristiana ha mai fatto riferimento a questa allegoria anche se Paolo ne doveva essere certo a conoscenza, poichè l’accennanell’epistola ai Romani . Se Paolo l’avesse citata completamente e Joseph Smith si fosse limitato ad inserine una parte nel suo libro sarebbe potuto sembrare un plagio, in effetti la completezza di questa allegoria si trova solo nel
libro di Mormon e le parole di Paolo sono una prova che lui l’aveva letta da qualche parte. Questa allegoria,
la cita infatti come una cosa conosciuta altrimenti i suoi lettori ne sarebbero rimasti sconcertati.
Infatti io parlo a voi gentili, in quanto sono apostolo dei gentili; io onoro il mio ministero, per provare se in qualche maniera posso provocare a gelosia quelli della mia carne e salvarne alcuni. Infatti, se il loro rigetto è la riconciliazione
del mondo, che sarà la loro riammissione, se non la vita dai morti? Ora, se le primizie sono sante, anche la massa è santa; e se la radice è santa, anche i rami sono santi. E se pure alcuni rami sono stati troncati, e tu che sei olivastro sei stato innestato al loro posto e fatto partecipe della radice e della grassezza dell’olivo, non vantarti contro i rami, ma se ti vanti contro di loro ricordati che non sei tu a portare la radice, ma è la radice che porta te. Forse dunque dirai: I rami sono stati troncati, affinché io fossi innestato . Bene; essi sono stati troncati per l’incredulità e tu stai ritto per la fede; non insuperbirti, ma temi. Se Dio infatti non ha risparmiato i rami naturali, guarda che talora non risparmi neanche te. Vedi dunque la bontà e la severità di Dio: la severità su quelli che sono caduti, e la bontà verso di te, se pure perseveri nella bontà, altrimenti anche tu sarai reciso. E anche essi, se non perseverano nell’incredulità, saranno innestati, perché Dio è potente da innestarli di nuovo. Infatti, se tu sei stato tagliato dall’olivo per natura selvatico e innestato contro natura nell’olivo domestico, quanto piú costoro, che sono rami naturali, saranno innestati nel proprio olivo. Perché non voglio, fratelli, che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi in voi stessi, che ad Israele è avvenuto un indurimento parziale finché sarà entrata la pienezza dei gentili, e cosí tutto Israele sarà salvato come sta scritto: Il liberatore verrà da Sion, e rimuoverà l’empietà da Giacobbe. (Romani 11:13-26)
Vi consiglio di prendere buona lettura di Giacobbe 5 nel libro di Mormon.
In terzo Nefi vi è la descrizione della visita di Gesù Cristo sul continente americano. Quando il libro di Mormon fu pubblicato molte poche persone erano consapevoli della tradizione dei popoli americani, sia del Nord America che del Sud America di credere in un Dio bianco, barbuto che aveva promesso di tornare alla fine dei giorni.
Come ho detto all’inizio qui non voglio toccare punti dottrinali, ma solo il perfetto tempismo nel collocare certi scritti nel libro di Mormon con una astuzia o stupidità a seconda dei punti di vista, da parte di Joseph Smith.
Per me il perfetto "tempismo" quello che proprio Joseph Smith non avrebbe dovuto scrivere, se avesse voluto
fare un falso, anche per non attirarsi l’ira di Dio sarebbe proprio quello di non scrivere Moroni 10:3-5
Ecco, vorrei esortarvi, quando leggerete queste righe, se Dio giudica bene che le leggiate, che vi rammentiate
quanto il Signore è stato misericordioso verso i filgioli degli uomini, dalla crezione di Adamo fino al tempo in cui riceverete queste cose, e che le meditiate NEL VOSTRO CUORE. Quando riceverete coteste cose, vorrei esortarvi a domandare a Dio, Padre Eterno, NEL NOME DI CRISTO, se tutto ciò non è vero; e se lo chiedete CON CUORE SINCERO, con INTENTO REALE, AVENDO FEDE IN CRISTO, Egli ve ne manifesterà la verità PER LA POTENZA DELLO SPIRITO SANTO.
E per la potenza dello Spirito Santo potrete conoscere la verità di ogni cosa.
(Moroni 10:3-5)
La domanda più importante, nella mia personale opinione, dovrebbe essere: è questa promessa in
sintonia con il testo biblico?
Seconda domanda:"E’ la preghiera il modo più sicuro di conoscere la verità?"
Terza domanda:" è lo Spirito Santo preordinato per questo?"
Per chi è interessato nella dottrina biblica consiglio di leggere sul mio sito, l’articolo "La
preghiera, lo Spirito Santo e la rivelazione"
Un’ ultima considerazione: forse tutto questo è un falso provocato da Satana. Questo potrebbe essere un
buon punto anche se non ha niente a che vedere con la razionalità che dovrebbe essere la parte di questo
articolo. Satana può apparire come un angelo di luce, Satana può anche provvedere un libro. Questo
potrebbe anche essere il caso del Corano, ma fra questi due libri la differenza è veramente sostanziale.
Maometto ha ricevuto il libro, sembra per ispirazione e non ha dovuto mostrare nessuna tavola a nessun testimone,
anche il suo angelo non è mai stato visto da nessun testimone. Soprattutto non chiede di pregare il Padre
nel nome di Gesù perchè per il Corano Gesù è il figlio di Maria e non il figlio dell’Onnipotente. E’ vero che la Bibbia mette in guardia verso gli angeli che portano un Vangelo diverso (Galati 1:8) ma afferma anche che un angelo avrebbe riportato il vero Vangelo (Rivelazione 14:6)
Se il diavolo avesse prodotto il falso sicuramente avrebbe evitato la preghiera nel nome di Gesù Cristo come
la peste nera e non l’avrebbe certo messa a suggello di tutto il suo lavoro. Così anche questo punto dottrinale può essere archiviato in maniera razionale.

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